PROCEDURA APERTA AI SENSI DELL’ARTICOLO 3, COMMA 37, ED ARTICOLO 55, COMMA 5, DEL D.

LGS. N. 163/2006 e ss. mm. ed ii., PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO FINALIZZATO AL "PIANO

OPERATIVO PER L'INDIVIDUAZIONE DI GIACIMENTI DI SABBIA SOTTOMARINI UTILIZZABILI PER IL

RIPASCIMENTO ARTIFICIALE DEI LITORALI SABBIOSI IN EROSIONE DELLA REGIONE" - D.G.R. N.

955 DEL 13.05.2013 (ATTUAZIONE DEI PROGETTI FINANZIATI MEDIANTE L'UTILIZZO DELLE

RISORSE LIBERATE DEL P.O.R. PUGLIA 2000-2006 - FESR) - ASSE IV "SISTEMI LOCALI DI SVILUPPO"

- MISURA 4.16 "INTERVENTI DI POTENZIAMENTO DELLE INFRASTRUTTURE SPECIFICHE DI

SUPPORTO AL SETTORE TURISTICO"

CIG : 57930987B2

CUP: H31I13000010002

RAPPORTO DI FASE 5

Autori: UniRoma La Sapienza: Francesco G. Falese, Francesco Chiocci UniBari Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali: Massimo Moretti, Marcello Tropeano, Daniela Mele, P. Dellino, S. Lisco, G. Mastronuzzi, A. Piscitelli, L. Sabato

Indice

PREMESSA ...... 5 CARATTERIZZAZIONE SEDIMENTOLOGICO/COMPOSIZIONALE DI TRE SPIAGGE PUGLIESI ...... 6 INTRODUZIONE...... 6 CARATTERI DEI LITORALI SABBIOSI IN EROSIONE IN PUGLIA ...... 6 ANALISI SEDIMENTOLOGICHE NEI TRE SITI DI INTERESSE ...... 9 Analisi granulometriche ...... 10 Analisi mineralogiche ...... 11 RISULTATI ...... 13 Analisi granulometriche e petrografiche allo stereoscopio ...... 13 Analisi petrografiche in sezione sottile ...... 15 Indagini diffrattometriche e spettrometriche...... 17 CONCLUSIONI ...... 18 Bibliografia citata ...... 19 CARATTERIZZAZIONE DELLA FRAZIONE BIOCLASTICA NEI SEDIMENTI DI SPIAGGIA ...... 21 INTRODUZIONE...... 21 INQUADRAMENTO DELL'AREA DI INTERESSE: SPIAGGIA DI ROSA MARINA ...... 21 Caratteri Tessiturali delle Sabbie di Rosa Marina ...... 23 Caratteri composizionali delle sabbie di Rosa Marina ...... 25 Caratteri bio-ecologici degli ambienti di spiaggia e provenienza dei bioclasti di Rosa Marina ...... 30 CONCLUSIONI ...... 34 Bibliografia ...... 35 NORMATIVA IN MATERIA DI RIPASCIMENTI DELLE SPIAGGE ...... 36 INTRODUZIONE...... 36 NORMATIVA COMUNITARIA ...... 36 NORMATIVA NAZIONALE ...... 38 NORMATIVA REGIONALE...... 42 ANALISI DI COMPATIBILITA' DELLE SABBIE ...... 44 INTRODUZIONE...... 44 ESEMPIO DI RELAZIONE TECNICA PER LA CARATTERIZZAZIONE GRANULOMETRICA, MINERALOGICA, DI DENSITÀ E COLORIMETRICA DI SEDIMENTI SABBIOSI ...... 45

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Indice delle Figure Figura 1 - Caratteri fisici della costa pugliese (da Caldara et al., 1997)...... 7 Figura 2 - Morfologia sottomarina della costa pugliese (in alto a sx); caratteristiche sedimentologiche e biologiche della costa pugliese (in alto a dx); caratteri degli insediamenti antropici presenti lungo la costa pugliese (in basso) (da Caldara et al., 1998)...... 8 Figura 3 – Localizzazione dei tre siti analizzati...... 9 Figura 4 – Variazione della % di bioclasti con la profondità a Torre Canne ...... 13 Figura 5 – Variazione della % di bioclasti con la profondità ad Alimini (N Otranto) ...... 14 Figura 6 – Variazione della % di bioclasti con la profondità a Lido degli Angeli (N Porto Cesareo) .. 14 Figura 7 – Campione TC2 (Torre Canne). Foto della sezione sottile a a) nicol paralleli e b) nicol incrociati. Nel campione sono presenti cristalli di quarzo (qz), felspati (fl), clinopirosseni (px), litoclasti di roccia carbonatica (ltc) e bioclasti carbonatici (bc)...... 15 Figura 8 – Campione TCL (Torre Canne). Foto della sezione sottile a a) nicol paralleli e b) nicol incrociati. Nel campione sono presenti cristalli di quarzo (qz), felspati (fl), pirosseni (px), anfiboli (af) e granati (gr)...... 15 Figura 9 – Campione OT6 (Alimini, Otranto). Foto della sezione sottile a: a) nicol paralleli e b) nicol incrociati. Nel campione sono presenti cristalli di quarzo (qz), feldspati (fl), pirosseni (px), anfiboli (af), litoclasti di roccia carbonatica (ltc) e bioclasti carbonatici (bc)...... 16 Figura 10 – Campione PC3 (Lido degli Angeli, Porto Cesareo). Foto della sezione sottile a: a) nicol paralleli e b) nicol incrociati. Nel campione sono presenti granuli di quarzo (qz), litoclasti (ltc) e bioclasti carbonatici (bc)...... 16 Figura 11 – Esempio di variabilità dei caratteri macroscopici delle sabbie di spiaggia analizzate: colore e granulometria...... 18 Figura 12 – Ubicazione dell’area di studio. Rosa Marina (BR) si trova lungo il litorale adriatico, fra Bari e Brindisi ed è sede di un grande complesso turistico-residenziale. Si noti la presenza di due profonde incisioni fluviali (“lame”)...... 22 Figura 13 – Schema geologico dell’area analizzata. Per le sigle e le età delle unità sedimentarie, si veda il testo. b. Contatti stratigrafici fra l’unità a terra rossa (TR, in basso) e le sovrastanti calcareniti di laguna (C1) sulle quali si rinvengono delle calcareniti grossolane di ambienti marini poco profondi (C2). c. Caratteri macroscopici dell’unità calciruditica (CR) eteropica con le calcareniti C2. d. Contatto fra l’unità eolica medio-olocenica (E1) e la sovrastante duna subattuale (E2). Si noti che in primo piano l’unità E1 è soggetta a forte erosione, con crolli localizzati e rotazione dei blocchi; sullo sfondo si nota l’unità E2 direttamente esposta all’erosione ad opera delle onde...... 23 Figura 14 – Localizzazione delle stazioni di campionamento. Nella spiaggia emersa, i campioni 1-4 sono localizzati rispettivamente a 20, 15, 10 e 5 m dalla battigia (Ba). Il campione “Duna” è stato preso alla base della duna subattuale mentre i campioni Bo e Bt (la berma ordinaria e quella invernale) sono stati presi lateralmente (più a sud-est rispetto al transetto precedente) in un settore della spiaggia dove tali gradini morfosedimentari erano ancora riconoscibili. ... 24 Figura 15 – Curve cumulative dei campioni di sabbia di spiaggia emersa e sommersa (per l’ubicazione dei campioni, si veda Fig. 14)...... 25 Figura 16 – Caratteri delle sabbie analizzate al microscopio ottico binoculare. a. Trattenuto ai 500 mm, si riconoscono numerosi clasti calcarei (litoclasti provenienti da rocce più antiche) e numerosi granuli di quarzo. b. Un frammento levigato di metallo proveniente da un oggetto di bigiotteria (orecchino, collana). c. Un grande frammento di vetro trasparente (proveniente da una bottiglia)...... 27

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Figura 17 – Caratteri petrografici delle sabbie analizzate in sezione sottile. a. Nicol incrociati. Sabbie di spiaggia, si nota la composizione mista (essenzialmente carbonati e quarzo). Nella frazione carbonatica è ben evidente la presenza di grandi frammenti di alghe rosse. b. Nicol incrociati. Granuli di calcite e di quarzo ben arrotondati; alcuni granuli di quarzo, con anse magmatiche, sono riferibili a vulcaniti. c. Nicol incrociati. Granulo di microclino (K-feldspato) con inclusioni di zircone (Zrn) e plagioclasio (Pl). d. Nicol incrociati. Microclino geminato albite periclino. e. Solo polarizzatore. Un pirosseno di colore giallo-verdastro con una inclusione di vetro vulcanico...... 28 Figura 18 – Schermata del software di analisi d’immagine ImageJ. Contiene pochi intuitivi, ma potenti strumenti (in alto) che permettono la selezione o il disegno di singoli granuli per i quali il software calcola vari parametri d’area e di forma (Tabella 3)...... 29 Figura 19 – Classificazione delle sabbie di Rosa Marina con il diagramma triangolare proposto da Zuffa (1980; 1985) per sabbie ed arenarie ibride. NCE - granuli terrigeni non carbonatici, CE – litoclasti carbonatici, CI – bioclasti carbonatici. a. Percentuali in peso valutate in laboratorio. b. Percentuali in volume utilizzando il minimo peso di volume per i granuli bioclastici. Si noti che considerando pesi o volumi, la classificazione dei campioni analizzati non varia sensibilmente...... 30 Figura 20 – Porzione di substrato duro campionato alla profondità di 6 m. La specie Chondrilla nucula (Schmidt, 1862) ricopre quasi l’intero campione. Ben visibile anche l’alga verde Halimeda tuna ((Ellis e Solander) Lamoroux, 1816)...... 32 Figura 21 – Bioclasti meglio conservati all’interno delle sabbie di Rosa Marina. a. Bittium è il taxa rinvenuto in tutti i campioni di sabbia della spiaggia emersa e sommersa. b. I gasteropodi del genere Tricolia sono tipici della prateria a fanerogame. c. Clanculus è un gasteropode tipico di ambienti rocciosi generalmente situati al di sotto dei 10 m di profondità. d. I gasteropodi del genere Columbella caratterizzano ambienti rocciosi poco profondi e ricchi di vegetazione. e. Fossarus è un gasteropode che si rinviene generalmente in ambienti rocciosi mesolitorali. f. Melaraphe è un gasteropode di ambienti rocciosi sopralitorali. g. I gasteropodi del genere Hydrobia vivono in ambienti salmastri di transizione. h. Striarca rappresenta un bivalve molto comune nei bioclasti delle sabbie di Rosa Marina ed è tipico di ambienti rocciosi...... 34 Figura 22 – In alto, numero di taxa nei differenti subambienti di spiaggia analizzati. In basso, Ambienti di provenienza dei molluschi riconosciuti nella frazione bioclastica delle sabbie della spiaggia di Rosa Marina...... 35

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Indice delle Tabelle Tabella 1 – Parametri granulometrici delle sabbie di spiaggia...... 24 Tabella 2 – Percentuali di bioclasti e litoclasti nei campioni della sabbia di spiaggia emersa e sommersa, misurate in peso (P) e calcolate in volume (rispettivamente, Vmax e Vmin)...... 26 Tabella 3 – Composizione percentuale delle sabbie analizzate. Nella classe “Altro” ricadono frammenti litici, feldspati, pirosseni, opachi ed altri minerali presenti sempre in percentuali trascurabili...... 29

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PREMESSA

Questo rapporto di FASE 5 contiene i risultati definitivi delle analisi morfologiche e composizionali effettuate su tre spiagge campione del litorale Pugliese, gli aspetti normativi sul ripascimento costiero, la compatibilità teorica tra spiagge e depositi marini e una dettagliata relazione su come si deve procedere per verificare la compatibilità tra un litorale preso in esame e delle sabbie relitte da utilizzare per il suo ripascimento.

Separatamente è presentata un’analisi costi-benefici per l’eventuale sfruttamento dei depositi sabbiosi marini individuati nell’ambito di questo progetto e che sono stati definitivamente caratterizzati nell’integrazione al rapporto intermedio di FASE 4, a cui si rimanda per tutti i dettagli descrittivi e iconografici.

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CARATTERIZZAZIONE SEDIMENTOLOGICO/COMPOSIZIONALE DI TRE SPIAGGE PUGLIESI

INTRODUZIONE Lo studio di tre spiagge ha rappresentato uno dei punti migliorativi rispetto al Capitolato Speciale di Appalto nella fase di offerta tecnica. Tale esigenza d'altra parte è stata dettata dal voler rispondere in modo razionale ed esaustivo a quanto contenuto nello stesso bando. Nel presente progetto, si è scelto quindi, non solo di caratterizzare dei tratti di litorale sabbioso in erosione, ma anche di fornire i principali elementi di conoscenza dei caratteri granulometrici e composizionali dei sedimenti di spiaggia pugliesi in previsione di futuri studi di compatibilità fra questi sedimenti e le sabbie relitte della piattaforma pugliese ai fini delle operazione di ripascimento. Sulla base di queste necessità, si è deciso di selezionare tre spiagge in località-tipo con buoni caratteri di rappresentatività del litorale pugliese. Si sono quindi analizzate:  una spiaggia sul litorale ionico (Riva degli Angeli, N Porto Cesareo - LE),  una lungo il litorale adriatico (Torre Canne – BR) e  una prossima al Capo d'Otranto (Alimini, N Otranto – LE). Anche per quanto riguarda l’erosione costiera, si sono scelte sia spiagge con caratteri generali di forte arretramento (Torre Canne), che con arretramento sensibile (Alimini) o apparentemente stabili (Riva degli Angeli). Per quanto riguarda la composizione delle sabbie, le spiagge di Torre Canne ed Alimini hanno una composizione generalmente carbonatica (prevalentemente litoclasti), con una discreta componente silicoclastica e contenuto bioclastico variabile, mentre la spiaggia di Riva degli Angeli è stata scelta come esempio di spiaggia prettamente bioclastica coprendo l’intera variabilità composizionale delle sabbie pugliesi.

CARATTERI DEI LITORALI SABBIOSI IN EROSIONE IN PUGLIA Il Piano Regionale delle Coste (2012) rappresenta uno strumento di pianificazione redatto dall'Autorità di Bacino della Puglia che riporta i caratteri generali dell’erosione costiera in Puglia. In esso, individuate le principali unità fisiografiche, è stata riconosciuta l'evoluzione recente mediante l'analisi di immagini relative a periodi differenti, cartografie storiche e rilievi sul terreno. I dati raccolti hanno permesso di individuare alla scala 1:100.000 le aree costiere in arretramento. Recenti studi della fascia costiera pugliese sono stati compiuti da ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro" nell'ambito di

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numerosi progetti di ricerca. In particolare gli studi delle caratteristiche geomorfologiche e morfo- dinamiche dell'intera fascia costiera (Caldara et al., 1997; 1998; Mastronuzzi et al., 2002) e delle relazioni con le aree interne e con l'urbanizzazione della fascia costiera, sono stati completati da studi di dettaglio di aree particolarmente sensibili all'arretramento (Caldara et al., 2012; Mastronuzzi et al., 1988; Annese et al., 2003; Mastronuzzi e Sansò, 2003; Mastronuzzi et al., 2007; Milella et al., 2008; Moretti et al., 2015; Van Loon et al., 2016) (Fig. 1-2). Tali studi sono stati realizzati accoppiando alle tecniche di rilevamento classiche sul terreno proprie del rilievo geologico, geomorfologico e sedimentologico, e a quelle dei rilievi morfobatimetrici con mezzi costieri ed operatori subacquei (Dal Cin et al., 1995a,b; Mastronuzzi e Sansò, 1995; 2002; Annese et al., 2003; Alfonso et al., 2012; Mastronuzzi et al., 2012), le più moderne tecniche di rilevamento digitale quali il rilevamento laser scanner terrestre, il rilevamento LIDAR, il rilevamento DGPS in modalità RTK georeferenziate ed implementate in ambiente GIS (Infante et al., 2012; Mastronuzzi e Pignatelli, 2011; Mastronuzzi et al., 2013; Pignatelli et al., 2010a; 2010b; Caldara et al., 2012).

Figura 1 - Caratteri fisici della costa pugliese (da Caldara et al., 1997).

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Figura 2 - Morfologia sottomarina della costa pugliese (in alto a sx); caratteristiche sedimentologiche e biologiche della costa pugliese (in alto a dx); caratteri degli insediamenti antropici presenti lungo la costa pugliese (in basso) (da Caldara et al., 1998).

Il fenomeno dell’arretramento delle spiagge appare diffuso lungo tutto il litorale pugliese a prescindere dal tipo morfologico delle spiagge (Mastronuzzi e Sansò, 2002; Mastronuzzi, 2003) fatto salve le situazioni a ridosso di strutture fisse costiere. Gli studi scientifici ed i documenti del PRC, permettono di individuare significativi arretramenti, seppure di valore assoluto differente, in più tratti costieri quali: A - il litorale della foce del Bradano (Gravina et al., 2005); B - il litorale fra Manfredonia e Barletta (Caldara et al., 2012; Mastronuzzi e Sansò, 1993); C - il litorale de Il Capitolo e di Torre Canne (Annese et al., 2003; Mastronuzzi et al., 2001); D - il litorale di Rosa Marina (Moretti et al., 2015; Van Loon et al., 2016); E - il litorale di Casalabate (Mastronuzzi e Sansò, 2003; Gianfreda e Sansò, 2007); F - il litorale dei Laghi Alimini (Dal Cin et al., 1995b; Mastronuzzi et al., 1988); G - il litorale di Ugento San Giovanni (Mastronuzzi e Sansò, 2003); H - il litorale di Porto Cesareo (Alfonso et al., 2012; Dal Cin e Simeoni, 1987; Gianfreda e Sansò, 2007); I - il litorale di Avetrana - Campomarino - Pulsano (Mastronuzzi e Romaniello, 2008, Mastronuzzi e Sansò 2003); 8

L - il litorale di Lido Azzurro - Foce Bradano (Mastronuzzi, 2003; Mastronuzzi e Sansò, 2003). La situazione delle coste pugliesi non è comunque differente da quella di altre regioni litorali italiane e del Mediterraneo, almeno in termini di magnitudo dei processi di erosione. Le peculiarità delle coste pugliesi (in Gargano, Murge e Salento) sono invece connesse ai tipici caratteri geomorfologici e sedimentologici dei litorali in aree carsiche, spesso prive di importanti corsi fluviali in grado di trasportare verso mare ingenti quantità di sedimenti.

ANALISI SEDIMENTOLOGICHE NEI TRE SITI DI INTERESSE Le spiagge analizzate da un punto di vista granulometrico-mineralogico sono mostrate in Figura 3. Sono distribuite lungo il litorale delle province di Brindisi e Lecce, nel settore adriatico e ionico del Salento e della loro rappresentatività si è discusso in premessa.

Figura 3 – Localizzazione dei tre siti analizzati.

In ognuno dei 3 siti è stato condotto un rilevamento geologico speditivo mirato al riconoscimento dei litotipi affioranti nell'area di interesse e a segnalare qualitativamente gli effetti di erosione costiera. Il campionamento delle sabbie di spiaggia è stato effettuato lungo transetti grosso modo perpendicolari alla costa avendo cura di localizzare i punti di prelievo tramite GPS. Nella spiaggia emersa, sono state campionate le sabbie lungo gli elementi morfologici principali (battigia, base duna, berme, ecc.) mentre nella spiaggia sommersa si è campionato ad ogni metro di profondità calcolati fino alla profondità di chiusura, che, localmente, si attesta intorno ai - 6 m (Allegato 1). Nella spiaggia sommersa, i campioni sono stati prelevati da operatore ARA dotato di GPS, 9

profondimetro e macchina fotografica. Sia a terra che a mare, le sabbie sono stati prelevate con campionatori cilindrici muniti di chiusura a vite che permettono di raccogliere circa 250 g di sedimento e di rendere trascurabile la perdita di materiale fine; in sedimenti molto grossolani si è reso necessario campionare una maggiore quantità di sabbie per assicurare rappresentatività ai dati provenienti dalle analisi granulometriche e mineralogiche. Nella spiaggia emersa, sono stati campionati le sabbie lungo gli elementi morfologici principali (battigia, base duna, berme, ecc.) mentre nella spiaggia sommersa si è campionato ad ogni metro di profondità calcolati fino alla profondità di chiusura, che, localmente, si attesta intorno ai - 6 m.

Analisi granulometriche Le metodologie utilizzate in laboratorio per effettuare le analisi granulometriche sono in pieno accordo con gli standard forniti dalle procedure dell'American Society for Testing and Materials e della British Standard (ASTM D-421, D- 422 e BS 1377). Le analisi granulometriche sono state condotte associando due metodologie: 1) i setacci ASTM per le frazioni granulometriche da quella massima presente nel campione fino alla frazione granulometrica 3  (0.125 mm); 2) il contaparticelle Beckman Coulter Multisizer 4 per le frazioni granulometriche da 3.5  (0.090 mm) a 7.5  (0.0056 mm). L’intervallo granulometrico utilizzato è di ½ , dove  = -log2d e d è la dimensione della maglia del setaccio espressa in mm. Non è stato necessario analizzare le frazioni granulometriche maggiori a 7.5  (< 0.0056 mm), poiché la loro percentuale era inferiore al 2 % in peso. Prima di eseguire le analisi granulometriche, ogni campione è stato preparato seguendo una serie di operazioni al fine di separare i vari granuli che compongono il campione e facilitare la setacciatura. Inizialmente il campione è stato mescolato accuratamente e da esso è stata presa una piccola aliquota per analizzarla con il contaparticelle Coulter Multisizer 4. In seguito, il campione è stato essiccato nel forno ad una temperatura di 80 °C per 24 ore. Il campione è stato poi pesato, ottenendo il peso totale (p1). Il campione è stato messo quindi in un becker, riempito con acqua distillata, e posto all’interno di un bagno ad ultrasuoni. Questa operazione facilita la separazione in singoli granuli. Il campione è stato posto all’interno di un setaccio di maglia 0.125 mm e lavato sotto acqua corrente. Quindi il campione è stato di nuovo essiccato nel forno e ripesato, ottenendo il peso del campione senza la frazione granulometrica inferiore a 0.125 mm (p2). La differenza tra p1 e p2 è la quantità di materiale perso di granulometria inferiore a 0.125 mm (p3).

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Così preparato, il campione è stato setacciato a mano fino al setaccio di maglia 1.4 mm e con il vibrovaglio per la pila di setacci di maglia da 1.0 a 0.125 mm, per una durata di 20 minuti. Il trattenuto di ogni setaccio è stato pesato. In seguito sono stati analizzati al contaparticelle Coulter Multisizer solo quei campioni in cui la percentuale del peso (p3), ossia della frazione granulometrica inferiore a 0.125 mm, era superiore al 5 %, in quanto per percentuali inferiori, aver trascurato il dettaglio della componente più fine, ha influenza del tutto trascurabile sul calcolo dei percentili di riferimento per l’estrazione delle statistiche riassuntive. Solo per i campioni con % della frazione fine maggiore del 5%, l’aliquota separata prima della preparazione del campione per la setacciatura, è stata dispersa in un becker, riempito con la soluzione elettrolitica “ISOTON II” e passata successivamente in un bagno ad ultrasuoni. Questa ultima operazione ha permesso la separazione in singoli granuli. La miscela ottenuta è stata fatta passare all’interno del setaccio 0.125 mm e il passante è stato raccolto all’interno di un bicchiere della capacità di 200 ml ed analizzato al Contaparticelle Coulter Multisizer 4. La durata di ogni analisi è stata di 60 sec. Le percentuali in volume delle frazioni granulometriche, comprese tra 3.5  (0.090 mm) e 7.5  (0.0056 mm), restituite dal Coulter Multisizer, sono state convertite in peso, conoscendo il valore del peso della frazione granulometrica inferiore a 0.125 mm (p3). Infine il peso di ciascuna frazione granulometrica, analizzata tramite setacci e contaparticelle, è stato rapportato al peso totale del campione (p1), per ottenere la percentuale di solido. La suddivisione delle classi granulometriche è stata eseguita secondo la scala classica di Wentworth (1922). I parametri statistici sono stati calcolati attraverso un programma specifico scritto in Fortran 90 per il calcolo della mediana (D50), sorting (), media (Mz), Skewness (Sk) e Kurtosis (KG). In aggiunta sono stati calcolati il coefficiente di uniformità (Cu) e il coefficiente di curvatura (Cz).

Analisi mineralogiche Presso il laboratorio di Microscopia Ottica del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali è stata valutata la composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio delle sabbie campionate nelle carote dell'area C. Le analisi mineralogiche quantitative sono state condotte sulla frazione granulometrica corrispondente alla moda (nella distribuzione granulometrica del campione analizzato). I campioni analizzati sono stati quelli relativi agli intervalli di insieme delle carote e gli intervalli che mostravano chiare differenze granulometriche, composizionali e di colore. In questa fase, essendo trascurabile la frazione pelitica (gli intervalli campionati lungo le carote sono stati esclusivamente sabbiosi), si è preferito utilizzare in modo generalizzato le analisi petrografiche in 11

sostituzione delle analisi mineralogiche allo scopo di riconoscere i minerali di interesse per il progetto. Il fine ultimo è quello di ottenere la composizione percentuale dei principali costituenti delle sabbie campionate nei giacimenti individuati. Infatti, le componenti individuate sono state distinte in: - minerali sialici (quarzo e feldspati), - bioclasti, - litoclasti carbonatici, - minerali femici (pirosseni, anfiboli, granati, ecc.). Tale suddivisione è funzionale alla usuale caratterizzazione delle sabbie per i ripascimenti per i quali le percentuali relative dei minerali con colore e densità omogenei rappresentano la discriminante fondamentale: infatti quarzo e feldspati sono trasparenti e con densità affine; allo stesso modo, pirosseni (ed anfiboli) e granati hanno colore e densità del tutto confrontabili; al contrario, i bioclasti ed i litoclasti pur avendo composizione affine presentano densità/peso di volume che possono essere molto differenti. In quest'ultimo caso quindi le sole analisi mineralogiche per diffrattometria non forniscono alcun dato utile. L’analisi allo stereomicroscopio è stata eseguita disperdendo su un foglio di carta millimetrata il materiale quartato ed individuando cinque quadranti. Per ogni quadrante, sono state contate le varie componenti individuate. Per ogni campione, sono stati contati sempre più di 600 granuli. In seguito sono state calcolate le percentuali delle singole componenti mineralogiche semplicemente dividendo il numero dei granuli appartenenti ad una delle classi descritte per il numero totale dei granuli contati. In seguito gli intervalli della moda dei campioni di sabbie delle spiagge attuali sono stati inglobati in resina epossidica e, dopo aver ottenuto delle sezioni sottili, sono stati osservati anche al microscopio polarizzatore da mineralogia per individuare, con ancora maggiore dettaglio, le specie mineralogiche presenti. Sono stati analizzati per diffrattometria di raggi X per polveri e spettrometria di raggi x n. 3 campioni uno per spiaggia): TCL (Torre Canne), OT 2 (Alimini, Otranto), PC-4 (Lido degli Angeli - Porto Cesareo). Ogni campione è stato macinato finemente e preparato per le successive indagini diffrattometriche e spettrometriche. Le analisi sono state effettuate mediante un diffrattometro PHILIPS X'pert pro con radiazione Cu Kα ottenuta con monocromatore curvo di grafite, le cui condizioni operative sono state le seguenti: 40kV, 40mA, fenditura divergente (divergence slit) 1°, fenditura per la radiazione diffusa (antiscatter slit) 1/2°, fenditura programmabile (programmable slit) 0.2mm, incremento angolare (step size) 0.02 °2, tempo di incremento angolare (time for step) 1 sec, intervallo (range) angolare 2-65 °2. I dati analitici di diffrazione di raggi X sono stati elaborati mediante software Panalytical High Score corredato con database PanICSD.

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Le analisi chimiche, elementi maggiori ed in traccia, sono state eseguite con uno spettrometro automatico Panalytical AXIOS-Advanced equipaggiato con tubo a raggi X SST-mAX (Super Sharp end-window Tube) con anodo di Rh. L’acqua è stata dosata come perdita alla calcinazione (LOI = Loss On Ignition) in muffola a 950°C, pertanto per tale parametro bisogna tener conto del contributo di CO2 dovuto alla dissociazione degli eventuali carbonati presenti nel campione ovvero di S, Cl e altri anioni dovuti alla dissociazione di solfuri, solfati, cloruri ecc. I dati sono stati elaborati, utilizzando il metodo della correzione matematica degli effetti di matrice (Leoni, Franzini e Saitta, anni vari), mediante un software messo a punto dai ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali.

RISULTATI

Analisi granulometriche e petrografiche allo stereoscopio L'Allegato 2 contiene i risultati delle analisi granulometriche e le statistiche di riferimento per tutti i campioni prelevati nelle tre spiagge selezionate. Si tratta generalmente di sabbie da fini a grossolane generalmente ben selezionate. I sedimenti più grossolani si rinvengono in corrispondenza di battigia e berme. Il sorting generalmente è alto nella spiaggia emersa (per l'azione del vento) e diviene minore nella spiaggia sommersa. I valori di skewness sono generalmente prossimi a zero o negativi (indice di capacità erosiva delle onde che allontanano i sedimenti fini – coda verso i sedimenti grossolani) mentre il kurtosis è generalmente alto (specie nei campioni di Torre Canne) con tipo di appuntimento da mesocurtico a molto leptocurtico.

L'Allegato 3 riporta le percentuali delle componenti individuate e tutte le schede di classificazione mineralogica relative ai singoli campioni analizzati. Di particolare interesse è la valutazione della componente bioclastica, che è risultata sempre importante (Figg. 4-6)

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Figura 4 – Variazione della % di bioclasti con la profondità a Torre Canne

Figura 5 – Variazione della % di bioclasti con la profondità ad Alimini (N Otranto)

Figura 6 – Variazione della % di bioclasti con la profondità a Lido degli Angeli (N Porto Cesareo)

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Le percentuali di bioclasti crescono generalmente con la profondità in ogni spiaggia analizzata anche se a Lido degli Angeli la percentuale si mantiene quasi costante e prossima al 100%.

Analisi petrografiche in sezione sottile L'osservazione delle sabbie in sezione sottile al microscopio per mineralogia ha consentito di approfondire le conoscenze sulle sabbie analizzate. Le sabbie di Torre Canne hanno un buon contenuto in carbonati, ma comparativamente un minor contenuto in bioclasti (Fig. 7) rispetto alle altre spiagge. La particolarità di queste sabbie è rappresentata dalla selezione operata dal vento nella spiaggia emersa che è in grado di formare spesse lamine di sabbie scure ricche in minerali femici e granati (Figg. 7-8). TORRE CANNE

Figura 7 – Campione TC2 (Torre Canne). Foto della sezione sottile a a) nicol paralleli e b) nicol incrociati. Nel campione sono presenti cristalli di quarzo (qz), felspati (fl), clinopirosseni (px), litoclasti di roccia carbonatica (ltc) e bioclasti carbonatici (bc).

Figura 8 – Campione TCL (Torre Canne). Foto della sezione sottile a a) nicol paralleli e b) nicol incrociati. Nel campione sono presenti cristalli di quarzo (qz), felspati (fl), pirosseni (px), anfiboli (af) e granati (gr).

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Le sabbie di Alimini hanno un buon contenuto in bioclasti (Fig. 9). Minerali femici (pirosseni bruni e verdi) quarzo e feldspati sono i silicati presenti. ALIMINI (N OTRANTO)

Figura 9 – Campione OT6 (Alimini, Otranto). Foto della sezione sottile a: a) nicol paralleli e b) nicol incrociati. Nel campione sono presenti cristalli di quarzo (qz), feldspati (fl), pirosseni (px), anfiboli (af), litoclasti di roccia carbonatica (ltc) e bioclasti carbonatici (bc).

Le sabbie di Lido degli Angeli hanno un contenuto molto alto in bioclasti. Sono presenti alcuni litoclasti e rarissimi granuli di quarzo (Fig. 10). LIDO DEGLI ANGELI (N PORTO CESAREO)

Figura 10 – Campione PC3 (Lido degli Angeli, Porto Cesareo). Foto della sezione sottile a: a) nicol paralleli e b) nicol incrociati. Nel campione sono presenti granuli di quarzo (qz), litoclasti (ltc) e bioclasti carbonatici (bc).

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Indagini diffrattometriche e spettrometriche La stima semiquantitativa delle fasi, determinata mediante il rapporto integrato delle aree nei limiti di rilevabilità dello strumento (circa 0.1% in peso), è qui di seguito riportata:

Campione Ms Qtz Fsp Arg Cal Mg-Cal Grt Px Am TCL 9 12 15 41 22 1 OT2 44 10 27 18 1 PC-4 3 40 17 40 Qtz: quarzo; Cal: calcite; Px: pirosseni; Fsp: feldspati; Ms: miche; Am: anfiboli; Grt: granati; Arg: aragonite; Mg-Cal: calcite magnesiaca.

I risultati, in ossidi per cento (%) (SiO2-LOI) ed in parti per milione (ppm) (Rb-Nb) sono riportati nella seguenti tabelle:

campione SiO2 TiO2 Al2O3 Fe2O3 MnO MgO CaO Na2O K2O P2O5 L.O.I. TCL 8 267 449 2205 198 TC L 8 267 449 2205 198 OT2 54.88 0.51 2.71 3.42 0.08 3.45 24.99 0.36 0.68 0.00 8.92 PC-4 3.59 0.01 0.25 0.12 0.02 2.78 50.61 0.28 0.10 0.00 42.24

campione Rb Sr Y Zr Nb TCL 8 267 449 2205 198 OT2 21 506 34 212 10 PC-4 6 2458 14 33 0

Le analisi diffrattometriche hanno consentito di specificare la natura di alcuni minerali che si presentano simili (o non riconoscibili) allo stereoscopio ed in sezione sottile al microscopio da mineralogia. Le fasi riconosciute di particolare interesse sono relative alla natura dei carbonati nei campioni ricchi in materiale bioclastico (Lido degli Angeli, N Porto Cesareo): sono presenti aragonite, calcite e calcite magnesiaca. Quarzo e feldspati sono abbondanti nei campioni provenienti da Torre Canne e Alimini, mentre il solo quarzo è presente nella spiaggia bioclastica di Lido degli Angeli. I minerali scuri nelle sabbie di Torre Canne e Alimini sono generalmente rappresentati da pirosseni, con pochissimi anfiboli e nessuna mica. Nelle sabbie di Torre Canne si rinviene infine una grande quantità di granati (in alcuni campioni è maggiore del 40%).

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CONCLUSIONI Si sono forniti tutti i parametri granulometrici e composizionali utili per la caratterizzazione delle spiagge in esame. La scelta delle aree da analizzare è stata dettata dalla volontà di descrivere la variabilità intrinseca dei litorali pugliesi. Le sabbie analizzate sono state prelevate nella spiaggia emersa ed in quella sommersa avendo cura di ottenere un campionamento rappresentativo dei sub-ambienti sedimentari analizzati. Le sabbie campionate sono state analizzate da un punto di vista granulometrico valutando anche tutti i parametri statistici di rito. Le analisi mineralogiche hanno previsto osservazioni allo stereomicroscopio, in sezione sottile e analisi diffrattometriche. I risultati ottenuti sono in linea con le osservazioni sedimentologiche e geomorfologiche condotte lungo le spiagge analizzate. Tuttavia, studi sedimentologici e petrografici di maggior dettaglio saranno necessari in caso di progetti di ripascimento allo scopo di: - caratterizzare le sabbie della specifica spiaggia interessata da arretramento; - caratterizzare le sabbie relitte; - valutare i caratteri di compatibilità fra sabbie di spiaggia e sabbie relitte. I caratteri granulometrici, composizionali e di densità delle sabbie, i volumi disponibili, la vicinanza alla costa e la profondità dei giacimenti di sabbie relitte sono parametri di primaria importanza nelle procedure di valutazione della compatibilità delle sabbie per ripascimento. La compatibilità del colore negli interventi di ripascimento è spesso considerato un parametro trascurabile anche per la difficoltà di ottenere una affidabile valutazione quantitativa.

Figura 11 – Esempio di variabilità dei caratteri macroscopici delle sabbie di spiaggia analizzate: colore e granulometria.

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CARATTERIZZAZIONE DELLA FRAZIONE BIOCLASTICA NEI SEDIMENTI DI SPIAGGIA

INTRODUZIONE In accordo con quanto previsto nei punti migliorativi rispetto al Capitolato Speciale di Appalto nella fase di offerta tecnica, vengono presentati i risultati di uno studio mirato alla caratterizzazione della componente bioclastica in una spiaggia fra le più importanti, dal punto di vista turistico, del settore adriatico della Puglia. Nel presente progetto grande attenzione è stata posta ai caratteri fisici delle sabbie relitte ed attuali. Le spiagge rappresentano però ambienti nei quali gli aspetti ecologici e biologici possono giocare spesso un ruolo determinante anche per l’evoluzione fisica del sistema. Di seguito verranno brevemente richiamati i risultati di uno studio condotto dai ricercatori dell'UO Unibari sulle sabbie di spiaggia di Rosa Marina (BR). Le analisi contenute in questo studio sono state pubblicate in due recenti lavori scientifici (Moretti et al., 2016; van Loon et al., 2017). Tali analisi si basano su un approccio multidisciplinare allo studio delle spiagge, incentrato sulle interazioni fra gli organismi che popolano i fondali delle aree costiere ed i processi fisici connessi alla sedimentazione. Questi due aspetti sono intimamente interconnessi quando si considerano in particolare i processi di produzione del sedimento. Nei settori costieri, i sedimenti possono rinvenire dalla ridistribuzione (operata dall’azione di onde, maree e correnti) dei materiali trasportati dai fiumi e/o dall’erosione delle rocce presenti nel settore costiero considerato (in entrambi i casi definiti materiali clastici terrigeni o extrabacinali) oppure da una produzione di particelle clastiche che avviene in ambiente marino per processi biotici e/o abiotici (materiali clastici intrabacinali). Normalmente questi ultimi sono di natura carbonatica ed è frequente che i sedimenti delle spiagge ne contengano una percentuale variabile, data da bioclasti, cioé da gusci o frammenti degli organismi che popolano i fondali considerati. Lo studio delle complesse interazioni fra processi fisici e biologici fornisce informazioni cruciali per tutti gli interventi di monitoraggio, salvaguardia e ripristino dei litorali.

INQUADRAMENTO DELL'AREA DI INTERESSE: SPIAGGIA DI ROSA MARINA La spiaggia di Rosa Marina (40,50 lat. N; 17,50 long. E) rappresenta una porzione del litorale posto a nord di Brindisi, lungo la costa adriatica pugliese (Fig. 12). Si tratta di una porzione di litorale di grande interesse turistico/ economico: ospita due consorzi turistico-residenziali privati (per un totale di oltre 1.000 ville), un hotel-resort con ristorante, 3 piscine, ecc. Il sito è anche di grande valenza naturalistico-ambientale rientrando nel Parco Naturale Regionale delle Dune costiere tra 21

Torre Canne e Torre San Leonardo (istituito con L.R. n.31 del 26.10.2006). Questo settore della costa pugliese mostra un andamento spesso lineare con costa bassa sabbiosa con cordoni dunari attivi e ben sviluppate aree retrodunari palustri (a sud di Torre Canne). A partire dalla località Pilone e proseguendo verso sud sino alla località Monticelli (settore in cui è compresa Rosa Marina) la costa è maggiormente irregolare con tratti rocciosi che rappresentano locali promontori fra i quali si conservano strette spiagge sabbiose con caratteri simili a pocket beach, con cordoni dunari inattivi e/o in erosione. E’ stato condotto un rilevamento geologico-sedimentologico speditivo, allo scopo di individuare le unità sedimentarie affioranti, la loro geometria, con particolare riferimento alle quote relative dei contatti stratigrafici, alle variazioni laterali di facies e di spessore e segnalando il loro eventuale stato di erosione. Lo schema delle unità sedimentarie affioranti è mostrato in Fig. 13 e sostanzialmente coincide con i dati noti in letteratura per questo settore del versante adriatico delle Murge (Ciaranfi et al., 1988; Mastronuzzi et al., 2001). Sulla Formazione della Calcarenite di Gravina (Pliocene superiore – Pleistocene inferiore), in erosione, si rinviene una serie di depositi di transizione e marini attribuibili a vari cicli sedimentari più recenti (Pleistocene medio-Olocene).

Figura 12 – Ubicazione dell’area di studio. Rosa Marina (BR) si trova lungo il litorale adriatico, fra Bari e Brindisi ed è sede di un grande complesso turistico-residenziale. Si noti la presenza di due profonde incisioni fluviali (“lame”).

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Figura 13 – Schema geologico dell’area analizzata. Per le sigle e le età delle unità sedimentarie, si veda il testo. b. Contatti stratigrafici fra l’unità a terra rossa (TR, in basso) e le sovrastanti calcareniti di laguna (C1) sulle quali si rinvengono delle calcareniti grossolane di ambienti marini poco profondi (C2). c. Caratteri macroscopici dell’unità calciruditica (CR) eteropica con le calcareniti C2. d. Contatto fra l’unità eolica medio-olocenica (E1) e la sovrastante duna subattuale (E2). Si noti che in primo piano l’unità E1 è soggetta a forte erosione, con crolli localizzati e rotazione dei blocchi; sullo sfondo si nota l’unità E2 direttamente esposta all’erosione ad opera delle onde.

Caratteri Tessiturali delle Sabbie di Rosa Marina Le sabbie della spiaggia attuale sono state campionate nella spiaggia sommersa lungo un transetto perpendicolare alla costa, dalla battigia fino ad una profondità di 6 metri (base locale di azione delle onde di tempesta, Fig. 14). Nella spiaggia emersa sono state campionate le sabbie ogni 5 metri a partire dalla battigia, avendo cura di campionare le berme di tempesta ordinaria ed invernale (in aree laterali e meno frequentate) e le sabbie eoliche subattuali di backshore.

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Figura 14 – Localizzazione delle stazioni di campionamento. Nella spiaggia emersa, i campioni 1-4 sono localizzati rispettivamente a 20, 15, 10 e 5 m dalla battigia (Ba). Il campione “Duna” è stato preso alla base della duna subattuale mentre i campioni Bo e Bt (la berma ordinaria e quella invernale) sono stati presi lateralmente (più a sud-est rispetto al transetto precedente) in un settore della spiaggia dove tali gradini morfosedimentari erano ancora riconoscibili.

I risultati ottenuti dalle analisi granulometriche sono stati elaborati con il software Gradistat v8 (Blott e Pye, 2001) che permette di costruire sia gli istogrammi di distribuzione e le curve cumulative che un'accurata valutazione di tutti i parametri tessiturali. Da un punto di vista della classificazione granulometrica i sedimenti campionati sono sabbie da medie a grossolane (Tab. 1 e Fig. 15). Il diametro delle sabbie risulta maggiore sulla battigia e sulle berme (ordinaria e di tempesta).

Tabella 1 – Parametri granulometrici delle sabbie di spiaggia.

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Figura 15 – Curve cumulative dei campioni di sabbia di spiaggia emersa e sommersa (per l’ubicazione dei campioni, si veda Fig. 14).

La stessa tendenza si manifesta anche nel D50 (Tab. 1) in cui peraltro si può notare come vi siano accumuli di sedimento solo sulla spiaggia emersa (berme e battigia) mentre non sembra esserci alcuna barra alle profondità indagate. I campioni provenienti dalla spiaggia di Rosa Marina hanno generalmente parametri statistici che indicano una tendenza evolutiva all’arretramento in quanto si riscontra: - una marcata classazione nei settori di spiaggia emersa rispetto a quella sommersa; - Sk generalmente negative (è una chiara indicazione della presenza di una sensibile azione idrodinamica da parte delle onde di tempesta); - curve di distribuzione spesso leptocurtiche o molto leptocurtiche con code spostate per lo più verso i materiali grossolani.

Caratteri composizionali delle sabbie di Rosa Marina La caratterizzazione petrografica delle sabbie di spiaggia è stata effettuata in prima istanza sulle singole frazioni granulometriche al fine di evidenziare le percentuali di sedimento bioclastico ed eventuali variazioni e/o concentrazioni di alcuni minerali nelle differenti classi granulometriche. Al microscopio ottico binoculare, sono stati separati tutti i bioclasti, formati da gusci interi o frammenti di gusci di organismi attuali; il materiale bioclastico è stato pesato ed il peso ottenuto è stato riferito al campione totale (Tab. 2). Il solo peso dei bioclasti può in realtà fornire un dato fuorviante rispetto al volume effettivamente occupato. Infatti, nelle spiagge, i materiali terrigeni più diffusi hanno più o meno la stessa densità: i granuli di quarzo hanno densità pari a 2.66 g/cm3 e quelli carbonatici circa di 2.70 g/cm3. I bioclasti carbonatici inoltre possono avere densità 25

differente (Schlager, 2005) a seconda della loro composizione (2.94 g/cm3 – aragonite; 2.72 g/cm3 – calcite; 2.89 g/cm3 - dolomite), ma normalmente la struttura dei gusci e di altri frammenti di organismi marini può presentare una porosità più o meno elevata (intraparticle porosity di Choquette e Pray, 1970) determinando un peso di volume variabile fra un massimo di circa 2,7 g/cm3 ed un minimo di 2.0 g/cm3 (Jackson and Richardson, 2007). I valori delle percentuali dei bioclasti in volume (Tab. 2) sono stati calcolati considerando i valori minimi di peso di volume corrispondenti ai materiali scheletrici più porosi (privi di riempimento di micrite e/o sparite, gusci unfilled di Choquette e Pray, 1970) allo scopo di avere una valutazione del volume massimo che la frazione bioclastica può occupare. Il contenuto bioclastico nella spiaggia emersa è basso ed aumenta linearmente dalla duna alla battigia dove diventa predominante (Tab. 2). Nella spiaggia sommersa è generalmente basso anche se sembra aumentare con la profondità. Per quanto riguarda il contenuto bioclastico nelle differenti classi granulometriche, le analisi condotte mostrano che gusci e frammenti di gusci caratterizzano le frazioni >500 mm, e la percentuale dei bioclasti diminuisce rapidamente nelle classi via via più fini.

Tabella 2 – Percentuali di bioclasti e litoclasti nei campioni della sabbia di spiaggia emersa e sommersa, misurate in peso (P) e calcolate in volume (rispettivamente, Vmax e Vmin).

I clasti, osservati al microscopio ottico binoculare (Fig. 16), sono soprattutto rappresentati da carbonati, quarzo ed altri minerali presenti in percentuali trascurabili quali pirosseno e feldspati; sono presenti anche rari frammenti di rocce silicoclastiche e materiale antropico.

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Figura 16 – Caratteri delle sabbie analizzate al microscopio ottico binoculare. a. Trattenuto ai 500 mm, si riconoscono numerosi clasti calcarei (litoclasti provenienti da rocce più antiche) e numerosi granuli di quarzo. b. Un frammento levigato di metallo proveniente da un oggetto di bigiotteria (orecchino, collana). c. Un grande frammento di vetro trasparente (proveniente da una bottiglia).

Allo scopo di ottenere una classificazione composizionale delle sabbie analizzate, si è deciso di osservarle anche in sezione sottile (Fig. 17). I campioni di sabbia relativi sia alla spiaggia emersa che a quella sommersa sono stati cementati con resina epossidica ed in seguito si sono ottenute 5 sezioni sottili. Tali sezioni sottili sono state utilizzate per meglio descrivere i caratteri petrografici delle principali specie mineralogiche riconosciute.

Figura 17 – Caratteri petrografici delle sabbie analizzate in sezione sottile. a. Nicol incrociati. Sabbie di spiaggia, si nota la composizione mista (essenzialmente carbonati e quarzo). Nella frazione carbonatica è ben evidente la presenza di grandi frammenti di alghe rosse. b. Nicol incrociati. Granuli di calcite e di quarzo ben arrotondati; alcuni granuli di quarzo, con anse magmatiche, sono riferibili a vulcaniti. c. Nicol incrociati. Granulo di microclino (K-feldspato) con inclusioni di zircone (Zrn) e plagioclasio (Pl). d. Nicol incrociati. Microclino geminato albite periclino. e. Solo polarizzatore. Un pirosseno di colore giallo-verdastro con una inclusione di vetro vulcanico.

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In seguito, sulle 5 sezioni sottili, sono state scattate foto ad alta risoluzione, a basso ingrandimento (x1 e x2). Le immagini in formato raster sono state importate in un free software di analisi d’immagine (ImageJ, versione 1.49, Fig. 18) nel quale è possibile riconoscere, selezionare e, a volte, ridisegnare ogni singolo granulo ed assegnarlo ad una delle 3 principali classi presenti nelle sabbie analizzate. I valori ottenuti utilizzando un numero totale di 10 differenti foto sono mostrate in Tab. 3, dai quali si ricava una composizione approssimata delle sabbie di Rosa Marina: carbonati (62%), quarzo (34%) altri minerali (4%).

Figura 18 – Schermata del software di analisi d’immagine ImageJ. Contiene pochi intuitivi, ma potenti strumenti (in alto) che permettono la selezione o il disegno di singoli granuli per i quali il software calcola vari parametri d’area e di forma (Tabella 3).

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Tabella 3 – Composizione percentuale delle sabbie analizzate. Nella classe “Altro” ricadono frammenti litici, feldspati, pirosseni, opachi ed altri minerali presenti sempre in percentuali trascurabili.

In letteratura, una classificazione delle sabbie ibride (con granuli silicoclastici e carbonati lito- e bioclastici, miscellaneous sand di Pettijohn, 1975), è stata operata da Zuffa (1980; 1985) che prevede il riconoscimento di: carbonati litoclastici (provenienti da rocce più antiche, CE - carbonate extrarenite – corrispondono a calclithite di Folk, 1959), carbonati bioclastici (provenienti dagli ambienti attuali, CI - carbonate intrarenite – calcarenite di Folk, 1959), granuli terrigeni non carbonatici (NCE - non-carbonate extrarenite) e granuli intrabacinali non carbonatici (NCI - non- carbonate intrarenite). L’ultima classe non è presente nelle sabbie di Rosa Marina per cui è possibile classificarle utilizzando un semplice diagramma triangolare (CE-CI-NCE – Flügel, 2004). In figura 8 è riportata la classificazione delle sabbie analizzate in funzione delle percentuali valutate in peso ed in volume (fig. 8) allo scopo di rendere confrontabili i dati ottenuti pesando la frazione bioclastica ed i dati volumetrici ottenuti dall’analisi d’immagine: si tratta generalmente di sabbie ibride litoclastiche (calcilithic hybrid sand - Flügel, 2004); due campioni (Bo - berma ordinaria ed il campione preso a 6 m di profondità) si trovano al passaggio con le sabbie ibride (hybrid sand – Flügel, 2004); il solo campione preso sulla battigia (Ba) ha un contenuto in bioclasti che lo classifica come una sabbia ibrida se si considera la percentuale in peso e come una sabbia ibrida bioclastica (bioclastic hybrid sand – Flügel, 2004) utilizzando le percentuali in volume.

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Figura 19 – Classificazione delle sabbie di Rosa Marina con il diagramma triangolare proposto da Zuffa (1980; 1985) per sabbie ed arenarie ibride. NCE - granuli terrigeni non carbonatici, CE – litoclasti carbonatici, CI – bioclasti carbonatici. a. Percentuali in peso valutate in laboratorio. b. Percentuali in volume utilizzando il minimo peso di volume per i granuli bioclastici. Si noti che considerando pesi o volumi, la classificazione dei campioni analizzati non varia sensibilmente.

Caratteri bio-ecologici degli ambienti di spiaggia e provenienza dei bioclasti di Rosa Marina L’area di interesse è stata analizzata anche dal punto di vista biologico allo scopo di ottenere un quadro chiaro della distribuzione delle principali biocenosi sia nei settori sabbiosi che in quelli a substrato duro. All’interno delle sabbie di spiaggia sono stati analizzati i bioclasti allo scopo di ottenere una classificazione (generalmente a livello di genere) degli organismi che contribuiscono con i loro resti alla formazione di particelle sedimentarie. Il confronto fra il contenuto bioclastico e le distribuzioni degli organismi permetterà infine utili considerazioni sugli ambienti di alimentazione per la frazione bioclastica della spiaggia analizzata in termini di zone batimetriche ed ecologiche. Un rilevamento biologico è stato effettuato attraverso immersioni fino alle profondità investigate (- 6m) ed attraverso un piano di campionamento sia per gli organismi del substrato sabbioso che per quelli del sustrato duro. L’area analizzata è compresa tra il piano sopralitorale e l’infralitorale superiore, (sensu Peres e Picard, 1964), e può essere così suddivisa: - la spiaggia emersa corrispondente al piano sopralitorale; - la porzione di spiaggia compresa tra il limite superiore e quello inferiore di marea corrispondente al piano mesolitorale, sottoposta alla frequente azione delle onde e a periodici eventi di emersione dovuti alle variazioni di marea; - la porzione di spiaggia sommersa fino al limite d’azione del moto ondoso (- 6m), corrispondente al piano infralitorale superiore. In tutte le porzioni analizzate il substrato incoerente si alterna al substrato duro (Fig. 20). Nel piano sopralitorale, la Biocenosi delle sabbie sopralitorali, caratterizzata dalla presenza di materiale esogeno spiaggiato (alghe, fanerogame, resti di vegetali terresti, resti di organismi marini o terrestri, rifiuti antropici) si alterna alla Biocenosi delle rocce 30

sopralitorali colonizzata da pochi organismi tra cui i gasteropodi del genere Melaraphe. Nel piano mesolitorale, è presente la Biocenosi della roccia mesolitorale superiore, caratterizzata da incrostazioni di cianobatteri, dai crostacei cirripedi del genere Chthamalus e dai gasteropodi del genere Patella. Degna di nota nella Biocenosi della roccia mesolitorale inferiore è la Facies a vermeti, habitat prioritario di salvaguardia per il protocollo SPA/BIO (Specially Protected Areas and Biological Diversity in the Mediterranean) della convenzione di Barcellona. La Facies a vermeti è caratterizzata dalle biocostruzioni del gasteropode sessile Dendropoma petraeum che crea complesse formazioni sede di una notevole biodiversità animale (in particolar modo anellidi, molluschi, crostacei, echinodermi, piccoli pesci bentonici) e vegetale (alghe a tallo calcareo, feltri algali e alghe frondose). Il variegato habitat è particolarmente sensibile all’inquinamento da idrocarburi e tensioattivi oltre che al calpestio e alla distruzione operata dai pescatori di datteri. Nel piano infralitorale, il substrato sabbioso si alterna al substrato duro caratterizzato localmente dalle Biocenosi delle alghe infralitorali. In particolare, alla profondità di 3 m, il substrato roccioso risulta scarsamente colonizzato probabilmente a causa dell’azione erosiva delle onde. Alla profondità di 6 m, la biocenosi è più diversificata e caratterizzata da alghe incrostanti e frondose, poriferi (in particolar modo dalla specie fotofila Chondrilla nucula che ricopre cospicue porzioni di substrato – Fig. 20), policheti serpulidi, molluschi vermetidi e crostacei decapodi (in particolar modo paguri).

Figura 20 – Porzione di substrato duro campionato alla profondità di 6 m. La specie Chondrilla nucula (Schmidt, 1862) ricopre quasi l’intero campione. Ben visibile anche l’alga verde Halimeda tuna ((Ellis e Solander) Lamoroux, 1816).

Con le analisi petrografico/sedimentologiche è stata valutata quantitativamente e conservata la percentuale relativa alla componente bioclastica osservando una variazione della stessa nei 31

differenti subambienti. In seguito tale componente è stata oggetto di una più accurata valutazione: i resti degli organismi sono stati classificati, per quanto possibile, da un punto di vista tassonomico. La componente bioclastica della sabbia è costituita da rizopodi, conchiglie di molluschi, spine o frammenti di esoscheletri di echinodermi, frammenti di briozoi e da una quinta categoria, denominata “Altro”, che comprende resti di alghe, spicole di poriferi, frammenti di tubi di serpulidi e frammenti di cirripedi e altri crostacei (Fig. 21). L’apporto maggiore è fornito dai molluschi, in particolare da gasteropodi e bivalvi, anche se le percentuali relative sono fortemente variabili nei differenti subambienti analizzati. Sono stati individuati in totale 55 taxa di molluschi (Fig. 22), 39 taxa di gasteropodi (37 identificati a livello di genere e 2 a livello di famiglia) e 16 taxa di bivalvi (15 identificati a livello di genere e 1 a livello di famiglia). Il numero dei taxa (Fig. 22) tende ad aumentare gradualmente dalla duna (un solo taxa) alla battigia (52 taxa), per poi diminuire e aumentare nuovamente nella stazione di campionamento posizionata a 6 m di profondità (18 taxa). I taxa di molluschi presenti nel sedimento analizzato non sono tipici di un unico ambiente, ma provengono da differenti zone batimetriche ed ecologiche (Fig. 22). Una parte cospicua di molluschi (pari al 36,4 % del totale è tipica di fondi rocciosi (taxa più frequenti, trovati in almeno 3 stazioni di campionamento: generi Columbella (Fig. 21d) e Striarca (Fig. 21h, famiglia Chamidae). Un’altra parte (pari al 23,6 % del totale) è caratteristica di fondi sabbiosi (taxa più frequenti, trovati in almeno 3 stazioni di campionamento: generi Caecum, Nassarius, Venericardia, Parvicardium), un’altra ancora (pari al 10,9 % del totale) è costituita da molluschi che possono vivere sia su fondi rocciosi che sabbiosi. Sono presenti, inoltre, 7 taxa di gasteropodi (pari al 12,7 % del totale) che prediligono vivere nelle praterie di fanerogame o di alghe (taxa più frequenti, trovati in almeno 3 stazioni di campionamento: generi Tricolia – Fig. 10b, Jujubinus, Rissoa e Alvania). Un solo taxa, il genere Bittium (Fig. 21a), è praticamente ubiquitario e può vivere su fondi rocciosi poco profondi coperti da vegetazione, nelle praterie di piante marine e anche su substrati incoerenti. Le conchiglie del genere Bittium sono risultate essere le più comuni. In particolare, sono costantemente presenti a partire dal sedimento dunare fino alla profondità di – 6m. Solo 2 taxa (pari al 3,6 % del totale) sono, invece, tipici di ambienti più profondi (generi Clanculus – Fig. 21c e Irus). 5 taxa (pari al 9,1 % del totale) sono gasteropodi parassiti di altri organismi: il genere Epitonium è parassita di attinie, la famiglia Triphoridae vive prevalentemente sui poriferi, il genere Melanella è parassita di echinodermi, il genere Odostomia è parassita di

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policheti e altri molluschi, il genere Cerithiopsis si nutre prevalentemente di spugne sulle quali staziona. Infine, un solo taxa (genere Hydrobia – Fig. 21g) è tipico di ambienti salmastri.

Figura 21 – Bioclasti meglio conservati all’interno delle sabbie di Rosa Marina. a. Bittium è il taxa rinvenuto in tutti i campioni di sabbia della spiaggia emersa e sommersa. b. I gasteropodi del genere Tricolia sono tipici della prateria a fanerogame. c. Clanculus è un gasteropode tipico di ambienti rocciosi generalmente situati al di sotto dei 10 m di profondità. d. I gasteropodi del genere Columbella caratterizzano ambienti rocciosi poco profondi e ricchi di vegetazione. e. Fossarus è un gasteropode che si rinviene generalmente in ambienti rocciosi mesolitorali. f. Melaraphe è un gasteropode di ambienti rocciosi sopralitorali. g. I gasteropodi del genere Hydrobia vivono in ambienti salmastri

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di transizione. h. Striarca rappresenta un bivalve molto comune nei bioclasti delle sabbie di Rosa Marina ed è tipico di ambienti rocciosi.

Figura 22 – In alto, numero di taxa nei differenti subambienti di spiaggia analizzati. In basso, Ambienti di provenienza dei molluschi riconosciuti nella frazione bioclastica delle sabbie della spiaggia di Rosa Marina.

CONCLUSIONI La valutazione in peso della frazione bioclastica nelle sabbie di Rosa Marina indica che i campioni analizzati presentano un basso contenuto in bioclasti che varia da un minimo dell’1% ad un massimo di oltre il 50% (in volume si potrebbero raggiungere percentuali massime del 70%). Anche in spiagge con basso contenuto bioclastico, come è il caso qui investigato, la sola diminuzione degli apporti bioclastici comporterebbe negli anni, un sensibile arretramento costiero. Per comprendere quindi i processi di produzione della frazione bioclastica, sono stati analizzati in dettaglio i bioclasti allo scopo di riconoscere e classificare i gusci ed i frammenti di gusci da un punto di vista tassonomico. La maggior parte dei bioclasti è costituita da conchiglie e frammenti di molluschi gasteropodi e bivalvi. In particolare, 40 taxa (pari al 72,7 % del totale) provengono da ambienti sommersi poco profondi e limitrofi alla spiaggia, sia sabbiosi che rocciosi, 34

in particolare dalla biocenosi delle alghe infralitorali e dalla facies a vermeti. Un numero più esiguo di taxa (pari al 16,4 % del totale) proviene invece da ambienti più distanti e posti ad una profondità maggiore, in particolar modo dalle praterie di fanerogame marine e dal coralligeno. Probabilmente questi ambienti più profondi, non direttamente interessati dalle onde di tempesta, possono essere soggetti a correnti lungocosta e a trasporto sia verso terra che verso il largo. Infine, un gruppo di conchiglie appartiene a molluschi parassiti non facilmente localizzabili, mentre un solo taxa è tipico di ambienti salmastri. Questo ultimo contingente proviene da un piccolo corso d’acqua dolce che si trova a poche centinaia di metri dalla zona campionata. Appare evidente come gli ambienti di provenienza dei bioclasti che alimentano la spiaggia di Rosa Marina siano molteplici e caratterizzati da differenti parametri ecologici (salinità, profondità, luminosità, tipo di substrato, presenza di copertura vegetale, presenza di biocostruttori), ma tutti posti o all’interno della spiaggia analizzata o in ambienti più profondi contigui. Il naturale apporto di bioclasti alla spiaggia dipende quindi dallo stato di salute degli ambienti suddetti e dalla loro capacità di ospitare, ovvero di fornire alimento, costituire riparo e rappresentare un sito di riproduzione per i taxa che si trasformeranno in bioclasti. Di tali aspetti occorre tener conto non solo per stabilire aree ristrette e mirate di rispetto, ma anche per valutare gli effetti degli interventi di ripascimento sugli habitat e quindi sulla normale produzione di sedimento da parte degli organismi.

Bibliografia

Moretti M., Tropeano M., Van Loon A.J., Acquafredda P., Baldacconi R., Festa V., Lisco S., Mastronuzzi G., Moretti V., Scotti R. (2016). Texture and composition of the Rosa Marina beach sands (Adriatic coast, southern Italy): A sedimentological/ecological approach. GEOLOGOS, vol. 22, p. 87-103, ISSN: 1426-8981, doi: 10.1515/logos-2016-0011

Van Loon A.J., Moretti M.,Tropeano M., Acquafredda P., Baldacconi R., Festa V., Lisco S., Mastronuzzi G., Moretti V., Scotti R. (2017). Tracing the Source of the Bio/Siliciclastic Beach Sands at Rosa Marina (Apulian Coast, SE Italy). Sediment provenance - influences on compositional change from source to sink, Chapter: 3, Publisher: Elsevier, Editors: R. Mazumder, pp.25-47.

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NORMATIVA IN MATERIA DI RIPASCIMENTI DELLE SPIAGGE

INTRODUZIONE In accordo con quanto previsto nei punti migliorativi rispetto al Capitolato Speciale di Appalto nella fase di offerta tecnica, viene presentata una sintetica rassegna della normativa esistente in materia di ripascimenti delle spiagge; sarà fornita esclusiva disamina di quella relativa alle attività di ripascimento realizzate mediante materiale proveniente da giacimenti sottomarini: in particolare devono intendersi escluse, dunque, le numerose norme che regolano analoghe attività (le attività di dragaggio nei bacini portuali, gli interventi all’interno di Siti di Interesse Nazionale, l’utilizzo di materiale di cava terrestre e, ancora, gli interventi di ripascimento di ridotta entità con sabbie provenienti dal medesimo contesto ambientale), sebbene possano essere tutte ricondotte all’obiettivo di tutelare l’ecosistema marino.

NORMATIVA COMUNITARIA Nel panorama internazionale, i contributi normativi riguardo alla movimentazione dei sedimenti marini finalizzata alla attività di ripascimento, sono complessivamente tesi alla riduzione dell’inquinamento del mare, risultando quindi carenti di una vera e propria specifica regolamentazione ad essa dedicata1. Il contesto normativo comunitario2 in materia si fonda sulla direttiva quadro 2000/60/CE, che delinea il quadro generale per l’azione degli Stati europei in materia di tutela del comparto idrico, proponendo l’obiettivo di proteggere e/o migliorare l’ambiente acquatico in tutte le sue forme, anche attraverso misure specifiche per la graduale riduzione degli scarichi e della perdita di sostanze pericolose (art. 1, lettera c). La suddetta Direttiva recepisce, a proposito della componente “acqua”, una serie di indicazioni derivanti dalle Convenzioni in materia di protezione delle acque marine dall’inquinamento (Convenzione Barcellona, 1976; Convenzione Parigi 1992): per quanto qui di interesse, la condizione indispensabile per garantire la compatibilità delle attività di dragaggio e sversamento dei materiali con

1 In materia di operazioni di movimentazione dei fondali, uno dei principali riferimenti internazionali è la Convenzione di Londra del 1972, inerente le specifiche attività di Dumping. In particolare, è annessa ad essa la risoluzione di approvazione del D.M.A.F. ovvero Dredged Material Assestment Framework, documento che delinea le linee guida per orientare scelte ed operazioni relative al dragaggio dei porti. - La Convenzione per la protezione del Mar Mediterraneo dai rischi dell'inquinamento, o Convenzione di Barcellona è lo strumento giuridico e operativo del Piano d'Azione delle Nazioni Unite per il Mediterraneo (MAP). La Convenzione è stata firmata a Barcellona il 16 febbraio 1976 da 16 governi ed è entrata in vigore nel 1978. L'Italia l'ha ratificata il 3 febbraio 1979 con legge 25.1.1979, n. 30. La Convenzione è attuata principalmente attraverso una serie di protocolli tecnici, fra i quali risultano qui di interesse il Protocollo Dumping e il ICZM (Integrated Coastal Zone Management). - Le Linee Guida UNEP (2000) sulla gestione dei materiali dragati per il Mediterraneo, documento di base per la redazione del “Manuale per la movimentazione dei sedimenti marini - 2007” a cura di APAT ed ICRAM su incarico del Ministero dell’Ambiente ed utilizzata fino a metà del 2016.

2 - Direttiva n.2000/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 Ottobre 2000 che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque - Decisione n. 2455/2001/CE del 20 Novembre 2001, relativa all’istituzione di un elenco di sostanze prioritarie in materia di acque e che modifica la Direttiva 2000/60/CE - Direttiva n. 2008/56/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio che istituisce quadro per l’azione comunitaria nel campo della politica per l’ambiente marino (direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino) - Direttiva 2008/32/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’11 marzo 2008 che modifica la direttiva 2000/60/CE che istituisce quadro per l’azione comunitaria in materia di acque, per quanto riguarda le competenze di esecuzione conferite alla Commissione 36

le esigenze di tutela ambientale, è la conservazione del patrimonio idrico e del suo buono standard di qualità. Risale al 2008 la direttiva 2008/56/CE3, che integra la direttiva “Acque” individuando i traguardi e le modalità per il raggiungimento di un accettabile standard di qualità dell’ambiente marino di qui al 2020. La tutela dell’ambiente marino-costiero teso a garantire uno sviluppo sostenibile risulta, ovviamente, anche un obiettivo della Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.), procedura cui deve essere assoggettata la attività di ripascimento in esame. In Europa tale procedura è stata introdotta dalla Direttiva Comunitaria 85/337/CEE (Direttiva del Consiglio del 27 giugno 1985, Valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati) quale strumento fondamentale di politica ambientale. La procedura di VIA viene strutturata sul principio dell’azione preventiva, in base al quale la migliore politica ambientale consiste nel prevenire gli effetti negativi legati alla realizzazione dei progetti anziché combatterne successivamente gli effetti. La struttura della procedura viene concepita per dare informazioni al pubblico e guidare il processo decisionale in maniera partecipata. La VIA nasce come strumento per individuare, descrivere e valutare gli effetti diretti/indiretti di un progetto su specifiche componenti ambientali e di conseguenza sulla salute umana. La tutela dell’ambiente marino-costiero è ulteriormente garantita dalla Rete Natura 2000. Natura 2000 è il principale strumento della politica dell'Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell'Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE "Habitat" per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario. La rete Natura 2000 è costituita dai Siti di Interesse Comunitario (SIC), identificati dagli Stati Membri secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat, che vengono successivamente designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC), e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva 2009/147/CE "Uccelli" concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Le aree che compongono la rete Natura 2000 non sono riserve rigidamente protette dove le attività umane sono escluse; la Direttiva Habitat intende garantire la protezione della natura tenendo anche "conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali" (Art. 2). Tra gli strumenti di gestione dei siti facenti parte la Rete citiamo la Valutazione di Incidenza, una particolare procedura di valutazione ambientale integrativa della V.I.A., che individua nelle Regioni l’Autorità competente al suo espletamento.

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Recepita in Italia con il d. lgs. n. 190 del 13 ottobre 2010 37

NORMATIVA NAZIONALE A livello nazionale, i principali riferimenti normativi per le attività di dragaggio e ripascimento sono segnati nella relativa nota4, tenuto conto che il quadro di riferimento attualmente vigente in Italia si fonda sul D.lgs 152/2006 “Testo Unico dell’Ambiente” ed in particolare sull’art.109 (Capo IV - Ulteriori misure per la tutela dei corpi idrici) che, attualmente, recita così: Art. 109. Immersione in mare di materiale derivante da attività di escavo e attività di posa in mare di cavi e condotte 1. Al fine della tutela dell'ambiente marino e in conformità alle disposizioni delle convenzioni internazionali vigenti in materia, è consentita l'immersione deliberata in mare da navi ovvero aeromobili e da strutture ubicate nelle acque del mare o in ambiti ad esso contigui, quali spiagge, lagune e stagni salmastri e terrapieni costieri, dei materiali seguenti: a) materiali di escavo di fondali marini o salmastri o di terreni litoranei emersi; b) inerti, materiali geologici inorganici e manufatti al solo fine di utilizzo, ove ne sia dimostrata la compatibilità e l'innocuità ambientale; c) materiale organico e inorganico di origine marina o salmastra, prodotto durante l'attività di pesca effettuata in mare o laguna o stagni salmastri. 2. L'autorizzazione all'immersione in mare dei materiali di cui al comma 1, lettera a), è rilasciata dalla regione, fatta eccezione per gli interventi ricadenti in aree protette nazionali di cui alle leggi 31 dicembre 1982, n. 979 e 6 dicembre 1991, n. 394, per i quali è rilasciata dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, in conformità alle modalità stabilite con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con i Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, delle politiche agricole e forestali, delle attività produttive previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da emanarsi entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della parte terza del presente decreto. (comma così modificato dall'art. 24, comma 1, lettera d), legge n. 35 del 2012) 3. omissis 4. omissis 5. omissis

4 - Legge n. 979 del 31 dicembre 1982 - Disposizioni per la difesa del mare - Legge n. 179 del 31 Luglio 2002 - Disposizioni in materia ambientale - Decreto Ministeriale n. 367 del 6 Novembre 2003 - Regolamento concernente la fissazione di standard di qualità nell’ambiente acquatico per le sostanze pericolose, ai sensi dell’articolo 3, comma 4, del D. Lgs. 11 maggio 1999, n. 152 - Decreto Ministeriale Ambiente n. 56 del 14 Aprile 2009 - Criteri tecnici per il monitoraggio dei corpi idrici e l'identificazione delle condizioni di riferimento per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, recante norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell'articolo 75, comma 3, del decreto legislativo medesimo

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5-bis. Per gli interventi assoggettati a valutazione di impatto ambientale, nazionale o regionale, le autorizzazioni ambientali di cui ai commi 2 e 5 sono istruite e rilasciate dalla stessa autorità competente per il provvedimento che conclude motivatamente il procedimento di valutazione di impatto ambientale. Nel caso di condotte o cavi facenti parte della rete nazionale di trasmissione dell’energia elettrica o di connessione con reti energetiche di altri Stati, non soggetti a valutazione di impatto ambientale, l’autorizzazione è rilasciata dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentite le regioni interessate, nell’ambito del procedimento unico di autorizzazione delle stesse reti. (comma introdotto dall'art. 8, comma 1, legge n. 221 del 2015) Con DECRETO 15 luglio 2016, n. 173 “Regolamento recante modalità' e criteri tecnici per l'autorizzazione all'immersione in mare dei materiali di escavo di fondali marini. (16G00184) (GU Serie Generale n.208 del 6-9-2016 - Suppl. Ordinario n. 40 - Entrata in vigore del provvedimento: 21/09/2016), il Ministero dell’Ambiente di concerto con gli altri soggetti istituzionali previsti dall’art.2 dell’art.109 ora citato, ha fornito lo strumento normativo necessario ad uniformare su tutto il territorio nazionale le procedure, tra le altre, per autorizzare le attività di dragaggio e ripascimento delle spiagge5. In particolare, per le attività di ripascimento con sabbie provenienti da giacimenti sottomarini dovrà seguirsi la seguente procedura, rappresentata per punti salienti qui di seguito. Ai fini del rilascio dell’autorizzazione ex art.109 da parte dell’Autorità competente, individuata nella Regione, il richiedente provvede con oneri a proprio carico, alla caratterizzazione, alla classificazione dei materiali secondo le modalità tecniche di cui all'allegato che forma parte integrante del decreto 173/2017 (art. 3): la caratterizzazione dei materiali dovrà garantire la compatibilità con l’immersione in mare e con i sedimenti della spiaggia. Il soggetto che intende ottenere l'autorizzazione presenta apposita domanda di autorizzazione all'autorità competente, corredata dalla documentazione tecnica prevista nell'allegato. Ai fini del rilascio dell'autorizzazione l'autorità competente acquisisce il parere della commissione consultiva locale per la pesca e l'acquacoltura che attesti la sostenibilità delle attività previste con riguardo alle

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Art. 1 Ambito di applicazione ed esclusioni

1. Al fine della tutela dell'ambiente marino, il presente regolamento determina: a) le modalità per il rilascio dell'autorizzazione di cui all'articolo 109, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, per l'immersione deliberata in mare dei materiali di escavo di fondali marini o salmastri o di terreni litoranei emersi di cui al comma 1, lettera a) del medesimo articolo 109; b) i criteri omogenei per tutto il territorio nazionale, per l'utilizzo di tali materiali ai fini di ripascimento o all'interno di ambienti conterminati, ai quali le regioni conformano le modalità di caratterizzazione, classificazione ed accettabilità dei materiali in funzione del raggiungimento o mantenimento degli obiettivi di qualità ambientale dei corpi idrici marino costieri e di transizione.

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risorse alieutiche e la loro compatibilità con la pesca e l'acquacoltura, nonché i pareri delle autorità marittime competenti per le aree interessate. L'autorizzazione all'immersione deliberata in mare, in zone ricadenti in aree protette nazionali di cui alle leggi 31 dicembre 1982, n. 979 e 6 dicembre 1991, n. 394, è rilasciata dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, previo nulla osta dell'ente parco o dell'ente gestore dell'area marina protetta. Sono previste attività di monitoraggio obbligatorie e descritte nell'allegato: anche queste attività sono svolte con oneri a carico del soggetto titolare dell'autorizzazione. Le relative risultanze devono essere illustrate in apposita relazione tecnica, che deve essere inviata all'autorità competente secondo le modalità definite nel provvedimento di autorizzazione. Quale disposizione transitoria, il decreto prevede che vengano fatte salve le caratterizzazioni e conseguenti classificazioni effettuate ai sensi delle norme previgenti e ancora valide alla data di entrata in vigore del nuovo regolamento, nonché le autorizzazioni rilasciate ai sensi delle succitate norme ancora in corso di validità' alla data di entrata in vigore dello stesso regolamento. Sintesi dell’Allegato Tecnico al Decreto 173/2006 In Figura 1 è riportato uno schema sintetico della procedura per la caratterizzazione, classificazione e gestione dei materiali di escavo. Le indicazioni di dettaglio vengono riportate nei Capitoli 1, 2 e 3. L’entità delle indagini ambientali richieste segue un criterio di semplificazione graduale in relazione al livello di inquinamento presunto. Le informazioni relative all’area di intervento devono essere riportate nella “Scheda di inquadramento dell’area di escavo” di cui al Capitolo 1. Le attività di caratterizzazione e classificazione dei materiali da dragare vengono descritte nel Capitolo 2. Nel Capitolo 3 vengono riportate le indicazioni tecniche per la gestione dei materiali: individuazione e caratterizzazione dell'area destinata all'immersione dei materiali di escavo cioè l’area di spiaggia interessata nonché le modalità di escavo, trasporto e immersione dei materiali e il monitoraggio ambientale delle attività di escavo, trasporto e immersione. La attività di escavo di giacimenti sottomarini e seguente ripascimento dovrà ragionevolmente seguire il percorso 1 individuato per quantitativi di materiale movimentato/anno > 40.000m3.

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NORMATIVA REGIONALE La Legge 179/2002 ed il conseguente passaggio di competenze dallo Stato alle Regioni, stabilisce che l’ente competente per l’istruttoria e il rilascio dell’autorizzazione ex art.109 ad interventi di ripascimento della fascia costiera è la Regione (art. 216). Con legge regionale n. 17/2007, la Regione ha inteso delegare tutte le proprie competenze in materia alle Province territorialmente competenti (efficacia 10 luglio 20077). Alla luce della delega operata con l. r. 17/2007 art.8 dalla Regione in favore delle Province territorialmente competenti, le competenze per l’istruttoria e il rilascio dell’autorizzazione di cui all’art.109, commi 2,3 5 del d. lgs. 152/2006 e all’articolo 21 della legge 31 luglio 2002, n. 179, risultano attualmente così ripartite (non considerando la competenza della procedura di VIA eventualmente sottesa): Province - ripascimento della fascia costiera (spiaggia anche sommersa), immersione di materiali di escavo di fondali marini, o salmastri o di terreni litoranei emersi all’interno di casse di colmata, di vasche di raccolta o comunque di strutture di contenimento poste in ambito costiero, movimentazione dei fondali marini derivante dall’attività di posa in mare di cavi e condotte non facenti parte di reti energetiche di interesse nazionale o di connessione con reti energetiche di altri Stati (oltre a quanto previsto dal comma 3 dell’art. 109 per i materiali inerti, geologici inorganici e manufatti al solo fine di utilizzo). Regione - attività di immersione in mare in area non costiera (distanza minima di tre miglia dalla costa di materiali provenienti dall’escavo dei fondali marini o salmastri o di terreni litoranei emersi. Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare: attività di immersione in mare di materiali provenienti dall’escavo dei fondali marini o salmastri o di terreni litoranei emersi per gli interventi ricadenti in aree protette nazionali di cui alle leggi 31 dicembre 1982, n° 979 e 6 1991, n° 394,

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Per gli interventi di ripascimento della fascia costiera, nonché di immersione di materiali di escavo di fondali marini, o salmastri o di terreni litoranei emersi all'interno di casse di colmata, di vasche di raccolta o comunque di strutture di contenimento poste in ambito costiero, l'autorità competente per l'istruttoria e il rilascio dell'autorizzazione di cui all'articolo 35, comma 2, del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, è la regione, nel rispetto dei criteri stabiliti dal medesimo articolo 35 e fermo restando quanto previsto dall'articolo 62, comma 8, del citato decreto legislativo n. 152 del 1999. In caso di impiego di materiali provenienti da fondali marini, la regione, all'avvio dell'istruttoria per il rilascio della predetta autorizzazione, acquisisce il parere della commissione consultiva della pesca istituita presso la capitaneria di porto interessata e ne informa il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.

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Legge regionale 17/2007 - Art. 8 (Esercizio delle funzioni amministrative in materia di immersione in mare di materiale derivante da attività di escavo e attività di posa in mare di cavi e condotte). 1. L’istruttoria e il rilascio dell’autorizzazione di cui all’articolo 109, commi 2, 3 e 5, del d. lgs. 152/2006 vengono delegate, con decorrenza dal 1° luglio 2007, alla provincia competente per territorio. In caso di materiali provenienti da fondali marini per gli interventi di ripascimento o di riempimento colmata, vasche di raccolta o di strutture di contenimento in ambito costiero, all’avvio dell’istruttoria per il rilascio delle relative autorizzazioni la provincia acquisisce il parere della commissione consultiva della pesca istituita presso la capitaneria di porto interessata e ne informa il Ministero dell’ambiente e tutela del territorio e del mare e la Regione. E’ fatta salva la competenza dello Stato relativa al rilascio dell’autorizzazione per l’immersione in mare dei materiali di escavo dei fondali marini o salmastri o di terreni litoranei emersi e per l’attività a carattere internazionale di posa in mare di cavi e condotte e l’eventuale relativa movimentazione dei fondali marini. 42

nonché la movimentazione dei fondali marini derivante dall’attività di posa cavi e condotte facenti parte di reti energetiche di interesse nazionale o di connessioni energetiche di altri Stati. Per quanto attiene, infine, alle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (ricordiamo che ai sensi dell'art. 109 del d. lgs. 152/2006 le autorizzazioni vengono rilasciate dalla stessa autorità competente per il provvedimento che conclude motivatamente il procedimento di valutazione di impatto ambientale), la stessa legge regionale n.17/2007 ha introdotto all’elenco B.2 (interventi da assoggettare a procedura di verifica di assoggettamento a V.I.A. di competenza provinciale) della I. r. “VIA” 11/2001, la voce B.2.ae ter) “opere di dragaggio dei sedimenti marini e di prelievo di materiali litoidi anche ai fini di riutilizzo, escluse le operazioni inserite in interventi di bonifica di siti inquinati, così come definiti dalla parte IV del d. lgs. 152/2006”. Qualora l’operazione di ripascimento della spiaggia fosse del tipo “strutturale” e cioè capace di produrre variazioni in avanzamento della linea di riva anche oltre quella originariamente raggiunta prima dell’instaurarsi dei fenomeni erosivi, l’intervento potrebbe essere assoggettato a procedura di verifica di assoggettamento a V.I.A. di competenza regionale, poiché ascrivibile alla voce B.1.e): “opere costiere destinate a combattere l'erosione e lavori marittimi volti a modificare la costa, mediante la costruzione di dighe, moli e altre opere marittime. In ogni caso, se l’area costiera da ripascere ricade anche parzialmente in area protetta o in un sito della Rete Natura 2000, in base a quanto previsto dalla citata l. r. 11/20018, la procedura da seguire sarà direttamente quella della V.I.A. propriamente detta, comprensiva anche della Valutazione di Incidenza. All’interno della procedura di V.I.A., attraverso l’istituto della Conferenza dei Servizi, verranno acquisiti gli ulteriori pareri, autorizzazioni, atti, licenze, permessi e nulla-osta o di altri elementi comunque denominati e necessari alla realizzazione dell’intervento. In particolare, dovrà essere verificata obbligatoriamente: - La coerenza con il Piano Regionale delle Coste9 e, se approvato, con il Piano Comunale delle Coste; - La coerenza con il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale10 (autorizzazione paesaggistica). Eventualmente, dovrà essere acquisito il parere della Autorità di Bacino competente se sono presenti vincoli di sua competenza (PAI, Piano stralcio erosione costiera).

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Art. 4 comma 3. Sono assoggettati altresì alla procedura di VIA i progetti per la realizzazione di interventi e di opere identificati nell’allegato B, ripartito negli elenchi B.1, B.2, B.3, qualora ciò si renda necessario in esito alla procedura di verifica di cui all’articolo 16 o qualora gli interventi e le opere ricadano anche parzialmente all’interno di aree naturali protette o di siti della Rete Natura 2000 di cui alle direttive 79/409/CEE e 93/43/CEE.

9 Approvato con Delibera di Giunta Regionale n. 2273 del 13.10.2011

10 Approvato con Deliberazione della Giunta regionale 16 febbraio 2015, n. 176 43

ANALISI DI COMPATIBILITA' DELLE SABBIE

INTRODUZIONE In accordo con quanto previsto nei punti migliorativi rispetto al Capitolato Speciale di Appalto nella fase di offerta tecnica, viene presentato un esempio di analisi di compatibilità fra sabbie di spiaggia e sabbie provenienti da un potenziale giacimento. La verifica della compatibilità fra il materiale della spiaggia in erosione ed il giacimento sabbioso deve essere condotta rispettando le indicazioni dell’ISPRA, che fanno riferimento: - alla composizione granulometrica, - alle caratteristiche minero/petrografiche, - al colore, - alla densità dei sedimenti. Per poter operare in modo oggettivo, è consigliabile fare riferimento ad una “griglia di compatibilità” che metta a confronto tali 4 parametri secondo metriche accettate nella letteratura.

Di seguito viene quindi riportato un esempio di analisi di compatibilità attraverso la compilazione di un facsimile di relazione tecnica utilizzando una griglia che considera compatibili sabbie caratterizzate da: a) granulometria, con differenza nel valore della mediana inferiore ad 1 phi, b) densità, con differenza inferiore al 15%, c) colore con differenza di 1 classe nella scala di Munsell, d) composizione minero/petrografica, con differenza di composizione nella componente dominante.

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ESEMPIO DI RELAZIONE TECNICA PER LA CARATTERIZZAZIONE GRANULOMETRICA, MINERALOGICA, DI DENSITÀ E COLORIMETRICA DI SEDIMENTI SABBIOSI

Il materiale clastico ricevuto dai Vostri tecnici, ci è stato consegnato in recipienti di plastica con chiusura a vite, ognuno della capacità di 500 ml. In totale abbiamo ricevuto 6 campioni. Quattro campioni provengono dalla spiaggia del Comune di XXXX. I campioni C1 (coordinate geografiche xy1) e Il C2 (xy2) provengono dalla spiaggia emersa, mentre i campioni C3 (xy3) e C4 (xy4) sono stati prelevati nella spiaggia sommersa rispettivamente alle profondità z3 e z4. Gli altri due campioni provengono da spiagge relitte poste a differente profondità nel settore di piattaforma prospiciente il Comune di XXXX. Il campione denominato C5 proviene dall’infissione del carotatore nei primi 20 cm di sedimento (coordinate geografiche xy5 e profondità z5). Il campione denominato C6, proviene dall’infissione del carotatore nei primi 20 cm di sedimento (coordinate geografiche xy6 e profondità z6).

Sui sei campioni sono state eseguite: 1) analisi granulometriche; 2) analisi minero/petrografiche; 3) analisi di densità; 4) analisi colorimetriche. Le procedure generali sono di seguito brevemente descritte. I dati analitici sono riportati nelle seguenti schede, attraverso tabelle, grafici e tabelle riassuntive.

1) Analisi Granulometriche L’analisi granulometrica è stata condotta tramite setacci ASTM ad un intervallo ½ phi, dove phi = -log2 d, dove d è la dimensione della maglia del setaccio in mm. Prima della setacciatura, i campioni sono stati asciugati in stufa a 80°C. I dati granulometrici sono riportati, attraverso le frequenze relative in peso, sia come istogrammi di frequenza che come curve cumulative, attraverso la scala in phi. Nelle tabelle sono poi riportati i dati anche nella scala in mm. Dai percentili delle distribuzioni cumulative sono state calcolate le statistiche riassuntive dei campioni, attraverso il valore della mediana e del sorting. La mediana è rappresentata dal 50° percentile della distribuzione cumulativa, e il sorting è rappresentato dalla formula (phi84- phi16)/2, dove phi84 e phi16 sono, rispettivamente, l’ottantaquattresimo e il sedicesimo percentile della curva cumulativa. La mediana e il sorting rappresentano una buona stima 45

grafica della statistica di tendenza centrale (media) e dispersione (deviazione standard) della distribuzione granulometrica, nel caso di distribuzioni granulometriche simili a curve gaussiane, quali quelle dei campioni in studio. I valori di mediana, sorting e dei percentili di interesse, sono mostrati sia nelle tabelle di ogni scheda-campione che nelle tabelle riassuntive. I campioni sono stati classificati attraverso la scala di Wentworth. 2) Analisi minero/petrografiche Le analisi minero/petrografiche sono state condotte con uno stereomicroscopio a luce riflessa. La descrizione fa riferimento alla composizione della classe granulometrica modale. 3) Densità La densità è stata determinata tramite picnometri tipo Hubbard, della capacità di 25 ml. E’ stata considerata la classe granulometrica modale, e su più aliquote, ognuna di circa 4 g, è stata determinata la densità media del materiale. 4) Analisi colorimetriche La determinazione del colore è stata effettuata attraverso uno spettrofotometro portatile. Le analisi sono state condotte secondo il metodo di Munsell, misurando la tinta o tonalità (H), la brillantezza o luminosità (V) e la saturazione o purezza (C). Il campione è stato distribuito in modo uniforme su un foglio e su di esso, per avere una rappresentatività del dato colorimetrico, sono state effettuate 10 misure. Il valore ricavato è stato poi approssimato all’intervallo di colore più prossimo nella classificazione di Munsell.

Esempio rappresentativo del dettaglio dei dati delle analisi di un singolo campione Rapporto di Prova del campione C1 Materiale da saggio: sabbia Presentato: Prelevato c/o: sedimento prelevato in località Comune di XXXX Data prelievo: ... Consegnato in data: … Data inizio prove: ... Data fine prove: … Analisi granulometrica

granulometria % peso % cumulativo Metodo

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phi mm -3 8 setacci -2,5 5,6 setacci -2 4,0 setacci -1,5 2,8 setacci -1 2 setacci -0,5 1,4 setacci 0 1,0 setacci 0,5 0,71 setacci 1 0,50 setacci 1,5 0,35 setacci 2 0,25 setacci 2,5 0,18 setacci 3 0,125 setacci > 3 <0,125 setacci Tab. 1. Dati granulometrici.

ghiaia (> 2mm) sabbia (2 mm > x > 0,064 mm) silt (0,064 mm > x > 0,004 mm) argilla (< 0,004 mm) Tab. 2 Dati riassuntivi delle percentuali in peso delle frazioni granulometriche “aggregate”.

Statistiche granulometriche phi 50 (mediana) phi84 phi16 sorting scala Wentworth sabbia grossa Tab.3. Statistiche delle distribuzioni granulometriche. I valori sono espressi in phi.

Sedimento peso specifico (g/cm3) 2,72 ± 0,02 Tab.4. Dati di densità. I valori sono in g/cm3.

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% delle componenti riferite alla classe modale Sedimento

% litoclasti carbonatici 43,0

% bioclasti 57,0 Tab. 5. Dati delle analisi mineralogiche.

Valore 2.5Y 5/3 nome del colore marrone/marrone chiaro oliva Tab. 6. Dati del colore secondo il sistema Munsell.

TABELLE RIASSUNTIVE DEI DATI DI TUTTI I CAMPIONI

Granulometria Granulometria C1 C2 C3 C4 C5 C6 (phi) (mm) -3 8 0,45 -2,5 5,6 0,30 -2 4 0,53 0,3 -1,5 2,8 0,1 0,59 0,4 -1 2 0,2 0,3 1,40 1,7 0,2 0,2 -0,5 1,4 1,0 2,1 4,54 6,6 1,5 1,4 0 1 9,3 13,6 15,73 23,5 11,0 8,6 0,5 0,71 42,4 49,3 50,92 54,3 34,6 27,1 1 0,5 36,7 31,8 24,95 13,0 23,4 20,8 1,5 0,355 9,1 2,7 0,51 0,2 14,4 16,2 2 0,25 1,4 0,1 0,02 8,1 10,8 2,5 0,18 0,1 0,02 3,5 7,0 3 0,125 0,02 2,0 4,7 3,5 0,090 0,02 1,4 3,3 Tabella 1. Granulometrie dei campioni.

campioni C1 C2 C3 C4 C5 C6 phi50 0,47 0,36 0,26 0,14 0,56 0,81 phi84 0,89 0,70 0,59 0,46 1,46 1,94 phi16 0,10 0,00 -0,20 -0,31 0,07 0,15 sorting 0,40 0,35 0,39 0,38 0,69 0,90 Scala sabbia sabbia sabbia sabbia sabbia sabbia Wentworth grossa grossa grossa grossa grossa grossa Tabella 2. Statistiche granulometriche dei campioni.

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campioni C1 C2 C3 C4 C5 C6 ghiaia (> 0,2 0,4 3,3 2,5 0,2 0,2 2mm) sabbia (2 mm > x > 99,8 99,6 96,7 97,5 99,8 99,8 0,064 mm) silt (0,064 mm > x > 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,004 mm) argilla (< 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,004 mm) Tabella 3. Percentuale della frazione granulometrica delle ghiaie (>2 mm), sabbie (tra 2 e 0,064 mm), silt (tra 0,064 e 0,004 mm) e delle argille (< 0,004 mm).

campioni C1 C2 C3 C4 C5 C6 % litoclasti 43 20 15 15 15,7 15,8 carbonatici % bioclasti 57 80 85 85 84,3 84,2 Tabella 4. Percentuale delle componenti dei campioni, riferita alla classe modale

campioni C1 C2 C3 C4 C5 C6 Media 2,72 2,67 2,63 2,57 2,82 2,84 DVST 0,02 0,10 0,01 0,05 0,11 0,12 Tabella 5. Dati di densità dei campioni. I valori sono in g/cm3. DVST=deviazione standard.

campioni C1 C2 C3 C4 C5 C6 Valore 2.5Y 5/3 2.5Y 5/2 2.5Y 5/2 2.5Y 5/2 2.5Y 4/1 2.5Y 5/1 nome del marrone/marrone marrone marrone marrone grigiastro grigio scuro grigio colore chiaro oliva grigiastro grigiastro Tabella 6. Dati del colore secondo il sistema Munsell.

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Facsimile di relazione conclusiva sulla compatibilità fra i sedimenti della spiaggia in erosione (C1, C2, C3 e C4) e le sabbie relitte (C5 e C6)

Come emerge dal confronto dei dati fra i sedimenti della spiaggia “C 1,2,3,4” e quelli prelevati nelle sabbie relitte “C5, 6”, i sedimenti sono classificabili, secondo la scala di Wentworth, come sabbia grossa (Tabella 2), con valori della mediana (phi 50 – Tabella 2) da un minimo di 0.14 phi (C4) ad un massimo 0.81 phi (C6). La loro differenza granulometrica quantitativa, per quanto attiene alla mediana (phi 50), è inferiore a 1 phi. Tutti i campioni presentano una percentuale di ghiaia sempre inferiore al 3,3 %, di sabbia (2 mm > x > 0,064 mm) sempre maggiore del 96,7 % (Tabella 3). In tutti i campioni non è presente la frazione dei silt (0,064 mm > x > 0,004 mm) e delle argille (< 0,004 mm) (Tabella 3).

La composizione mineralogica, per tutti i sedimenti, è quella dei sedimenti carbonatici, composti principalmente da bioclasti e da litoclasti (Tabella 4). Questi ultimi sono presenti in percentuale maggiore del 40 % solo nel campione C1 (Tabella 4).

La densità dei due sedimenti è pressoché identica (Tabella 5).

Il colore dei sedimenti è simile per quasi tutti i campioni ad eccezione del campione “C5” e del campione “C6” (Tabella 6). Il diverso colore per il campione “C6” è dovuto alla presenza di una maggiore percentuale di bioclasti di colore grigio scuro rispetto agli altri campioni. Nel caso del campione “C5” tale differenza potrebbe essere legata alla presenza di microframmenti di Posidonia.

In conclusione, il campione di sabbia relitta “C6” è compatibile con i campioni della spiaggia emersa e sommersa analizzata (C1, C2, C3 e C4) per la granulometria, la densità, la mineralogia e la colorimetria (ricade nella stessa classe di Munsell o in classi contigue). Il campione di sabbia relitta “C5” è compatibile con i campioni C1, C2, C3 e C4 per la granulometria, densità e mineralogia, mentre la colorimetria è diversa (ricade in classi di Munsell non contigue).

Luogo e Data:

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PROCEDURA APERTA AI SENSI DELL’ARTICOLO 3, COMMA 37, ED ARTICOLO 55, COMMA 5,

DEL D. LGS. N. 163/2006 e ss. mm. ed ii., PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO FINALIZZATO AL

"PIANO OPERATIVO PER L'INDIVIDUAZIONE DI GIACIMENTI DI SABBIA SOTTOMARINI UTILIZZABILI

PER IL RIPASCIMENTO ARTIFICIALE DEI LITORALI SABBIOSI IN EROSIONE DELLA REGIONE" -

D.G.R. N. 955 DEL 13.05.2013 (ATTUAZIONE DEI PROGETTI FINANZIATI MEDIANTE L'UTILIZZO DEL-

LE RISORSE LIBERATE DEL P.O.R. PUGLIA 2000-2006 - FESR) - ASSE IV "SISTEMI LOCALI DI SVI-

LUPPO" - MISURA 4.16 "INTERVENTI DI POTENZIAMENTO DELLE INFRASTRUTTURE SPECIFICHE DI

SUPPORTO AL SETTORE TURISTICO"

CIG : 57930987B2

CUP: H31I13000010002

RAPPORTO FASE 5 – Art.6

Analisi Costi-Benefici di coltivazione mineraria

Autori: CNR-IGAG: Francesco G. Falese, Chiara Adami UniRoma La Sapienza: Francesco Chiocci, Massimiliano Puleio, Giordano Macelloni Indice

INTRODUZIONE ...... 4 STIMA DEL FABBISOGNO DI SEDIMENTI PER LA DIFESA DELLE COSTE ...... 5 LE OPZIONI DI GESTIONE COSTIERA E LE UNITÀ GESTIONALI LITORANEE ...... 5 DEFINIZIONI DEL FABBISOGNO DI SEDIMENTI ...... 7 FABBISOGNO LORDO E FABBISOGNO AL NETTO DELL’IMPIEGO DI ALTRE POSSIBILI RISORSE ...... 7 FABBISOGNO E BILANCIO SEDIMENTARIO LITORANEO...... 8 FABBISOGNO RELATIVO A PERDITE ASSOLUTE ED A PERDITE RELATIVE ...... 9 STIMA DELLE VOCI DI FABBISOGNO LORDO ...... 11 SPIAGGE DI PROGETTO ...... 11 EROSIONE CON TRASPORTO LONGITUDINALE E TRASVERSALE ...... 12 INNALZAMENTO DEL L.M.M...... 13 SUBSIDENZA ...... 14 FABBISOGNO LORDO DI RIFERIMENTO ...... 15 RISORSE SEDIMENTARIE NEI DSMR E LORO MOVIMENTAZIONE ...... 16 CRITERI PER DEFINIRE I LIMITI DELL’USO DELLA RISORSA NON RINNOVABILE DEI DSMR ...... 16 I DSMR DELLA PIATTAFORMA CONTINENTALE PUGLIESE: VERIFICA DELLA RISERVA GLOBALE ...... 19 CENNI SUI CRITERI PER LA VERIFICA DI COMPATIBILITÀ DEI SEDIMENTI ...... 20 COMPATIBILITÀ GRANULOMETRICA ...... 21 COMPATIBILITÀ MINERALOGICA ...... 21 COMPATIBILITÀ COLORIMETRICA ...... 22 IPOTESI DI ALIMENTAZIONE DELLE SPIAGGE CON I DSMR ...... 22 VERIFICA DELL’INDICE DI ESAURIMENTO ...... 24 VERIFICA COMPATIBILITÀ TRA SABBIE DI APPORTO E SABBIE NATIVE ...... 26 VERIFICA COMPATIBILITÀ GRANULOMETRICA ...... 26 VERIFICA COMPATIBILITÀ MINERALOGICA ...... 28 VERIFICA COMPATIBILITÀ COLORIMETRICA ...... 29 PIANIFICAZIONE NELL’USO DEI DEPOSITI SEDIMENTARI RELITTI ...... 31 INTRODUZIONE ALLA COMPARAZIONE TRA OPZIONI DI GESTIONE ...... 31 L’ANALISI COSTI /BENEFICI (COSTI/RICAVI) PER LE OPZIONI DI GESTIONE COSTIERA ...... 32 COSTI DEI RIPASCIMENTI ...... 33 STIMA DEL VALORE AGGIUNTO DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE SVOLTE SUI LITORALI ...... 35

Autori: CNR-IGAG: Francesco G. Falese, Chiara Adami UniRoma La Sapienza: Francesco Chiocci, Massimiliano Puleio, Giordano Macelloni

ANALISI DELLE DIVERSE OPZIONI DI GESTIONE E RAPPORTO COSTO-BENEFICI ...... 35 CONCLUSIONI ...... 37

Indice delle Figure

Figura 1 - Schema opzioni di gestione costiera, da progetto EUROSION 2004 ...... 5 Figura 2: Unità Fisiografiche di interesse della Regione Puglia (PRC) ...... 6 Figura 3 bilanci sedimentari annuali calcolati lungo la costa olandese per ogni tratto da 250 m (Rijkswaterstaat - 2013) ...... 8 Figura 4 Erosione alla foce dell’Ofanto e sbilanciamento sedimentario causato dal porto di Margherita di Savoia ...... 9 Figura 5 – Dati pubblicati dal MATTM ...... 9 Figura 6 Confine a Marina di Chieuti ...... 10 Figura 7 Confine a Marina di Ginosa ...... 10 Figura 8 – Ipotesi fabbisogno per le spiagge di progetto ...... 11 Figura 9 –Ipotesi fabbisogno annuo ...... 12 Figura 10 –Ipotesi fabbisogno annuo ...... 13 Figura 11 –Risultati monitoraggi con tecnologia SAR...... 14 Figura 12 – Ipotesi fabbisogno annuo...... 14 Figura 13 – Ipotesi fabbisogno lordo...... 15 Figura 14 – Risorse di base, risorse e riserve (G.Mureddu)...... 16 Figura 15 – Prima ipotesi di abbinamento tra DSMR e litorali in erosione...... 23 Figura 16 – Seconda ipotesi di abbinamento tra DSMR e litorali in erosione...... 25 Figura 17 – Draga Aspirante Refluente a Strascico con Pozzi di Raccolta...... 33 Figura 18 – Profondità di dragaggio e dimensioni delle draghe...... Errore. Il segnalibro non è definito. Figura 19 – Andamento del Valore Attuale Netto nelle due opzioni di gestione costiera...... 36

Indice delle Tabelle

Tabella 1: delimitazioni tipo della costa (Linee Guida Nazionali) ...... 6 Tabella 2 - Disponibilità di alcuni importanti minerali secondo tre misure. Fonte: Geological Survey (1973), in Sta-tistical Abstract...... 18

Autori: CNR-IGAG: Francesco G. Falese, Chiara Adami UniRoma La Sapienza: Francesco Chiocci, Massimiliano Puleio, Giordano Macelloni

INTRODUZIONE

Il presente rapporto risponde a quanto ri- chiesto dall’articolo 6. Fase 5 del Capitolato Speciale d’Appalto (Analisi Costi-Benefici di coltivazione mineraria) ed in particolare ven- gono esposti gli elementi necessari alla reda- zione di “un piano per lo sfruttamento del giacimento sottomarino finalizzato alla estrazione degli stessi materiali e alla ricollo- cazione in corrispondenza di litorali sabbiosi pugliesi in erosione”, in seguito denominato “Piano”. Per rispondere a quanto richiesto è in gene- rale necessario predisporre uno strumento tecnico-amministrativo di pianificazione per l’uso sostenibile di una risorsa naturale (sabbia) in grado di soddisfare delle esigenze territoriali (mantenimento della linea di costa rispetto a feno- meni di erosione, subsidenza, sea level rise, ecc.) , i cui principali aspetti possono essere così iden- tificati: 1. Stima del Fabbisogno: le variazioni morfologiche delle coste devono essere registra- te e tradotte in esigenze del territorio mediante una stima del fabbisogno in termini quantitativi (volumi di sabbia), qualitativi (caratteristiche del sedimento), spaziali (localiz- zazione e ampiezza delle zone in crisi) e temporali (scenari a breve-medio-lungo termine); 2. Verifica delle Risorse: oggetto fondamentale dell’appalto è l’individuazione e la ca- ratterizzazione di una delle possibili risorse (Depositi Sedimentari Marini Relitti) utilizza- bili per il ripascimento ricostruttivo/manutentivo delle spiagge, a cui tuttavia deve essere associata l’individuazione e la caratterizzazione delle altre possibili risorse (depositi lito- ranei, depositi nei bacini e negli invasi artificiali, ecc.) al fine di avere un quadro completo delle possibilità di alimentazione del sistema costiero; 3. Pianificazione degli interventi: è necessario predisporre degli strumenti decisionali per la gestione sostenibile della risorsa al fine di soddisfare i fabbisogni che devono a loro volta essere opportunamente rapportati alla reale disponibilità della risorsa secondo cri- teri di convenienza generale (impatto economico, impatto ambientale, impatto sociale, ecc.) 4. Realizzazione degli interventi: la realizzazione degli interventi porterà ad una nuova registrazione delle variazioni morfologiche (punto 1) delle coste e quindi ad una verifica del grado di fabbisogno soddisfatto e quindi alla determinazione del fabbisogno residuo Le considerazioni e gli elementi necessari allo sviluppo di uno strumento di pianificazione comples- sivo, che faccia riferimento anche ai criteri della Gestione Integrata delle Zone Costiere, sono mol- teplici e (sicuramente per molti aspetti) eccedono i limiti del presente Appalto. In sostanza per sviluppare delle analisi di costi/benefici occorrerebbe conoscere le zone litoranee in erosione, le quantità necessarie e/o desiderate per ricostruire le spiagge , le quantità necessarie per la loro manutenzione, la tipologia di sabbie necessarie a seconda dei luoghi, le peculiarità dei siti da ripascere in termini economici, ambientali, sociali e molti altri aspetti fra cui quelli connessi alla tipologia di opera che conviene realizzare. Quello che è possibile fornire con il presente rapporto è un “percorso” per quanto possibile com- pleto e verosimile, in grado di identificare quegli elementi che dovranno essere indagati con mag- 4 gior dettaglio in altre sedi per giungere ad una pianificazione territoriale di carattere pienamente operativo. A tal fine occorrerà quindi predisporre la raccolta di una serie di ulteriori dati e lo sviluppo di speci- fiche analisi che verranno messe in evidenza nel seguito mediante appositi box grigi di segnalazio- ne. Il presente rapporto farà particolare riferimento alle “Linee Guida Nazionali per la difesa della co- sta dai fenomeni di erosione e dagli effetti dei cambiamenti climatici” 1 (in seguito Linee Guida Na- zionali) recentemente pubblicate dal MATTM ed a cui tutte le regioni costiere italiane hanno con- tribuito, cercando di sottolineare ed approfondire tutti quegli aspetti di natura gestionale che sono propri di uno strumento di pianificazione territoriale. STIMA DEL FABBISOGNO DI SEDIMENTI PER LA DIFESA DELLE COSTE

LE OPZIONI DI GESTIONE COSTIERA E LE UNITÀ GESTIONALI LITORANEE Facendo riferimento a quanto indicato nelle Linee Guida recentemente pubblicate dal MATTM, il Fabbisogno rappresenta una stima delle risorse di sedimenti necessaria a soddisfare, in modo so- stenibile, le esigenze territoriali. Un processo di valutazione di tale genere si presenta tipicamente come un percorso iterativo che, partendo da un obiettivo “massimale” (ad esempio: ricostituzione della spiaggia “originale” e sua manutenzione), si rapporta a quelle che risultano essere le risorse disponibili (sia naturali che fi- nanziarie) e le condizioni di necessità (valore dei beni esposti e loro vulnerabilità) e quindi ridefini- sce (se necessario) l’obiettivo fino a dover prendere in considerazio- ni (nel caso peggiore) i suoi livelli minimali (ad esempio: assenza di qual- siasi intervento). Schematici esempi di tipi- ci obiettivi ovvero di “op- zioni di gestione costie- ra”, sono rappresentati in diverse pubblicazioni tra cui quelle che fanno rife- rimento al progetto euro- peo Eurosion (Fig. 1) e ri- prese nella Linee Guida. Nella presente trattazione ci si limiterà a considerare solo quelle opzioni che presentano un minimo di riferimenti per poter es- Figura 1 - Schema opzioni di gestione costiera, da progetto EUROSION 2004 sere trattate e che ri- spondono ad alcuni criteri generali di fattibilità.

1 Linee Guida Nazionali per la difesa della costa dai fenomeni di erosione e dagli effetti dei cambiamenti climatici - TA- VOLO NAZIONALE SULL’EROSIONE COSTIERA MATTM-REGIONI - 2016 5

Ad esempio il “riallineamento gesti- to” (Managed realignment) non verrà trattato in quanto le implica- zioni urbanistiche ed infrastruttura- li travalicano gli aspetti chiamati ad essere analizzati nell’ambito del presente appalto. Il modello “mantenimento della li- nea di costa” (Hold the line) verrà trattato tenendo conto che tale obiettivo può essere raggiunto sia con interventi totalmente rigidi (ad es. barriere radenti), che con inter- venti misti (ad es. pennelli con ripa- scimenti di manutenzione) o total- Figura 2: Unità Fisiografiche di interesse della Regione Puglia (PRC) mente morbidi (ripascimenti manu- tentivi). Il modello “avanzamento della linea di costa” (Move seaward) all’atto pratico spesso precede (e quindi include) il modello di “mantenimento” in quanto una volta realizzato l’avanzamento, si po- ne ineludibilmente il problema della sua ma- nutenzione. La sola dif- ferenza è che con que- sto modello si prevede un ampliamento della spiaggia esistente (ad es. per raggiungere una resilienza ritenuta ne- cessaria/utile) mentre con il modello di solo “mantenimento” si con- siderano sufficienti le Tabella 1: delimitazioni tipo della costa (Linee Guida Nazionali) dimensioni della spiaggia esistente. Questi modelli riguarderanno degli ambiti litoranei che prestano caratteristiche tali da poter esse- re gestiti in modo uniforme con una delle opzioni gestionali di cui sopra ed in forma compatibile con gli ambiti litoranei limitrofi che potrebbero richiedere opzioni di gestione diverse.

Di qui la necessità di individuare all’interno delle Sub-Unità Fisiografiche così come definite dal PRC della Regione Puglia2 (Fig. 2), delle “celle” quali “unità gestionali costiere” (del 3°/4° ordine) opportunamente dimensionate e adatte per questo genere di valutazioni, secondo le indicazioni delle Linee Guida Nazionali3 di cui si riporta nella tabella 1 la classificazione sintetica delle delimi- tazioni litoranee.

2 “Attività finalizzate alla redazione del Piano Regionale delle Coste (P.R.C.) della regione Puglia” ALLEGATO n. 7.1.2 - “L’erosione costiera in Europa, in Italia e in Puglia” - 2007 3 “IV.2.2.5.1 Indicazioni per un Sistema gestionale e informativo basato sulle variazioni volumetriche: contenuti e or- ganizzazione dei dati” - Linee Guida Nazionali -2016 6

Premesso che l’analisi dei fenomeni morfologici costieri deve essere inquadrata preferibilmente a livello di Unità Fisiografica, l’attività di pianificazione che discenderà dalle analisi di carattere gene- rale dovrà esprimersi in termini di unità gestionali costiere e di opzioni di gestione.

E’ necessario quindi sviluppare per ciascuna Unità Fisiografica nel suo complesso e per le singole unità gestionali costiere che la compongono, una serie di ipotesi di opzioni gestionali che dovreb- bero ricomprendere almeno i seguenti scenari: 1. Assenza di interventi (Do nothing) 2. Interventi con mantenimento della linea di costa 2.1. con mantenimento della linea di costa (Hold the line by soft work) 2.2. con mantenimento della linea di costa con opere rigide e manutenzione (Hold the line by soft and hard work) 3. Interventi con avanzamento e mantenimento della linea di costa 3.1. con avanzamento e manutenzione (Move seaward & Hold the line by soft work) 3.2. con avanzamento + opere rigide e manutenzione (Move seaward & Hold the line by soft and hard work) Nonostante questa semplificazione nel delineare le opzioni di gestione da prendere in considera- zione per un litorale, le variabili in gioco sono ancora molte come, per citarne alcune, l’entità dell’avanzamento della Spiaggia di Progetto (vedi “Spiagge di progetto”) o la tipologia delle opere rigide da considerare (e quindi il loro costo). Nel seguito vengono definite le tipologie di Fabbisogno di sedimenti, vengono indicate alcune ipo- tesi di scelta a scopo esemplificativo che dovranno essere calate nelle realtà territoriali specifiche ed infine si procederà alla valutazione del fabbisogno per ciascuna delle opzioni considerate.

DEFINIZIONI DEL FABBISOGNO DI SEDIMENTI

FABBISOGNO LORDO E FABBISOGNO AL NETTO DELL’IMPIEGO DI ALTRE POSSIBILI RISORSE Il fabbisogno di sedimenti per la difesa della costa, termine fondamentale per la valutazione dei costi di intervento e manutenzione, può essere utilmente valutato sia in termini “lordi” (ad esem- pio opzione “avanzamento e/o mantenimento con ripascimenti morbidi”) che “effettivi” ovvero con tutte quelle riduzioni di alimentazione che potrebbero derivare dall’inserimento di opere rigi- de ( opzione “avanzamento e/o mantenimento con ripascimento protetto” ) se ritenute idonee a tale scopo ovvero dall’accettazione di arretramenti della Linea di Costa (fino al caso estremo dell’opzione “assenza di intervento”). In effetti la riduzione del fabbisogno lordo potrebbe essere ottenuta anche mediante la rimobilita- zione del trasporto solido con interventi ad esempio sul reticolo idrografico (sghiaia men- to/sfangamento invasi artificiali, briglie selettive, ecc.) o con altri interventi indiretti (bypass por- tuali, ecc.). D’altronde tra le voci più importanti delle risorse di sedimento disponibili per l’alimentazione delle spiagge in erosione, è da considerare la movimentazione dei depositi litoranei (imboccature por- tuali, depositi costieri, ecc.) che attualmente ammonta, a livello nazionale, a circa 1,24 Mm34 che rappresenta il 50%, del quantitativo di sabbia movimentato annualmente per il ripascimento co- stiero in Italia.

4 Linee Guida Nazionali - IV.2.3.5. Indicazioni di buone pratiche per l’alimentazione con sedimenti interni al sistema litoraneo (AS-2) 7

Per un inquadramento del fabbisogno di sabbia da Depositi Sedimentari Marini Relitti occorre svi- luppare parallelamente un’analisi delle disponibilità di sabbia dai Depositi Litoranei che rappresen- tano una risorsa fondamentale per il riequilibrio delle dinamiche litoranee soprattutto per quei quantitativi di sedimenti che vengono artificialmente intercettati lungo costa ma che rimangono nella fascia attiva costiera. Tuttavia tali opzioni di riduzione del fabbisogno lordo mediante l’impiego di risorse alternative ri- spetto a i Depositi Sedimentari Marini Relitti, non verranno prese in considerazione in questa sede per evidenti motivi di complessità ed insufficienti elementi a disposizione e comunque una tratta- zione a riguardo necessita di studi di adeguato dettaglio ed opportuna integrazione, la cui natura esula dai limiti del presente appalto.

FABBISOGNO E BILANCIO SEDIMENTARIO LITORANEO La determinazione del Fabbisogno di sedimenti deve essere rapportata a quelle che vengono iden- tificate come le criticità cui si intende far fronte e che in sintesi sono quelle variazioni morfologiche che comportano una riduzione del volume di sedimento disponibile nel tratto di costa considerato. Le variazioni vengono determinate tramite il confronto di rilievi topo-batimetrici periodici della spiaggia sommersa (in genere fino a delle profondità di chiusura relative a periodi di ritorno dell’ordine di 10-20 anni) e della spiaggia emersa (fino al piede della duna o includendo la stessa se in sofferenza ovvero sino all’infrastruttura fissa più prossima). Considerata la complessità (ed il co- sto) di tali rilevazioni, spesso si ricor- re a delle procedure semplificate come ad esempio la considerazione di una fascia più limitata del profilo5 ed in altri casi ci si limita alla valuta- zione della variazione della linea di costa (variazioni della superficie di spiaggia emersa). Quest’ultimo risulta in effetti il si- stema ancora più diffuso per la valu- Figura 3 bilanci sedimentari annuali calcolati lungo la costa olandese tazione dei trend erosivi e pur rico- per ogni tratto da 250 m (Rijkswaterstaat - 2013) noscendo i limiti connessi a tale si- stema, l’impiego delle linee di costa risulta particolarmente utile anche per quel che riguarda l’impiego della modellistica numerica di tipo bidimensionale (modelli ad una linea) per la valuta- zione dell’evoluzione della stessa linea di costa. Affinché il bilancio sedimentario sia sufficientemente rappresentativo, occorre fare riferimento a medie estese ad almeno 10-15 anni in modo da avere un dato più “stabile”, integrato con rileva- zioni intermedie che aiutano ad individuare il range di variabilità del trend, eventualmente tarato con rilievi topo-batimetrici eseguiti contemporaneamente ai rilievi della linea di costa (Fig. 3).

Elemento comunque indispensabile per la valutazione dei Fabbisogni è il calcolo dei bilanci sedi- mentari pregressi mediante sistemi semplificati, come il confronto tra linee di costa (da ortofoto aeree o satellitari,ecc.), o con sistemi più complessi come i rilievi topo-batimetrici (muti- beam+GPSRTK, lidar marino-terrestre, ecc.) , eseguiti ad intervalli di tempo dell’ordine di 10 anni,

5 J.G. de RONDE, J.P.M. MULDER & R. SPANHOFF - MORPHOLOGICAL DEVELOPMENTS AND COASTAL ZONE MANAGE- MENT IN THE NETHERLANDS. National Institute for Coastal and Marine Management/RIKZ Rijkswaterstaat 8 con rilievi intermedi di conferma, effettuati in forma contemporanea su Unità Fisiografiche nella loro interezza e discretizzati secondo progressive (ogni 100-200 mt ad esempio) od almeno secon- do “celle” gestionali precedentemente definite. Il bilancio calcolato mediante la registrazione delle variazioni morfologiche intervenute in un de- terminato periodo di tempo, include non solo l’erosione (intesa come migrazione trasversale o longitudinale di sedimento in un tratto di costa) ma anche fenomeni globali come la subsidenza (abbassamento dell’intero profilo o parte di esso) o l’innalzamento del livello medio-mare (per ef- fetto dei cambiamenti climatici). Una stima delle variazioni estesa a periodi di tempo sufficiente- mente lunghi e con numerose misurazioni intermedie, tende ad compensare l’effetto di fenomeni accidentali (maree astronomiche e bariche, sovralzi di tempesta, effetti di mareggiate intense, ecc.) ed a indivi- duare quelle che possono essere considerate variazioni strutturali della morfologia costiera, vero obiettivo della pianificazione della difesa dei litorali su tempi medio- lunghi.

FABBISOGNO RELATIVO A PERDITE ASSOLUTE ED A PER- DITE RELATIVE Supponendo di avere a disposizione la determinazione dei trend erosivi, occorre sviluppare delle ulteriori considera- zioni circa la natura che possono assumere le perdite nel momento in cui quest’ultime sono calcolate come diffe- renza tra quantità in aumento (superfici in avanzamento o volumi in aumento) e quantità in diminuzione (superfici in arretramento o volumi in diminuzione). In effetti il Fabbisogno non può essere connesso solo alla

Figura 4 Erosione alla foce dell’Ofanto e sbi- differenza tra tali quantità (perdite assolute) in quanto lanciamento sedimentario causato dal porto di Margherita di Savoia spesso sono da affrontare anche le situa- zioni di “sbilanciamento” 6 ovvero di perdi- te relative “auto-compensate”, quali ad esempio gli accumuli artificiali sopraflutto ad opere portuali che generano ampi tratti di litorale in erosione sottoflutto. Nel caso della foce dell’Ofanto e della falcata a nord della foce (Fig. 4)7, è evidente un processo di erosione in parte di tipo assoluto ed in parte di tipo relativo in quanto la sabbia si è raccolta a ridosso del molo di sopraflutto del porto di Margherita di Savoia.

Figura 5 – Dati pubblicati dal MATTM

6 Linee Guida Nazionali - II.3. SEDIMENTI, RISORSA STRATEGICA PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE” 7 Direzione Generale per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque MATTM - I nuovi macrodati nazionali sull’erosione Costiera – Ecomondo Rimini 2016 9

Se si considerano i dati pubblicati dal MATTM8 (Fig. 5), risulta che per l’intera costa pugliese il bi- lancio sedimentario porta a valori molto bassi ovvero di solo 2.500 m2/anno di arretramento delle spiagge , assimilabili in termini volumetri- ci ad una perdita assoluta annua Sak di una quantità di sedimento compresa tra 15.000 e 9 20.000 m3/anno . Molise L’elemento prevalente, stando a questi risulta- ti, risulta proprio quello connesso alle perdite relative che riguardano una variazione di su- perficie dell’ordine di 130.000 m2/anno, ovve- ro una quantità di sedimenti Srk che si “sposta- no” annualmente lungo la costa compresa tra 0,78 ed 1 milione di m3/anno. Figura 6 Confine a Marina di Chieuti Peraltro l’analisi è stata compiuta partendo dai limiti regionali e non da quelli fisiografici e quindi è senz’altro possibile che parte dei “sbilanciamenti” siano attribuibili ad ingressi o a perdite di sedimento assoluti. Ad esempio è abbastanza evidente desumere dall’orientamento degli accumuli di sedimento costiero, che sussiste un trasporto sedimentario in ingresso sia in corrispondenza del confine re- gionale sull’Adriatico (Marina di Chieuti, Fig. 6)) sia su quello ionico (Marina di Ginosa, Fig. 7). In mancanza di stime più attendibili, si può as- Puglia sumere che una quota δ di Srk possa essere at- tribuita alle perdite assolute da compensare con apporti esterni al sistema litoraneo. In effetti si rammenta come sia stato evidenzia- to10 che i Fabbisogni connessi a “perdite relati- ve” di sedimenti possono e devono preferen- zialmente essere affrontati mediante la movi- mentazioni dei depositi litoranei, limitando l’impiego dei DSMR (risorsa non rinnovabile) solo alla ricostruzione delle spiagge (spiagge di progetto Sp) e per compensare le “perdite asso- lute” annuali per effetto del trasporto sedimen- tario trasversale (Sak), dell’innalzamento del l.m.m. attribuibile ai cambiamenti climatici (Scck) e della subsidenza (Ssk). Figura 7 Confine a Marina di Ginosa In sostanza il Fabbisogno di sedimento da consi- derare per la gestione dei DSMR e per un periodo a venire di n anni dove si prevede di ricostruire

8 Documento Preliminare per l’individuazione degli indirizzi e dei criteri per la difesa della costa - MATTM (2006). Le stime si riferiscono alla media delle variazioni registrate tra il 1960 ed il 2000. 9 Considerando una profondità di chiusura media di 5-6 m (alla boa di Monopoli Hsm=5,2 m per Tm=50 secondo ISPRA) ed una berma di 1-2 m, si ottiene un’altezza del profilo attivo compresa tra circa 6-8 m ed un’ erosione volumetrica di 6-8x2.500 = 15.000-20.000 m3/anno. 10 Linee Guida nazionali - II.3. SEDIMENTI, RISORSA STRATEGICA PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 10 spiagge con un quantitativo complessivo (una tantum) Sp , può essere espresso in forma semplifi- cata, secondo le definizioni sopra riportate, come segue: 푛 S = 푆 + ∑ ( δS + S + S + S ) 푛 푝 푘=0 rk ak cck sk

STIMA DELLE VOCI DI FABBISOGNO LORDO

SPIAGGE DI PROGETTO Nella pianificazione della difesa della costa è estremamente utile fissare degli obiettivi specifici su cui misurare il fabbisogno necessario, su cui valutare l’efficacia dell’azione intrapresa e su cui infi- ne basare la gestione dello stesso litorale. Questo approccio è quello intrapreso ad esempio dal governo olandese per la gestione dei circa 450 Km della costa, interamente sabbiosa (vedi nota 5). Come Spiaggia di Progetto è stata assunta quella con una linea di costa (Basal Coastline BCL) pari alla posizione della Linea di Costa del 1990; ogniqualvolta la linea di costa di test (Testing Coastline TCL ), calcolata come estrapolazione linea- re delle linee di costa istantanee ad un determinato anno T (Momentary Coastline MCL), va ad in- tersecare la BCL, si interviene per la manutenzione. Nel caso olandese la linea di costa del 1990 rappresentava, nella maggior parte dei casi, una linea più arretrata rispetto a quella esistente nel momento dell’avvio degli interventi e quindi in tal caso Sp=0. Tuttavia laddove si vogliono incrementare le ampiezze delle spiagge per motivi di sicurezza o per aumentare l’offerta turistica o per altre ragioni, è necessario prevedere un quantitativo di sedi- menti Sp>0. Supponendo di voler incremen- tare mediamente di 20 m11 l’ampiezza del 30% delle spiagge pugliesi in erosione, che risulta- no nel complesso estese per 117 Km 12 , si ottiene una super- ficie di spiaggia da realizzare pa- ri a 70 ha circa che richiedereb- be una quantità totale di sabbia compresa tra 4,2 e 5,6 milioni di m3. Questo genere di stima è ovviamente solo indicativo e viene preso come riferimento per una “esercitazione” che consente di poter arrivare all’applicazione di una serie di strumenti decisionali tra cui l’analisi costi/ricavi. Volendo quindi ipotizzare una Figura 8 – Ipotesi fabbisogno per le spiagge di progetto strategia di ricostruzione delle spiagge pugliesi sulla base delle 7 Unità Fisiografiche identificate dal PRC e della distribuzione delle zone in erosione, si può delineare un quadro come quello rappre-

11 L’ipotesi di un avanzamento di 20 m è stata assunta come primo riferimento anche dal MATTM per lo studio sul FABBISOGNO ECONOMICO PRELIMINARE PER LA DIFESA DI BENI A RISCHIO DI EROSIONE (STTT 2006) 12 “Carta della costa pugliese: geomorfologia e opere di difesa” da Progetto Esecutivo del Monitoraggio P.O.R. Puglia 2000 - 2006 11 sentato nella Fig.8 che, è bene sottolinearlo, è solo indicativo di una metodologia e non è rappre- sentativo di un’esigenza verificata sul territorio anche se gli ordini di grandezza possono essere considerati verosimili. E’ necessario tuttavia sviluppare per tutti i tratti di costa in sofferenza, delle valutazioni circa la ne- cessità o meno di ricostituire le spiagge preesistenti ovvero di ampliare quelle esistenti in relazione alle esigenze locali di sicurezza e sviluppo (Spiagge di Progetto) , fissando delle linee di costa di ri- ferimento che costituiranno degli indicatori particolarmente utili per la verifica dell’efficacia degli interventi e per la gestione degli stessi litorali.

EROSIONE CON TRASPORTO LONGITUDINALE E TRASVERSALE A seguito delle considerazioni sviluppate nei paragrafi precedenti ed in mancanza di valutazioni più specifiche ed attendibili, si fa riferimento ad una suddivisione dell’erosione costiera tra le di- verse Unità Fisiografiche secondo quanto rappresentato nella Carta della costa pugliese con le tendenze evolutive al 2003 (Progetto Esecutivo POR 2000 - 2006). Assumendo pari al 30% la quota δ di perdita per trasporto sedimentario longitudinale Srk attribui- bile alle perdite assolute, i valori min/max individuati in “Fabbisogno relativo a perdite assolute ed a perdite nette” per le perdite da erosione Srk e Sak (trasporto longitudinale e trasversale) risultano come dalla tabella riportata. Litorale in Unità Fisio- min δSrk max δSrk min Sak max Sak erosione grafiche m3/anno m3/anno m3/anno m3/anno km x1000 x1000 x1000 x1000 UF1 12 24 31 2 2 UF2 24 48 61 3 4 UF3 7 14 18 1 1 UF4 24 48 61 3 4 UF5 7 14 18 1 1 UF6 7 14 18 1 1 UF7 36 72 92 5 6 totale 117 234 300 15 20 Questo genere di analisi necessita di una definizione migliore, con un ap- profondimento sia per quel che ri- guarda le tecniche di misurazione che per interpretare il trasporto sedimen- tario sulla base di considerazioni da effettuare cella per cella all’interno di ciascuna Unità e Sub-Unità Fisiografi- ca. Valgono quindi per questo genere di elaborazioni le raccomandazioni già indicate in “Fabbisogno relativo a perdite assolute ed a perdite nette”. Sempre quindi con finalità metodolo- giche e non rappresentative delle realtà territoriali, è possibile delinea- re un quadro dei fabbisogni annuali di sedimenti per ciascuna delle UF, Figura 9 –Ipotesi fabbisogno annuo sommando le perdite di Srk e Sak ri-

12 spettivamente con i loro valori di min e max assunti così come riportato nella Fig. 9.

INNALZAMENTO DEL L.M.M. Per quanto riguarda la stima dell’innalzamento del l.m.m. per effetto dei cambiamenti climatici, si può far riferimento alle valutazioni effettuate nel già citato PRC 13 dove, sulla base della regola di Bruun14, si prefigura che “prendendo a riferimento un innalzamento del livello medio mare di 1.8 mm/anno, negli ultimi 50 anni si è avuto un arretramento naturale della linea di riva dei litorali sabbiosi compreso tra 4.5 e 9 m” ovvero un arretramento annuo compreso tra 0,09 e 0,18 m/anno. In termini volumetrici tale arretramento potrebbe essere compensato (vedi nota 9) con un apporto di sabbia compreso tra 0,54-1,44 m3/anno per ogni metro di litorale. Nonostante le osservazioni sviluppate dalla comunità scientifica su una semplicistica applicazione della regola di Bruun rispetto alla complessità delle dinamiche litoranee dove è per molti aspetti “ritenuto impossibile stabilire una legge che definisca in maniera deterministica la risposta adatta- tiva dei sistemi costieri alle mutate condizioni ambientali” ed in particolare a quanto osservato in particolare sulle coste pugliesi 15, un tale metodo consente di individuare e di quantificare una tendenza che si potrà manifestare in parte ma che comunque esprime una trasformazione di cui occorre tenere conto in qualche misura data la sua rilevanza globale. Sulla base di tali ipotesi e suppo- nendo di voler mantenere fisso il 30% delle coste sabbiose pugliesi (estese complessivamente per cir- ca 300 Km) rispetto agli effetti dell’innalzamento del l.m.m., si ot- tiene un Fabbisogno annuo com- preso tra i seguenti valori: Scck = 30%*300*0,54-1,44*1000 ~ 50.000~130.000 m3/anno Supponendo di distribuire tale esi- genza di sedimenti sulle coste pu- gliesi in analogia alle esigenze ipo- tizzate per le ricostruzioni del pa- ragrafo precedente (spiagge in erosione prioritarie di cui si vuole mantenere l’ampiezza), si ottiene una distribuzione come quella in- Figura 10 –Ipotesi fabbisogno annuo dicata in Fig. 10. Anche in questo caso questa rappresentazione ha una valenza del tutto indicativa di una metodo- logia e non può essere assunta come un’esigenza verificata. E’ necessario tener conto dell’innalzamento del l.m.m. per effetto del cambiamento climatico me- diante delle metodiche che tengano conto della complessità del fenomeno ma che nello stesso tempo consentano di giungere a delle valutazioni quantitative che aiutino a comporre un piano

13 ALLEGATO n. 7.1.2 del PRC, “L’erosione costiera in Europa, in Italia e in Puglia” 14 Per Bruun: The Bruun Rule of Erosion by Sea-Level Rise: A Discussion on Large-Scale Two- and Three-Dimensional Usages - Journal of Coastal Research - Vol. 4, No. 4 (Autumn, 1988), pp. 627-648 15 G.Mastronuzzi et alii “ Clima e Dinamica Costiera: dall’approccio deterministico a quello probabilistico” - GEOLOGI e TERRITORIO Periodico dell’Ordine dei Geologi della Puglia n. 3-4/2007, pp. 159-172 13 operativo per quanto riguarda il fabbisogno di sedimenti. Da non trascurare l’aspetto socio- economico ed ambientale per la scelta delle spiagge da tutelare in forma prioritaria.

SUBSIDENZA Data la particolare natura geologica carsica del territorio pugliese, i fenomeni di subsiden- za sono spesso legati ad episodi locali di sin- kholes16 che, in corrispondenza delle coste, portano alla formazione di nuove insenature. Ai fini della difesa delle coste risultano più ri- levanti fenomeni di subsidenza costieri legati a processi di compattazione di sedimenti di ori- gine recente associati a fenomeni di emungi- mento. Questo è il caso della fascia costiera prospi- ciente il Tavoliere che caratterizza la parte centrale dell’UF2 (Golfo di Manfredonia) in Figura 11 –Risultati monitoraggi con tecnologia SAR. particolare tra Zappponeta e la località Ippo- campo dove sono rintracciabili zone umide tipo salt marsh che sono state oggetto di monitoraggi con tecnologie SAR17 (Fig. 11). Le velocità di subsidenza che sono state rilevate su tale fascia portano a valori anche di una certa intensità ovvero dell’ordine di 5-10 mm/anno con punte di 20 mm/anno. Tali valori sono notevolmente superiori a quelli stimati per l’innalzamento del l.m.m. (1,8 mm/anno) e quindi l’effetto sulla dinamica litoranea non è assolutamente trascurabile. Dal punto di vista dell’effetto della subsi- denza in relazione alla modificazione del profilo, si può in prima approssimazione assimilare tale effetto a quello generato dallo spostamento verticale relativo tra l.m.m. ed il profilo stesso a causa dell’innalzamento del l.m.m. e adottare quindi lo stesso rateo tra innalzamento e arretramento della linea di costa impiega- to per analizzare gli effetti del cambia- mento climatico (0,05-0,1 m/mm). A titolo esemplificativo si considera l’effetto della subsidenza solo in corri- spondenza di una parte delle coste in ero- sione dell’UF2 (a cavallo del villaggio Ip- Figura 12 – Ipotesi fabbisogno annuo. pocampo e Zapponeta per circa 12 Km) con una velocità media di 5 mm/anno che comporta un arretramento annuo del profilo e quindi della linea di costa di 0,125-0,25 m/anno.

16 M.Delle Rose, A.Federico, M.Parise : “Problematiche connesse a fenomeni di subsidenza carsica e sinkholes in Pu- glia” 17 M.Triggiani, A.Refice, D.Capolongo, F Bovenga,M. Caldara: “Studio della Subsidenza nel Golfo di Manfredonia (FG) con Ausilio di Tecniche D-InSAR” - Atti 13° Conferenza Nazionale ASITA - Bari 1-4 dicembre 2009 14

Si ottiene (Fig. 12): 3 SskUF2= (0,125x6)-(0,25x8)x24.000 = 18.000-48.000 m /anno

FABBISOGNO LORDO DI RIFERIMENTO Da quanto riportato in precedenza è possibile sviluppare per ogni Unità Fisiografica una stima del fabbisogno lordo, ovvero della quantità necessaria di sedimento per ricostruire quelle spiagge che si è ritenuto prioritario riportare ad una certa ampiezza e per mantenere le stesse rispetto ai fe- nomeni erosivi, all’innalzamento del l.m.m. per effetto dei cambiamenti climatici e per gli effetti della subsidenza, laddove presente. In effetti avendo deciso, ad esempio, di ricostruire solo alcune spiagge (il 30% delle spiagge in ero- sione) e di tutelare dall’innalzamento del l.m.m. solo quest’ultime, si è operata già la scelta di ri- durre quello che poteva definirsi più propriamente un fabbisogno lordo. Ma volendo considerare quello che è stato calcolato come fabbisogno lordo al fine di poter appli- care le diverse opzioni di gestione costiera sulla base di un riferimento comune, si ottiene la se- guente tabella riassuntiva: ripascimenti ripascimenti ricostruttivi manutentivi min max min Tot max Tot Litorale in min S max S min S max S Unità min S max S δS +S δS +S cck cck sk sk S S erosione p p rk ak rk ak m3/anno m3/anno m3/anno m3/anno k k Fisiografiche m3x1000 m3x1000 m3/anno m3/anno m3/anno m3/anno km x1000 x1000 x1000 x1000 x1000 x1000 x1000 x1000 UF1 12 400 600 25 33 5 13 30 46 UF2 24 900 1.100 51 65 10 27 18 48 79 140 UF3 7 300 300 15 20 3 8 18 28 UF4 24 900 1.100 51 65 10 27 61 92 UF5 7 300 300 15 20 3 8 18 28 UF6 7 300 300 15 20 3 8 18 28 UF7 36 1.300 1.700 76 98 15 40 91 138 totale 117 4.400 5.400 249 320 49 131 18 48 316 499 Nella tabella sonno rappresentati sia i fabbisogni di ricostruzione (ripascimenti ricostruttivi una tantum) che i fabbisogni annuali (ripascimenti ma- nutentivi) che ovviamente andranno gestiti ognuno in forma coerente con la loro natura. In forma grafica si ottiene il quadro dei fabbisogni lordi come in Fig. 13.

Figura 13 – Ipotesi fabbisogno lordo.

15

RISORSE SEDIMENTARIE NEI DSMR E LORO MOVIMENTAZIONE

CRITERI PER DEFINIRE I LIMITI DELL’USO DELLA RISORSA NON RINNOVABILE DEI DSMR

Prima di affrontare l’analisi delle caratteristiche quantitative e qualitative dei DSMR individuati sul- la piattaforma continentale pugliese, è opportuno svolgere alcune considerazioni sulle strategie d’impiego di una risorsa che per sua natura è “non rinnovabile”. Si accenna appena ad una considerazione sul “grado” di “non rinnovabilità” di una risorsa quale la sabbia estratta dai fondali marini ai fini del ripascimento delle spiagge. In effetti il materiale prele- vato per il ripascimento non subisce di fatto alcuna trasformazione irreversibile significativa e vie- ne semplicemente “dislocato” planimetricamente e ad una diversa quota batimetrica. Da aggiun- gere inoltre la considerazione che dal disfacimento delle formazioni rocciose esposte agli elementi atmosferici, si ha una continua produzione di sedimenti sciolti e che quindi esiste anche sotto que- sto aspetto una “rinnovabilità” della risorsa di cui peraltro non si terrà conto nel prosieguo. In ogni caso è opportuno, anche per gli scenari a lungo termine, considerare la risorsa rintracciabi- le nei DSMR come non rinnovabile e quindi limitata. La tematica dell’uso strategico delle risorse non rinnovabile rappresenta una materia molto di- scussa soprattutto dagli economisti ed è noto lo scalpore che storiche pubblicazioni provocarono su quegli che fu- rono definiti i “limiti dello sviluppo”18 che prefiguravano l’esaurimento delle risorse e quindi la crisi del modello industriale. Senza voler entrare in un contesto particolarmente complesso, si mette in evidenza che l’aspetto più rile- vante della risorsa sedimento in questa particolare circo- stanza, ovvero quando l’uso della risorsa non è finalizza- to a fini prettamente commerciali/economici ma più ad obiettivi di carattere ambientale (conservazione habitat) e sociale (sicurezza degli insediamenti costieri), è più as- sociabile alla sua disponibilità (durata della risorsa ri- spetto alle esigenze di protezione delle coste) che al prezzo/costo di estrazione (valore economico della risor- sa nel mercato). Figura 14 – Risorse di base, risorse e riserve Per introdurre il concetto di “disponibilità” di una risorsa, (G.Mureddu). nell’ambito delle trattazioni economiche si distinguono le seguenti definizioni: Risorsa di Base, Risorsa e Riserva (Fig. 14). Per Risorsa di Base si intende la disponibilità totale del materiale nell’ambito geografico di interes- se (piattaforma continentale), per Risorsa si intende la disponibilità accessibile allo sfruttamento (attualmente ed in futuro) e per Riserva la disponibilità attualmente verificata e tecnicamente sfruttabile. La differenziazione si basa quindi sul grado di sicurezza riguardo la loro esistenza e con- sistenza e sulle possibilità di sfruttamento in relazione alla tecnologia ed alle condizioni economi- che generali19.

18 Donella H. Meadows, Dennis L. Meadows; Jørgen Randers; William W. Behrens III, The Limits to Growth , 1972. 19 Giuseppe Mureddu - Risorse naturali - Enciclopedia delle scienze sociali Treccani (1997) 16

Le distinzioni operate in sede di Linee Guida Nazionali per quanto riguarda la caratterizzazione quantitativa dei DSMR (potenzialità) , possono essere equiparate con buona approssimazione alle definizioni sopra riportate nel seguente modo: Potenzialità Teorica = Risorse di Base Potenzialità Accessibile = Risorse Potenzialità Verificata e Utile = Riserve Nel caso delle risorse non rinnovabili le alternative che si pongono sono di vario ordine: a) non usare la risorsa b) vincolarne l'uso non riducendo lo stock della risorsa (o della riserva) al di sotto di un determinato livello considerato ottimale, o desiderabile o irrinunciabile, c) non vincolare l’uso e sfruttare la risorsa fino al suo esaurimento con una determina- ta intensità e quindi in un determinato tempo di esaurimento A interessare gli economisti è stata soprattutto quest'ultima questione, ossia la scelta del tasso ot- timale di utilizzo relativo a una risorsa definita quantitativamente, inizialmente in un contesto di proprietà privata o uso esclusivo e senza vincoli, in assenza di incertezza e di progresso tecnico. Occorre aggiungere che l'analisi si è prevalentemente riferita a comportamenti di carattere mi- croeconomico, ipotizzando imprese che massimizzano il profitto sia in concorrenza perfetta che in monopolio20. Per esprimere una valutazione sull'adeguatezza delle riserve di minerali in genere si calcola il rap- porto tra le entità accertate ed il consumo annuo. Tale indice evidenzia il numero di anni durante i quali queste materie risulteranno disponibili, ma occorre tener conto che è un indice molto caute- lativo in quanto destinato a variare nel tempo. "Guardando alle serie storiche, si nota come questi rapporti non solo non siano diminuiti, ma addi- rittura considerevolmente aumentati. Questo andamento e' spiegato dal fatto che le riserve sono una variabile incerta, la cui entità dipende da nuove scoperte, dal progresso tecnico, o da cambia- menti sia nel prezzo della risorsa sia dei fattori richiesti nel processo di sfruttamento21". Inoltre, poiché l'accertamento delle riserve e' un'operazione molto costosa, nella prassi mineraria corrente, viene mantenuta al livello minimo richiesto per avviare un'attività' o garantire il prose- guimento di quelle in corso 22. Tale prassi non è adottabile in un contesto le cui componenti ambientali e sociali prevalgono e quindi da una parte occorre perseguire una politica per individuare le riserve necessarie per far fronte ai fenomeni fisici in corso (erosione, subsidenza, sea level rise, ecc.) e per garantire comun- que , con adeguati margini cautelativi, la disponibilità della risorsa a lungo termine. A titolo di esempio si riporta una tabella (Tab. 2) che mette a confronto tre indici: il rapporto tra riserve e consumo annuo (R/C), il rapporto tra elementi presenti nell'intera crosta terrestre e con- sumo annuo (CA/C)23.

Dove: R/C = Riserve conosciute / Consumo annuale URR/C = Risorse potenziali / Consumo annuale CA/C = Risorse della crosta terrestre o di base / Consumo annuale

20 http://www.stefanogerosa.it/fb/tesi/indice.htm 21 Pellizzari F. (1985) "La teoria economica delle risorse naturali", Milano, Franco Angeli 22 Bilardo U., Mureddu G., Piga P. (1984), "Geopolitica delle materie prime minerarie", Milano, Franco Angeli 23 Nordhaus W.D. (maggio 1974), "Resources as a Constraint on Growth", in American Economic Review n.2 17

Tabella 2 - Disponibilità di alcuni importanti minerali secondo tre misure. Fonte: Geological Survey (1973), in Sta- tistical Abstract.

Nell’ambito dei minerali sfruttati economicamente, la disponibilità di risorse passa da qualche de- cennio a milioni di anni in relazione agli indici utilizzati. Evidentemente il riferimento alle Risorse di base è molto ottimistico perché si basa sull'ipotesi ir- realistica che tutta la Risorsa di Base possa essere estratta. In molti casi viene adottato come più significativo il rapporto tra le Risorse Potenziali e il consumo annuo (URR/C). Questo indice rimane tuttavia incerto perché necessita di stime sui prezzi, sulle nuove Risorse Potenziali rintracciabili e sulle tecnologie del futuro. In mancanza di elaborazioni specifiche per quanto riguarda il possibile impiego delle risorsa costi- tuita dai sedimenti presenti nei DSMR, è abbastanza logico attenersi a dei criteri di sostenibilità cautelativi, in considerazione che i rischi connessi a sensibili variazioni morfologiche a lungo termi- ne della costa sono enormi ed è bene quindi impostare da subito una politica di tutela della risor- sa. Un criterio di prima analisi può essere quello di fissare che, ad uno scenario a lungo termine (50 anni ad esempio), le Riserve di sedimenti risultino ancora disponibili nella misura del 50%, il che corrisponde a stabilire che l’indice di esaurimento IE (tempo di esaurimento della riserva) non deve mai risultare inferiore a 100 (a consumo annuale costante). Una strategia impostata su tale criterio comporta che nel caso in cui il consumo previsto (fabbiso- gno di sedimenti) tenda ad assumere valori per cui l’indice di esaurimento di un determinato DSMR giunge alla soglia stabilita di 100 anni, per soddisfare gli ulteriori fabbisogni occorrerà ricor- rere a risorse alternative (un altro DSMR, depositi di sedimenti costieri, sedimenti da invasi artifi- ciali, ecc.) ovvero rintracciare nuove riserve di sedimenti nel DSMR considerato (necessità di nuove ricerche). Nei paragrafi successivi le potenzialità dei singoli DSMR già rintracciati verranno valutate in rela- zione ai possibili consumi (fabbisogni) ponendo quindi un limite per un loro impiego assumendo come valore soglia IE0 >100. Per questo genere di verifica si adotterà la formula: IE = (R-FR)/FA > IE0 = 100 Dove 3 3 R = Riserva (Potenzialità Verificata ed Utile Mm ); FR = Fabbisogno ricostruttivo (una tantum Mm ); 3 FA = Fabbisogno annuale (Mm /anno)

18

I DSMR DELLA PIATTAFORMA CONTINENTALE PUGLIESE: VERIFICA DELLA RISERVA GLOBALE Dalle attività di ricerca e caratterizzazione eseguite nel contesto del presente appalto e di altre at- tività, sono stati identificati una serie di depositi marini (17) di cui è stata valutata la loro Potenzia- lità Teorica (7,1 miliardi di m3). La Potenzialità Accessibile è stata valutata per 13 di essi (864 milioni di m3) mentre la Potenzialità Presunta e Verificata e Utile si è potuta valutare solo per 7 di essi (rispettivamente 350 e 151 mi- lioni di m3). Come stabilito nei precedenti paragrafi, la Riserva di sedimenti può essere equiparata alla Poten- zialità Verificata ed Utile ovvero a quella quantità di sedimento attualmente coltivabile e sfrutta- bile per i ripascimenti. Come già accennato, tale Riserva è con tutta probabilità sottostimata di un fattore variabile tra 2 e 4 in relazione alla possibilità di rintracciare altre disponibilità negli altri siti o tramite l’approfondimento della conoscenza dei 7 siti più indagati ovvero per la possibilità, in un prossimo futuro, di poter coltivare convenientemente giacimenti a profondità ancora più elevate e/o con coperture pelitiche più importanti.

Nella tabella riepilogativa dei DSMR indagati sopra rappresentata, sono stati riportate, in forma molto sintetica, le caratteristiche granulometriche (Mz), colorimetriche (Munsell) e Mineralogiche (%bioclasti e % sialici). Questi elementi verranno valutati nei prossimi paragrafi per degli esempi di verifica della compatibilità. A livello di una prima verifica globale sulla capacità della Riserva di sedimenti attualmente rintrac- ciata sulla piattaforma continentale pugliese (151,25 Mm3) rispetto al consumo identificato con il Fabbisogno lordo calcolato nel par. 2.3.5 , si ottiene un indice IE di esaurimento come segue:

19

3 Riserva Globale RG = 151,25 Mm 3 Fabbisogno annuale minimo FAmin = 0,316 Mm /anno 3 Fabbisogno annuale massimo FAmax = 0,499 Mm /anno 3 Fabbisogno ricostruttivo (una tantum) minimo FRmin = 4,4 Mm 3 Fabbisogno ricostruttivo (una tantum) massimo FRmax = 5,4 Mm

Da cui : IEmin = (RG-FRmin)/FAmin= (151,25-4,4)/0,316 = 465 > 100 IEmax = (RG-FRmax)/FAmax= (151,25-5,4)/0,499= 292 > 100 In termini globali si ottiene quindi che la condizione IE> 100 viene soddisfatta anche con la stima dei massimi fabbisogni. Per poter affermare che le Riserve rintracciate sulla piattaforma continentale pugliese siano suffi- cienti a soddisfare i fabbisogni di sedimenti per i ripascimenti delle spiagge, occorre tuttavia verifi- care gli indici di esaurimento per ciascun DSMR, tenendo conto altresì delle verifiche di compatibi- lità granulometriche, mineralogiche e cromatiche.

CENNI SUI CRITERI PER LA VERIFICA DI COMPATIBILITÀ DEI SEDIMENTI

Con il recente DECRETO 15 luglio 2016, n. 173 che approva il “Regolamento recante modalità e cri- teri tecnici per l'autorizzazione all'immersione in mare dei materiali di escavo di fondali marini”, vengono stabilite le principali condizioni per consentire la movimentazione dei sedimenti in ambi- to marino. Nel presente rapporto non si entrerà nel merito di quelle che possono essere le problematiche di tipo chimico-tossicologico che non sono state indagate nel corso dell’appalto e su cui non si hanno elementi. Tuttavia a questo proposito, anche sulla base delle esperienze di altre Amministrazioni italiane ed europee, è difficile che giacimenti come i DSMR possano avere problemi di inquinamento e, nel caso, questi riguarderebbero le coltri pelitiche che quasi sempre ricoprono le formazioni sabbiose e che comunque non vengono portate a ripascimento. I criteri che verranno presi in considerazione riguarderanno la comparazione degli aspetti fisici dei sedimenti di prestito (estratti dai DSMR) e dei sedimenti nativi facendo riferimento a quanto ripor- tato nelle Linee Guida Nazionali 24. Per quanto riguarda nello specifico la compatibilità tra i sedimenti dei DSMR e quelle delle spiagge da ripascere, ovviamente non si dispone di elementi per una verifica a livello regionale ma si pro- cederà indicando i criteri generali e le attività di verifica da effettuare per ritenere ciascun giaci- mento ed eventualmente specifiche parti dello stesso, idonee o meno ad alimentare le spiagge di ciascuna Unità Fisiografica. Tuttavia , in relazione alle caratteristiche dei sedimenti nativi, si fa riferimento al Rapporto “CA- RATTERIZZAZIONE SEDIMENTOLOGICO/COMPOSIZIONALE DI ALCUNE SPIAGGE PUGLIESI” che è stato prodotto nell’ambito dell’appalto e che riporta la caratterizzazione granulometrica e minera- logica di alcune spiagge ed in particolare di Torre Canne, Alimini e Porto Cesareo.

24 Paragrafo IV.2.4.1 - Caratteristiche principali da considerare nelle valutazioni di compatibilità 20

COMPATIBILITÀ GRANULOMETRICA Si rimanda alla letteratura specializzata per quel che riguarda la verifica della compatibilità dal punto di vista granulometrico25, mettendo in evidenza quelli che possono essere considerati dei criteri generali di compatibilità: a) Pur sapendo che la caratterizzazione granulometrica di una spiaggia è il risultato di una se- rie di medie effettuate sia in senso planimetrico che alle diverse batimetrie, in prima appros- simazione ed a livello di pianificazione può assumersi il valor medio Mean Size (Mz) come un parametro statistico valido di confronto tra sabbia di apporto e sabbia nativa, riservandosi più approfondite valutazione in sede di progettazione dell’intervento; b) È lecito, sempre in prima approssimazione, assumere 2,000 – 1,000 mm Sabbia molto grossolana (Very coarse sand) una tolleranza tra il Mza di ap- 1,000 – 0,500 mm Sabbia grossolana (Coarse sand) porto ed il Mzn nativo, ad 0,500 – 0,250 mm Sabbia media (Medium sand) esempio ammettendo la com- 0,250 – 0,125 mm Sabbia fine (Fine sand grain) patibilità nell’ambito dei range 0,125 – 0,063 mm Sabbia molto fine (Very fine sand grain) entro i quali vengono definiti i sedimenti sabbiosi secondo la classifica Wentworth come da tabella. c) È opportuno privilegiare l’apporto di sedimenti più grossolani 26 rispetto a quelli nativi per favorire la stabilità della spiaggia (a parità di condizioni), tenendo conto che , nel caso oppo- sto, occorre prevedere dei coefficienti di overfill per compensare le maggiori perdite di un ma- teriale di apporto più fino; d) È da verificare se alla corrispondenza granulometrica tra sedimento di apporto e nativo, corrisponde anche la “forma” dei granuli; le sagome a “conchiglia” dei bioclasti in effetti espongono questi sedimenti ad una maggiore mobilità rispetto alle sollecitazioni idrodinami- che, influenzando il comportamento della spiaggia nel suo complesso

COMPATIBILITÀ MINERALOGICA Tralasciando gli aspetti cromatici che una differente composizione mineralogica comporta (vedi paragrafo successivo), le valutazioni preliminari sulla compatibilità mineralogica possono limitarsi al mantenimento del rapporto tra le componenti principali della sabbia nativa per evitare fra l’altro l’esaltazione di effetti quali l’abrasione mettendo in contatto sedimenti a diversa durezza (ad esempio elementi sialici e bioclastici). Nel presente rapporto verrà quindi verificata la corrispondenza di massima tra la natura mineralo- gica delle sabbie di apporto con quelle native, intendendo con ciò che le stesse rientrino in una medesima classificazione (prevalentemente silicee, calcaree bioclastiche, ecc.). Aspetto non trascurabile connesso alla mineralogia è il peso dei singoli componenti che influenza- no il peso specifico del sedimento a parità di porosità. Un maggiore peso degli elementi e quindi un maggior peso specifico della sabbia favorisce la sua stabilità rispetto a fenomeni erosivi mentre differenze notevoli tra i pesi dei singoli elementi possono portare a fenomeni di segregazione se- lettiva.

25 Coastal Engineering Manual, USACE http://www.publications.usace.army.mil/USACE-Publications/Engineer- Manuals/u43544q/434F415354414C/ 26 L.C. van Rijn “Coastal erosion and control” - Ocean & Coastal Management journal homepage: www.elsevier.com/locate/ocecoaman

21

COMPATIBILITÀ COLORIMETRICA Questo argomento si presenta particolarmente complesso non solo in relazione all’individuazione di criteri per definire una compatibilità di tipo cromatico tra sabbie di apporto e sabbie native ma anche per individuare i parametri che possono essere impiegati per delineare una strategia deci- sionale. Nelle Linee Guida Nazionali è stato introdotto un metodo 27 proposto dal Prof. E.Pranzini28 basato sulla caratterizzazione colorimetrica comparativa definita dalla Commission Internationale de L'E- clairage (CIE). La CIE ha definito lo “spazio quasi percettivamente uniforme” (CIEL*a*b*) costituito da una coordinata di Chiarezza o Luminosità (L*) e due coordinate cromatiche: a* per l’asse Ver- de-Rosso e b* per l’asse Blu-Giallo (anche se l’occhio “vede” in tre colori, il cervello lo fa con que- ste due coppie di colori “opponenti”). Il riferimento a tale metodo consente, una volta stabiliti dei range di compatibilità per le coordina- te, di poter confrontare i sedimenti tra loro in modo oggettivo. L’individuazione dei range potrà essere effettuata mediante specifiche interviste rivolte ai portato- ri di interesse curando di tener conto della “sensibilità” del litorale come ad esempio la presenza di un’area protetta dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Considerato che nella maggior parte dei casi le caratteristiche colorimetriche vengono riportate secondo i parametri di Munsell, risulta particolarmente vantaggioso ricorrere a dei programmi di conversione rintracciabili sul web29.

IPOTESI DI ALIMENTAZIONE DELLE SPIAGGE CON I DSMR

Una volta caratterizzati e stimati i DSMR (Riserve) ed una volta individuate le spiagge da ripascere ed i relativi quantitativi necessari (Fabbisogni), possono essere sviluppate delle ipotesi di “abbina- mento” tra depositi e zone da ripascere sulla base di preliminari considerazioni di distanza even- tualmente da correggere/integrare sulla base del rapporto tra disponibilità del DSMR ed esigenze (verifica dell’indice di esaurimento) ovvero per ragioni di compatibilità od altre considerazioni. Nella Fig. 15. viene graficizzata una prima ipotesi di abbinamento tra DSMR e 13 tratti di litorale in erosione che sono stati identificati sulla base della “Carta della costa pugliese con le tendenze evo- lutive al 2003 -(Progetto Esecutivo POR 2000 - 2006)” e verificati con la ricerca compiuta nel già ci- tato Rapporto “CARATTERIZZAZIONE SEDIMENTOLOGICO/COMPOSIZIONALE DI ALCUNE SPIAGGE PUGLIESI” . A tale elenco di litorali in crisi è stato assegnato un Fabbisogno ricostruttivo ed un Fabbisogno an- nuo sulla base delle valutazioni globali fatte per ciascuna Unità Fisiografica nel par. 2.3.5. (sono stati assunti i valori massimi) ed operando delle ripartizioni di tali fabbisogni per i singoli litorali fa- centi parte di ciascuna UF con modalità del tutto arbitrarie (D%) che solo indicativamente sono state riferite all’estensione di tali tratti di litorale. Tali valutazioni sui fabbisogni ricostruttivi e manutentivi per ciascun litorale in crisi , necessitano ovviamente di una specifica elaborazione da effettuare nelle opportune sedi e con opportuni me- todi (modellazione numerica). Il quadro dei ripascimenti ritenuti necessari, sulla base delle ipotesi precedentemente assunte, per ciascuno dei litorali individuati, può essere sinteticamente espresso con la seguente tabella:

27 IV.2.4.2. Valutazioni colorimetriche dei sedimenti utilizzati ai fini di ripascimento 28 PRANZINI, E.; SIMONETTI, D., and VITALE, G., 2010. Sand colour rating and chromatic compatibility of borrow sediments. Journal of Coastal Research, 00(0), 000–000. West Palm Beach (Florida), ISSN 0749-0208. 29 http://wallkillcolor.com/ 22

Figura 15 – Prima ipotesi di abbinamento tra DSMR e litorali in erosione.

23

VERIFICA DELL’INDICE DI ESAURIMENTO Sulla base degli abbinamenti ipotizzati tra DSMR e litorali da ripascere e stabiliti i Fabbisogni di questi ultimi, si procede alla verifica dell’Indice di esaurimento affinché venga verificata per cia- scun DSMR la condizione IE >100. La tabella che si ottiene è la seguente:

Dalla tabella emergono alcune considerazioni: 1) Nel caso dei DSMR A1, A2, B5, Cc e Cb, l’indice di esaurimento è compreso tra 271 e 649 anni e quindi la disponibilità della Risorsa appare ampiamente sufficiente rispetto alle ipotesi di fabbisogno; ne risulta che tali DSMR possono essere presi in considerazione anche per so- stenere ulteriori fabbisogni, se necessario e se compatibili; 2) Nel caso del DSMR Cd, l’indice risulta 170 anni ed appare quindi opportuno ridurre il suo impiego a fronte di un riequilibrio, se conveniente e se compatibile; 3) Il DSMR Ca ha un indice IE=65 <100 e quindi, sulla base delle ipotesi di limite di sfruttamen- to adottate, non possiede la disponibilità sufficiente per soddisfare i fabbisogni del tratto di li- torale UF7 – Marina di Ginosa/Lido Azzurro; in questo caso è possibile elaborare una strategia di “accorpamento” con i DSMR più prossimi (Cb e Cc) e più “liberi” che , come rappresentato nelle ultime due righe della tabella, consentono di incrementare l’indice di esaurimento a 107 (Ca+Cb) od anche a 152 (Ca+Cb+Cc); 4) Per riequilibrare ulteriormente l’impiego dei DSMR, è possibile quindi diminuire il carico di fabbisogno sul gruppo Cabc (che dovrà essere gestito in forma unitaria) , attribuendo ad esempio (se compatibile) il fabbisogno del litorale UF5b - Lido Marini al DSMR B5 che presenta un indice IE particolarmente alto,; Il quadro che esce a seguito di queste considerazioni è il seguente:

24

Ne consegue un aggiornamento della graficizzazione degli abbinamenti e dei percorsi (Fig. 16).

Figura 16 – Seconda ipotesi di abbinamento tra DSMR e litorali in erosione.

25

VERIFICA COMPATIBILITÀ TRA SABBIE DI APPORTO E SABBIE NATIVE Nel seguito vengono affrontate le verifiche di compatibilità delle sabbie di apporto rispetto a quel- le nativa laddove sono disponibili i dati dei due materiali. Si precisa tuttavia che questo genere di verifica di compatibilità è sempre connesso ad un livello di pianificazione generale, finalizzato ad evidenziare quelle eventuali macroscopiche situazioni che già a tale livello potrebbero indirizzare verso specifiche scelte. È evidente che in sede di progettazione degli interventi, le analisi di compatibilità dovranno essere svolte con altro dettaglio.

VERIFICA COMPATIBILITÀ GRANULOMETRICA Non disponendo delle analisi granulometriche rappresentative di tutti i 13 litorali individuati, si prospetta una tabella di comparazione a scopo di esempio metodologico, inserendo i dati desunti dal Rapporto “CARATTERIZZAZIONE SEDIMENTOLOGICO COMPOSIZIONALE DI ALCUNE SPIAGGE PUGLIESI” che riguardano le spiagge di Torre Canne (UF3a), Almini (UF4b) e Porto Cesareo (UF6b). Per quanto riguarda i DSMR, i valori medi in termini di Mz sono stati già rappresentati nella tabella del par. 3.2. Per i tre siti analizzati dal Rapporto sopra citato, si hanno in sintesi questi risultati: 1) Per Torre Canne la spiaggia presenta un’anomalia con un in- cremento della granu- lometria sui fondali ol- tre i 4 m. Ciò nonostan- te la fascia di maggiore interesse compresa tra +2.00 e -4.00 m.s.l.m.m. presenta una sabbia medio-fine

1.800 2) Per il litorale di 1.600 Alimini Alimini le sabbie si pre- (granulometria Mz mm/ profondità m) 1.400 sentano molto uniformi lungo tutto il profilo 1.200 passando da una sabbia 1.000 medio-fine nella parte emersa ad un sabbia fi- 0.800 ne nella parte sommer- 0.600 sa

0.400

0.200

- 4.00 2.00 0.00 -2.00 -4.00 -6.00 -8.00 26

3) La sabbia caratteriz- 1.800 zata sul profilo di Porto Ce- 1.600 Porto Cesareo sareo si presenta decisa- (granulometria Mz mm/ profondità 1.400 mente grossolana nella m) parte emersa e passa a 1.200 sabbia fine e medio fine 1.000 nella parte sommersa dove 0.800 peraltro è presente un 0.600 anomalia granulometrica alla batimetrica -6,00 0.400 m.s.l.m.m. con sedimenti 0.200 costituiti da sabbia molto - grossolana; da tener conto 6.00 4.00 2.00 0.00 -2.00 -4.00 -6.00 -8.00 della natura prettamente bioclastica di tale spiaggia

Riassumendo i dati in possesso si ottiene un quadro di sintesi come segue:

Dal quadro di sintesi risulta che le spiagge oggetto di ripascimento e caratterizzate granulometri- camente, presentano classi simili o inferiori delle sabbie di apporto e questa condizione è favore- vole alla stabilità del ripascimento. Analisi più approfondite (ed estese a tutte le località di interesse) consentiranno di completare il quadro delle compatibilità. Si tiene a sottolineare che: a) Per stabilire le caratteristiche medie di un insieme di campioni , non è corretto ef- fettuare le medie aritmetiche dei parametri tipo D50 o Mz; in effetti occorrerebbe fare le me- die dei singoli passanti e quindi ottenere una curva media da cui desumere i nuovi parame- tri;

27

b) Per analizzare la compatibilità granulometrica con maggior dettaglio (dal punto di vista morfodinamico) tenendo conto della tendenza della sabbia a disporsi lungo il profilo con determinate variazioni granulometriche riscontrabili in loco, è quanto mai utile ricorrere a modelli sedimentologici 2D30 od anche semplificati monodimensionali (variazioni del profi- lo)31;

VERIFICA COMPATIBILITÀ MINERALOGICA Anche per quel che riguarda la mineralogia non si dispone delle analisi rappresentative di tutti i 13 litorali individuati e quindi si prospetta anche in questo caso una tabella di comparazione a scopo di esempio metodologico, inserendo i dati de- litoclasti, sunti dal Rapporto “CARATTERIZZAZIONE SE- 8.23 DIMENTOLOGICO COMPOSIZIONALE DI ALCU- sialici, NE SPIAGGE PUGLIESI” che riguardano le spiag- 21.76 ge di Torre Canne (UF3a), Almini (UF4b) e Porto Cesareo (UF6b). femici, Per quanto riguarda i DSMR, i valori medi in 7.50 termini % di sedimenti bioclastici e % di sialici bioclasti, 62.50 sono stati già rappresentati nella tabella del par. 3.2. Torre Canne litoclasti, Per i tre siti analizzati dal Rapporto sopra cita- 1.26 to, si hanno in sintesi questi risultati: 1) Dalle analisi eseguite sul transetto di sialici, Torre Canne risulta una spiaggia sostan- 41.70 zialmente bioclastica (62,5%) con una pre- bioclasti, senza significativa di elementi sialici 49.62 (21,76%) soprattutto nella fascia di mag- gior interesse compresa tra +2,00 e -3,50 m.s.l.m.m.; femici, 2) Per il litorale di Alimini le sabbie si pre- Alimini 6.77 sentano praticamente costituite al 50% da biocla- litoclasti sialici, femici, , 6.32 0.99 0.20 sti e al 42 da elementi sialici con quota non tra- scurabile di femici (circa 7 %) che, nella parte emersa, raggiungono punte prossime al 30%; an- che in questo caso si nota un uniforme aumento dei bioclasti all’aumentare della profondità 3) La sabbia caratterizzata sul profilo di Por- bioclasti to Cesareo si presenta decisamente bioclastica a , 92.40 tutte le profondità indagate Riassumendo i dati in possesso si ottiene un qua- Porto Cesareo dro di sintesi come segue:

30P.Tortora – “Un modello sedimentologico per gli interventi di ripascimento artificiale delle spiagge” - Rend. Online Soc. Geol. It., 12 (2010) 31 Progetto BEACHMED 2004 - Attività 4: Studio delle Tecnologie d’intervento ottimal –“Verifica dei profili di ripasci- mento in relazione alle distribuzioni granulometriche dei materiali in sito e dei materiali di apporto” http://www.beachmed.eu/Portals/0/doc_beachmed/documents/Rapporti_Fase_C/3_CT_It/Cap_A4.pdf 28

Da quanto sopra si può desumere una generale compatibilità degli “abbinamenti” effettuati tra DSMR e litorali in erosione, ovviamente laddove si è potuto effettuare una verifica. Nel caso della spiaggia adriatica di Torre Canne e della spiaggia ionico-adriatica di Alimini, l’apporto di una sabbia di natura più silicea di quella nativa appare del tutto accettabile anche in considerazione del fatto che si è riscontrata una maggiore affinità proprio in corrispondenza della fascia più attiva dal punto di vista morfodinamico. Per il caso della spiaggia bioclastica ionica di Porto Cesareo, la corrispondenza con il materiale di apporto è assolutamente soddisfacente.

VERIFICA COMPATIBILITÀ COLORIMETRICA Non essendo state eseguite indagini di tipo colorimetri- co sui litorali oggetto di possibili interventi di ripa- scimento, non è possibile in questa sede stabilire una compatibilità di questo ge- nere. Come accennato nel para- grafo dedicato ai criteri, per l’applicazione del metodo suggerito dalla Linee Guida Nazionali, occorre indivi- duare i parametri CIELAB (L*, b*, a*) che, tramite un applicativo di conversione, possono essere determinati per i singoli DSMR.

29

Sulla base dei dati rilevati in sede di analisi dei campioni estratti da DSMR, la conversione operata porta alla sopra riportata tabella dove sono raccolti i parametri Munsell, CIELAB e la rappresenta- zione grafica colorimetrica sulla base dei corrispondenti parametri RGB: Disponendo delle analisi colorimetriche dei sedimenti nativi (Ln*, an* e bn*), è possibile valutare il discostamento (∆L*, ∆a* e ∆b*) dai valori dei sedimenti di apporto (La*, aa* e ba*) nonché il disco- stamento globale ∆E* pari a:

∗ ∗ ∗ 2 ∗ ∗ 2 ∗ ∗ 2 ∆퐸 = √(Ln − La ) + (an − aa ) + (bn − ba ) Già in letteratura (vedi nota 28), sulla base di esperienze del genere, sono rintracciabili i limiti di accettabilità per quanto riguarda i discostamenti ∆L*, ∆a* , ∆b* e ∆E* che tuttavia devono essere calati e verificati nelle realtà locali anche tramite questionari rivolti al pubblico ed ai maggiori por- tatori di interesse. Tuttavia una delle condizioni per la rappresentatività del metodo e che le colorazioni dei sedimenti di apporto siano quelle che ef- fettivamente risultano dopo una sufficiente permanenza in con- dizione aerobiche. In effetti le colorazioni riportate per i DSMR esaminati, si presentano partico- larmente scure e questa circo- stanza è molto spesso legata a fattori biochimici che in genere, dopo un periodo di esposizione all’aria ed al sole, vengono me- no con un sensibile schiarimento del sedimento. Tabelle di conversione applicate alle 4 colorazioni individuate per i sedimenti dei DSMR presi in esame

30

PIANIFICAZIONE NELL’USO DEI DEPOSITI SEDIMENTARI RELITTI

INTRODUZIONE ALLA COMPARAZIONE TRA OPZIONI DI GESTIONE Per operare il confronto tra i diversi obiettivi, finalizzato al raggiungimento di un complesso di de- cisioni che troveranno espressione nello strumento di pianificazione, occorrerà impiegare diversi modelli decisionali basati su diversi criteri (economici, ambientali, di sicurezza, ecc.) tra cui assume una particolare importanza l’analisi costi/benefici così come richiesta dal DLgs 50/2016 per la pro- gettazione di fattibilità (art.23). Un primo passaggio che occorre affrontare per poter definire i presupposti per un’analisi co- sti/benefici, è quello di identificare un termine di paragone che, per la trattazione in esame, può essere verosimilmente assunto quello dell’assenza di qualsiasi intervento (do nothing) a partire da un determinato anno T0 con una spiaggia di superficie iniziale A0. Facendo riferimento alle citate Linee Guida Nazionali32, il Beneficio di un intervento può essere identificato anche come il mancato “danno” che teoricamente l’opera, con la sua realizzazione a partire dal momento T0, garantisce al litorale in termini di riduzione del rischio ( messa in sicurezza di possibili vittime, prevenzione dei danneggiamento dei beni esposti, ecc. ) ovvero come incre- mento dell’attività economica tramite l’aumento della superficie di spiaggia a disposizione. Nelle Linee Guida in effetti ci si limita, per evidenti ragioni di semplificazione e disponibilità di dati, a considerare il solo fattore “attività economica” assumendo l’ipotesi che se i Benefici economici (Ricavi) derivanti dall’intervento sono già sufficienti a giustificare i Costi dello stesso intervento, l’analisi (più opportunamente definibile come “costi/ricavi” in tale contesto) può ritenersi già effi- cacemente risolta. In tale tipologia di analisi, che verrà adottata nel seguito, non vengono quindi considerati altri aspetti oltre a quelli economici e quindi va tenuto presente questo limite che richiede, se ritenuto necessario, lo sviluppo di ulteriori valutazioni per rendere più completo il quadro decisionale. Tuttavia, in termini del tutto generali, un modo per affrontare la complessità di una decisione sen- za dover rallentare oltremodo l’azione nel considerare simultaneamente l’insieme di tutte le va- riabili in gioco, porta a suddividere le singole problematiche al fine di consentire il raggiungimento di conclusioni che, anche se parziali, saranno utili a fornire un primo quadro della situazione e che potranno comunque essere integrate tra loro in una visione olistica, se la disponibilità di dati e la dotazione di strumenti di analisi lo permetteranno.

32 “IV.3.2.1. Analisi del Beneficio per interventi di difesa dall’erosione costiera” – Linee Guida Nazionali - 2016 31

L’ANALISI COSTI /BENEFICI (COSTI/RICAVI) PER LE OPZIONI DI GESTIONE COSTIERA

Proseguendo l’approccio di natura prettamente economica come sopra introdotto, i ricavi ΣRn ot- tenuti nel corso di n anni potranno essere espressi come la sommatoria dei Valori Aggiunti33 pro- dotti nel tratto di spiaggia e nel periodo considerato: 푛 ΣR푛 = ∑푘=0 v Ak Dove v = valore aggiunto specifico della spiaggia (€/anno/m2) Ak = Superficie della spiaggia disponibile nell’anno k (m2) L’ipotesi è che i ricavi derivanti da una variazione della superficie di spiaggia A vengano calcolati come prodotti tra il valore aggiunto specifico della spiaggia (v) e la variazione di superficie della spiaggia stessa. Tale approccio approssimativo non tiene conto di numerosi fattori quali la varia- zione del valore aggiunto specifico a seconda della spiaggia, la non linearità tra la perdita di super- ficie di spiaggia e perdita economica, ecc. che potranno essere considerati in occasione caso di trattazioni più dettagliate. Per i costi si fa riferimento a quelli di realizzazione degli interventi (ripascimenti ricostituivi e/o opere rigide) ed a quelli necessari per manutenzione del litorale una volta difeso. Con tale approccio appare subito evidente che l’analisi non può essere realizzata con un semplice rapporto tra due termini (costi e ricavi) in quanto, ad esempio, l’opzione “Do nothing” risulterebbe sempre pari a 0 (in quanto costi=0) e quindi non potrebbe mai essere oggetto di una comparazio- ne con le altre. Inoltre sia i costi che i ricavi sono termini che si esprimono con voci periodiche (tipicamente an- nuali) e quindi occorre che l’analisi sia condotta mediante un sistema che tenga conto dell’attualizzazione degli importi ovvero del loro ragguaglio ad un anno di riferimento. Un metodo sicuramente efficace per un’analisi economica che tenga conto dello sviluppo nel tem- po dell’intervento (sia in termini di costi che di ricavi) risulta essere l’analisi dell’andamento del Va- lore Attuale Netto mediante l’attualizzazione di un flusso di cassa misurato su un arco di tempo ta- le da includere tutte le principali variabilità delle voci nel corso degli anni (manutenzioni ordinarie e straordinarie, vita naturale delle singole opere, ecc.). In sostanza si tratta di individuare nel corso degli anni i costi sostenuti ed i ricavi ottenuti, moltipli- candoli per quei fattori correttivi che, in funzione del tasso di attualizzazione ( spesso assunto co- me tasso di interesse convenzionale), tengano conto della differenza tra un importo movimentato l’anno X e lo stesso importo movimentato nell’anno X+k. La formula del VAN all’anno “n” è la seguente: 푛 푛 F푘 (R푘−Ck) VAN 푛 = ∑ 푘 = ∑ 푘 푘=1 (1+c) 푘=1 (1+c) Dove:  n: numeri di anni considerati per il calcolo del VAN  k: scadenze temporali (anni trascorsi dall’anno T0);  Fk: flusso finanziario = (Ricavi-Costi) = (Rk – Ck ) all’anno k -esimo;  c: tasso di attualizzazione; Attualizzando tutti i costi e tutti i ricavi all’anno di riferimento T0 , sarà possibile vedere se nel cor- so degli anni l’opzione di gestione adottata è economicamente sostenibile (VAN positivo) ed in che

33 Valore aggiunto (Glossario ISTAT): l’aggregato che consente di apprezzare la crescita del sistema economico in ter- mini di nuovi beni e servizi messi a disposizione della comunità per impieghi finali. È la risultante della differenza tra il valore della produzione di beni e servizi conseguita dalle singole branche produttive ed il valore dei beni e servizi in- termedi dalle stesse consumati (materie prime e ausiliarie impiegate e servizi forniti da altre unità produttive). Corri- sponde alla somma delle retribuzioni dei fattori produttivi e degli ammortamenti. Può essere calcolato ai prezzi di ba- se, ai prezzi al produttore e al costo dei fattori. 32 misura lo è rispetto alle altre opzioni, consentendo quindi di “misurare” l’opportunità della scelta fatta. Un’ipotesi semplificativa, peraltro coerente con gli obiettivi del presente appalto, è quella di con- siderare come interventi di difesa della costa esclusivamente quelli realizzati mediante il ripasci- mento ricostruttivo, per realizzare le ampiezze necessarie alla difesa, ed il ripascimento manuten- tivo per conservare la spiaggia realizzata.

COSTI DEI RIPASCIMENTI Nelle Linee Guida Nazionali viene riportato un chiaro schema di calcolo di un intervento mediante l’analisi delle singole attività di dragaggio e ripascimento34. Facendo ampio riferimento ai contenuti dello schema riportato nelle Linee Guida Nazionali, si prospetterà un metodo semplificato per parametrizzare i costi di ripa- scimento facendo riferimento alle situazioni individua- te per la Regione Puglia. Un primo aspetto da affrontare è l’individuazione della Figura 17 – Draga Aspirante Refluente a Strasci- tipologia di mezzi draganti in relazione alle esigenze co con Pozzi di Raccolta. elaborate. SI farà riferimento per semplicità ai mezzi più versatili per questo genere di interventi a mare ov- vero alle Trailing Suction Hopper Dredgers (Draghe aspiranti-refluenti a strascico con pozzi di rac- colta, Fig. 17) di cui esistono una varia gamma di tipologie soprattutto in relazio- ne alla dimensione dei pozzi (da poche centi- naia di m3 a 30/40.000 m3) ed alla potenza in- stallata per la propul- sione e per l’aspirazione (da alcu- ne centinaia di Kw a 40/50.000 Kw). Esiste attualmente uno stretto legame tra la profondità di dra- gaggio e la dimensione Figura 18 – Profondità di dragaggio e dimensioni delle draghe. della draga in quanto la tubazione aspirante (elinda) deve poter essere imbarcata e quindi richiede dimensioni adeguate (Fig. 18). Sulla base della relazione empirica, rappresentata nel precedente grafico, si può mettere in rela- zione la profondità di dragaggio dei diversi DSMR pugliesi e la dimensione di draga da adottare. Le condizioni di criticità si raggiungono quando , dovendo raggiungere profondità di dragaggio ele- vate, è necessario l’intervento di draghe molto grandi che hanno dei costi operativi molto elevati compensabili solo con grandi movimentazioni di sabbia.

34 Par. 1.2.3.Valutazione dei costi di dragaggio e ripascimento 33

Nel caso dei ripascimenti costruttivi possono essere raggiunti questi quantitativi considerevoli (dell’ordine di alcuni milioni di m3), mentre per le attività di manutenzione (anche se effettuate con intervelli di tempo di alcuni anni) è più difficile raggiungere quantitativi importanti. Tali circostanze possono addirittura a cambiare le strategie di uso dei DSMR in quanto, anche se idonei in termini di di- stanza, di potenzialità sufficiente e com- patibili come materiale, potrebbero non risultare idonei all’uso per la manuten- zione perché collocati a profondità trop- po elevate, non raggiungibili da mezzi di dimensione medio-piccole che sono i soli convenienti per piccole movimentazioni manutentive. Nell’ambito delle simulazioni operate nel presente rapporto, si è voluto applicare il modello dei costi di dragaggio ai diversi DSMR e litorali individuati per il ripasci- mento, facendo per il momento riferimento al solo costo manutentivo di un ciclo quinquennale.

Dalla tabella che si è ottenuta si possono svolgere le seguenti considerazioni: 1) In prima approssimazione un ciclo di 5 anni di manutenzione con il ripascimento di circa 2,5 Mm3, comporta una spesa (a base d’asta e al netto dell’IVA) di circa 22 M€, ovvero di circa 4,4 M€/anno; 2) Il costo unitario di ripascimento, a seconda del litorale da ripascere, può variare da circa 20 €/m3 a 5,5 €/m3 in relazione fondamentalmente alla distanza tra DSMR e litorale ed alla pro- fondità di dragaggio, con un prezzo medio ponderato di circa 8,8 €/m3; 3) Le valutazioni effettuate nella tabella fanno riferimento a delle schematizzazioni operative che subiranno sicuramente delle modifiche soprattutto in relazione ad una minore diversifica- zione delle tipologie di draghe; 4) Rimane evidente che alcuni DSMR ad elevata profondità (A2, Cabc) comportano dei costi piuttosto elevati in quanto richiedono draghe ad elevato costo giornaliero; per il DSMR A2 si può pensare ad esempio di utilizzarlo solo per i ripascimenti ricostruttivi (risparmiando sulle grandi quantità) lasciando al DSMR l’onere della manutenzione del litorali UF2b – Foce dell’Ofanto ed al DSMR B5 l’onere della manutenzione del litorale UF3a-Torre canne

34

Queste ed altre considerazioni possono essere sviluppate per mettere a punto una strategia gene- rale che tenga conto anche della convenienza economica nella gestione della movimentazione dei sedimenti da DSMR

STIMA DEL VALORE AGGIUNTO DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE SVOLTE SUI LITORALI La Regione Puglia produce un Valore Aggiunto nell’ambito della Blue Economy (VABE) di 3.209,8 M€35 (il 7,3% del valore nazionale) che comprende numerosi settori di attività tra cui la filiera itti- ca, l’ industria delle estrazioni marine, la filiera della cantieristica, la movimentazione di merci e passeggeri, i servizi di alloggio e ristorazione, la ricerca, regolamentazione e tutela ambientale e le attività sportive e ricreative. I servizi di alloggio e ristorazione ricomprendono “ tutte le attività legate alla ricettività, di qualsia- si tipologia (alberghi, villaggi turistici, colonie marine, ecc.) e quelle chiaramente relative alla risto- razione, compresa ovviamente anche quella su navi” mentre le attività sportive e ricreative ricom- prendono “le attività connesse al turismo nel campo dello sport e divertimento, come i tour opera- tor, guide e accompagnatori turistici, parchi tematici, stabilimenti balneari e altri ambiti legati all’intrattenimento e divertimento”. Volendo considerare come associabile direttamente alla “bene” spiaggia solo parte di queste due categorie nella misura del 50%, considerando che queste rappresentano (a livello nazionale) ri- spettivamente il 28,3% ed il 6,3% del VABE, si avrebbe che le spiagge pugliesi sviluppano un Valore Aggiunto di circa (28,3%+6,3%)*,5*3.209,8 = 555 M€/anno. Volendo inoltre stimare in prima approssimazione il Valore Aggiunto per unità di superficie di spiaggia, in mancanza di riferimenti più precisi, si può ritenere che la superficie di spiaggia fruibile sia pari ad una fascia di 40 m estesa per i circa 300 Km di litorale sabbioso per un totale di 12 Mm2 (1.200 ha). Sulla base di tali macro-valori, si può stimare un Valore Aggiunto per unità di superficie pari a 46,25 €/m2/anno. E’ evidente che questo genere di considerazioni necessitano di studi macro economici di ben altro dettaglio che consentano di arrivare a stime più precise, articolate secondo i settori di riferimento e soprattutto differenziate in relazione alle località. Questo genere di studi sono essenziali per ela- borare analisi costi-benefici di carattere puntuale ed in grado di apprezzare la convenienza di una strategia territoriale o di un singolo progetto.

ANALISI DELLE DIVERSE OPZIONI DI GESTIONE E RAPPORTO COSTO-BENEFICI

Sulla base di quanto stimato nei precedenti paragrafi è possibile sviluppare, a titolo esemplificati- vo, un Flusso di Cassa tipo per ciascuna di quelle “opzioni di gestione costiera” di cui al par. 0 ed in particolare per l’opzione di non intervento (do nothing) e l’opzione di mantenimento della linea di costa mediante ripascimento (Hold the line). Nel primo caso si avranno Costi annuali nulli (non tenendo conto, come detto in premessa, dei probabili danni) ma si avrà una riduzione dei Ricavi nella misura dei m2 di spiaggia che annualmen- te si perdono e stimati nel par.0 nella misura volumetrica min/Max di 0,316/0,499 Mm3 ovvero circa 45/70.000 m2/anno.

35 Quarto rapporto sull’Economia del Mare – Unioncamere – Cameresi 2014 35

Nel caso di mantenimento della linea di costa si avranno dei costi pari al ri- pascimento delle stesse quantità (0,316/0,499 Mm3 /anno) che vanno a compensare i fenomeni erosivi, men- tre i Ricavi rimarranno costanti. Dall’analisi dei flussi di cassa si ottiene il grafico di Fig. 19 da cui risulta che le Perdite in caso di nessun intervento ri- sultano praticamente simili ai Costi da sostenere per il mantenimento delle linee di riva per i primi 5 anni. Succes- sivamente però il divario tra Perdite e Costi aumenta con questi ultimi che ri- sultano al 25° anno pari a circa 1/10 delle Perdite.

Figura 19 – Andamento del Valore Attuale Netto nelle due op- Questo approccio consente quindi arri- zioni di gestione costiera. vare alla stima del rapporto Costi- Benefici in relazione all’anno conside- rato, in quanto si tratta di interventi sostanzialmente di manutenzione e la cui efficacia deve esse- re stimata nel tempo. Un ulteriore approfondimento che può essere fatto a riguardo e che risulta utile per integrare il quadro decisionale è l’Analisi di Sensitività che consente di vedere come i risultati variano al varia- re dei parametri fondamentali di riferimento quali il costo unitario dei ripascimenti (che può varia- re in relazione al litorale da ripascere) ed il Valore Aggiunto annuale unitario della spiaggia (che va- ria in relazione al litorale considerato).

36

CONCLUSIONI Per giungere ad una valutazione sul rapporto Costi-Benefici, si è dovuta impostare preliminarmen- te una procedura per caratterizzare le esigenze in gioco ed in particolare il Fabbisogno, le Risorse disponibili e le diverse opzioni di gestione costiera. La stima dei Fabbisogni ovviamente richiede un’approfondita analisi dello stato dell’arte ma in questa sede si sono voluti adottare degli schemi-tipo per consentire a chi dovrà sviluppare opera- tivamente un piano di intervento e di corretto impiego dei Depositi Sedimentari Marini Relitti, lo sviluppo di passaggi di inquadramento e di concatenazione delle diverse variabili in gioco. Il ricorso alle Linee Guida Nazionali sull’erosione Costiera, recentemente pubblicate dal MATTM, permette agli operatori di avere un riferimento a cui a collaborato anche la regione Puglia e che sarà oggetto di ulteriori implementazioni. L’esame delle Riserve in sedimenti disponibili per il ripascimento delle coste pugliesi, è stato effet- tuato da un parte impiegando tutte le informazioni ottenute dalle campagne di indagine sui DSMR condotte sulla piattaforma continentale pugliese nell’ambito del presente appalto e dall’altra ipo- tizzando un possibile quadro dei fabbisogni (ricostruttivi e manutentivi) che è stato definito (con tutte le approssimazioni del caso) sia in termini geografici, che quantitativi e qualitativi. Dal punto di vista quantitativo ci si è posto il problema di come definire un limite di sfruttabilità di tali risorse che devono essere considerate non rinnovabili e strategiche per l’importanza che han- no nel fronteggiare fenomeni globali come l’innalzamento del livello medio marino, la subsidenza, l’erosione, ecc. Dalle analisi svolte risulta che sussiste una fattibilità in termini quantitativi (Indice di esaurimento IE> 100 per tutti i DSMR) nonché una sostanziale compatibilità di tipo granulometrico e mineralo- gico tra i DSMR ed i litorali che sono stati loro associati per il ripascimento ricostruttivo e manu- tentivo. Dall’esame dei possibili costi di ripascimento, sviluppati tramite analisi parametrizzate ed applicati alle situazioni reali della costa pugliese, e dalla stima di massima del Valore aggiunto delle spiagge si è potuto operare un confronto tra i costi dell’opzione di mantenimento della linea di riva (hold the line) ed i mancati ricavi derivanti dall’opzione di lasciare erodere le coste rinunciando ad ogni intervento (do nothing). Il risultato, anche se basato su stime di massima, dimostra come la manutenzione dei litorali rap- presenta un vantaggio indiscutibile e misurabile nel corso degli anni con un rapporto tra Costi e Mancati Ricavi pari circa a 10 al 25° anno. Tra i risultati più rilevanti ottenuti nel corso del presente rapporto è da menzionare la quantità di spunti di approfondimento e di ricerca che sono stati proposti nel contesto di una ordinata e ra- zionale successione di procedure che nel loro insieme possono senz’altro concorrere a definire il quadro generale necessario alle decisioni in questo importante settore.

37

PROCEDURA APERTA AI SENSI DELL’ARTICOLO 3, COMMA 37, ED ARTICOLO 55, COMMA 5, DEL D. LGS. N. 163/2006 e ss. mm. ed ii., PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO FINALIZZATO AL "PIANO OPERATIVO PER L'INDIVIDUAZIONE DI GIACIMENTI DI SABBIA SOTTOMARINI UTILIZZABILI PER IL RIPASCIMENTO ARTIFICIALE DEI LITORALI SABBIOSI IN EROSIONE DELLA REGIONE" - D.G.R. N. 955 DEL 13.05.2013 (ATTUAZIONE DEI PROGETTI FINANZIATI MEDIANTE L'UTILIZZO DELLE RISORSE LIBERATE DEL P.O.R. PUGLIA 2000-2006 - FESR) - ASSE IV "SISTEMI LOCALI DI SVILUPPO" - MISURA 4.16 "INTERVENTI DI POTENZIAMENTO DELLE INFRASTRUTTURE SPECIFICHE DI SUPPORTO AL SETTORE TURISTICO"

CIG : 57930987B2

CUP: H31I13000010002

Il Responsabile Scientifico della Convenzione: prof. Francesco CHIOCCI

Il Responsabile Scientifico UO: prof. Massimo MORETTI

Gruppo di lavoro UO Unibari: prof. P. Dellino, dott.ssa S. Lisco, prof. G. Mastronuzzi, dott.ssa D. Mele, dott. A. Piscitelli, prof.ssa L. Sabato, dott. M. Tropeano,

FASE 4

ALLEGATO 1

LOCALIZZAZIONE DEI SITI ANALIZZATI

Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali SITO 1 - TORRE CANNE

Torre Canne Mare Adriatico CAMPIONAMENTO A MARE N 20/03/2016 TC-6.5 TC-5.5

TC-4.4

TC-3.5 TC-2B 100 km Mare Ionio TC-3

TC-2A TC-1

- s 8 - T 3 s 8 - T 3 s 8 - T 3 s 8 -T 3 -T s 4 8 s 8-T 3 s P 1S L L ST 4 s s 1 8-T b 1T 4 1 T 4 s 1 T 4 Tb 1 s 31 T 4 0 0 0 0 3 2 2 1 p p p p p p p p p p p o a C C C C C C C C C C C C C e i 5 1 5 1 5 1 5 1 0 5 5 1 7 0 7 5 7 0 7 0 7 0 7 17 0 a a r g 6 5 4 3 o t i i i i i i i i i i i n t t ------L - 2 3 1 - 0 s 5 9 4 9 3 9 3 7 , 3 2 6 ° ° ° 1 6 ° ° ° ° ° , 5° ° a a a a a a a a a a a l 8 5 t 6 5 4 3 3 2 2 1 t . . . . e f a N g ...... 0 0 0 0 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 g g g g g g g g g g g o i o 2 0 0 2 3 0 1 1 2 3 0 3 4 2 4 3 . . . . B A g 5 5 4 5 5 5 4 5 0 9 0 9 0 9 0 9 0 9 g g g g g g g g g g g d c r E n 1 0 1 8 3 5 8 3 1 8 8 9 9 5 8 0 i e a i i i i i i i i i i i a . . . . ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' u 8 4 ...... d a a a a a a a a a a a 0 0 0 0 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 m n 4 2 i 0 0 0 0 s s s s s s e e s e s ” 1 ” 1 ” 1 ” 1 ” 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 t a p o o o o o o o o à m m m ” ” ” ” ” i m m m m m m m m o e e e n m m m m m m m m r r r s s s e e e e e e e e e a a a r r r r r r r r s s s s s s s s a a a a a a a a N

100 m

Torre Canne 11.60 CAMPIONAMENTO A TERRA 20/03/2016 TC3 TC2 TC1 TC0 4.00 5.60 3.80

TCL Sabbie con femici

TCL TC3

TC0 SITO 2 - Alimini - N OTRANTO

Alimini (Otranto) CAMPIONAMENTO Mare Adriatico N 12/06/2016

100 km Mare Ionio N

OT-6 OT-5 100 m OT9 OT0 OT-2A OT-2B OT-3 OT-4 OT-1A OT-1B

6.00 3.50 3.60 3.70 4.00 3.40 4.40 1.5 2.40

OT9 OT8 OT7 OT6 OT5 OT4 OT3 OT2 OT1 OT0 SITO 3 - Riva degli Angeli - N PORTO CESAREO

PC4 Mare Adriatico N PC0

PC-1

PC-2

100 km Mare Ionio PC-3

PC-4

PC-5A

1 mm PC-5B

N Riva degli Angeli (Porto Cesareo) CAMPIONAMENTO PC-6 12/04/2016 100 m PROCEDURA APERTA AI SENSI DELL’ARTICOLO 3, COMMA 37, ED ARTICOLO 55, COMMA 5, DEL D. LGS. N. 163/2006 e ss. mm. ed ii., PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO FINALIZZATO AL "PIANO OPERATIVO PER L'INDIVIDUAZIONE DI GIACIMENTI DI SABBIA SOTTOMARINI UTILIZZABILI PER IL RIPASCIMENTO ARTIFICIALE DEI LITORALI SABBIOSI IN EROSIONE DELLA REGIONE" - D.G.R. N. 955 DEL 13.05.2013 (ATTUAZIONE DEI PROGETTI FINANZIATI MEDIANTE L'UTILIZZO DELLE RISORSE LIBERATE DEL P.O.R. PUGLIA 2000-2006 - FESR) - ASSE IV "SISTEMI LOCALI DI SVILUPPO" - MISURA 4.16 "INTERVENTI DI POTENZIAMENTO DELLE INFRASTRUTTURE SPECIFICHE DI SUPPORTO AL SETTORE TURISTICO"

CIG : 57930987B2

CUP: H31I13000010002

Il Responsabile Scientifico della Convenzione: prof. Francesco CHIOCCI

Il Responsabile Scientifico UO: prof. Massimo MORETTI

Gruppo di lavoro UO Unibari: prof. P. Dellino, dott.ssa S. Lisco, prof. G. Mastronuzzi, dott.ssa D. Mele, dott. A. Piscitelli, prof.ssa L. Sabato, dott. M. Tropeano,

FASE 4

ALLEGATO 2

CERTIFICATI ANALISI GRANULOMETRICHE

Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia emersa Torre Canne Campione: TC L Consegnato in data: 04/04/2016 Data inizio prove: 05/04/2016 Data fine prove: 06/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,58 ghiaia 0 ‐0,5 1,4 phi84 = 2,91 sabbia 100,0 0 1 phi16 = 2,27 silt 0 0,5 0,71 0,2 0,1 0,1 phi5 = 2,07 argilla 0 1 0,5 0,4 0,1 0,2 phi10 = 2,18 totale 100 1,5 0,35 1,2 0,3 0,5 phi25 = 2,37 pelite 0 2 0,25 10 2,7 3,2 phi30 = 2,42 2,5 0,18 134,8 36,7 39,9 phi60 = 2,67 3 0,125 183,5 49,9 89,8 phi75 = 2,81 3,5 0,09 37,6 10,2 100,0 phi95 = 3,05 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,58 5 0,032 Media (Mz) = 2,59 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,31 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,02 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 0,93 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,22 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,01

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia emersa Torre Canne Campione: TC 3 Consegnato in data: 04/04/2016 Data inizio prove: 05/04/2016 Data fine prove: 06/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,29 ghiaia 0 ‐0,5 1,4 phi84 = 2,60 sabbia 100,0 0 1 phi16 = 1,97 silt 0 0,5 0,71 0,3 0,1 0,1 phi5 = 1,65 argilla 0 1 0,5 0,7 0,2 0,4 phi10 = 1,83 totale 100 1,5 0,35 6,2 2,2 2,5 phi25 = 2,08 pelite 0 2 0,25 42 14,8 17,4 phi30 = 2,13 2,5 0,18 164,7 58,2 75,5 phi60 = 2,37 3 0,125 66 23,3 98,8 phi75 = 2,50 3,5 0,09 3,3 1,2 100,0 phi95 = 2,80 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,29 5 0,032 Media (Mz) = 2,29 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,33 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,06 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,14 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,29 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,05

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia emersa Torre Canne Campione: TC 2 Consegnato in data: 04/04/2016 Data inizio prove: 05/04/2016 Data fine prove: 06/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,14 ghiaia 0 ‐0,5 1,4 0,9 0,2 0,2 phi84 = 2,48 sabbia 100,0 0 1 0,2 0,1 0,3 phi16 = 1,61 silt 0 0,5 0,71 0,8 0,2 0,5 phi5 = 1,20 argilla 0 1 0,5 7,1 1,9 2,4 phi10 = 1,43 totale 100 1,5 0,35 35,9 9,7 12,1 phi25 = 1,82 pelite 0 2 0,25 84,6 22,9 35,0 phi30 = 1,91 2,5 0,18 185,3 50,1 85,2 phi60 = 2,22 3 0,125 50,9 13,8 98,9 phi75 = 2,37 3,5 0,09 4 1,1 100,0 phi95 = 2,74 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,14 5 0,032 Media (Mz) = 2,08 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,45 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,21 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,13 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,56 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,15

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia emersa Torre Canne Campione: TC 1 Consegnato in data: 04/04/2016 Data inizio prove: 05/04/2016 Data fine prove: 06/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 0,4 0,1 0,1 phi50 = 1,74 ghiaia 0,1 ‐0,5 1,4 0,5 0,2 0,3 phi84 = 2,31 sabbia 99,9 0 1 1,4 0,5 0,8 phi16 = 1,01 silt 0,0 0,5 0,71 7,7 2,5 3,3 phi5 = 0,62 argilla 0,0 1 0,5 37 12,2 15,6 phi10 = 0,84 totale 100 1,5 0,35 71,8 23,8 39,3 phi25 = 1,23 pelite 0 2 0,25 68,5 22,7 62,0 phi30 = 1,33 2,5 0,18 92 30,5 92,5 phi60 = 1,96 3 0,125 21,5 7,1 99,6 phi75 = 2,16 3,5 0,09 1,3 0,4 100,0 phi95 = 2,59 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 1,74 5 0,032 Media (Mz) = 1,68 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,62 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,13 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 0,86 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 2,34 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,08

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______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia emersa Torre Canne Campione: TC 0 Consegnato in data: 04/04/2016 Data inizio prove: 05/04/2016 Data fine prove: 06/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 4,7 0,6 0,6 ‐3 8 3,8 0,5 1,0 ‐2,5 5,6 4 0,5 1,5 ‐2 4 3,1 0,4 1,9 ‐1,5 2,8 6,8 0,8 2,7 phi % peso ‐1 2 14,7 1,8 4,5 phi50 = 1,17 ghiaia 4,5 ‐0,5 1,4 29,9 3,6 8,1 phi84 = 2,14 sabbia 95,5 0 1 55,1 6,7 14,8 phi16 = 0,06 silt 0,0 0,5 0,71 93,1 11,3 26,1 phi5 = ‐0,91 argilla 0,0 1 0,5 143,8 17,4 43,5 phi10 = ‐0,34 totale 100,0 1,5 0,35 158,1 19,2 62,6 phi25 = 0,46 pelite 0,0 2 0,25 116 14,1 76,7 phi30 = 0,62 2,5 0,18 152,4 18,5 95,2 phi60 = 1,43 3 0,125 37,8 4,6 99,7 phi75 = 1,93 3,5 0,09 2,1 0,3 100,0 phi95 = 2,49 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 1,17 5 0,032 Media (Mz) = 1,13 5,5 0,022 Sorting (σ) = 1,04 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,14 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 0,95 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = ‐4,26 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = ‐0,81

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DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Torre Canne Campione: TC ‐1 Consegnato in data: 04/04/2016 Data inizio prove: 06/04/2016 Data fine prove: 07/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,44 ghiaia 0 ‐0,5 1,4 phi84 = 2,73 sabbia 100,0 0 1 0,2 0,1 0,1 phi16 = 2,06 silt 0 0,5 0,71 0,3 0,2 0,3 phi5 = 1,70 argilla 0 1 0,5 0,5 0,3 0,6 phi10 = 1,93 totale 100 1,5 0,35 2,9 1,8 2,4 phi25 = 2,19 pelite 0 2 0,25 15,9 9,8 12,3 phi30 = 2,24 2,5 0,18 71,1 44,0 56,3 phi60 = 2,53 3 0,125 66,9 41,4 97,7 phi75 = 2,64 3,5 0,09 3,7 2,3 100,0 phi95 = 2,90 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,44 5 0,032 Media (Mz) = 2,41 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,35 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,18 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,08 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,31 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,03

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DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Torre Canne Campione: TC ‐2A Consegnato in data: 04/04/2016 Data inizio prove: 06/04/2016 Data fine prove: 07/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,43 ghiaia 0 ‐0,5 1,4 phi84 = 2,74 sabbia 100,0 0 1 phi16 = 2,03 silt 0 0,5 0,71 0,7 0,3 0,3 phi5 = 1,60 argilla 0 1 0,5 1,7 0,7 0,9 phi10 = 1,85 totale 100 1,5 0,35 7 2,7 3,7 phi25 = 2,16 pelite 0 2 0,25 27,1 10,6 14,2 phi30 = 2,22 2,5 0,18 108,4 42,2 56,4 phi60 = 2,53 3 0,125 104,3 40,6 97,0 phi75 = 2,65 3,5 0,09 7,6 3,0 100,0 phi95 = 2,93 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,43 5 0,032 Media (Mz) = 2,40 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,38 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,20 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,12 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,36 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,05

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______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Torre Canne Campione: TC ‐2B Consegnato in data: 04/04/2016 Data inizio prove: 06/04/2016 Data fine prove: 07/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 7,2 1,0 1,0 ‐3 8 15,8 2,1 3,1 ‐2,5 5,6 49,6 6,6 9,7 ‐2 4 116,5 15,5 25,2 ‐1,5 2,8 188,5 25,1 50,3 phi % peso ‐1 2 151,8 20,2 70,5 phi50 = ‐1,51 ghiaia 70,5 ‐0,5 1,4 34,8 4,6 75,2 phi84 = 1,57 sabbia 29,5 0 1 11,1 1,5 76,7 phi16 = ‐2,26 silt 0,0 0,5 0,71 8,5 1,1 77,8 phi5 = ‐2,80 argilla 0,0 1 0,5 14,3 1,9 79,7 phi10 = ‐2,49 totale 100,0 1,5 0,35 26,3 3,5 83,2 phi25 = ‐2,01 pelite 0 2 0,25 37,5 5,0 88,2 phi30 = ‐1,89 2,5 0,18 56,9 7,6 95,8 phi60 = ‐1,27 3 0,125 28,2 3,8 99,5 phi75 = ‐0,52 3,5 0,09 3,4 0,5 100,0 phi95 = 2,42 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = ‐1,51 5 0,032 Media (Mz) = ‐0,73 5,5 0,022 Sorting (σ) = 1,75 6 0,016 Skewness (Sk) = 0,56 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,44 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 0,51 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,14

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

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______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Torre Canne Campione: TC ‐3 Consegnato in data: 04/04/2016 Data inizio prove: 06/04/2016 Data fine prove: 07/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 1,2 0,2 0,2 phi50 = 2,54 ghiaia 0,2 ‐0,5 1,4 1,2 0,2 0,5 phi84 = 2,84 sabbia 99,8 0 1 2 0,4 0,9 phi16 = 2,06 silt 0,0 0,5 0,71 3,6 0,7 1,6 phi5 = 1,43 argilla 0,0 1 0,5 6,4 1,2 2,8 phi10 = 1,82 totale 100,0 1,5 0,35 13,7 2,7 5,5 phi25 = 2,22 pelite 0 2 0,25 40,9 7,9 13,4 phi30 = 2,30 2,5 0,18 160,8 31,2 44,6 phi60 = 2,62 3 0,125 253,5 49,3 93,9 phi75 = 2,74 3,5 0,09 31,4 6,1 100,0 phi95 = 3,02 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,54 5 0,032 Media (Mz) = 2,48 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,44 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,32 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,25 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,43 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,11

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DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI

Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Torre Canne Campione: TC ‐3.5 Consegnato in data: 04/04/2016 Data inizio prove: 06/04/2016 Data fine prove: 07/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,57 ghiaia 0,0 ‐0,5 1,4 0,7 0,1 0,1 phi84 = 2,88 sabbia 100,0 0 1 1,1 0,1 0,2 phi16 = 2,15 silt 0,0 0,5 0,71 2,4 0,3 0,5 phi5 = 1,72 argilla 0,0 1 0,5 5,9 0,7 1,2 phi10 = 2,02 totale 100,0 1,5 0,35 14,6 1,8 3,0 phi25 = 2,30 pelite 0 2 0,25 51,2 6,1 9,1 phi30 = 2,37 2,5 0,18 266,9 32,0 41,1 phi60 = 2,65 3 0,125 419,3 50,3 91,4 phi75 = 2,78 3,5 0,09 71,6 8,6 100,0 phi95 = 3,04 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,57 5 0,032 Media (Mz) = 2,54 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,38 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,22 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,12 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,31 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,04

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______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Torre Canne Campione: TC ‐4.4 Consegnato in data: 04/04/2016 Data inizio prove: 06/04/2016 Data fine prove: 07/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 2,2 0,3 0,3 ‐3 8 3,7 0,4 0,7 ‐2,5 5,6 6,3 0,8 1,5 ‐2 4 19,4 2,3 3,8 ‐1,5 2,8 45,7 5,5 9,3 phi % peso ‐1 2 76,8 9,3 18,6 phi50 = 0,01 ghiaia 18,6 ‐0,5 1,4 108,2 13,1 31,7 phi84 = 1,55 sabbia 81,4 0 1 149 18,0 49,6 phi16 = ‐1,12 silt 0,0 0,5 0,71 140,6 17,0 66,6 phi5 = ‐1,86 argilla 0,0 1 0,5 88,4 10,7 77,3 phi10 = ‐1,45 totale 100,0 1,5 0,35 50,6 6,1 83,4 phi25 = ‐0,74 pelite 0 2 0,25 44,8 5,4 88,8 phi30 = ‐0,56 2,5 0,18 57,6 7,0 95,7 phi60 = 0,30 3 0,125 32,6 3,9 99,7 phi75 = 0,89 3,5 0,09 2,7 0,3 100,0 phi95 = 2,42 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 0,01 5 0,032 Media (Mz) = 0,15 5,5 0,022 Sorting (σ) = 1,32 6 0,016 Skewness (Sk) = 0,14 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,08 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = ‐0,21 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = ‐0,71

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

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DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Torre Canne Campione: TC ‐5.5 Consegnato in data: 04/04/2016 Data inizio prove: 07/04/2016 Data fine prove: 08/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 1,6 0,2 0,2 ‐3 8 4,5 0,5 0,7 ‐2,5 5,6 8,7 1,0 1,7 ‐2 4 16,4 1,9 3,5 ‐1,5 2,8 31,9 3,6 7,1 phi % peso ‐1 2 78,4 8,8 16,0 phi50 = ‐0,23 ghiaia 16,0 ‐0,5 1,4 157,4 17,8 33,7 phi84 = 0,35 sabbia 84,0 0 1 269,3 30,4 64,1 phi16 = ‐1,00 silt 0,0 0,5 0,71 229,2 25,9 90,0 phi5 = ‐1,77 argilla 0,0 1 0,5 65,4 7,4 97,3 phi10 = ‐1,31 totale 100,0 1,5 0,35 10,7 1,2 98,6 phi25 = ‐0,72 pelite 0 2 0,25 3,2 0,4 98,9 phi30 = ‐0,59 2,5 0,18 4 0,5 99,4 phi60 = ‐0,07 3 0,125 4,6 0,5 99,9 phi75 = 0,17 3,5 0,09 1 0,1 100,0 phi95 = 0,78 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = ‐0,23 5 0,032 Media (Mz) = ‐0,30 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,72 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,17 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,17 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 0,05 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 3,90

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

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DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI

Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Torre Canne Campione: TC ‐6.5 Consegnato in data: 04/04/2016 Data inizio prove: 07/04/2016 Data fine prove: 08/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 3,3 0,3 0,3 ‐3 8 4,3 0,5 0,8 ‐2,5 5,6 16,3 1,7 2,5 ‐2 4 16,1 1,7 4,2 ‐1,5 2,8 31,3 3,3 7,5 phi % peso ‐1 2 83,1 8,8 16,3 phi50 = ‐0,24 ghiaia 16,3 ‐0,5 1,4 177,8 18,8 35,2 phi84 = 0,41 sabbia 83,7 0 1 273 28,9 64,1 phi16 = ‐1,02 silt 0,0 0,5 0,71 219,1 23,2 87,3 phi5 = ‐1,86 argilla 0,0 1 0,5 67,7 7,2 94,4 phi10 = ‐1,33 totale 100,0 1,5 0,35 11,4 1,2 95,6 phi25 = ‐0,75 pelite 0 2 0,25 6,7 0,7 96,3 phi30 = ‐0,62 2,5 0,18 13,8 1,5 97,8 phi60 = ‐0,07 3 0,125 17,7 1,9 99,7 phi75 = 0,20 3,5 0,09 3 0,3 100,0 phi95 = 1,22 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = ‐0,24 5 0,032 Media (Mz) = ‐0,28 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,82 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,07 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,34 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 0,05 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 4,00

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI

Rapporto Prova: Sedimento spiaggia emersa Porto Cesareo Campione: PC 4 Consegnato in data: 15/04/2016 Data inizio prove: 15/04/2016 Data fine prove: 18/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 0,8 0,1 0,1 phi % peso ‐1 2 0,6 0,1 0,2 phi50 = 0,69 ghiaia 0,2 ‐0,5 1,4 2,7 0,3 0,5 phi84 = 1,01 sabbia 99,8 0 1 22,8 2,6 3,1 phi16 = 0,34 silt 0,0 0,5 0,71 217,5 24,7 27,7 phi5 = 0,09 argilla 0,0 1 0,5 488,3 55,4 83,2 phi10 = 0,23 totale 100 1,5 0,35 138,1 15,7 98,9 phi25 = 0,47 pelite 0 2 0,25 9,4 1,1 99,9 phi30 = 0,52 2,5 0,18 0,6 0,1 100,0 phi60 = 0,77 3 0,125 0,1 0,0 100,0 phi75 = 0,91 3,5 0,09 phi95 = 1,26 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 0,69 5 0,032 Media (Mz) = 0,68 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,35 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,03 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,09 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 3,35 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,53

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DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI

Rapporto Prova: Sedimento spiaggia emersa Porto Cesareo Campione: PC 3 Consegnato in data: 15/04/2016 Data inizio prove: 15/04/2016 Data fine prove: 18/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 2,5 0,4 0,4 ‐2 4 5,4 0,8 1,1 ‐1,5 2,8 4,2 0,6 1,7 phi % peso ‐1 2 5,5 0,8 2,5 phi50 = 1,12 ghiaia 2,5 ‐0,5 1,4 8,8 1,3 3,8 phi84 = 1,50 sabbia 97,5 0 1 16,3 2,3 6,1 phi16 = 0,60 silt 0,0 0,5 0,71 42,6 6,1 12,3 phi5 = ‐0,22 argilla 0,0 1 0,5 176 25,3 37,6 phi10 = 0,34 totale 100,0 1,5 0,35 323,9 46,6 84,2 phi25 = 0,79 pelite 0 2 0,25 103,4 14,9 99,1 phi30 = 0,88 2,5 0,18 6,1 0,9 99,9 phi60 = 1,22 3 0,125 0,3 0,0 100,0 phi75 = 1,38 3,5 0,09 0,1 0,0 100,0 phi95 = 1,74 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 1,12 5 0,032 Media (Mz) = 1,07 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,52 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,26 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,37 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 3,55 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,85

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

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DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia emersa Porto Cesareo Campione: PC 2 Consegnato in data: 15/04/2016 Data inizio prove: 15/04/2016 Data fine prove: 18/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 1,5 0,2 0,2 ‐2 4 1,3 0,2 0,3 ‐1,5 2,8 4,4 0,5 0,8 phi % peso ‐1 2 5,4 0,6 1,5 phi50 = 0,69 ghiaia 2,7 ‐0,5 1,4 10,5 1,2 2,7 phi84 = 1,01 sabbia 97,3 0 1 18,8 2,2 4,9 phi16 = 0,21 silt 0,0 0,5 0,71 40,8 4,8 9,7 phi5 = ‐0,49 argilla 0,0 1 0,5 155,4 18,3 28,0 phi10 = 0,01 totale 100 1,5 0,35 472,2 55,5 83,5 phi25 = 0,44 pelite 0 2 0,25 133,3 15,7 99,2 phi30 = 0,52 2,5 0,18 6 0,7 99,9 phi60 = 0,77 3 0,125 0,9 0,1 100,0 phi75 = 0,90 3,5 0,09 0,1 0,0 100,0 phi95 = 1,24 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 0,69 5 0,032 Media (Mz) = 0,64 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,46 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,28 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,51 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 68,76 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 31,34

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

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DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia emersa Porto Cesareo Campione: PC 1 Consegnato in data: 15/04/2016 Data inizio prove: 15/04/2016 Data fine prove: 18/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 0,3 0,1 0,1 phi % peso ‐1 2 0,7 0,2 0,3 phi50 = 0,68 ghiaia 0,3 ‐0,5 1,4 2,3 0,6 0,9 phi84 = 0,97 sabbia 99,7 0 1 11,1 3,0 3,9 phi16 = 0,34 silt 0,0 0,5 0,71 82,1 22,2 26,1 phi5 = 0,05 argilla 0,0 1 0,5 222,9 60,3 86,4 phi10 = 0,21 totale 100 1,5 0,35 47,8 12,9 99,4 phi25 = 0,49 pelite 0 2 0,25 2,1 0,6 99,9 phi30 = 0,53 2,5 0,18 0,2 0,1 100,0 phi60 = 0,76 3 0,125 0,1 0,0 100,0 phi75 = 0,88 3,5 0,09 0,3 0,1 0,1 phi95 = 1,20 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 0,68 5 0,032 Media (Mz) = 0,67 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,33 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,10 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,19 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 3,53 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,75

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

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DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI

Rapporto Prova: Sedimento spiaggia emersa Porto Cesareo Campione: PC 0 Consegnato in data: 15/04/2016 Data inizio prove: 15/04/2016 Data fine prove: 18/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 0,3 0,0 0,0 phi50 = 0,87 ghiaia 0,0 ‐0,5 1,4 0,7 0,1 0,2 phi84 = 1,17 sabbia 100,0 0 1 3,6 0,5 0,7 phi16 = 0,60 silt 0,0 0,5 0,71 51,1 7,7 8,4 phi5 = 0,38 argilla 0,0 1 0,5 393,9 59,5 68,0 phi10 = 0,53 totale 100,0 1,5 0,35 196,1 29,6 97,6 phi25 = 0,69 pelite 0 2 0,25 14,8 2,2 99,8 phi30 = 0,73 2,5 0,18 0,9 0,1 100,0 phi60 = 0,94 3 0,125 0,1 0,0 100,0 phi75 = 1,07 3,5 0,09 0,3 0,0 0,0 phi95 = 1,39 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 0,87 5 0,032 Media (Mz) = 0,88 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,30 6 0,016 Skewness (Sk) = 0,04 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,10 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,79 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,08

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

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DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI

Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Porto Cesareo Campione: PC ‐1 Consegnato in data: 15/04/2016 Data inizio prove: 18/04/2016 Data fine prove: 19/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 1,7 0,2 0,2 ‐2,5 5,6 0,4 0,1 0,3 ‐2 4 1,9 0,2 0,5 ‐1,5 2,8 3,1 0,4 0,9 phi % peso ‐1 2 8 1,0 2,0 phi50 = 0,57 ghiaia 2,0 ‐0,5 1,4 23,7 3,1 5,1 phi84 = 1,03 sabbia 98,0 0 1 67,8 8,9 14,0 phi16 = 0,05 silt 0,0 0,5 0,71 230,5 30,2 44,2 phi5 = ‐0,51 argilla 0,0 1 0,5 296,6 38,9 83,1 phi10 = ‐0,18 totale 100 1,5 0,35 84,1 11,0 94,2 phi25 = 0,22 pelite 0 2 0,25 22,8 3,0 97,2 phi30 = 0,30 2,5 0,18 16,4 2,2 99,3 phi60 = 0,68 3 0,125 4,7 0,6 99,9 phi75 = 0,87 3,5 0,09 0,5 0,1 100,0 phi95 = 1,61 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 0,57 5 0,032 Media (Mz) = 0,55 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,57 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,04 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,33 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = ‐3,77 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = ‐0,72

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

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DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI

Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Porto Cesareo Campione: PC ‐2 Consegnato in data: 15/04/2016 Data inizio prove: 18/04/2016 Data fine prove: 19/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 1,99 ghiaia 0 ‐0,5 1,4 phi84 = 2,49 sabbia 100 0 1 0,5 0,1 0,1 phi16 = 1,41 silt 0 0,5 0,71 2,8 0,7 0,9 phi5 = 0,98 argilla 0 1 0,5 17 4,4 5,3 phi10 = 1,22 totale 100 1,5 0,35 55,8 14,4 19,7 phi25 = 1,60 pelite 0 2 0,25 119,1 30,8 50,5 phi30 = 1,69 2,5 0,18 131,8 34,1 84,6 phi60 = 2,12 3 0,125 51,1 13,2 97,9 phi75 = 2,33 3,5 0,09 8,3 2,1 100,0 phi95 = 2,81 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 1,99 5 0,032 Media (Mz) = 1,96 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,55 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,09 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,03 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,74 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,10

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(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI

Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Porto Cesareo Campione: PC ‐3 Consegnato in data: 15/04/2016 Data inizio prove: 18/04/2016 Data fine prove: 19/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 1,97 ghiaia 0 ‐0,5 1,4 phi84 = 2,50 sabbia 100 0 1 0,6 0,2 0,2 phi16 = 1,39 silt 0 0,5 0,71 2,5 0,7 0,9 phi5 = 0,99 argilla 0 1 0,5 15,8 4,4 5,2 phi10 = 1,21 totale 100 1,5 0,35 56,7 15,6 20,8 phi25 = 1,58 pelite 0 2 0,25 114,4 31,5 52,4 phi30 = 1,67 2,5 0,18 115 31,7 84,1 phi60 = 2,10 3 0,125 47,7 13,1 97,2 phi75 = 2,33 3,5 0,09 10,1 2,8 100,0 phi95 = 2,85 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 1,97 5 0,032 Media (Mz) = 1,95 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,56 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,05 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,02 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,74 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,09

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI

Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Porto Cesareo Campione: PC ‐4 Consegnato in data: 15/04/2016 Data inizio prove: 18/04/2016 Data fine prove: 19/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,15 ghiaia 0 ‐0,5 1,4 phi84 = 2,65 sabbia 100 0 1 0,6 0,2 0,2 phi16 = 1,59 silt 0 0,5 0,71 1,3 0,5 0,7 phi5 = 1,15 argilla 0 1 0,5 6,7 2,5 3,2 phi10 = 1,41 totale 100 1,5 0,35 25,7 9,4 12,6 phi25 = 1,78 pelite 0 2 0,25 69,4 25,5 38,1 phi30 = 1,87 2,5 0,18 102,1 37,5 75,5 phi60 = 2,28 3 0,125 54,3 19,9 95,4 phi75 = 2,49 3,5 0,09 12,4 4,6 100,0 phi95 = 2,98 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,15 5 0,032 Media (Mz) = 2,13 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,54 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,08 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,05 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,62 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,09

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DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI

Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Porto Cesareo Campione: PC ‐5A Consegnato in data: 15/04/2016 Data inizio prove: 18/04/2016 Data fine prove: 19/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,19 ghiaia 0 ‐0,5 1,4 phi84 = 2,67 sabbia 100 0 1 0,5 0,2 0,2 phi16 = 1,65 silt 0 0,5 0,71 1 0,4 0,6 phi5 = 1,22 argilla 0 1 0,5 5,1 1,9 2,5 phi10 = 1,48 totale 100 1,5 0,35 21,5 8,1 10,5 phi25 = 1,83 pelite 0 2 0,25 65,5 24,6 35,1 phi30 = 1,92 2,5 0,18 102,3 38,3 73,4 phi60 = 2,32 3 0,125 59,9 22,5 95,9 phi75 = 2,52 3,5 0,09 11 4,1 100,0 phi95 = 2,96 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,19 5 0,032 Media (Mz) = 2,17 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,52 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,09 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,03 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,57 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,08

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI

Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Porto Cesareo Campione: PC ‐5B Consegnato in data: 15/04/2016 Data inizio prove: 19/04/2016 Data fine prove: 20/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 0,4 0,1 0,1 phi % peso ‐1 2 0,7 0,1 0,2 phi50 = 1,14 ghiaia 0,2 ‐0,5 1,4 2,5 0,5 0,8 phi84 = 1,79 sabbia 99,8 0 1 12,6 2,7 3,4 phi16 = 0,52 silt 0,0 0,5 0,71 54,9 11,6 15,0 phi5 = 0,11 argilla 0,0 1 0,5 126,3 26,7 41,7 phi10 = 0,34 totale 100 1,5 0,35 135 28,5 70,3 phi25 = 0,72 pelite 0 2 0,25 97,7 20,7 90,9 phi30 = 0,81 2,5 0,18 37,5 7,9 98,9 phi60 = 1,31 3 0,125 4,8 1,0 99,9 phi75 = 1,59 3,5 0,09 0,5 0,1 100,0 phi95 = 2,16 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 1,14 5 0,032 Media (Mz) = 1,15 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,63 6 0,016 Skewness (Sk) = 0,01 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 0,97 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 3,82 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,45

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(Prof. Massimo Moretti)

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DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI

Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Porto Cesareo Campione: PC ‐6 Consegnato in data: 15/04/2016 Data inizio prove: 19/04/2016 Data fine prove: 20/04/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 88,2 9,8 9,8 ‐3 8 24 2,7 12,4 ‐2,5 5,6 28,6 3,2 15,6 ‐2 4 30,3 3,3 18,9 ‐1,5 2,8 35,9 4,0 22,9 phi % peso ‐1 2 43,2 4,8 27,7 phi50 = 1,45 ghiaia 27,7 ‐0,5 1,4 64,4 7,1 34,8 phi84 = 0,36 sabbia 72,3 0 1 204,5 22,6 57,4 phi16 = ‐2,43 silt 0,0 0,5 0,71 297,2 32,9 90,2 phi5 = ‐4,91 argilla 0,0 1 0,5 51,6 5,7 95,9 phi10 = ‐3,45 totale 100 1,5 0,35 10,2 1,1 97,1 phi25 = ‐1,27 pelite 0 2 0,25 11,8 1,3 98,4 phi30 = ‐0,83 2,5 0,18 9,5 1,1 99,4 phi60 = 0,03 3 0,125 3,9 0,4 99,9 phi75 = 0,22 3,5 0,09 1,3 0,1 100,0 phi95 = 0,89 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = ‐0,16 5 0,032 Media (Mz) = ‐0,74 5,5 0,022 Sorting (σ) = 1,58 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,63 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,59 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = ‐0,01 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = ‐6,59

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DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia emersa Alimini Campione: OT 9 Consegnato in data: 11/07/2016 Data inizio prove: 18/07/2016 Data fine prove: 19/07/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,24 ghiaia 0 ‐0,5 1,4 phi84 = 2,49 sabbia 100 0 1 phi16 = 1,99 silt 0,0 0,5 0,71 phi5 = 1,80 argilla 0 1 0,5 0,1 0,1 0,1 phi10 = 1,90 totale 100 1,5 0,35 0,5 0,3 0,3 phi25 = 2,07 pelite 0 2 0,25 30,7 17,0 17,3 phi30 = 2,11 2,5 0,18 122,6 67,9 85,3 phi60 = 2,30 3 0,125 26,3 14,6 99,8 phi75 = 2,41 3,5 0,09 0,3 0,2 100,0 phi95 = 2,66 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,24 5 0,032 Media (Mz) = 2,24 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,26 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,01 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,04 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,21 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,01

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DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI

Rapporto Prova: Sedimento spiaggia emersa Alimini Campione: OT 8 Consegnato in data: 11/07/2016 Data inizio prove: 18/07/2016 Data fine prove: 19/07/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,16 ghiaia 0 ‐0,5 1,4 phi84 = 2,46 sabbia 100 0 1 phi16 = 1,86 silt 0,0 0,5 0,71 phi5 = 1,67 argilla 0 1 0,5 0,1 0,0 0,0 phi10 = 1,78 totale 100 1,5 0,35 2,9 1,3 1,4 phi25 = 1,96 pelite 0 2 0,25 60,8 28,1 29,5 phi30 = 2,00 2,5 0,18 125,2 57,9 87,4 phi60 = 2,24 3 0,125 27,1 12,5 99,9 phi75 = 2,36 3,5 0,09 0,2 0,1 100,0 phi95 = 2,63 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,16 5 0,032 Media (Mz) = 2,16 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,29 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,02 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 0,98 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,26 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,01

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DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia emersa Alimini Campione: OT 7 Consegnato in data: 11/07/2016 Data inizio prove: 18/07/2016 Data fine prove: 19/07/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,19 ghiaia 0 ‐0,5 1,4 phi84 = 2,51 sabbia 100 0 1 phi16 = 1,86 silt 0,0 0,5 0,71 phi5 = 1,63 argilla 0 1 0,5 0,2 0,1 0,1 phi10 = 1,76 totale 100 1,5 0,35 3,9 2,0 2,1 phi25 = 1,98 pelite 0 2 0,25 48,3 25,2 27,3 phi30 = 2,03 2,5 0,18 107,8 56,2 83,5 phi60 = 2,27 3 0,125 31,4 16,4 99,9 phi75 = 2,41 3,5 0,09 0,2 0,1 100,0 phi95 = 2,66 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,19 5 0,032 Media (Mz) = 2,19 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,32 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,06 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 0,98 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,29 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,03

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______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia emersa Alimini Campione: OT 6 Consegnato in data: 11/07/2016 Data inizio prove: 18/07/2016 Data fine prove: 19/07/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,15 ghiaia 0 ‐0,5 1,4 phi84 = 2,48 sabbia 100 0 1 0,2 0,1 0,1 phi16 = 1,80 silt 0,0 0,5 0,71 0,1 0,1 0,2 phi5 = 1,56 argilla 0 1 0,5 0,3 0,2 0,3 phi10 = 1,70 totale 100 1,5 0,35 5,7 3,1 3,4 phi25 = 1,92 pelite 0 2 0,25 54,1 29,5 33,0 phi30 = 1,97 2,5 0,18 96,6 52,8 85,7 phi60 = 2,23 3 0,125 25,8 14,1 99,8 phi75 = 2,37 3,5 0,09 0,3 0,2 100,0 phi95 = 2,65 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,15 5 0,032 Media (Mz) = 2,14 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,33 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,05 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 0,98 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,32 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,03

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DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia emersa Alimini Campione: OT 5 Consegnato in data: 11/07/2016 Data inizio prove: 18/07/2016 Data fine prove: 19/07/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,23 ghiaia 0 ‐0,5 1,4 phi84 = 2,54 sabbia 100 0 1 phi16 = 1,89 silt 0,0 0,5 0,71 phi5 = 1,64 argilla 0 1 0,5 0,2 0,1 0,1 phi10 = 1,78 totale 100 1,5 0,35 4,4 2,1 2,2 phi25 = 2,01 pelite 0 2 0,25 46 21,6 23,7 phi30 = 2,06 2,5 0,18 119,7 56,2 79,9 phi60 = 2,31 3 0,125 42,5 19,9 99,9 phi75 = 2,45 3,5 0,09 0,3 0,1 100,0 phi95 = 2,69 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,23 5 0,032 Media (Mz) = 2,22 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,32 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,09 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 0,99 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,30 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,03

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

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DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia emersa Alimini Campione: OT 4 Consegnato in data: 11/07/2016 Data inizio prove: 18/07/2016 Data fine prove: 19/07/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,24 ghiaia 0 ‐0,5 1,4 phi84 = 2,55 sabbia 100 0 1 phi16 = 1,89 silt 0,0 0,5 0,71 phi5 = 1,63 argilla 0 1 0,5 0,3 0,1 0,1 phi10 = 1,78 totale 100 1,5 0,35 4,9 2,3 2,5 phi25 = 2,02 pelite 0 2 0,25 44,3 21,0 23,5 phi30 = 2,07 2,5 0,18 115,6 54,8 78,3 phi60 = 2,32 3 0,125 45,4 21,5 99,9 phi75 = 2,46 3,5 0,09 0,3 0,1 100,0 phi95 = 2,70 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,24 5 0,032 Media (Mz) = 2,23 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,33 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,10 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 0,98 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,31 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,03

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia emersa Alimini Campione: OT 3 Consegnato in data: 11/07/2016 Data inizio prove: 18/07/2016 Data fine prove: 19/07/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 1,99 ghiaia 0 ‐0,5 1,4 phi84 = 2,32 sabbia 100 0 1 0,2 0,1 0,1 phi16 = 1,62 silt 0,0 0,5 0,71 0 0,0 0,1 phi5 = 1,36 argilla 0 1 0,5 0,9 0,5 0,6 phi10 = 1,51 totale 100 1,5 0,35 15,6 8,9 9,6 phi25 = 1,74 pelite 0 2 0,25 71,9 41,1 50,7 phi30 = 1,80 2,5 0,18 75,3 43,1 93,8 phi60 = 2,08 3 0,125 10,8 6,2 99,9 phi75 = 2,22 3,5 0,09 0,1 0,1 100,0 phi95 = 2,53 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 1,99 5 0,032 Media (Mz) = 1,98 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,35 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,08 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,01 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,38 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,03

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

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DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia emersa Alimini Campione: OT 2 Consegnato in data: 11/07/2016 Data inizio prove: 19/07/2016 Data fine prove: 20/07/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 7,1 2,8 2,8 ‐2,5 5,6 0,4 0,2 2,9 ‐2 4 0,5 0,2 3,1 ‐1,5 2,8 0,4 0,2 3,3 phi % peso ‐1 2 0,7 0,3 3,6 phi50 = 2,12 ghiaia 3,6 ‐0,5 1,4 0,4 0,2 3,7 phi84 = 2,51 sabbia 96,4 0 1 0,7 0,3 4,0 phi16 = 1,47 silt 0,0 0,5 0,71 1,4 0,6 4,6 phi5 = 0,61 argilla 0,0 1 0,5 6 2,4 6,9 phi10 = 1,19 totale 100,0 1,5 0,35 25,1 9,9 16,8 phi25 = 1,72 pelite 0,0 2 0,25 55 21,6 38,4 phi30 = 1,83 2,5 0,18 112,9 44,4 82,8 phi60 = 2,22 3 0,125 43,5 17,1 99,8 phi75 = 2,39 3,5 0,09 0,4 0,2 100,0 phi95 = 2,67 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,12 5 0,032 Media (Mz) = 2,03 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,57 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,35 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,26 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,86 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,26

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia emersa Alimini Campione: OT 1 Consegnato in data: 11/07/2016 Data inizio prove: 19/07/2016 Data fine prove: 20/07/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,35 ghiaia 0,0 ‐0,5 1,4 phi84 = 2,67 sabbia 100,0 0 1 phi16 = 1,98 silt 0,0 0,5 0,71 0,3 0,2 0,2 phi5 = 1,69 argilla 0,0 1 0,5 0,2 0,2 0,4 phi10 = 1,85 totale 100,0 1,5 0,35 1,8 1,4 1,8 phi25 = 2,10 pelite 0,0 2 0,25 19,7 15,6 17,4 phi30 = 2,15 2,5 0,18 61,4 48,7 66,1 phi60 = 2,44 3 0,125 40,8 32,4 98,5 phi75 = 2,57 3,5 0,09 1,9 1,5 100,0 phi95 = 2,85 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,35 5 0,032 Media (Mz) = 2,33 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,35 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,10 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,00 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,32 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,03

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia emersa Alimini Campione: OT 0 Consegnato in data: 11/07/2016 Data inizio prove: 19/07/2016 Data fine prove: 20/07/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,02 ghiaia 0,0 ‐0,5 1,4 phi84 = 2,31 sabbia 100,0 0 1 phi16 = 1,67 silt 0,0 0,5 0,71 phi5 = 1,42 argilla 0,0 1 0,5 0,9 0,6 0,6 phi10 = 1,57 totale 100,0 1,5 0,35 9,4 6,4 7,0 phi25 = 1,79 pelite 0,0 2 0,25 58,3 39,6 46,6 phi30 = 1,84 2,5 0,18 71,2 48,4 95,0 phi60 = 2,10 3 0,125 7,2 4,9 99,9 phi75 = 2,22 3,5 0,09 0,1 0,1 100,0 phi95 = 2,50 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,02 5 0,032 Media (Mz) = 2,00 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,32 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,11 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,03 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,34 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,03

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Alimini Campione: OT ‐1A Consegnato in data: 11/07/2016 Data inizio prove: 19/07/2016 Data fine prove: 20/07/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,27 ghiaia 0,0 ‐0,5 1,4 phi84 = 2,57 sabbia 100,0 0 1 phi16 = 1,92 silt 0,0 0,5 0,71 0,1 0,1 0,1 phi5 = 1,57 argilla 0,0 1 0,5 0,7 0,4 0,5 phi10 = 1,77 totale 100,0 1,5 0,35 5,4 3,3 3,8 phi25 = 2,06 pelite 0,0 2 0,25 25,8 16,0 19,8 phi30 = 2,10 2,5 0,18 92,6 57,3 77,1 phi60 = 2,35 3 0,125 36,2 22,4 99,5 phi75 = 2,48 3,5 0,09 0,8 0,5 100,0 phi95 = 2,75 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,27 5 0,032 Media (Mz) = 2,25 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,34 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,13 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,14 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,33 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,07

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Alimini Campione: OT ‐2A Consegnato in data: 11/07/2016 Data inizio prove: 19/07/2016 Data fine prove: 20/07/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,20 ghiaia 0,0 ‐0,5 1,4 phi84 = 2,51 sabbia 100,0 0 1 0,1 0,1 0,1 phi16 = 1,83 silt 0,0 0,5 0,71 0,2 0,1 0,2 phi5 = 1,50 argilla 0,0 1 0,5 0,6 0,4 0,6 phi10 = 1,68 totale 100,0 1,5 0,35 7,2 4,5 5,1 phi25 = 1,99 pelite 0,0 2 0,25 32,7 20,5 25,6 phi30 = 2,04 2,5 0,18 91,8 57,7 83,3 phi60 = 2,28 3 0,125 25,4 16,0 99,2 phi75 = 2,41 3,5 0,09 1,2 0,8 100,0 phi95 = 2,73 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,20 5 0,032 Media (Mz) = 2,18 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,36 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,12 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,21 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,36 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,09

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI

Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Alimini Campione: OT ‐1B Consegnato in data: 11/07/2016 Data inizio prove: 20/07/2016 Data fine prove: 21/07/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,44 ghiaia 0,0 ‐0,5 1,4 phi84 = 2,71 sabbia 100,0 0 1 phi16 = 2,13 silt 0,0 0,5 0,71 0,2 0,1 0,1 phi5 = 1,87 argilla 0,0 1 0,5 0,3 0,2 0,3 phi10 = 2,05 totale 100,0 1,5 0,35 1,5 0,9 1,2 phi25 = 2,23 pelite 0,0 2 0,25 10,3 6,4 7,6 phi30 = 2,28 2,5 0,18 81,3 50,3 58,0 phi60 = 2,51 3 0,125 64,8 40,1 98,1 phi75 = 2,63 3,5 0,09 3,1 1,9 100,0 phi95 = 2,89 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,44 5 0,032 Media (Mz) = 2,43 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,30 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,09 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,06 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,23 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,01

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Alimini Campione: OT ‐2B Consegnato in data: 11/07/2016 Data inizio prove: 20/07/2016 Data fine prove: 21/07/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,54 ghiaia 0,0 ‐0,5 1,4 phi84 = 2,80 sabbia 100,0 0 1 0,1 0,1 0,1 phi16 = 2,18 silt 0,0 0,5 0,71 0,1 0,1 0,1 phi5 = 1,90 argilla 0,0 1 0,5 0,3 0,2 0,3 phi10 = 2,07 totale 100,0 1,5 0,35 1,4 0,8 1,1 phi25 = 2,30 pelite 0,0 2 0,25 9,9 5,8 7,0 phi30 = 2,36 2,5 0,18 63,9 37,7 44,6 phi60 = 2,61 3 0,125 86,8 51,1 95,8 phi75 = 2,72 3,5 0,09 7,2 4,2 100,0 phi95 = 2,98 4 0,064 4,5 0,044 Mediana (D50) = 2,54 5 0,032 Media (Mz) = 2,51 5,5 0,022 Sorting (σ) = 0,32 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,16 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,06 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,26 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,03

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Alimini Campione: OT ‐3 Consegnato in data: 11/07/2016 Data inizio prove: 20/07/2016 Data fine prove: 21/07/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,51 ghiaia 0,0 ‐0,5 1,4 0,5 0,3 0,3 phi84 = 2,94 sabbia 99,7 0 1 0,5 0,3 0,5 phi16 = 2,02 silt 0,3 0,5 0,71 0,6 0,3 0,9 phi5 = 1,47 argilla 0,0 1 0,5 1,9 1,0 1,9 phi10 = 1,79 totale 100,0 1,5 0,35 6,4 3,4 5,3 phi25 = 2,18 pelite 0,3 2 0,25 18,1 9,7 15,0 phi30 = 2,25 2,5 0,18 64 34,3 49,3 phi60 = 2,62 3 0,125 70,8 38,0 87,3 phi75 = 2,80 3,5 0,09 21,1 11,3 98,6 phi95 = 3,24 4 0,064 2,0 1,1 99,7 4,5 0,044 0,3 0,2 99,9 Mediana (D50) = 2,51 5 0,032 0,2 0,1 99,9 Media (Mz) = 2,49 5,5 0,022 0,1 0,0 100,0 Sorting (σ) = 0,50 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,12 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,17 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,46 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,08

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Alimini Campione: OT ‐4 Consegnato in data: 11/07/2016 Data inizio prove: 20/07/2016 Data fine prove: 21/07/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,63 ghiaia 0,0 ‐0,5 1,4 0,5 0,3 0,3 phi84 = 3,09 sabbia 99,5 0 1 0,5 0,3 0,5 phi16 = 2,18 silt 0,5 0,5 0,71 0,6 0,3 0,9 phi5 = 1,83 argilla 0,0 1 0,5 1,9 1,0 1,9 phi10 = 2,06 totale 100,0 1,5 0,35 6,4 3,4 5,3 phi25 = 2,32 pelite 0,5 2 0,25 18,1 9,7 15,0 phi30 = 2,38 2,5 0,18 64 34,3 49,3 phi60 = 2,75 3 0,125 70,8 38,0 87,3 phi75 = 2,95 3,5 0,09 21,1 11,3 98,6 phi95 = 3,36 4 0,064 2,0 1,1 99,7 4,5 0,044 0,3 0,2 99,9 Mediana (D50) = 2,63 5 0,032 0,2 0,1 99,9 Media (Mz) = 2,63 5,5 0,022 0,1 0,0 100,0 Sorting (σ) = 0,46 6 0,016 Skewness (Sk) = ‐0,01 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 0,99 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,34 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,01

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Alimini Campione: OT ‐5 Consegnato in data: 11/07/2016 Data inizio prove: 20/07/2016 Data fine prove: 21/07/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,83 ghiaia 0,0 ‐0,5 1,4 phi84 = 3,23 sabbia 99,1 0 1 0,3 0,2 0,2 phi16 = 2,38 silt 0,9 0,5 0,71 0,2 0,2 0,4 phi5 = 2,07 argilla 0,0 1 0,5 0,3 0,2 0,6 phi10 = 2,25 totale 100,0 1,5 0,35 0,7 0,5 1,2 phi25 = 2,53 pelite 0,9 2 0,25 3,2 2,5 3,7 phi30 = 2,60 2,5 0,18 24,3 18,9 22,6 phi60 = 2,94 3 0,125 55,3 43,1 65,7 phi75 = 3,11 3,5 0,09 38,0 29,6 95,2 phi95 = 3,49 4 0,064 4,9 3,8 99,1 4,5 0,044 0,6 0,5 99,6 Mediana (D50) = 2,83 5 0,032 0,4 0,3 99,8 Media (Mz) = 2,81 5,5 0,022 0,1 0,1 99,9 Sorting (σ) = 0,43 6 0,016 0,0 0,0 100,0 Skewness (Sk) = ‐0,05 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,01 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,31 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,03

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento spiaggia sommersa Alimini Campione: OT ‐6 Consegnato in data: 11/07/2016 Data inizio prove: 21/07/2016 Data fine prove: 22/07/2016

Analisi granulometriche

granulometria Peso (gr) % peso % cumulativo phi mm ‐6 64 ‐5,5 45 ‐5 32 ‐4,5 22,6 ‐4 16 ‐3,5 11,2 ‐3 8 ‐2,5 5,6 ‐2 4 ‐1,5 2,8 phi % peso ‐1 2 phi50 = 2,88 ghiaia 0,0 ‐0,5 1,4 phi84 = 3,24 sabbia 99,1 0 1 0,4 0,3 0,3 phi16 = 2,49 silt 0,9 0,5 0,71 0,1 0,1 0,4 phi5 = 2,17 argilla 0,0 1 0,5 0,3 0,2 0,6 phi10 = 2,35 totale 100,0 1,5 0,35 0,4 0,3 0,9 phi25 = 2,62 pelite 0,9 2 0,25 1,8 1,4 2,3 phi30 = 2,68 2,5 0,18 18,2 14,0 16,3 phi60 = 2,97 3 0,125 60,1 46,2 62,5 phi75 = 3,13 3,5 0,09 43,1 33,2 95,7 phi95 = 3,47 4 0,064 4,5 3,5 99,1 4,5 0,044 0,6 0,5 99,6 Mediana (D50) = 2,88 5 0,032 0,3 0,2 99,8 Media (Mz) = 2,87 5,5 0,022 0,1 0,1 99,9 Sorting (σ) = 0,38 6 0,016 0,0 0,0 100,0 Skewness (Sk) = ‐0,06 6,5 0,011 Kurtosis (KG) = 1,05 7 0,008 Coefficiente di uniformità (Cu) = 1,27 7,5 0,0056 Coefficiente di curvatura (Cz) = 1,02

Il Responsabile scientifico UR CoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

PROCEDURA APERTA AI SENSI DELL’ARTICOLO 3, COMMA 37, ED ARTICOLO 55, COMMA 5, DEL D. LGS. N. 163/2006 e ss. mm. ed ii., PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO FINALIZZATO AL "PIANO OPERATIVO PER L'INDIVIDUAZIONE DI GIACIMENTI DI SABBIA SOTTOMARINI UTILIZZABILI PER IL RIPASCIMENTO ARTIFICIALE DEI LITORALI SABBIOSI IN EROSIONE DELLA REGIONE" - D.G.R. N. 955 DEL 13.05.2013 (ATTUAZIONE DEI PROGETTI FINANZIATI MEDIANTE L'UTILIZZO DELLE RISORSE LIBERATE DEL P.O.R. PUGLIA 2000-2006 - FESR) - ASSE IV "SISTEMI LOCALI DI SVILUPPO" - MISURA 4.16 "INTERVENTI DI POTENZIAMENTO DELLE INFRASTRUTTURE SPECIFICHE DI SUPPORTO AL SETTORE TURISTICO"

CIG : 57930987B2

CUP: H31I13000010002

Il Responsabile Scientifico della Convenzione: prof. Francesco CHIOCCI

Il Responsabile Scientifico UO: prof. Massimo MORETTI

Gruppo di lavoro UO Unibari: prof. P. Dellino, dott.ssa S. Lisco, prof. G. Mastronuzzi, dott.ssa D. Mele, dott. A. Piscitelli, prof.ssa L. Sabato, dott. M. Tropeano,

FASE 4

ALLEGATO 3

CERTIFICATI ANALISI MINERALOGICHE

Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Torre Canne Campione: TC L Ricevuto in data: 04/04/2016 Data inizio analisi: 23/06/2016 Data fine analisi: 23/06/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia emersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.18 mm>d> 0.125 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x5

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 31,2 Quarzo+Feldspati Minerali femici 68 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 0,1 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 0,7 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Torre Canne Campione: TC 3 Ricevuto in data: 04/04/2016 Data inizio analisi: 18/07/2016 Data fine analisi: 18/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia emersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x5

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 26,4 Quarzo+Feldspati Minerali femici 2,8 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 67,8 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 3 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Torre Canne Campione: TC 2 Ricevuto in data: 04/04/2016 Data inizio analisi: 23/06/2016 Data fine analisi: 23/06/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia emersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x5

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 63,7 Quarzo+Feldspati Minerali femici 5,9 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 26,7 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 3,7 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Torre Canne Campione: TC 1 Ricevuto in data: 04/04/2016 Data inizio analisi: 23/06/2016 Data fine analisi: 23/06/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia emersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.5 mm>d> 0.350 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x2

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 2 Quarzo+Feldspati Minerali femici 0 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 95 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 3 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Torre Canne Campione: TC 0 Ricevuto in data: 4/4/2016 Data inizio analisi: 18/07/2016 Data fine analisi: 18/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia emersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.5 mm>d> 0.350 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x2

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 0 Quarzo+Feldspati Minerali femici 0,2 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 95,32 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 4,48 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Torre Canne Campione: TC -1 Ricevuto in data: 4/4/2016 Data inizio analisi: 23/06/2016 Data fine analisi: 23/06/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x5

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 33,1 Quarzo+Feldspati Minerali femici 2,7 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 45,5 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 18,7 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Torre Canne Campione: TC -2A Ricevuto in data: 4/4/2016 Data inizio analisi: 18/07/2016 Data fine analisi: 18/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x5

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 13,5 Quarzo+Feldspati Minerali femici 0,7 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 79 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 6,8 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Torre Canne Campione: TC -2B Ricevuto in data: 4/4/2016 Data inizio analisi: 27/06/2016 Data fine analisi: 27/06/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x5

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 27,7 Quarzo+Feldspati Minerali femici 0,8 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 59,7 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 11,8 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Torre Canne Campione: TC -3 Ricevuto in data: 4/4/2016 Data inizio analisi: 18/07/2016 Data fine analisi: 18/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.18 mm>d> 0.125 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x5

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 23,5 Quarzo+Feldspati Minerali femici 3,5 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 66,5 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 6,5 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Torre Canne Campione: TC -3,5 Ricevuto in data: 4/4/2016 Data inizio analisi: 22/06/2016 Data fine analisi: 22/06/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.18 mm>d> 0.125 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x5

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 65,5 Quarzo+Feldspati Minerali femici 3,5 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 25,5 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 5,5 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Torre Canne Campione: TC -4,4 Ricevuto in data: 4/4/2016 Data inizio analisi: 23/06/2016 Data fine analisi: 23/06/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 1.41 mm>d> 1 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x0,8

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 1,12 Quarzo+Feldspati Minerali femici 1,74 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 85,82 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 11,32 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Torre Canne Campione: TC -5,5 Ricevuto in data: 4/4/2016 Data inizio analisi: 24/06/2016 Data fine analisi: 24/06/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 1.41 mm>d> 1 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x0,8

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 0,4 Quarzo+Feldspati Minerali femici 1 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 75,8 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 22,8 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Torre Canne Campione: TC -6,5 Ricevuto in data: 4/4/2016 Data inizio analisi: 22/06/2016 Data fine analisi: 22/06/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 1.41 mm>d> 1 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x0,8

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 0,7 Quarzo+Feldspati Minerali femici - Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 87 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 12,3 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia Porto Cesareo Campione: PC 4 Ricevuto in data: 15/4/2016 Data inizio analisi: 27/06/2016 Data fine analisi: 27/06/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia emersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.71 mm>d> 0.5 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x2

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 1.1 Quarzo+Feldspati Minerali femici - Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 89.95 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 8.95 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia Porto Cesareo Campione: PC 3 Ricevuto in data: 15/4/2016 Data inizio analisi: 27/06/2016 Data fine analisi: 27/06/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia emersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.71 mm>d> 0.5 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x2

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 0.2 Quarzo+Feldspati Minerali femici 1.3 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 93.6 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 4.9 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia Porto Cesareo Campione: PC 2 Ricevuto in data: 15/4/2016 Data inizio analisi: 27/06/2016 Data fine analisi: 27/06/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia emersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.71 mm>d> 0.5 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x2

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 0.6 Quarzo+Feldspati Minerali femici - Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 88 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 11.4 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia Porto Cesareo Campione: PC 1 Ricevuto in data: 15/4/2016 Data inizio analisi: 30/06/2016 Data fine analisi: 30/06/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia emersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.71 mm>d> 0.5 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x2

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 1.2 Quarzo+Feldspati Minerali femici - Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 87.4 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 11.4 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia Porto Cesareo Campione: PC 0 Ricevuto in data: 15/4/2016 Data inizio analisi: 30/06/2016 Data fine analisi: 30/06/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia emersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.71 mm>d> 0.5 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x0,8

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 1.32 Quarzo+Feldspati Minerali femici 0.18 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 92.41 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 6.09 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

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______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia Porto Cesareo Campione: PC -1 Ricevuto in data: 15/4/2016 Data inizio analisi: 30/06/2016 Data fine analisi: 30/06/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 1 mm>d> 0.71 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x0,8

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 0.14 Quarzo+Feldspati Minerali femici 0.14 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 95.08 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 4.64 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

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______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia Porto Cesareo Campione: PC-2 Ricevuto in data: 15/4/2016 Data inizio analisi: 30/06/2016 Data fine analisi: 30/06/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x5

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 2.06 Quarzo+Feldspati Minerali femici - Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 94.44 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 3.5 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia Porto Cesareo Campione: PC-3 Ricevuto in data: 15/4/2016 Data inizio analisi: 30/06/2016 Data fine analisi: 30/06/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x5

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 0.56 Quarzo+Feldspati Minerali femici - Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 96.52 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 2.9 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia Porto Cesareo Campione: PC -4 Ricevuto in data: 15/4/2016 Data inizio analisi: 30/06/2016 Data fine analisi: 30/06/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x0,8

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 3.38 Quarzo+Feldspati Minerali femici 0.24 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 92.36 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 2.92 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia Porto Cesareo Campione: PC -5A Ricevuto in data: 15/4/2016 Data inizio analisi: 30/06/2016 Data fine analisi: 30/06/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x0,8

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 4.4 Quarzo+Feldspati Minerali femici -0.7 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 91.2 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 3.7 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia Porto Cesareo Campione: PC-5B Ricevuto in data: 15/4/2016 Data inizio analisi: 27/06/2016 Data fine analisi: 27/06/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.5 mm>d> 0.35 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x0.8

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 0.2 Quarzo+Feldspati Minerali femici 0.2 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 95.6 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 4 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia Porto Cesareo Campione: PC -6 Ricevuto in data: 15/4/2016 Data inizio analisi: 30/06/2016 Data fine analisi: 30/06/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 1 mm>d> 0.71 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x0,8

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 0.1 Quarzo+Feldspati Minerali femici 0.1 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 91 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 8.8 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Alimini Campione: OT 9 Ricevuto in data: 11/7/2016 Data inizio analisi: 25/07/2016 Data fine analisi: 25/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia emersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x4

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 55,41 Quarzo+Feldspati Minerali femici 8,33 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 34,87 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 1,34 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti) Rapporto Prova:

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Sedimento Spiaggia di Alimini Campione: OT 8 Ricevuto in data: 11/7/2016 Data inizio analisi: 25/07/2016 Data fine analisi: 25/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia emersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x4

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 46,5 Quarzo+Feldspati Minerali femici 10,26 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 41,96 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 0,72 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

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(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Alimini Campione: OT 7 Ricevuto in data: 11/7/2016 Data inizio analisi: 25/07/2016 Data fine analisi: 25/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia emersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x4

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 33,22 Quarzo+Feldspati Minerali femici 29,22 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 36,5 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 0,9 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Alimini Campione: OT 6 Ricevuto in data: 11/7/2016 Data inizio analisi: 25/07/2016 Data fine analisi: 25/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia emersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x4

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 42,21 Quarzo+Feldspati Minerali femici 10,8 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 44,42 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 2,42 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Alimini Campione: OT 5 Ricevuto in data: 11/7/2016 Data inizio analisi: 25/07/2016 Data fine analisi: 25/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia emersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x4

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 33,81 Quarzo+Feldspati Minerali femici 25,7 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 38,67 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 1,73 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Alimini Campione: OT 4 Ricevuto in data: 11/7/2016 Data inizio analisi: 25/07/2016 Data fine analisi: 25/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia emersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x4

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 35,42 Quarzo+Feldspati Minerali femici 36,42 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 22,78 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 1,82 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Alimini Campione: OT 3 Ricevuto in data: 11/7/2016 Data inizio analisi: 25/07/2016 Data fine analisi: 25/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia emersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x4

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 41,42 Quarzo+Feldspati Minerali femici 13,73 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 42,12 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 2,58 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Alimini Campione: OT 2 Ricevuto in data: 11/7/2016 Data inizio analisi: 25/07/2016 Data fine analisi: 25/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia emersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x4

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 37,17 Quarzo+Feldspati Minerali femici 29,98 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 32 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 0,73 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Alimini Campione: OT 1 Ricevuto in data: 11/7/2016 Data inizio analisi: 25/07/2016 Data fine analisi: 25/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia emersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x4

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 44,2 Quarzo+Feldspati Minerali femici 2,5 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 51,1 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 1,9 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Alimini Campione: OT 0 Ricevuto in data: 11/7/2016 Data inizio analisi: 25/07/2016 Data fine analisi: 25/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia emersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x4

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 49,44 Quarzo+Feldspati Minerali femici 4,98 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 41,17 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 1,98 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Alimini Campione: OT -1A Ricevuto in data: 11/7/2016 Data inizio analisi: 28/07/2016 Data fine analisi: 28/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x4

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 42,68 Quarzo+Feldspati Minerali femici 2,36 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 53,38 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 1,58 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

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______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Alimini Campione: OT -2A Ricevuto in data: 11/7/2016 Data inizio analisi: 28/07/2016 Data fine analisi: 28/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x4

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 39,68 Quarzo+Feldspati Minerali femici 1,5 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 57,66 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 0,98 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Alimini Campione: OT -1B Ricevuto in data: 11/7/2016 Data inizio analisi: 28/07/2016 Data fine analisi: 28/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.25 mm>d> 0.18 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x4

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 42,78 Quarzo+Feldspati Minerali femici 0,6 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 55,6 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 5 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

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______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Alimini Campione: OT -2B Ricevuto in data: 11/7/2016 Data inizio analisi: 28/07/2016 Data fine analisi: 28/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.18 mm>d> 0.125 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x5

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 40,82 Quarzo+Feldspati Minerali femici 2,1 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 40,82 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 0,98 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Alimini Campione: OT -3 Ricevuto in data: 11/7/2016 Data inizio analisi: 28/07/2016 Data fine analisi: 28/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.18 mm>d> 0.125 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x5

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 38,14 Quarzo+Feldspati Minerali femici 0,9 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 58,34 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 0,82 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Alimini Campione: OT -4 Ricevuto in data: 11/7/2016 Data inizio analisi: 28/07/2016 Data fine analisi: 28/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.18 mm>d> 0.125 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x5

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 38,96 Quarzo+Feldspati Minerali femici 3,6 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 55,6 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 1,4 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Alimini Campione: OT -5 Ricevuto in data: 11/7/2016 Data inizio analisi: 28/07/2016 Data fine analisi: 28/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.18 mm>d> 0.125 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x5

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 43 Quarzo+Feldspati Minerali femici 2,26 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 53,41 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 2,26 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected] DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOAMBIENTALI Rapporto Prova: Sedimento Spiaggia di Alimini Campione: OT-6 Ricevuto in data: 11/7/2016 Data inizio analisi: 28/07/2016 Data fine analisi: 28/07/2016

Analisi mineralogica

Oggetto: Composizione mineralogica quantitativa allo stereomicroscopio su base modale Provenienza campione: Spiaggia sommersa Descrizione campione: puntuale Moda analizzata: 0.18 mm>d> 0.125 mm Ingrandimenti utilizzati: 15x5

Strumento Numero di determinazioni Analisti per campione Dott.ssa S. Lisco Stereomicroscopio > 600 Dott.ssa D. Mele Prof. M. Moretti

Fasi minerali riconosciute % Note Minerali sialici 42,56 Quarzo+Feldspati Minerali femici 0,46 Pirosseni+Anfiboli+Granati, ecc. Bioclasti 56,19 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Litoclasti 1,31 Carbonati (Calcite+Aragonite+Dolomite) Altri - -

Su richiesta possono essere fornite foto in alta risoluzione allo stereomicroscopio dei campioni analizzati

Il Responsabile scientifico URCoNISMaUniba

(Prof. Massimo Moretti)

______Università degli Studi di Bari "ALDO MORO" Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali - Via Orabona, 4 - 70125 BARI (Italy) Direttore: Prof. Pierfrancesco Dellino - [email protected] Segretario Amministrativo: Dott.ssa Elda Angelillis – [email protected]

PROCEDURA APERTA AI SENSI DELL’ARTICOLO 3, COMMA 37, ED ARTICOLO 55, COMMA 5, DEL D.

LGS. N. 163/2006 e ss. mm. ed ii., PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO FINALIZZATO AL "PIANO

OPERATIVO PER L'INDIVIDUAZIONE DI GIACIMENTI DI SABBIA SOTTOMARINI UTILIZZABILI PER IL

RIPASCIMENTO ARTIFICIALE DEI LITORALI SABBIOSI IN EROSIONE DELLA REGIONE" - D.G.R. N.

955 DEL 13.05.2013 (ATTUAZIONE DEI PROGETTI FINANZIATI MEDIANTE L'UTILIZZO DELLE

RISORSE LIBERATE DEL P.O.R. PUGLIA 2000-2006 - FESR) - ASSE IV "SISTEMI LOCALI DI SVILUPPO"

- MISURA 4.16 "INTERVENTI DI POTENZIAMENTO DELLE INFRASTRUTTURE SPECIFICHE DI

SUPPORTO AL SETTORE TURISTICO"

CIG : 57930987B2

CUP: H31I13000010002

RAPPORTO DELLE ATTIVITA’ COMPLEMENTARI

Autori: CNR-ISMAR: Marzia Rovere, Sonia Albertazzi, Alessandro Ceregato, Elisa Leidi, Claudio Pellegrini UniBari Dipartimento di Biologia: Francesco Mastrototaro, Angelo Tursi, Giovanni Chimienti, Gianfranco D’Onghia, Porzia Maiorano, Letizia SionRoberto Carlucci, Francesca Capezzuto, Flavia Grieco, Francesco Curci

Indice

DINAMICA SEDIMENTARIA E CLASSIFICAZIONE DEL BENTHOS – MACROAREA B ...... 8 DESCRIZIONE DEI CAMPIONI E DEI METODI ...... 8 ANALISI DEL BENTHOS ...... 15 ANALISI GRANULOMETRICHE ...... 20 ANALISI PETROGRAFICHE ...... 27 ANALISI RADIOMETRICHE ...... 34 POROSITA' E DENSITA' DEL SEDIMENTO ...... 34 ANALISI RADIOMETRICHE 210Pb ...... 36 CONCLUSIONI ...... 43 BIBLIOGRAFIA ...... 45 CLASSIFICAZIONE DEGLI HABITAT - MACROAREA C ...... 46 DESCRIZIONE DEI CAMPIONI E DEI METODI ...... 46 ANALISI VISIVA DEI ROV ...... 51 TRANSETTO ROV 1 ...... 51 TRANSETTO ROV 2 ...... 59 TRANSETTO ROV 3 ...... 66 TRANSETTO ROV 4 ...... 79 TRANSETTO ROV 5 ...... 92 TRANSETTO ROV 6 ...... 101 TRANSETTO ROV 7 ...... 115 CONCLUSIONI ...... 135 BIBLIOGRAFIA ...... 137

1

Indice delle Figure Figura 1 – Foto di una benna (a) e di un box core (b) e di un SW-104 mentre vengono calati in mare. Questi tre strumenti consentono di recuperare sedimenti all’interfaccia acqua-fondo mare con bassi gradi di disturbo del sedimento e sufficiente conservazione dei primi cm della successione sedimentaria...... 9 Figura 2 – Mappa batimetrica con indicati i campionamenti effettuati all’interno del depB5 della macroarea B durante la campagna di FASE 4, al largo di Otranto, con particolare riferimento ai campioni di sedimento superficiale preso attarverso bennate e carotaggi a gravità SW 104 (sp3_bexx, sp3_swxx)...... 10 Figura 3 – Foto delle carotine prelevate all’interno delle 10 bennate acquisite nel depB5 durante la campagna di FASE 4. I due campioni acquisiti con carotiere a gravità SW hanno recuperato solo 7 cm (SP3_SW02) e 14 cm (SP3_SW03) e sono stati direttamente estrusi e sub- campionati per le analisi radiometriche. Non sono pertanto stati fotografati...... 11 Figura 4 – Diagramma fence che interpola i primi 25 cm del fondo mare in corrispondenza delle bennate acquisite durante la campagna di FASE 4...... 12 Figura 5 – Mappa che riporta il posizionamento dei box core e delle benne che erano state acquisite in una campagna svolta nel 2012 (MEMA12) e che sono serviti da confronto con i campioni presi nell’ottobre 2016 durante la campagna di FASE 4. In particolare si noti il campione MEMA12_21 che risulta fuori dall’area, ma in una posizione interessante perché si trova a nord della struttura, probabilmente biocostruita, orientata in direzione SW-NE e che costituisce un ostacolo alle correnti lungo costa che solcano la piattaforma continentale adriatica da N verso S...... 13 Figura 5 – Foto delle carotine prelevate all’interno dei box core effettuati nel 2012 nel depB5 durante la campagna MEMA12. Oltre ai box core erano state effettuate delle benne, in particolare la benna MEMA12_13 è stata analizzata ai fini sedimentologici all’Università di Bari, Dipartimento di Scienze della Terra ed ai fini ambientali presso l’ISMAR CNR con determinazione delle specie maggiori...... 14 Figura 7 – Esempio di frammento di Pinna nobilis recuperato nelle bennate...... 16 Figura 8 – Frazione setacciata a 2 mm del box core MEMA12_17 acquisito durante la campagna MEMA 12. E’ possibile notare la dominanza di Timoclea ovata, Pitar rudis, Calyptraea chinensis, Centrocardita aculeata, Turritella tornata, Antalis panormum, Anadara pectinata, Nassarius lima, briozoi...... 18 Figura 9 – Frazione setacciata a 5 mm del box core MEMA12_17 acquisito durante la campagna MEMA 12. E’ possibile notare la dominanza di Cariophyllia smithi, Fusinus rostrato, Pitar rudis, Calyptraea chinensis, Centrocardita aculeata, Turritella tornata, Antalis panormum, Anadara pectinata, Nassarius lima, briozoi...... 19 Figura 10 – Frazione rimanente dopo setacciatura a 1 cm del box core MEMA12_17 acquisito durante la campagna MEMA 12. E’ possibile notare la presenza di rizomi di Posidonia oceanica e Tritia mutabilis caratteristici di profondità basse (10-20 m), il forte rimaneggiamento di alcuni bioclasti, mentre si vedono alcuni esemplari freschi compatibili con la batimetria attuale tipo Cochlis stercusmuscarum e Azorinus chamasolen...... 19 Figura 7 – Analisi granulometriche del campione MEMA12_13...... 21 Figura 8 – Analisi granulometriche del campione MEMA12_17...... 22 Figura 9 – Analisi granulometriche del campione MEMA12_18...... 23 Figura 10 – Analisi granulometriche del campione MEMA12_19...... 24 Figura 11 – Analisi granulometriche del campione MEMA12_20...... 25 2

Figura 12 – Analisi granulometriche del campione MEMA12_21...... 26 Figura 13 – a) MEMA12-13. quarzo, litoclasti e bioclasti; meno evidenti pirosseni ed anfiboli, assente la mica muscovite (0,25 mm). b) MEMA12-19. (frazione 0,35mm). c) MEMA12-19 bioclasti e litoclasti (in grigio) e quarzo (frazione 0,35mm). d) MEMA12-19. due pirosseni molto arrotondati, quarzo, calcite, litoclasti carbonatici e bioclasti (frazione 0,35mm). e) MEMA12-20 (frazione 0,25mm). calcite (arancio/giallo), quarzo, litoclasti carbonatici e bioclasti. f) MEMA12-21(frazione 2,8 mm). Frammento di arenaria (frammento litico). g) MEMA12-21 (frazione 2,8 mm). Frammento litico. h) Worm tube - aggregato MEMA12-21 (frazione 2,8 mm). i) litoclasto carbonatico campione MEMA12-21 (2,8 mm). l) Un frammento litico (arenaria) con un organismo incrostante MEMA12-21 (frazione 2,8mm). m) MEMA12-18 (frazione 0,25 mm). Alta la percentuale di calcite. n) MEMA 12-17 (frazione 0,18 mm). Elevata la percentuale di calcite e quarzo. In basso a sinistra una mica muscovite. o) MEMA 12-17 (frazione 0,18 mm). Alta la% di quarzo, calcite e bioclasti...... 33 Figura 14 – Andamenti della porosità nei campioni analizzati...... 35 Figura 15 – Curve del Pb in eccesso. Si vede che mediamente il Pb in eccesso va a 0 a circa 12 cm di profondità in tutti le stazioni di campionamento (SP3, benne ed SW3 carotaggi SW104). Questo significa che i primi 12 cm di sedimento rappesentano la sedimentazione degli utlimi 100 anni circa...... 43 Figura 20 – Le immagini mostrano i sei campioni di sedimento marino, prelevati mediante benna, prima delle operazioni di setacciatura...... 48 Figura 21 – Fasi dell’operazione di setacciatura dei campioni...... 49 Figura 22 – ROV1.A: Mappa dell’area di studio. In particolare il sito A in cui è stato effettuato il transetto ROV1...... 52 Figura 23 – ROV1. B: Particolare del fondale detritico infangato...... 53 Figura 24 – ROV1.C: Fondale detritico infangato con tubo di un anellide appartenente al genere Sabella sp...... 53 Figura 25 – ROV1.D: Esemplare dello crinoideo Antedon mediterraneus...... 54 Figura 26 – ROV1.E: Esemplare dell’anellide polichete Sabella pavonina...... 54 Figura 27 – ROV1.F: Fondale detritico infangato con colonie del foraminifero del genere Pelosina...... 55 Figura 28 – ROV1.G: Endoscheletro del riccio irregolare Echinocardium cordatum...... 55 Figura 29 – ROV1.H: Esemplare della triglia di fango Mullus barbatus...... 56 Figura 30 – ROV1.I: Esemplare del triglidae Trigoporus lastoviza...... 56 Figura 31 – ROV1.L: Esemplare del Pleuronettiforme Bothus podas...... 57 Figura 32 – ROV1.M: Fondale bioturbato da esemplari del crostaceo decapode Munida sp...... 57 Figura 33 – ROV1.N: Caratteristica striscia ovigera del gasteropode Tonna galea...... 58 Figura 34 – ROV2.A: Mappa dell’area di studio. In particolare il sito A in cui è stato effettuato il transetto ROV2...... 59 Figura 35 – ROV2.B: Fondale sabbio fangoso bioturbato...... 60 Figura 36 – ROV2 C: Detriti organogeni (Gusci di bivalve Cardium sp.) su fondale infangato...... 61 Figura 37 – ROV2.D: Piccoli hardgroud su fondale infangato...... 61 Figura 38 – ROV2.E: Esemplare dello crinoideo Antedon mediterraneus su fondale detritico infangato...... 62 Figura 39 – ROV2.F: Esemplare dell’anellide polichete Sabella pavonina su fondale sabbio fangoso...... 62 Figura 40 – ROV2.G: Fondale detritico infangato con Antedon mediterraneus e colonie di foraminiferi del genere Pelosina...... 63 3

Figura 41 – ROV2.H: Briozoi incrostanti su piccoli hardground infangati...... 63 Figura 42 – ROV2.I: Esemplare del teleosteo Serranus cabrilla e anellide polichete del genere Protula...... 64 Figura 43 – ROV2.L: Proboscide bifida dell’echiurideo Bonellia viridis...... 64 Figura 44 – Campione di sedimento SP3_BN01C...... 65 Figura 45 – Campione SP3_BN01C setacciato...... 65 Figura 46 – ROV3.A: Mappa dell’area di studio. In particolare del sito D in cui è stato effettuato il transetto ROV3...... 66 Figura 47 – ROV3.B: Fondale sabbio fangoso...... 68 Figura 48 – ROV3.C: Resti organogeni su fondale sabbio fangoso...... 68 Figura 49 – ROV3.D: Esemplare dell’ofiurideo Ophiotrix fragilis...... 69 Figura 50 – ROV3.E: Alga bruna Nemastomatales...... 69 Figura 51 – ROV3.F: Alga rossa Ceramiales...... 70 Figura 52 – ROV3.G: Resti organogeni (conchiglia del gasteropode Tonna galea) ...... 70 Figura 53 – ROV3.H: Fascia ovigera del gasteropode Tonna galea...... 71 Figura 54 – ROV3.I: Rodoficee del genere Peyssonellia su fondale detritico su probabile matte morta di Posidonia oceanica...... 71 Figura 55 – ROV3.L: Esemplare di tracina (Trachinus draco)...... 72 Figura 56 – ROV3.M: Crostaceo decapode Derilambrus angulifrons mimetizzato tra le rodoficee. 72 Figura 57 – ROV3.N: Endoscheletro del riccio irregolare Spatangus purpureus...... 73 Figura 58 – ROV3.O: Resti algali di Ulvacee...... 73 Figura 59 – ROV3.P: Esemplare di riccio regolare Stylocidaris affinis...... 74 Figura 60 – ROV3.Q: Fondale detritico con facies a Stylocidaris affinis...... 74 Figura 61 – ROV3.R: Esuvia del Granchio melograno Calappa granulata...... 75 Figura 62 – ROV3.S: Esemplare di Conger gonger completamente infossato nel sedimento...... 75 Figura 63 – ROV3.T: Esemplare dell’ascidiaceo solitario Ascidiella sp...... 76 Figura 64 – ROV3.U: Bidone metallico ormai completamente concrezionato con il teleosteo Serranus cabrilla e lo crinoideo Antedon mediterraneus...... 76 Figura 65 – Campione di sedimento SP3_BN02C...... 77 Figura 66 – Materiale di origine biologica raccolto sul sito SP3_BN02...... 78 Figura 67 – Campione SP3_BN02C setacciato...... 78 Figura 68 – ROV4.A: Mappa dell’area di studio. In particolare del sito D in cui è stato effettuato il transetto ROV4...... 79 Figura 69 – ROV4.B: Fondale detritico infangato...... 81 Figura 70 – ROV4.C: Pinnacoli di Coralligeno alti circa 1 m...... 81 Figura 71 – ROV4.D: Alghe incrostanti del genere Mesophyllum in primo piano e in secondo piano spugna incrostante di colore rosso arancio Spirastrella cunctatrix...... 82 Figura 72 – ROV4.E: Alghe incrostanti del genere Peyssonellia...... 82 Figura 73 – ROV4.F: Porifero incrostante di colore bianco Dendroxea sp...... 83 Figura 74 – ROV4.G Piccolo briozoo ramificata Myriapora truncata (freccia rossa)...... 83 Figura 75 – ROV4.H: Spugna massiva di colore arancione Agelas oroides...... 84 Figura 76 – ROV4.I: Colonie della spugna Axinella verrucosa (freccia rossa)...... 84 Figura 77 – ROV4.L: Spugna Axinella verrucosa comletamente epifitata dallo zoanthario Parazoanthus axinellae...... 85 Figura 78 – ROV4.M: Coralliti solitari di Leptopsammia pruvoti (freccia rossa) dal caratteristico colore giallo, e di Caryophyllia sp. (freccia nera), cluster di 3 esemplare dell’ascidiaceo Halocynthia papillosa (freccia verde) ...... 85 4

Figura 79 – ROV4.N: Proboscide bifida dell’echiudideo Bonellia viridis...... 86 Figura 80 – ROV4.O: Esemplare di riccio diadema del Mediterraneo Centrostaphanus longispinus...... 86 Figura 81 – ROV4.P: Esemplare dell’asteroideo Echinaster sepositus...... 87 Figura 82 – ROV4.Q: Esemplare del riccio regolare Stylocidaris affinis...... 87 Figura 83 – ROV4.R: Tre esemplari di castagnola rossa Anthias anthias...... 88 Figura 84 – ROV4.S: Esemplare del serranide Serranus cabrilla intorno ai pinnacoli di Coralligeno...... 88 Figura 85 – ROV4.T: Esemplare dello scorfano Scorpaena notata sui fondali detritici nei pressi dei nuclei di Coralligeno...... 89 Figura 86 – Campione del sedimento SP3_BN03C...... 90 Figura 87 – Campione SP3_BN03C setacciato...... 90 Figura 88 – Valva di Limaria loscombi (G. B. Sowerby I, 1823) rinvenuta nel campione SP3_BN03. 91 Figura 89 – Valve di Clausinella fasciata (da Costa, 1778), rinvenuta nel campione SP3_BN03...... 91 Figura 90 – ROV5.A: Mappa dell’area di studio. In particolare del sito C in cui è stato effettuato il transetto ROV5...... 92 Figura 91 – ROV5.B: Fondale sabbio fangoso bio-perturbato...... 93 Figura 92 – ROV5.C: Crostaceo decapode del genere Liocarcinus...... 94 Figura 93 – ROV5.D: Esemplare dello zoanthario Cerianthus membranaceus...... 94 Figura 94 – ROV5.E: Tubi dell’anellidi polichete appartenente al genere Sabella...... 95 Figura 95 – ROV5.F: Esemplari dell’anellide serpulide Serpula sp, che cresce su piccoli substrati coerenti...... 95 Figura 96 – ROV5.G: Esemplare del piccolo serranide Serranus hepatus...... 96 Figura 97 – ROV5.H: Esemplare di tracina Trachinus draco...... 96 Figura 98 – ROV5.I: Esemplare di Spicara smaris...... 97 Figura 99 – ROV5.L: Esemplare del pesce trombetta Macroramphosus scolopax...... 97 Figura 100 – ROV5.M: Cono con emissione probabilmente dovuto a un mollusco bivalve infossato...... 98 Figura 101 – ROV5.N: Endoscheletro di riccio irregolare Echinocardium cordatum...... 98 Figura 102 – Campione di sedimento SP3_BN06C...... 99 Figura 103 – Campione SP3_BN06C setacciato...... 100 Figura 104 – Materiale di origine biologica rinvenuto sul sito di campionamento SP3_BN06...... 100 Figura 105 – Valva di Nucula sulcata Bronn, 1831, campione SP3_BN06...... 100 Figura 106 – ROV6.A: Mappa dell’area di studio. In particolare del sito C in cui è stato effettuato il transetto ROV6...... 101 Figura 107 – ROV6B: Fondale Detritico Infangato con resti del gasteropode Tonna galea...... 103 Figura 108 – ROV6.C: Fondale Detritico Infangato con resti di bivalvi...... 103 Figura 109 – ROV6.D: Fondale Detritico Infangato con resti del riccio irregolare Echinocardium cordatum...... 104 Figura 110 – ROV6.E: Esemplare del cefalopode Octopus vulgaris...... 104 Figura 111 – ROV6.F: Facies a Filograna/Salmacina su fondale detritico Infangato...... 105 Figura 112 – ROV6.G: Esemplare dell’oloturideo Eustichopus raegalis nei pressi delle facies a Filograna/Salmacina ...... 105 Figura 113 – ROV6.H: Esemplare dell’asteroideo Echinaster sepositus...... 106 Figura 114 – ROV6.I: Esemplare dell’asteroideo Chaetaster longipes...... 106 Figura 115 – ROV6.L.: Anellidi policheti Serpula sp. piccoli substrati coerenti...... 107 Figura 116 – ROV6.M.: Esuvia del granchio melograno Calappa granulata...... 107 5

Figura 117 – ROV6.N: Nuclei di Coralligeno su fondale detritico; sullo sfondo due teleostei Serranus cabrilla e Anthias anthias...... 108 Figura 118 – ROV6.O: Nucleo di coralligeno, in parte infangati, con poriferi del genere Axinella (freccia rossa), idroidi del genere Aglaophenia (freccia verde) e dagli ascidiacei Halocynthia papillosa (freccia gialla) e Ascidia mentula (freccia nera) ...... 108 Figura 119 – ROV6.P: Esemplare di riccio Stylocidaris affinis...... 109 Figura 120 – ROV6.Q: Esemplare del triglide Trigloporus lastoviza...... 109 Figura 121 – ROV6.R: Esemplare dell’oloturoideo Eutichopus raegalis...... 110 Figura 122 – ROV6.S: Piccoli nuclei di Coralligeno infangato ...... 110 Figura 123 – ROV6.T: Esemplare del riccio Stylocidaris affinis con epibionti cirripedi del genere Scalpellum...... 111 Figura 124 – ROV6.V: Esemplare del mollusco gasteropode Cassidaia echinophora...... 111 Figura 125 –. ROV6.Z: Esemplare di scorfano rosso Scorpaena scofa...... 112 Figura 126 – Campione di sedimento SP3_BN04...... 113 Figura 127 – Campione SP3_BN04C setacciato...... 113 Figura 128 – Valva del Tellinide Moerella donacina (Linnaeus, 1758) trovata nel campione SP3_BN04...... 114 Figura 129 – Il gasteropode Raphitoma pseudohystrix (Sykes, 1906) presente nel campione SP3_BN 04...... 114 Figura 130 – ROV7.A: Mappa dell’area di studio. In particolare del sito C in cui è stato effettuato il transetto ROV7...... 115 Figura 131 – ROV7.B: Fondale Detritico Infangato con l’olotureideo Eustichopus raegalis...... 116 Figura 132 – ROV7C: Esemplare dell’asteroideo Chaetaster longipes...... 117 Figura 133 – ROV7D: Esemplare dell’asteroideo Echinaster sepositus...... 117 Figura 134 – ROV7E: Esemplare dell’ofiuroide Ophiotrix fragilis...... 118 Figura 135 – ROV7.F: Facies a ofiuroidi...... 118 Figura 136 – ROV7.G: Esemplare del triglidae Trigoporus lastoviza...... 119 Figura 137 – ROV7.H: Proboscidi dell’echiuro Bonellia viridis...... 119 Figura 138 – ROV7.I: Esemplare dell’Asperoideo Peltaster placenta su di un piccolo nucleo di coralligeno attorno al quale nuota un esemplare di Serranus cabrilla. Negli anfratti sono presenti gli addomi degli echiuridi Bonellia viridis...... 120 Figura 139 – ROV7.L: Tubo di anellide polichete appartenente al genere con alla base un ofiura (Ophiotrix fragilis)...... 120 Figura 140 – ROV7.M: Esemplare dello zoanthario Cerianthus membranaceus...... 121 Figura 141 – ROV7.N: Resti di gusci di Bivalvi del genere Venus...... 121 Figura 142 – ROV7.O: Resti di gusci di Bivalvi del genere Glicimeris...... 122 Figura 143 – Campione di sedimento SP3_BN05...... 123 Figura 144 – Campione SP3_BN05C setacciato...... 123 Figura 145 – Materiale di origine biologica raccolto sul sito SP3_BN05...... 124 Figura 146 – Valve di Bathyarca pectunculoides (Scacchi, 1835), rinvenute nel campione SP3_BN05...... 124 Figura 147 – Conchiglia del gasteropode Turritella turbone Monterosato, 1877, ritrovato nel campione SP3_BN05...... 125 Figura 148 – Conchiglia del gasteropode Muricopsis cristata (Brocchi, 1814) rinvenuta nel campione SP3_BN05C...... 125

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Indice delle Tabelle Tabella 1 - Elenco completo delle coordinate geografiche e metriche dei punti di bennata, la data, l’ora UTC, la profondità dell’acqua, il recupero, la macroarea, le condizioni meteo durante la campagna di FASE 4...... 12 Tabella 2 - Elenco completo delle coordinate geografiche e metriche dei punti di carotaggio SW, la data, l’ora UTC, la profondità dell’acqua, il recupero, la macroarea, le condizioni meteo...... 12 Tabella 3 - Elenco completo delle coordinate geografiche e metriche dei punti di bennata e box core acquisiti durante la campagna MEMA12...... 14 Tabella 4 - Tabella che contiene la determinazione per specie dei fossili trovati nelle benne acquisite durante la campagna di FASE 4...... 18 Tabella 5 - Tabella che contiene la determinazione per specie dei fossili trovati nelle benne e box core acquisiti durante la campagna MEMA12...... 18 Tabella 6 - Tabella dei sub-campioni MEMA12 presi per le analisi sedimentologiche e petrografiche dei primi cm di sedimento che altrimenti non sarebbero analizzabili con i vibrocarotaggi che tendono a deformare specialmente la prima parte della colonna sedimentaria...... 20 Tabella 7 - Tabella dei sub-campioni MEMA12 e delle al microscopio usate per osservarli...... 27 Tabella 8 - Risultati delle osservazioni stereomicroscopiche del campione MEMA12_13. E’ riportato anche il diagramma a torta per la rappresentazione composizionale media...... 28 Tabella 6 - Risultati delle osservazioni stereomicroscopiche del campione MEMA12_17. E’ riportato anche il diagramma a torta per la rappresentazione composizionale media...... 28 Tabella 7 - Risultati delle osservazioni stereomicroscopiche del campione MEMA12_18. E’ riportato anche il diagramma a torta per la rappresentazione composizionale media...... 29 Tabella 8 - Risultati delle osservazioni stereomicroscopiche del campione MEMA12_19. E’ riportato anche il diagramma a torta per la rappresentazione composizionale media...... 30 Tabella 9 - Risultati delle osservazioni stereomicroscopiche del campione MEMA12_20. E’ riportato anche il diagramma a torta per la rappresentazione composizionale media...... 30 Tabella 10 - Risultati delle osservazioni stereo-microscopiche del campione MEMA12_21. E’ riportato anche il diagramma a torta per la rappresentazione composizionale media...... 32 Tabella 14 - Elenco dei campioni prelevati dalle benne e dagli SW e di quelli analizzati (59) con il metodo radiometrico...... 42 Tabella 15 - Informazioni relative ai sei campioni di sedimento...... 46 Tabella 16 - Elenco delle specie di molluschi identificati nei sei campioni di sedimento marino analizzati. Con la lettera x è indicato il rinvenimento dei soli resti conchigliari, mentre con la lettera v sono indicate le specie di molluschi vivi...... 134

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DINAMICA SEDIMENTARIA E CLASSIFICAZIONE DEL BENTHOS – MACROAREA B

DESCRIZIONE DEI CAMPIONI E DEI METODI

In questo paragrafo sono descritti tutti i tipi di campioni che sono stati analizzati ai fini di una valutazione ambientale preliminare dei depositi utili al ripascimento costiero individuati nella macroarea B. Sono state utlizzate diverse tecniche per il reperimento di questi campioni data la difficoltà, in sedimenti marini grossolani, di avere un recupero significativo ed indisturbato dei primi decimetri di sedimento. Si è proceduto pertanto anche per tentativi e si è adattata la tecnica caso per caso. Sono state usate tre strumentazioni diverse, box core, benna e carotiere SW-104 che hanno avuto simile recupero.

Il carotiere SW 104 è un carotiere leggero, 100 kg max, realizzato appositamente per il prelievo di carote di sedimenti argillosi, o leggermente sabbiosi. E’ lo strumento ideale per fondali marini e lacustri dove vengono indirizzati studi sull’inquinamento ambientale, sui fenomeni di eutrofizzazione, nello studio dei processi biochimici che avvengono nel sedimento superficiale, per l’analisi dei flussi di sostanze nutrienti e metalli in tracce fra il sedimento e l’acqua sovrastante e nella determinazione della velocità di sedimentazione.

La benna più comune è del tipo “Van Veen”, formata da due valve contrapposte, incernierate centralmente, che si appoggiano sul fondo in posizione di apertura. Successivamente, con la trazione del cavo portante si compie la chiusura delle valve che racchiudono il materiale e l’immediata risalita dello strumento alla superficie. Per questo progetto è stata usata una benna Van Veen 40 litri: Dimensioni delle valve: 600x280 mm.

Il Box Corer è uno strumento costituito da un basamento di forma rettangolare in ferro zincato rastremato nella parte superiore, dove termina con un supporto snodato atto a guidare, quando il basamento tocca il fondo, la discesa di una colonna tubolare a sezione quadra così attrezzata: la parte superiore comprende il sistema di armamento dello strumento con dispositivo di sgancio della colonna e l’aggancio del cavo portante che comanda la rotazione della pala di chiusura ed il recupero del box corer; nel tratto centrale, la colonna può alloggiare fino a 5 masse rettangolari da 14 kg cadauna in modo da calibrare il peso e la spinta sulla scatola campionatrice; nella parte inferiore viene applicata la scatola porta campione a sezione quadrata in lamiera sottile di acciaio 8

inox. La scatola ha una parete rimovibile con fissaggio a baionetta per consentire l’osservazione diretta delle caratteristiche litologiche del campione prelevato senza arrecarne disturbi; la pala: effettua la chiusura della scatola ed il recupero del box corer. È costituita da una struttura incernierata alla colonna posta in rotazione dalla trazione del cavo portante nella fase di recupero dello strumento. E’ uno strumento destinato al prelievo di campioni superficiali del fondo marino racchiusi in una scatola metallica. Il campione recuperato è caratterizzato dal basso grado di disturbo delle strutture sedimentarie e comprende l'acqua dell’interfaccia.

Alla fine si è valutato che la benna fosse la tecnica più efficiente da usare e paragonabile al box core di cui esistevano già campioni pregressi.

Figura 1 – Foto di una benna (a) e di un box core (b) e di un SW-104 mentre vengono calati in mare. Questi tre strumenti consentono di recuperare sedimenti all’interfaccia acqua-fondo mare con bassi gradi di disturbo del sedimento e sufficiente conservazione dei primi cm della successione sedimentaria.

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Figura 2 – Mappa batimetrica con indicati i campionamenti effettuati all’interno del depB5 della macroarea B durante la campagna di FASE 4, al largo di Otranto, con particolare riferimento ai campioni di sedimento superficiale preso attarverso bennate e carotaggi a gravità SW 104 (sp3_bexx, sp3_swxx).

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Figura 3 – Foto delle carotine prelevate all’interno delle 10 bennate acquisite nel depB5 durante la campagna di FASE 4. I due campioni acquisiti con carotiere a gravità SW hanno recuperato solo 7 cm (SP3_SW02) e 14 cm (SP3_SW03) e sono stati direttamente estrusi e sub-campionati per le analisi radiometriche. Non sono pertanto stati fotografati.

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ora utc nome Longitudine Latitudine X Y profondità MACRO data (fondo) campione (WGS84) (WGS84) (UTM 33) (UTM 33) (m) AREA 24/09/2016 15:15 SP3_BE01 18.6116100 40.1533050 807630.08 4451029.42 85.5 B 25/09/2016 08:02 SP3_BE02 18.5901810 40.1705980 805726.67 4452875.44 83 B 25/09/2016 08:34 SP3_BE03 18.5995240 40.1595220 806572.37 4451677.88 90 B 25/09/2016 09:08 SP3_BE04 18.6116090 40.1574530 807611.22 4451489.94 90 B 25/09/2016 09:53 SP3_BE05 18.5984470 40.1550370 806500.85 4451176.22 90 B 25/09/2016 11:30 SP3_BE06 18.6087398 40.1299704 807490.88 4448428.62 86 B 25/09/2016 12:10 SP3_BE07 18.5962024 40.1358490 806395.93 4449037.96 86 B 25/09/2016 12:43 SP3_BE08 18.5804759 40.1503076 804990.97 4450589.12 81 B 25/09/2016 13:14 SP3_BE09 18.5879023 40.1542223 805606.13 4451049.33 84 B 25/09/2016 13:45 SP3_BE10 18.6139623 40.1404537 807888.59 4449610.69 90 B Tabella 1 - Elenco completo delle coordinate geografiche e metriche dei punti di bennata, la data, l’ora UTC, la profondità dell’acqua, il recupero, la macroarea, le condizioni meteo durante la campagna di FASE 4.

recupero ora utc nome Longitudine Latitudine X Y profondità MACRO data stimato (fondo) campione (WGS84) (WGS84) (UTM 33) (UTM 33) (m) AREA (m) 24/09/2016 13:52 SP3_SW02 18.5896600 40.1499617 805775.02 4450582.33 0.2 81.6 B 24/09/2016 14:37 SP3_SW03 18.5778717 40.1425500 804803.82 4449718.85 0.3 81.6 B Tabella 2 - Elenco completo delle coordinate geografiche e metriche dei punti di carotaggio SW, la data, l’ora UTC, la profondità dell’acqua, il recupero, la macroarea, le condizioni meteo.

Figura 4 – Diagramma fence che interpola i primi 25 cm del fondo mare in corrispondenza delle bennate acquisite durante la campagna di FASE 4. 12

Figura 5 – Mappa che riporta il posizionamento dei box core e delle benne che erano state acquisite in una campagna svolta nel 2012 (MEMA12) e che sono serviti da confronto con i campioni presi nell’ottobre 2016 durante la campagna di FASE 4. In particolare si noti il campione MEMA12_21 che risulta fuori dall’area, ma in una posizione interessante perché si trova a nord della struttura, probabilmente biocostruita, orientata in direzione SW-NE e che costituisce un ostacolo alle correnti lungo costa che solcano la piattaforma continentale adriatica da N verso S.

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Figura 6 – Foto delle carotine prelevate all’interno dei box core effettuati nel 2012 nel depB5 durante la campagna MEMA12. Oltre ai box core erano state effettuate delle benne, in particolare la benna MEMA12_13 è stata analizzata ai fini sedimentologici all’Università di Bari, Dipartimento di Scienze della Terra ed ai fini ambientali presso l’ISMAR CNR con determinazione delle specie maggiori.

Nome Tipo Longitudine Latitudine X Y profondità MACRO Data campione campione (WGS84) (WGS84) (UTM 33) (UTM 33) (m) AREA 22/04/2012 MEMA12_13 Benna 18.608835 40.168927 807323.123001 4452754.321703 93 B 22/04/2012 MEMA12_17 Boxcore 18.599913 40.144963 806671.130646 4450062.722555 95 B 22/04/2012 MEMA12_18 Boxcore 18.599370 40.146078 806619.806962 4450184.649532 88 B 22/04/2012 MEMA12_19 Boxcore 18.565343 40.140218 803746.680044 4449416.985383 78 B 22/04/2012 MEMA12_20 Boxcore 18.565417 40.137873 803763.426002 4449156.896458 88 B 22/04/2012 MEMA12_21 Boxcore 18.567543 40.174804 803779.727538 4453264.583165 88 B Tabella 3 - Elenco completo delle coordinate geografiche e metriche dei punti di bennata e box core acquisiti durante la campagna MEMA12.

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ANALISI DEL BENTHOS

Le faune presenti nelle benne acquisite durante la campagna di FASE 4 sono molto simili fra loro, essenzialmente fossili a meno di pochi esemplari recenti, generalmente rimaneggiate, spesso esposte a lungo alla colonizzazione di serpulidi e briozoi, indicatori di scarso tasso di sedimentazione, e legate ad ambienti sabbiosi o scarsamente infangati. La presenza predominante è rappresentata dalla Pinna nobilis (Linnaeus 1758), comunemente nota come nacchera, pinna comune, cozza penna o stura, è il più grande bivalve presente nel Mar Mediterraneo. Essi possono vivere più di 20 anni e raggiungere un metro di lunghezza, ma la dimensione media della conchiglia di un esemplare adulto è intorno ai 65 cm. Ha uno sviluppo abbastanza rapido nei primi anni di vita, in media di 10 cm per anno; raggiunta la maturità sessuale, intorno ai 40 cm, l'accrescimento rallenta e si assesta su circa 10 cm ogni 3 anni. Non sono stati trovati esemplari in vita ma solo fossili, anche se in buono stato di conservazione, con il periostraco ancora intatto. Tuttavia la fascia batimetrica dove vivono questi esemplari è leggermente più bassa rispetto all’intervallo 80-90 m entro cui sono state rinvenute, fatto che sembra indicare un trasporto da zone a più bassa profondità verso zone a più alta profondità oppure la loro presenza in posto ma da far risalire a tempi in cui il livello del mare era leggermente più basso ed era un po’ più freddo dell’Attuale (circa 12.000 anni fa). Questo suggerimento è confortato dalla presenza di due specie come Calyptraea chinensis e Capulus hungaricus, presenti in esemplari di grandi dimensioni e con conchiglie molto ispessite, quest’ultimo indicatore di abbondanza di nutrienti, compatibile con un intervallo climatico piovoso (11.500-13.000 anni fa). La presenza puntiforme di Neopycnodonte cochlear e di Caryophyllia smithi fa pensare anche a sottili livelli di biocostruzioni che potrebbero essere sia in situ, che essere stati trasportati dalle correnti di fondo. La batimetria tipica degli esemplari fossili trovati è abbastanza coerente con un ampio intervallo di provenienza infra-circalitorale compreso fra 10-70 m. Gli esemplari tipici di profondità più basse indicano che c’è stato un trasporto, coerente con la dinamica sedimentaria del deposito caratterizzata da un trasporto lungo costa da N a S.

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Figura 7 – Esempio di frammento di Pinna nobilis recuperato nelle bennate.

CONTE SPECIE BE_01 BE_02 BE_03 BE_04 BE_05 BE_06 BE_07 BE_08 BE_09 BE_10 GGIO Pinna nobilis 1 4 3 5 4 2 5 2 26 Neopycnodonte cochlear 1 6 3 2 12 Pecten jacobaeus 1 2 1 1 5 Pseudamussium clavatum 1 1 Manupecten pesfelis 1 1 Aequipecten opercularis 2 1 2 4 9 Mimachlamys varia 4 4 Arca tetragona 1 1 Anadara transversa 1 1 2 Callista chione 1 1 1 3 Polititapes 3 1 1 1 6

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rhomboides Pitar rudis 1 1 Venus casina 1 2 1 1 5 Serratina serrata 1 1 Pododesmus patelliformis 2 1 1 5 5 14 Levicardium oblongum 2 1 1 2 3 2 3 2 16 Centrocardita aculeata 2 3 2 7 Acanthocardia aculeata 1 6 6 2 4 6 25 Azorinus chamasolen 1 1 2 Thracia pubescens 1 1 1 3 Astarte sulcata 1 3 3 1 8 Ensis siliqua 1 1 Calliostoma conulus 1 1 2 Calyptraea chinensis 1 3 4 Naticarius stercusmuscarum 1 1 2 Turritella turbona 1 1 2 Aporrhais pespelecani 1 1 1 3 Fusinus rostratus 1 1 2 4 Hadriania craticulata 1 1 Capulus ungaricus 1 1 1 1 2 6 Scaphander lignarius 1 1 Caryophyllia smithi 1 1 2 Cidaris sp. 1 1 1 1 1 5 Spatangus sp. 1 1 1 1 1 5 17

Rhodophyta (Alghe calcaree) f f Polychaetes ff ff ff f f ff f f f ff Bryozoa ff

9 10 10 6 6 16 14 15 14 17 Tabella 4 - Tabella che contiene la determinazione per specie dei fossili trovati nelle benne acquisite durante la campagna di FASE 4.

Alcune determinazioni di specie erano state fatte anche in occasione della crociera MEMA12 su alcuni campioni di box corer che erano stati setacciati alla frazione 5 mm, 2 mm 0,5 mm. Le biocenosi presenti sono state fotografate ed in generale si può affermare che mentre le specie di più grandi dimensioni sembrano rimaneggiate, trasportate e sono caratteristiche di quote batimetriche inferiori.

CAMPIONE SPECIE MEMA12_13 Bryozoi, Hydrozoi, Decapodi, Timoclea ovata MEMA12_17 Bryozoi, Timoclea ovata Pitar rudis, Calyptraea chinensis, Centrocardita aculeata, Turritella tornata, Antalis panormum, Anadara pectinata, Nassarius lima MEMA12_21 Anadara transversa, rizomi di Posidonia oceanica, Pinna nobilis, Clelandella miliaris, Calyptraea chinensis, Mytilaster lineatus, Cerastoderma edule, Dosinia lupinus, Thracia pubescens, Caryophyllia smithi, Capulus ungaricus, Callista chione Tabella 5 - Tabella che contiene la determinazione per specie dei fossili trovati nelle benne e box core acquisiti durante la campagna MEMA12.

Figura 8 – Frazione setacciata a 2 mm del box core MEMA12_17 acquisito durante la campagna MEMA 12. E’ possibile notare la dominanza di Timoclea ovata, Pitar rudis, Calyptraea chinensis, Centrocardita aculeata, Turritella tornata, Antalis panormum, Anadara pectinata, Nassarius lima, briozoi. 18

Figura 9 – Frazione setacciata a 5 mm del box core MEMA12_17 acquisito durante la campagna MEMA 12. E’ possibile notare la dominanza di Cariophyllia smithi, Fusinus rostrato, Pitar rudis, Calyptraea chinensis, Centrocardita aculeata, Turritella tornata, Antalis panormum, Anadara pectinata, Nassarius lima, briozoi.

Figura 10 – Frazione rimanente dopo setacciatura a 1 cm del box core MEMA12_17 acquisito durante la campagna MEMA 12. E’ possibile notare la presenza di rizomi di Posidonia oceanica e Tritia mutabilis caratteristici di profondità basse (10-20 m), il forte rimaneggiamento di alcuni bioclasti, mentre si vedono alcuni esemplari freschi compatibili con la batimetria attuale tipo Cochlis stercusmuscarum e Azorinus chamasolen.

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ANALISI GRANULOMETRICHE

Sui campioni MEMA12 sono state eseguite delle analisi granulometriche, precedentemente ai campionamenti di FASE 3, allo scopo di avere la classe granulometrica ed una approssimativa rappresentazione tessiturale dei primi cm di sedimento, che di norma viene molto disturbato o addirittura perso durante l’esecuzione dei vibrocarotaggi. Per questa ragione alcuni campioni ricadono in aree che sono state successivamente escluse dalle aree finali di dragaggio per motivi diversi quali: la granulometria troppo fine del sedimento, la troppa vicinanza a cavi sottomarini, la troppa vicinanza a costa etc. Riteniamo che essi siano comunque rappresentativi della tessitura superficiale in tutta l’area del deposito depB5. La parte preponderante di questi campioni è rappresentata da sabbia media o fine-media con scarsa componente pelitica.

CAMPIONE LIVELLO STRUTTURA MEMA12_13 (BENNA) DUNA NORD MEMA12_17 cm 15-16 AREA DRAGAGGIO CENTRALE MEMA12_18 cm 20-21 AREA DRAGAGGIO CENTRALE MEMA12_19 cm 20-21 CAVI SOTTOMARINI MEMA12_20 cm 33-34 CAVI SOTTOMARINI MEMA12_21 cm24-25 FUORI DUNE OTRANTO Tabella 6 - Tabella dei sub-campioni MEMA12 presi per le analisi sedimentologiche e petrografiche dei primi cm di sedimento che altrimenti non sarebbero analizzabili con i vibrocarotaggi che tendono a deformare specialmente la prima parte della colonna sedimentaria.

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Apertura Pesata setaccio ɸ Totale % peso

-2,5 -2 -1,5 -1 -0,5 2,1 3,4 0 0,7 1,1 0,5 1,2 2,0 1 3,2 5,2 1,5 11,9 19,5 2 16 26,2 2,5 4,5 7,4 3 3,4 5,6 3,5 2,0 3,3 4 1,8 2,9 4,5 2,1 3,5 5 1,9 3,1 5,5 2,9 4,8 6 3,3 5,4 6,5 4,0 6,5 61 100,0 Particle Somma pesata (v%*18)/sommav% Diameter Volume % totale fino ɸ 3,5

90 11,1 18 2,0 64 9,72 1,8 44 11,7 2,1 32 10,5 1,9 22,4 16,3 2,9 16 18,4 3,3 11,2 22,1 4,0 99,82 18,0 Micron phi phi (gran-size) D10: 19,8 0,8 MEDIAN or D50: 276,5 1,9 1,9 D90: 564,1 5,7 (D90 / D10): 28,4 6,8 (D90 - D10): 544,2 4,8 (D75 / D25): 5,1 2,8 (D75 - D25): 319,3 2,4 METHOD OF MOMENTS Arithmetic Geometric Logarithmicphi (gran-size) mm mm f MEAN : 320,0 175,4 2,5 SORTING (s): 335,2 3,5 1,8 1,9 SKEWNESS (Sk): 2,5 -0,7 0,7 KURTOSIS (K): 10,8 2,5 2,5

Figura 11 – Analisi granulometriche del campione MEMA12_13.

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Apertura Pesata setaccio ɸ Totale % peso -2,5 -2 -1,5 -1 -0,5 0 1,4 2,4 0,5 0,1 0,2 1 0,2 0,3 1,5 0,3 0,5 2 0,4 0,7 2,5 3,6 6,1 3 27,9 47,3 3,5 15,8 26,8 4 3,5 5,9 4,5 1,9 3,2 5 1,2 2,0 5,5 1,1 1,8 6 0,8 1,4 6,5 0,8 1,4 59 100,0 Particle Somma pesata (v%*25,1)/sommav% Diameter Volume % totale fino ɸ 3,5

90 63 25,1 15,8 64 13,8 3,5 44 7,49 1,9 32 4,78 1,2 22,4 4,28 1,1 16 3,34 0,8 11,2 3,27 0,8 100,0 25,1 Micron Phi phi (gran-size) D10: 63,6 2,5 MEDIAN or D50: 132,4 2,9 2,9 D90: 181,7 4,0 (D90 / D10): 2,9 1,6 (D90 - D10): 118,1 1,5 (D75 / D25): 1,6 1,3 (D75 - D25): 59,7 0,7 METHOD OF MOMENTS Arithmetic Geometric Logarithmic phi (gran-size) mm mm f MEAN : 158,2 122,6 3,0 SORTING (s): 174,9 1,9 0,9 0,6 SKEWNESS (Sk): 5,2 -0,1 0,1 KURTOSIS (K): 30,5 7,8 7,8

Figura 12 – Analisi granulometriche del campione MEMA12_17. 22

Particle somma pesata (v%*22,3)/sommav% Diameter Volume % totale fino ɸ 3,5 90 15,3 22,3 3,4 64 14,4 3,2 44 15,4 3,4 32 15,1 3,4 22,4 17,3 3,9 16 13,2 2,9 11,2 9,32 2,1 100,02 22,3 Micron phi phi (gran-size) D10: 28,3 1,1 MEDIAN or D50: 260,9 1,9 1,95 D90: 466,4 5,1 (D90 / D10): 16,5 4,7 (D90 - D10): 438,2 4,0 (D75 / D25): 3,7 2,2 (D75 - D25): 241,1 1,9

METHOD OF MOMENTS Arithmetic Geometric Logarithmic phi (gran-size) mm mm F MEAN : 304,8 176,1 2,5 SORTING (s): 391,1 3,1 1,6 1,6 SKEWNESS (Sk): 4,0 -0,5 0,5 KURTOSIS (K): 21,0 3,1 3,1

Figura 13 – Analisi granulometriche del campione MEMA12_18.

23

Apertura Pesata setaccio ɸ Totale % peso -2,5 -2 -1,5 -1 -0,5 0,6 0,7 0 2,0 2,3 0,5 0,1 0,1 1 1,7 1,9 1,5 14,2 16,1 2 36,3 41,2 2,5 14,2 16,1 3 3,4 3,9 3,5 7,0 7,9 4 4,1 4,6 4,5 3,0 3,4 5 0,7 0,8 5,5 0,3 0,4 6 0,4 0,4 6,5 0,2 0,2 88,1 100,0 Particle Somma pesata (v%*15,6)/sommav% Diameter Volume % totale fino ɸ 3,5

90 44,8 15,6 7,0 64 26,2 4,1 44 19 3,0 32 4,66 0,7 22,4 2,03 0,3 16 2,26 0,4 11,2 1,04 0,2 99,99 15,6 Micron phi phi (gran-size) D10: 90,8 1,2 MEDIAN or D50: 277,6 1,8 1,9 D90: 449,5 3,5 (D90 / D10): 4,9 3,0 (D90 - D10): 358,7 2,3 (D75 / D25): 1,8 1,5 (D75 - D25): 150,4 0,8 METHOD OF MOMENTS Arithmetic Geometric Logarithmicphi (gran-size) mm mm f MEAN : 299,9 240,4 2,1 SORTING (s): 217,1 2,0 1,0 0,9 SKEWNESS (Sk): 3,3 -0,8 0,8 KURTOSIS (K): 18,9 4,9 4,9

Figura 14 – Analisi granulometriche del campione MEMA12_19.

24

Apertura setaccio ɸ Pesata Totale % peso -2,5 -2 -1,5 -1 -0,5 0,1 0,2 0 0,1 0,2 0,5 0,1 0,2 1 0,9 1,4 1,5 7,7 12,3 2 20,8 33,1 2,5 9,8 15,6 3 4,5 7,2 3,5 3,4 5,4 4 4,3 6,9 4,5 3,4 5,4 5 1,9 3,1 5,5 1,9 3,0 6 1,7 2,8 6,5 2,1 3,4 62,8 100,0 Micron phi phi (gran-size) Particle Somma pesata (v%*18,8)/sommav% Diameter Volume % totale fino ɸ 3,5 D10: 35,0 1,3 90 18,2 18,8 3,4 MEDIAN or D50: 236,2 2,1 2,1 64 23 4,3 44 18,1 3,4 D90: 398,9 4,8 32 10,2 1,9 (D90 / D10): 11,4 3,6 22,4 9,95 1,9 (D90 - D10): 363,8 3,5 16 9,24 1,7 (D75 / D25): 3,4 2,1 11,2 11,3 2,1 99,99 18,8 (D75 - D25): 223,7 1,8 METHOD OF MOMENTS Arithmetic Geometric Logarithmic phi (gran-size) mm mm f MEAN : 228,7 162,8 2,6 SORTING (s): 154,5 2,6 1,4 1,3 SKEWNESS (Sk): 1,9 -1,1 1,1 KURTOSIS (K): 17,4 3,3 3,3

Figura 15 – Analisi granulometriche del campione MEMA12_20.

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Apertura setaccio ɸ Pesata totale % peso -2,5 -2 4 5,7 -1,5 3,6 5,2 -1 3,1 4,4 -0,5 3,4 4,9 0 2,6 3,7 0,5 3,5 5,0 1 3,3 4,7 1,5 3,7 5,3 2 4,4 6,3 2,5 6,6 9,5 3 5 7,2 3,5 3,1 4,4 4 3,4 4,8 4,5 3,7 5,3 5 3,3 4,8 5,5 4,0 5,7 6 4,1 5,9 6,5 5,0 7,2 69,8 100,0 Particle somma pesata (v%*26,6)/sommav% Diameter Volume % totale fino ɸ 3,5 90 11,5 26,6 3,1 64 12,7 3,4 44 13,9 3,7 32 12,5 3,3 22,4 15 4,0 16 15,5 4,1 11,2 18,8 5,0 99,9 26,6 Micron Phi phi (gran-size) D10: 18,8 -1,6 MEDIAN or D50: 212,1 2,2 2,3 D90: 2977,4 5,7 (D90 / D10): 158,4 -3,6 (D90 - D10): 2958,6 7,3 (D75 / D25): 19,2 41,2 (D75 - D25): 880,8 4,3 METHOD OF MOMENTS Arithmetic Geometric Logarithmicphi (gran-size) mm mm f MEAN : 845,7 222,2 2,2 SORTING (s): 1314,6 5,9 2,6 2,9 SKEWNESS (Sk): 1,9 0,1 -0,1 KURTOSIS (K): 5,6 1,9 1,9

Figura 16 – Analisi granulometriche del campione MEMA12_21. 26

ANALISI PETROGRAFICHE

La frazione di sedimento scelta e l’ingrandimento al microscopio sono stati variabili in base al contenuto di particelle fini ed alla moda analizzata. In particolare per i sedimenti sabbiosi è stata analizzata la moda, mentre per i sedimenti più fini si è scelto di analizzare la frazione delle sabbie fini-medie (l’unica visibile allo stereomicroscopio). Nella seguente tabella sono riassunte le condizioni di analisi al mocroscopio.

NOME FRAZIONE GRANULOMETRICA SCELTA INGRANDIMENTO CAMPIONE (apertura setaccio mm) LENTE MEMA 12-13 0,25 4x MEMA 12-17 0,125 6x MEMA 12-18 0,25 4x MEMA 12-19 0,25 4x MEMA 12-20 0,25 4x MEMA 12-21 0,25 - 0,18 - 0,125 4x - 5x - 6x Tabella 7 - Tabella dei sub-campioni MEMA12 e delle aperture al microscopio usate per osservarli.

Queste analisi hanno consentito di avere una descrizione completa del sedimento nei primi cm sotto il fondo del mare. Da queste analisi è possibile anche confermare, come già supposto grazie alle analisi macroscopiche e i risultati delle analisi mineralogiche presentati nell’integrazione al rapporto di FASE 4, che la parte preponderante della frazione calcitica delle sabbie dunali è rappresentata dalla componente bioclastica e non litoclastica. La frazione bioclastica è inoltre quasi sempre caratterizzata da valve intere e non frammenti conchigliari.

Litoclasto Pirosseni+ Quarzo Calcite carbonato Bioclasto Anfiboli Biotite Quadr.1 33 42 3 14 3 0 2 36 44 8 21 8 0 3 28 45 7 18 7 0 4 30 35 6 15 6 0 5 21 33 5 10 4 0 Tot. 148 199 29 78 28 0 482 %singole particelle 30,71 41,29 6,02 16,18 5,81 0,00 100,00

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Tabella 8 - Risultati delle osservazioni stereomicroscopiche del campione MEMA12_13. E’ riportato anche il diagramma a torta per la rappresentazione composizionale media.

Litoclasto Pirosseni+ Quarzo Calcite carbonato Bioclasto Anfiboli Biotite Quadr. 1 48 34 4 20 7 0 2 36 29 4 12 12 1 3 40 37 6 16 4 0 4 35 38 8 12 8 0 5 25 32 6 8 9 1 Tot. 184 170 28 68 40 2 492 %singole particelle 37,40 34,55 5,69 13,82 8,13 0,41 100

Tabella 9 - Risultati delle osservazioni stereomicroscopiche del campione MEMA12_17. E’ riportato anche il diagramma a torta per la rappresentazione composizionale media.

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Litoclasto Pirosseni+ Quarzo Calcite carbonato Bioclasto Anfiboli Biotite

Quadr. 1 41 38 7 25 8 0 2 46 45 11 25 5 0 3 31 32 8 20 9 0 4 33 34 10 21 9 0 5 35 34 11 19 7 0

Tot. 186 183 47 110 38 0 564 %singole particelle 32,98 32,45 8,33 19,50 6,74 0,00 100,00

Tabella 10 - Risultati delle osservazioni stereomicroscopiche del campione MEMA12_18. E’ riportato anche il diagramma a torta per la rappresentazione composizionale media.

Litoclasto Pirosseni+ Quarzo Calcite carbonato Bioclasto Anfiboli Biotite

Quadr. 1 45 27 12 14 11 0 2 32 23 15 7 8 0 3 32 20 9 11 8 0 4 28 33 9 15 7 0 5 40 20 7 12 7 0

Tot. 177 123 52 59 41 0 452 %singole particelle 39,16 27,21 11,50 13,05 9,07 0 100

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Tabella 11 - Risultati delle osservazioni stereomicroscopiche del campione MEMA12_19. E’ riportato anche il diagramma a torta per la rappresentazione composizionale media.

Litoclasto Pirosseni+ Quarzo Calcite carbonato Bioclasto Anfiboli Biotite

Quadr. 1 30 41 8 20 8 0 2 35 50 9 18 8 0 3 25 29 6 14 13 0 4 21 18 4 14 7 0 5 24 23 6 12 6 0

Tot. 135 161 33 78 42 0 449 %singole particelle 30,07 35,86 7,35 17,37 9,35 0,00 100

Tabella 12 - Risultati delle osservazioni stereomicroscopiche del campione MEMA12_20. E’ riportato anche il diagramma a torta per la rappresentazione composizionale media.

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0,25 4 x Litoclasto Pirosseni+ Quarzo Calcite carbonato Bioclasto Anfiboli Biotite Quadr. 1 42 10 12 12 8 0 2 46 16 13 28 2 0 3 33 25 7 20 6 0 4 51 30 11 28 11 0 5 46 26 8 25 10 0

Tot. 218 107 51 113 37 0 526 %singole particelle 41,44 20,34 9,70 21,48 7,03 0,00 100,00 0,18 5 x Litoclasto Pirosseni+ Quarzo Calcite carbonato Bioclasto Anfiboli Biotite Quadr. 1 49 47 17 18 10 0 2 48 38 12 28 10 0 3 53 54 10 33 5 0 4 51 37 9 21 7 0 5 56 48 8 25 7 0

Tot. 257 224 56 125 39 0 701 %singole particelle 36,66 31,95 7,99 17,83 5,56 0,00 100,00 0,125 6x Litoclasto Pirosseni+ Quarzo Calcite carbonato Bioclasto Anfiboli Biotite Quadr. 1 45 40 8 23 9 0 2 43 33 6 24 5 0 3 44 40 9 21 9 0 4 38 35 6 23 4 0 5 36 37 10 21 4 0

Tot. 206 185 39 112 31 0 573 %singole particelle 35,95 32,29 6,81 19,55 5,41 0,00 100

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Tabella 13 - Risultati delle osservazioni stereo-microscopiche del campione MEMA12_21. E’ riportato anche il diagramma a torta per la rappresentazione composizionale media.

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Figura 17 – a) MEMA12-13. quarzo, litoclasti e bioclasti; meno evidenti pirosseni ed anfiboli, assente la mica muscovite (0,25 mm). b) MEMA12-19. (frazione 0,35mm). c) MEMA12-19 bioclasti e litoclasti (in grigio) e quarzo (frazione 0,35mm). d) MEMA12-19. due pirosseni molto arrotondati, quarzo, calcite, litoclasti carbonatici e bioclasti (frazione 0,35mm). e) MEMA12-20 (frazione 0,25mm). calcite (arancio/giallo), quarzo, litoclasti carbonatici e bioclasti. f) MEMA12-21(frazione 2,8 mm). Frammento di arenaria (frammento litico). g) MEMA12-21 (frazione 2,8 mm). Frammento litico. h) Worm tube - aggregato MEMA12-21 (frazione 2,8 mm). i) litoclasto carbonatico campione MEMA12-21 (2,8 mm). l) Un frammento litico (arenaria) con un organismo incrostante MEMA12-21 (frazione 2,8mm). m) MEMA12-18 (frazione 0,25 mm). Alta la percentuale di calcite. n) MEMA 12-17 (frazione 0,18 mm). Elevata la percentuale di calcite e quarzo. In basso a sinistra una mica muscovite. o) MEMA 12-17 (frazione 0,18 mm). Alta la% di quarzo, calcite e bioclasti.

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ANALISI RADIOMETRICHE

POROSITA' E DENSITA' DEL SEDIMENTO Circa la metà del sedimento di ogni campione ottenuto sub-campionando le carotine delle benne ed estrudendo le carote a gravità SW è stato prima pesato e poi liofilizzato fino al completo prosciugamento presso i laboratori di ISMAR CNR di Bologna. La formula generalmente utilizzata per calcolare la porosità è quella fornita da [Berner (1980)]:

ρ = 1 / (1 + % δa/ δss) (1) dove ρ indica la porosita', δa e δss rappresentano rispettivamente la densità dell'acqua e del sedimento secco. Nell'applicare la formula 1 sono stati utilizzati per δa e δss i valori medi di 1,027 e 2,5 kg m-3. Come è possibile notare dalla formula (1) i valori di porosità, ovvero la misura standardizzata del rapporto tra volume d'acqua e volume totale del sedimento, variano relativamente alla percentuale d'acqua nel campione e, generalmente, tendono a diminuire procedendo verso il basso della carota, in ragione della maggiore compattazione del materiale. Nel nostro caso essendo carotine di poche decine di cm non c’è una grande differenza di compattazione. La densità è stata calcolata tramite la porosità attraverso la relazione [Berner (1980)]:

d = δss - (ρ - δss ) (2)

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Figura 18 – Andamenti della porosità nei campioni analizzati.

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ANALISI RADIOMETRICHE 210Pb Dal decadimento radioattivo dell’238U presente nelle rocce terrestri si genera 226Ra e da esso 222Rn, gas nobile che si diffonde nella troposfera e stratosfera e decade dopo circa 4 giorni, producendo metalli pesanti tra cui 210Pb che, per precipitazione atmosferica, ricade sulla superficie terrestre (Robbins&Edgington, 1975; Appleby&Oldfield, 1978). Pertanto la distribuzione di 210Pb dipende fondamentalmente dalla estensione e localizzazione delle terre emerse ed il meccanismo di apporto in un dato bacino acquatico è per fallout diretto o per drenaggio fluviale di particellato (prevalenza dell’erosione sulla dissoluzione). Il trasferimento di questo radionuclide all’interfaccia deposizionale avviene principalmente per adsorbimento sul particellato sospeso o anche per coprecipitazione con gli ossidi di Mn e gli idrossidi di Fe, o per formazione di solfuri di Pb insolubili in acque anossiche. L’alta affinità per il particolato inibisce grandemente la diffusione del piombo nelle acque interstiziali, tanto che esso può essere considerato immobile (Matthews&Potipin, 1985). Il contenuto di 210Pb nei sedimenti marini superficiali non è in equilibrio con quello del 226Ra, ma in eccesso, a causa dell’apporto atmosferico che si somma alla frazione derivante dal decadimento diretto del 226Ra in situ (detta frazione supportata; Lalou, 1982). Poiché il 210Pb emette radiazioni gamma a un’energia molto bassa, si preferisce misurarlo attraverso il radionuclide figlio 210Po (tempo di dimezzamento: 138 giorni) che decade con emissione di particelle alfa in 206Pb stabile e viene considerato quindi in equilibrio secolare col padre (con uguale attività). Il 210Po ha inoltre la caratteristica di depositarsi spontaneamente sull’Ag, in soluzione acida. Negli ultimi decenni, le datazioni radiometriche 210Pb nei sedimenti recenti hanno permesso di capire le variazioni dei tassi di accumulo in zone marine costiere influenzate da apporti fluviali (Cattaneo et al., 2003), ridistribuzione lungo costa dei sedimenti (Radakovitch et al., 1999) ed improvvise inondazioni (Goodbred&Kuehl, 1998; Sommerfield et al., 1999). Lo stesso metodo viene usato in questo studio per determinare età e tasso di accumulo del drappeggio pelitico sovrastante le dune sabbiose presenti nell’area del deposito depB5 e comprednerne così la dinamicità.

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La catena radioattiva termina con il 206Pb che è elemento stabile; ognuno dei radionuclidi della catena ha vita media e tempo di dimezzamento propri.

Per l'analisi mediante spettrometria alfa si procede alla separazione del 210Po dal sedimento mediante attacco acido e successiva deposizione su dischetti d'argento (Frignani e Langone, 1991; Frignani et alli 1993; Rapporto CNR 28, 24). Di seguito vengono riportati i passaggi eseguiti per la misurazione:

 aggiunta a 1 g di sedimento secco polverizzato un volume di HNO3 8N corrispondente a circa 8 volte il peso del campione e successivamente 209Po ad attività nota (standard interno) per la valutazione dell’efficienza di estrazione e deposizione;

 riscaldamento del preparato a 110°C per circa un’ora e aggiunta di H2O2 al 30% allo scopo di ossidare completamente la sostanza organica presente;  secondo riscaldamento, quindi centrifuga;  separazione del sopranatante in un becher per l’evaporare a 85°C;  per una migliore estrazione si procede nuovamente secondo il metodo sopra descritto;  a questo punto, attraverso l’evaporazione, si porta quasi a secco e si aggiungono piccole

quantità di HCl per eliminare l’azoto dell’HNO3 fino alla scomparsa dei fumi rossi;  aggiunta di HCl 1,5 N e acido ascorbico (che impedisce la deposizione del Fe trivalente, riducendolo);

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 un dischetto numerato viene posizionato sul fondo del becher, questo viene posto su un oscillatore e la deposizione spontanea avviene a temperatura ambiente durante una notte;  prelievo del dischetto d’Ag, sciacquatura con acqua distillata e conservazione al riparo dall’aria fino al momento del conteggio.

La durata standard del conteggio varia da 24 a 48 ore a seconda dell’attività del campione. L’eccesso di 210Pb (210Pbex) è calcolato dalla differenza di 210Pb totale e supportato. Si assume che il valore di 210Pb supportato sia costante lungo tutta la carota sub-campionata. La misura delle emissioni alfa viene effettuata tramite Sistema di spettrometria Alfa (Ortec-ALPHA- ENSEMBLE) con otto rivelatori (model Bu 024-xx-AS (xx= 4 da 450 mm2 e 6 da 600 mm2 (alloggiati in otto camere a vuoto di conteggio (n.4 ALPHA-DUO-M1: Dual input Alpha Ensemble expansion spectrometer) con software di Emulazione MCA Maestro-32. Tutti i valori dei radionucludi sono espressi in Bq/kg secco (dove Bq rappresentà l’attività, ovvero i decadimenti per secondo). Dall’analisi del profilo verticale di questi radionuclidi nei sedimenti è possibile quindi valutare la velocità di sedimentazione (Koide et al., 1972). Poiché l’emivita del 210Pb è di 22 anni, il metodo è applicabile allo studio di processi con scale temporali inferiori ai 100 anni. Per la caratterizzazione dei siti campione, sono state effettuate 59 estrazioni., utili ad avere un profilo del del decadimento del Pb sufficiente per tutte e 12 le stazioni di campionamento.

Calcolo della velocità di sedimentazione a partire da dati 210Pb Come sopra accennato, la presenza del 210Pb nei sedimenti di recente estrazione ha due sorgenti principali: a) fallout dall’atmosfera: il 210Pb prodotto dal decadimento del 222Rn emanato in atmosfera si deposita nel sedimento b) decadimento in situ del 226Ra

Il 222Rn, un precursore del 210Pb nella catena dell’238U, viene emanato dalla crosta terrestre, diffuso in atmosfera nella quale decade rapidamente (T1/2= 3.8 d) tramite una serie di nuclidi a vita breve in 210Pb (Robbins&Edgington, 1975; Appleby&Oldfield, 1978; Carvahalo, 2011). Quest’ultimo viene

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rimosso dall’atmosfera principalmente dalle precipitazioni, raggiungendo in breve tempo i sedimenti marini e lacustri poco profondi.

226 210 L’attività in eccesso (non supportato dal Ra) dovuta alla precipitazione atmosferica Aecc ( Pb) diminuisce in funzione della profondità del sedimento; al contrario, l’attività in situ supportata dal

226 210 genitore Ra, Asup ( Pb), non dipende dalla profondità in quanto assunta in equilibrio ed è quindi costante (Matthews&Potipin, 1985).

Assumendo che il fallout P del 210Pb sia costante per unità di tempo e di superficie e che la diffusione del radionuclide all’interno del sedimento sia trascurabile, è possibile determinare il rateo di sedimentazione “s” .

CAMPIONE da cm a cm prof. cm porosità Pb-210 SP3_B01 0.0 0.50 0.25 0.45 74.25 SP3_B01 0.5 1.50 1.00 0.46 SP3_B01 1.5 2.50 2.00 0.45 74.01 SP3_B01 2.5 3.50 3.00 0.46 SP3_B01 3.5 4.50 4.00 0.45 58.67 SP3_B01 4.5 5.50 5.00 0.43 SP3_B01 5.5 6.50 6.00 0.41 SP3_B01 6.5 7.50 7.00 0.41 30.82 SP3_B01 7.5 8.50 8.00 0.40 38.61 SP3_B02 0.0 0.50 0.25 0.41 60.49 SP3_B02 0.5 1.50 1.00 0.40 SP3_B02 1.5 2.50 2.00 0.50 81.78 SP3_B02 2.5 3.50 3.00 0.48 62.54 SP3_B02 3.5 4.50 4.00 0.45 SP3_B02 4.5 5.50 5.00 0.45 60.12 SP3_B03 0.0 0.80 0.40 0.51 65.10 SP3_B03 0.8 1.80 1.30 0.50 SP3_B03 1.8 2.80 2.30 0.51 73.84 SP3_B03 2.8 3.80 3.30 0.52 SP3_B03 3.8 4.80 4.30 0.51 SP3_B03 4.8 5.80 5.30 0.51 61.58 SP3_B03 5.8 6.80 6.30 0.47

39

SP3_B03 6.8 7.80 7.30 0.44 25.78 SP3_B03 7.8 8.80 8.30 0.42 SP3_B03 8.8 9.80 9.30 0.40 14.37 SP3_B03 9.8 10.80 10.30 0.38 10.84 SP3_B04 0.0 0.50 0.25 0.48 70.32 SP3_B04 0.5 1.50 1.00 0.47 SP3_B04 1.5 2.50 2.00 0.46 74.77 SP3_B04 2.5 3.50 3.00 0.43 SP3_B04 3.5 4.50 4.00 0.45 SP3_B04 4.5 5.50 5.00 0.44 SP3_B04 5.5 6.50 6.00 0.43 48.72 SP3_B04 6.5 7.50 7.00 0.41 SP3_B04 7.5 8.50 8.00 0.40 SP3_B04 8.5 9.50 9.00 0.39 23.54 SP3_B04 9.5 10.50 10.00 0.42 SP3_B04 10.5 11.50 11.00 0.40 SP3_B04 11.5 12.50 12.00 0.37 12.20 SP3_B04 12.5 13.50 13.00 0.38 SP3_B04 13.5 14.50 14.00 0.38 10.72 SP3_B05 0.0 1.00 0.50 0.46 75.31 SP3_B05 1.0 2.00 1.50 0.52 SP3_B05 2.0 3.00 2.50 0.50 SP3_B05 3.0 4.00 3.50 0.50 SP3_B05 4.0 5.00 4.50 0.50 SP3_B05 5.0 6.00 5.50 0.50 81.11 SP3_B05 6.0 7.00 6.50 0.46 SP3_B05 7.0 8.00 7.50 0.44 SP3_B05 8.0 9.00 8.50 0.45 34.45 SP3_B05 9.0 10.00 9.50 0.43 SP3_B05 10.0 11.00 10.50 0.44 SP3_B05 11.0 12.00 11.50 0.43 SP3_B05 12.0 13.00 12.50 0.41 16.74 SP3_B06 0.0 0.50 0.25 0.49 66.11 SP3_B06 0.5 1.50 1.00 0.48 SP3_B06 1.5 2.50 2.00 0.51 89.13

40

SP3_B06 2.5 3.50 3.00 0.49 SP3_B06 3.5 4.50 4.00 0.48 72.69 SP3_B06 4.5 5.50 5.00 0.47 SP3_B06 5.5 6.50 6.00 0.47 46.09 SP3_B06 6.5 7.50 7.00 0.43 SP3_B06 7.5 8.50 8.00 0.42 18.46 SP3_B06 8.5 9.50 9.00 0.43 SP3_B06 9.5 10.50 10.00 0.42 SP3_B06 10.5 11.50 11.00 0.40 12.18 SP3_B07 0.0 0.50 0.25 0.45 63.71 SP3_B07 6.0 7.00 6.50 0.45 43.80 SP3_B07 16.0 17.00 16.50 0.44 9.37 SP3_B08 0.0 0.50 0.25 0.46 66.48 SP3_B08 8.0 9.00 8.50 0.46 31.05 SP3_B08 19.0 20.00 19.50 0.34 9.76 SP3_B09 0.0 0.50 0.25 0.44 64.78 SP3_B09 8.0 9.00 8.50 0.45 45.01 SP3_B09 19.0 20.00 19.50 0.37 10.09 SP3_B10 0.0 1.50 0.75 0.53 73.57 SP3_B10 5.0 6.00 5.50 0.50 SP3_B10 15.0 16.00 15.50 0.38 9.94

SP3_SW02 0 1 0.5 0.41 62.33 SP3_SW02 1 2 1.5 0.44 69.65 SP3_SW02 2 3 2.5 0.44 55.50 SP3_SW02 3 4 3.5 0.43 42.68 SP3_SW02 4 5 4.5 0.41 22.78 SP3_SW02 5 6 5.5 0.38 20.86 SP3_SW02 6 7 6.5 0.37 14.47 SP3_SW03 0 1 0.5 0.37 50.30 SP3_SW03 1 2 1.5 0.41 60.96 SP3_SW03 2 3 2.5 0.42 64.86 SP3_SW03 3 4 3.5 0.45 64.40 SP3_SW03 4 5 4.5 0.43 45.70 SP3_SW03 5 6 5.5 0.43 23.72 SP3_SW03 6 7 6.5 0.43 20.48

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SP3_SW03 7 8 7.5 0.42 12.46 SP3_SW03 8 9 8.5 0.40 SP3_SW03 9 10 9.5 0.37 10.45 SP3_SW03 10 11 10.5 0.36 SP3_SW03 11 12 11.5 0.35 9.81 SP3_SW03 12 13 12.5 0.35 SP3_SW03 13 14 13.5 0.35 SP3_SW03 14 15 14.5 0.35 SP3_SW03 15 16 15.5 0.33 10.10 SP3_SW03 16 17 16.5 0.34 Tabella 14 - Elenco dei campioni prelevati dalle benne e dagli SW e di quelli analizzati (59) con il metodo radiometrico.

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Figura 19 – Curve del Pb in eccesso. Si vede che mediamente il Pb in eccesso va a 0 a circa 12 cm di profondità in tutti le stazioni di campionamento (SP3, benne ed SW3 carotaggi SW104). Questo significa che i primi 12 cm di sedimento rappesentano la sedimentazione degli utlimi 100 anni circa.

CONCLUSIONI

Nella macroarea B, il grande deposito sabbioso organizzato in grandi forme di fondo, dune, e definito depB5, è caratterizzato da uno spessore di copertura pelitica che non è stato possibile univocamente determinare nelle fasi di progetto, sia perché il vibrocarotiere utilizzato secondo contratto non è in grado di recuperare e conservare le prime decine di centimetri della colonna sedimentaria sia perché, questo spessore è di gran lunga inferiore alla risoluzione delle indagini indirette di tipo sismico. Una conoscenza più precisa della natura e dello spessore della copertura pelitica era necessaria ai fini di una migliore comprensione della dinamica sedimentaria di quest’area e a capire se il trasporto sul fondo potrebbe essere di tale intensità e frequenza da cancellare rapidamente le tracce delle draghe a seguito di un eventuale prelievo del materiale dal fondo.

Al fine di caratterizzare la sottile copertura pelitica del deposito depB5 sono state effettuate 12 stazioni durante la campagna di FASE 4, di cui 10 bennate (BE01-10) e 2 carotaggi a gravità SW-104

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(SW02-03), ricadenti in modo omogeneo in tutte le 4 aree di dragaggio individuate nella FASE 4: AREA DI DRAGAGGIO NORD, AREA DI DRAGAGGIO SUD, AREA D DRAGAGGIO CENTRALE, AREA DI DRAGAGGIO „SECCA“. Erano inoltre disponibili altri 6 campionamenti effettuati tramite box corer, che sono stati utilizzati per le analisi sedimentologiche, petrografiche e composizionali dei primi decimetri di sedimento, ivi inclusa la copertura pelitica, al fine di una caratterizzazione completa del deposito depB5.

 Innanzitutto i campioni hanno permesso di concludere che la copertura pelitica è estremamente sottile o addirittura assente, se intesa come sola pelite. La copertura infatti è rappresentata da un sottile velo pelitico emipelagico da fall out (0,5 – 1 cm), seguito da circa 10-15 cm di sabbia pelitica. Oltre questa profondità è presente sabbia. Pertanto siamo di fronte ad un deposito con tasso di sedimentazione bassissimo (< 1 mm/anno). Le analisi radiometriche effettuate sui primi 15-20 cm di sedimento hanno permesso di stabilire che il Pb in eccesso si esaurisce nei primi 10-13 cm di profondità, questo significa che con ogni probabilità c’è un tempo di quiescenza di almeno 100 anni, durante i quali il particellato ha tempo di depositarsi sul fondo ed aggregarsi alla sabbia. L’assenza di una vera copertura pelitica è indicatore del fatto che comunque quest‘area è continuamente soggetta a trasporto sul fondo, come anche testimoniato dalle faune presenti a fondo mare, che in larga parte appartengono a quote batimetriche inferiori e che sono state trasportate verso quest‘area. In generale, da una prima osservazione queste faune non sembrano indicare la presenza di habitat di particolare pregio e possono rientrare nella catalogazione che verrà discussa di seguito: habitat Non Ritenuti importanti (NR); ossia habitat molto diffusi poco vulnerabili e di scarso valore naturalistico, estetico ed economico.

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CLASSIFICAZIONE DEGLI HABITAT - MACROAREA C

DESCRIZIONE DEI CAMPIONI E DEI METODI

L’analisi dei video-rilievi effettuati mediante ROV in tre (sito A, sito C e sito D) dei quattro possibili siti di interesse minerario localizzati tra Torre dell’Ovo e Torre Suda (settore ionico della Puglia), è stata effettuata attraverso l’attenta visione dei video utilizzando il software Windows Media Player. È stato così possibile effettuare dei fermo-immagine di buona qualità relativi sia alle tipologie di fondale ritrovato sia alle varie specie macrozoobentoniche incontrate. Al fine di consentire una precisa geoferenziazione del dato rilevato su tutti gli screenshot, necessari alla caratterizzazione del tratto di fondale, è stata mantenuta in alto a sinistra la numerazione del video e al centro in basso il minuto di registrazione. In corrispondenza di sei dei sette video-transetti ROV realizzati, sono state effettuate 6 bennate di conferma che hanno permesso di raccogliere sei campioni (carote) di sedimento marino. In 4 delle stazioni è stato altresì raccolto e conservato separatamente ulteriore materiale di natura biologica.

Coordinate Campione Posizionamento Profondità (m) Sito X UTM 33 Y UTM 33 SP3_BN01C Benna su ROV2 4456557,00 723017,00 111 A SP3_BN02C Benna su ROV3 4432611,00 749802,00 58 D SP3_BN03C Benna su ROV4 4432095,00 750787,00 57 D SP3_BN04C Benna su ROV6 4425028,00 753005,00 91 C SP3_BN05C Benna su ROV7 4426471,00 751675,00 98 C SP3_BN06C Benna su ROV5 4428112,00 749761,00 115 C Tabella 15 - Informazioni relative ai sei campioni di sedimento.

Al fine di effettuare l’analisi della componente macrozoobentonica eventualmente presente nel sedimento campionato, si è proceduto, in laboratorio, con le operazioni di setacciatura. Il sedimento contenuto nelle carote è stato posto in un setaccio con apertura di maglia di 1 mm, bagnato con un moderato getto d’acqua corrente, facendo attenzione a non danneggiare gli organismi presenti.

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La setacciatura ha permesso di allontanare il sedimento fine, mentre la frazione trattenuta nel vaglio, per ciascuno dei sei campioni, è stata raccolta in un differente contenitore, etichettata e successivamente osservata per lo studio dei macroinvertebrati bentonici. Il materiale da analizzare così ottenuto è stato sottoposto ad un’operazione di smistamento (o sorting), finalizzata a separare gli organismi da identificare dal materiale inorganico residuo. Il sorting è stato effettuato con l’ausilio di uno stereomicroscopio, posizionando una piccola quantità di materiale per volta all’interno di una capsula Petri e raccogliendo gli organismi individuati. Gli organismi raccolti sono stati identificati fino al più basso livello tassonomico possibile. Considerando il fatto che la maggior parte dei resti organogeni era attribuitile a resti conchigliari di molluschi, l’identificazione specifica è stata effettuata unicamente per questo taxon considerato un buon indicatore per quanto concerne la natura dei sedimenti (Gambi et al., 1982). Il riconoscimento delle specie è stato condotto con l’ausilio dei seguenti testi monografici (Cossignani e Ardovini, 2011; Alf, 2015; Giannuzzi-Savelli et al., 1999, 2001, 2002, 2003). Dall’analisi della composizione specifica che caratterizza il sedimento analizzato è stato possibile ottenere informazioni sulle biocenosi che popolano le aree sottoposte ad indagine (sensu Pérès e Picard, 1964).

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Figura 20 – Le immagini mostrano i sei campioni di sedimento marino, prelevati mediante benna, prima delle operazioni di setacciatura.

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Figura 21 – Fasi dell’operazione di setacciatura dei campioni.

Le prospezioni video effettuate mediante ROV nonché i prelievi di sedimento effettuati mediante benna hanno permesso di definire gli habitat studiati dal punto di vista biocenotico. Successivamente è stato loro assegnato un valore naturalistico secondo i seguenti criteri: vulnerabilità; valore naturalistico; rarità; valore estetico e valore economico presenti nella tabella di valutazione degli habitat in Relini e Giaccone nel 2009. Vulnerabilità 1: elevata 2: intermedia 3: scarsa Valore naturalistico 1: elevato 2: intermedio 3: scarso

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Rarità 1: presenza in uno o pochi siti 2: rara, endemico con distribuzione puntiforme 3: diffuso Valore estetico 1: elevato 2: intermedio 3: scarso Valore economico 1: elevato 2: intermedio 3: scarso

Sulla base dei suddetti criteri gli habitat sono stati classificati in:  habitat determinanti o Prioritari (P); ossia habitat per i quali è indispensabile la conservazione, in cui almeno due dei criteri di valutazione siano uguali a 1;  habitat Rimarchevoli (R); ossia habitat meritevoli di particolari attenzioni dal punto di visa gestionale; in cui almeno uno dei criteri di valutazione sia uguale a 1;  habitat Non Ritenuti importanti (NR); ossia habitat molto diffusi poco vulnerabili e di scarso valore naturalistico, estetico ed economico

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ANALISI VISIVA DEI ROV

TRANSETTO ROV 1 Prof. da -117 a -121m Caratterizzazione sintetica: Fondale Detritico Infangato (DE sensu Pérès & Picard, 1964). L’intero video-rilievo (Fig. ROV1.A) ha mostrato un fondale pressoché omogeneo caratterizzato da sabbie detritiche infangate (Fig. ROV1. B) con evidenti bio-turbazioni dovute molto probabilmente a crostacei decapodi (Fig. ROV1.C). La componente macrobentonica epipsammica è risultata alquanto scarsa (come è da normale su questo tipo di fondali) ed è caratterizzata dalla sporadica presenza dello crinoideo Antedon mediterraneus (Fig. ROV1.D), dell’anellide tubicolo Sabella pavonina (Fig. ROV1.E), dalle colonie del foraminifero Pelosina sp. (Fig. ROV1.F) nonché dal riccio irregolare Echinocardium cordatum la cui presenza è stata confermata dal rinvenimento dei suoi inconfondibili resti di endoscheletro (Fig. ROV1.G). Per quanto concerne la fauna vagile durante l’intero prospezione ROV 1 sono stati incontrati pochi esemplari di teleostei tra cui triglie di fango Mullus barbatus (Fig. ROV1.H), triglidi Trigoporus lastoviza (Fig. ROV1.I) e piccoli pleronettiformi della specie Bothus podas (Fig. ROV1.L). Interessante è stato il rinvenimento di numerosi esemplari del crostaceo decapode Munida sp. (Fig. ROV1.M), un crostaceo decapode con abitudini fossorie che spiega l’elevato numero di bioturbazioni rilevate sull’intera area di fondale investigato. Infine è stata rilevata una striscia ovigera appartenente al gasteropode Tonna galea (Fig. ROV1.N).

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Figura 22 – ROV1.A: Mappa dell’area di studio. In particolare il sito A in cui è stato effettuato il transetto ROV1.

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Figura 23 – ROV1. B: Particolare del fondale detritico infangato.

Figura 24 – ROV1.C: Fondale detritico infangato con tubo di un anellide appartenente al genere Sabella sp.

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Figura 25 – ROV1.D: Esemplare dello crinoideo Antedon mediterraneus.

Figura 26 – ROV1.E: Esemplare dell’anellide polichete Sabella pavonina.

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Figura 27 – ROV1.F: Fondale detritico infangato con colonie del foraminifero del genere Pelosina.

Figura 28 – ROV1.G: Endoscheletro del riccio irregolare Echinocardium cordatum.

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Figura 29 – ROV1.H: Esemplare della triglia di fango Mullus barbatus.

Figura 30 – ROV1.I: Esemplare del triglidae Trigoporus lastoviza.

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Figura 31 – ROV1.L: Esemplare del Pleuronettiforme Bothus podas.

Figura 32 – ROV1.M: Fondale bioturbato da esemplari del crostaceo decapode Munida sp.

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Figura 33 – ROV1.N: Caratteristica striscia ovigera del gasteropode Tonna galea.

Nei pressi del video transetto denominato ROV1 non sono state effettuate bennate di conferma.

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TRANSETTO ROV 2 Profondità da -109 a -110m Caratterizzazione sintetica: Fondale Sabbioso Infangato con componente detritica (Sabbie Infangate e DE sensu Pérès & Picard, 1964).

Figura 34 – ROV2.A: Mappa dell’area di studio. In particolare il sito A in cui è stato effettuato il transetto ROV2.

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Il rilievo video denominato ROV2 (Fig. ROV2.A) ha evidenziato dei fondali caratterizzati da sabbie infangate, con evidenti bio-turbazioni (Fig. ROV2.B), nonché da una componente più grossolana attribuibile ad un detritico infangato (Fig. ROV2. C) con sporadica presenza di hardground di piccole dimensioni (Fig. ROV2. D). Per quanto concerne la componente macrobentonica epipsammica si segnala la sporadica presenza dello crinoideo Antedon mediterraneus (Fig. ROV2.E), dell’anellide tubicolo Sabella pavonina (Fig. ROV2.F) nonché di colonie di foraminiferi (Fig. ROV2.G). In prossimità degli hardground, parzialmente ricoperti da Briozoi incrostanti (Fig. ROV2.H), non identificabili attraverso le sole immagini, e da anellidi serpulidi appartenenti al genere Protula, sono stati identificati esemplari del pesce teleosteo Serranus cabrilla (Fig. ROV2.I) e dell’echiurideo Bonellia viridis (Fig. ROV2.L). Di quest’ultima specie sono evidenti le lunghe proboscidi estroflesse con la caratteristica terminazione bifida di colore verde scuro.

Figura 35 – ROV2.B: Fondale sabbio fangoso bioturbato.

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Figura 36 – ROV2 C: Detriti organogeni (Gusci di bivalve Cardium sp.) su fondale infangato.

Figura 37 – ROV2.D: Piccoli hardgroud su fondale infangato.

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Figura 38 – ROV2.E: Esemplare dello crinoideo Antedon mediterraneus su fondale detritico infangato.

Figura 39 – ROV2.F: Esemplare dell’anellide polichete Sabella pavonina su fondale sabbio fangoso.

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Figura 40 – ROV2.G: Fondale detritico infangato con Antedon mediterraneus e colonie di foraminiferi del genere Pelosina.

Figura 41 – ROV2.H: Briozoi incrostanti su piccoli hardground infangati.

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Figura 42 – ROV2.I: Esemplare del teleosteo Serranus cabrilla e anellide polichete del genere Protula.

Figura 43 – ROV2.L: Proboscide bifida dell’echiurideo Bonellia viridis.

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Lungo il tragitto del transetto denominato ROV2, e precisamente nel punto di coordinate 40°13’47”N 17°37’16”E, alla profondità di 111 m, è stata effettuata una bennata di conferma denominata SP3_BN01C. Da una prima analisi macroscopica della frazione del campione SP3_BN01C trattenuta dal setaccio è possibile osservare come questa sia costituita quasi esclusivamente da frammenti di conchiglie di molluschi nonché di resti di colonie di briozoi eretti. L’analisi del materiale setacciato ha portato all’identificazione di 29 specie di molluschi, delle quali soltanto 2, i bivalvi Timoclea ovata e Astarte sulcata, hanno mostrato esemplari vivi. L’elenco delle specie di molluschi rinvenute nel campione SP3_BN01C è riportato in Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.. Il sedimento del campione SP3_BN01, pur evidenziando la presenza di specie riconducibili ad una particolare biocenosi del circalitorale, quella del detritico costiero, quali i molluschi bivalvi Pitar rudis e Abra alba, risulta caratterizzato da una rilevante presenza del bivalve Nucula sulcata, specie strettamente vasicola nonché da altre specie vasicolo tolleranti, quali il gasteropode Turritella communis e lo stesso bivalve Abra alba, che consentono di stabilire che tale fondale possa essere considerato un fondale Detritico Infangato (DE sensu Pérès e Picard, 1964).

Figura 44 – Campione di sedimento SP3_BN01C.

Figura 45 – Campione SP3_BN01C setacciato. 65

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TRANSETTO ROV 3 Profondità da -56 a -58 m Caratterizzazione sintetica: Detritico Costiero (DC sensu Pérès e Picard, 1964) con aree di matte morta di Posidonia oceanica ormai completamente ricoperta da sedimento fine e detriti biogeni.

Figura 46 – ROV3.A: Mappa dell’area di studio. In particolare del sito D in cui è stato effettuato il transetto ROV3.

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Il video-rilievo di questo tratto di fondale (Fig. ROV3.A) evidenzia nella prima parte della registrazione un fondale sabbio-fangoso (Fig. ROV3.B) con sporadica presenza di resti organogeni (resti di conchiglie e dermascheletri di ricci irregolari) (Fig. ROV3.C) in cui l’unica presenza di specie macrobentoniche è attribuibile alla piccolo ofiura Ophiotrix fragilis (Fig. ROV3.D). A partire dal minuto 1.27 del video 0021 la componente detritica aumenta ed è stata rilevata la sporadica presenza algale (Fig. ROV3.E; F) associate a detritico sempre più grossolano con resti di bivalvi e del grande gasteropode Tonna galea (Fig. ROV3.G) la cui presenza è confermata dal ritrovamento delle sue inconfondibili fasce ovigere (Fig. ROV3.H). A partire dal minuto 7.22 del filmato 00021 la componente detritica del fondale aumenta e in alcuni tratti e ancora possibile vedere delle alterazioni del fondale che farebbero pensare alla presenza di matte morta di Posidonia oceanica ormai completamente infangata e ricoperta da detriti organogeni spesso colonizzati da alghe incrostanti come le rodoficee appartenente al genere Peyssonellia (Fig. ROV3.I). In questo tratto di fondale che mostra chiaramente la tipologia del Detritico Costiero Infangato (DE sensu Pérès e Picard, 1964) è stata rilevata la presenza di numerosi esemplari dell’ofiura Ophyotrix fragilis (Fig. ROV3.D), che in questi ambienti può formare delle vere e proprie facies. Per quanto concerne la fauna vagile in questo ambiente sono stati osservati pochi esemplari di tracina Trachinus draco (Fig. ROV3.L). A partire dal minuto 9.14 del filmato 00022 la struttura del Detritico Costiero Infangato è ancora più evidente e tra i vari detriti organogeni colonizzati dalle rodoficee incrostanti del genere Peyssonellia è stato evidenziato il crostaceo decapode Derilambrus angulifrons (Fig. ROV3.M), che si mimetizza tra il detritico e le alghe, numerosi dermascheletri dello spatangoide Spatangus purpureus (Fig. ROV3.N), resti algali assimilabili a resti di Ulvacee (Fig. ROV3.O). A partire dal video 00023 è stata rinvenuta la presenza numerosa del riccio regolare Stylocidaris affinis (Fig. ROV3.P), che proprio sul Detritico Costiero forma aggregazioni o facies più o meno ampie (Fig. ROV3.Q), nonché la presenza di esuvie del granchio melograno Calappa granulata, anche quest’ultima specie tipica del Detritico Costiero (Fig. ROV3.R). Si segnala inoltre la bizzarra presenza di un esemplare di gronco Conger conger, quasi completamente infossato nel sedimento con soltanto il capo che fuoriesce (Fig. ROV3.S), la presenza sporadica dell’ascidia solitari Ascidiella sp (Fig. ROV3.T). A fine filmato è stata rilevata la presenza di un vecchio bidone metallico, ormai completamente incrostato da alghe rosse, briozoi e piccoli anellidi serpulidi, che funge da riparo e tana per un esemplare di Serranus cabrilla nonché come podio trofico per diversi esemplari dello crinoide Antedon mediterraneus (Fig. ROV3.U).

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Figura 47 – ROV3.B: Fondale sabbio fangoso.

Figura 48 – ROV3.C: Resti organogeni su fondale sabbio fangoso.

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Figura 49 – ROV3.D: Esemplare dell’ofiurideo Ophiotrix fragilis.

Figura 50 – ROV3.E: Alga bruna Nemastomatales..

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Figura 51 – ROV3.F: Alga rossa Ceramiales.

Figura 52 – ROV3.G: Resti organogeni (conchiglia del gasteropode Tonna galea)

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Figura 53 – ROV3.H: Fascia ovigera del gasteropode Tonna galea.

Figura 54 – ROV3.I: Rodoficee del genere Peyssonellia su fondale detritico su probabile matte morta di Posidonia oceanica.

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Figura 55 – ROV3.L: Esemplare di tracina (Trachinus draco).

Figura 56 – ROV3.M: Crostaceo decapode Derilambrus angulifrons mimetizzato tra le rodoficee.

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Figura 57 – ROV3.N: Endoscheletro del riccio irregolare Spatangus purpureus.

Figura 58 – ROV3.O: Resti algali di Ulvacee.

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Figura 59 – ROV3.P: Esemplare di riccio regolare Stylocidaris affinis.

Figura 60 – ROV3.Q: Fondale detritico con facies a Stylocidaris affinis.

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Figura 61 – ROV3.R: Esuvia del Granchio melograno Calappa granulata.

Figura 62 – ROV3.S: Esemplare di Conger gonger completamente infossato nel sedimento.

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Figura 63 – ROV3.T: Esemplare dell’ascidiaceo solitario Ascidiella sp.

Figura 64 – ROV3.U: Bidone metallico ormai completamente concrezionato con il teleosteo Serranus cabrilla e lo crinoideo Antedon mediterraneus.

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In corrispondenza del transetto ROV3, nel punto di coordinate 40°00’24”N 17°55’35”E, alla profondità di 58 m, è stata effettuata una bennata identificata con codice SP3_BN02C. Da una prima analisi macroscopica del materiale setacciato dal campione SP3_BN02C è possibile osservare come questa sia costituita quasi esclusivamente da frammenti di conchiglie di molluschi nonché da resti di colonie di briozoi eretti. Nel sito SP3_BN02C è stato, inoltre, raccolto e conservato separatamente altro materiale biologico che rispecchia comunque la composizione ritrovata nel campione setacciato e che comprende anche in questo caso frammenti di briozoi e alcuni resti conchigliari tra i quali valve dei bivalvi Timoclea ovata e Centrocardita aculeata nonché conchiglie del gasteropode Calyptrea chinensis. L’analisi del materiale setacciato ha portato all’identificazione di 53 specie di molluschi (23 specie di Gasteropodi, 29 di Bivalvi e una specie di Scafopode). Delle specie rilevate, soltanto le sei specie di bivalvi Saccella commutata, Modiolula phaseolina, Parvicardium minimum, Timoclea ovata, Pitar rudis e Corbula gibba, hanno presentato esemplari vivi. L’elenco delle specie di molluschi rinvenute nel campione SP3_BN02C è riportato in Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.. Il campione SP3_BN02C è caratterizzato dalla presenza di specie considerate esclusive della biocenosi del Detritico Costiero (DC sensu Pérès e Picard, 1964), come i bivalvi Abra prismatica, Modiolula phaseolina e Moerella donacina e il polichete Ditrupa arietina, del quale sono stati rinvenuti i tubi calcarei. Anche i bivalvi Palliolum incomparabile, Papillicardium papillosum e Pitar rudis, rinvenuti in questo sito di campionamento sono specie caratteristiche di questa tipologia di fondale.

Figura 65 – Campione di sedimento SP3_BN02C.

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Figura 66 – Materiale di origine biologica raccolto sul sito SP3_BN02.

Figura 67 – Campione SP3_BN02C setacciato.

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TRANSETTO ROV 4 Profondità dai -55 ai -56 m Caratterizzazione sintetica: Fondale Detritico Infangato caratterizzato dalla presenza di nuclei di Coralligeno anch’essi parzialmente ricoperti di sedimenti fini (DE+C sensu Pérès e Picard, 1964).

Figura 68 – ROV4.A: Mappa dell’area di studio. In particolare del sito D in cui è stato effettuato il transetto ROV4.

Il tracciato ROV denominato ROV4 è stato effettuato ad una profondità di circa 55 seguendo un orientamento pressoché perpendicolare alla linea di costa (Fig. ROV4.A). Il fondale visionato 80

durante questo transetto evidenzia un fondale detritico infangato (Fig. ROV4.B) su cui si ergono dei pinnacoli di Coralligeno alti circa 1 m (Fig. ROV4.C). Malgrado la presenza di sedimenti fini, che di fatto ricoprono anche gran parte delle biocostruzioni, i pinnacoli di Coralligeno appaiono concrezionati da rodoficee incrostanti principalmente appartenenti ai generi Mesophyllum Fig. ROV4.D e Peyssonellia (Fig. ROV4.E), da poriferi incrostanti come Spirastrella cunctatrix (Fig. ROV4.D) e Dendroxea sp. (Fig. ROV4.F) nonché da briozoi ramificati Myriapora truncata (Fig. ROV4.G). Per quanto concerne le specie erette si segnala la presenza delle spugne Agelas oroides (Fig. ROV4.H) e Axinella verrucosa (Fig. ROV4.I), quest’ultime spesso completamente epifitate dallo zoantario Parazoantus axinellae (Fig. ROV4.L), sporadici coralliti delle madrepore solitarie Leptopsammia pruvoti (Fig. ROV4.M), dal caratteristico colore giallo, e Caryophyllia sp. (Fig. ROV4.M). Negli anfratti della biocostruzione coralligena sono presenti numerosi esemplari dell’echiurideo Bonellia viridis (evidenti sono le proboscidi estroflesse di colore verde scuro con la caratteristica terminazione biforcuta) (Fig. ROV4.N), esemplari dei ricci Centrostephanus longispinus (riccio diadema mediterraneo) (Fig. ROV4.O), nonché numerosi esemplari dell’ascidiaceo Halocynthia papillosa (Fig. ROV4.M). Intorno alle biocostruzioni coralligene è stato rinvenuto un substrato detritico grossolano infangato (DE= Detritico Infangato) in cui la presenza di specie macrobentoniche è di fatto più scarsa rispetto a quella ritrovata sui pinnacoli di coralligeno fatta eccezione per sporadici rinvenimenti di talli algali attribuibili alle cloroficee della famiglia delle Ulvaceae ed ad esemplari della stessa rossa Echinaster sepositus (Fig. ROV4.P) nonché del riccio regolare Stylocidaris affinis (Fig. ROV4.Q). Per quanto concerne la fauna vagile si segnala la presenza di piccoli banchi della castagnola rossa Anthias anthias (Fig. ROV4.R) nonché esemplari dei serranidi Serranus cabrilla (Fig. ROV4.S) e S. hepatus e piccoli esemplari dello scorfano rosso Scorpaena notata (Fig. ROV4.T).

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Figura 69 – ROV4.B: Fondale detritico infangato.

Figura 70 – ROV4.C: Pinnacoli di Coralligeno alti circa 1 m.

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Figura 71 – ROV4.D: Alghe incrostanti del genere Mesophyllum in primo piano e in secondo piano spugna incrostante di colore rosso arancio Spirastrella cunctatrix.

Figura 72 – ROV4.E: Alghe incrostanti del genere Peyssonellia.

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Figura 73 – ROV4.F: Porifero incrostante di colore bianco Dendroxea sp.

Figura 74 – ROV4.G Piccolo briozoo ramificata Myriapora truncata (freccia rossa).

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Figura 75 – ROV4.H: Spugna massiva di colore arancione Agelas oroides.

Figura 76 – ROV4.I: Colonie della spugna Axinella verrucosa (freccia rossa).

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Figura 77 – ROV4.L: Spugna Axinella verrucosa comletamente epifitata dallo zoanthario Parazoanthus axinellae.

Figura 78 – ROV4.M: Coralliti solitari di Leptopsammia pruvoti (freccia rossa) dal caratteristico colore giallo, e di Caryophyllia sp. (freccia nera), cluster di 3 esemplare dell’ascidiaceo Halocynthia papillosa (freccia verde)

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Figura 79 – ROV4.N: Proboscide bifida dell’echiudideo Bonellia viridis.

Figura 80 – ROV4.O: Esemplare di riccio diadema del Mediterraneo Centrostaphanus longispinus.

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Figura 81 – ROV4.P: Esemplare dell’asteroideo Echinaster sepositus.

Figura 82 – ROV4.Q: Esemplare del riccio regolare Stylocidaris affinis.

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Figura 83 – ROV4.R: Tre esemplari di castagnola rossa Anthias anthias.

Figura 84 – ROV4.S: Esemplare del serranide Serranus cabrilla intorno ai pinnacoli di Coralligeno.

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Figura 85 – ROV4.T: Esemplare dello scorfano Scorpaena notata sui fondali detritici nei pressi dei nuclei di Coralligeno.

In corrispondenza del transetto ROV4, alle coordinate 40°00’06”N 17°56’16”E, alla profondità di 57 m, è stata effettuata una bennata di conferma denominata SP3_BN03C. Il materiale ottenuto dalla setacciatura del campione SP3_BN03C è risultato composto prevalentemente da frammenti di colonie di briozoi e resti di rodoliti, concrezioni algali costituite da varie specie di alghe rosse calcaree. Il campione conteneva, inoltre, resti del foraminifero coloniale Miniacina miniacea e numerosi scheletri calcarei di antozoi esacoralli. L’analisi del materiale setacciato ha portato all’identificazione di 90 specie di molluschi (53 specie di Gasteropodi e 37 specie di Bivalvi). Soltanto per cinque delle specie rilevate sono stati rinvenuti esemplari vivi. Tali specie sono i bivalvi Saccella commutata, Papillicardium papillosum, Gouldia minima, Timoclea ovata e Corbula gibba. L’elenco delle specie di molluschi rinvenute nel campione SP3_BN03C è riportato in Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.. Il sedimento del campione SP3_BN03C ha evidenziato la presenza di specie come i bivalvi Abra prismatica, Limaria loscombi, Modiolula phaseolina e Moerella donacina nonché il gasteropode Melanella polita, tipiche ed esclusive delle biocenosi del Detritico Costiero (DC sensu Pérès e Picard, 1964). Sono stati, inoltre, rinvenuti tubi del polichete Ditrupa arietina, anch’essa considerata specie esclusiva della biocenosi del Detritico Costiero.

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Figura 86 – Campione del sedimento SP3_BN03C.

Figura 87 – Campione SP3_BN03C setacciato.

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Figura 88 – Valva di Limaria loscombi (G. B. Sowerby I, 1823) rinvenuta nel campione SP3_BN03.

Figura 89 – Valve di Clausinella fasciata (da Costa, 1778), rinvenuta nel campione SP3_BN03.

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TRANSETTO ROV 5 Profondità da -110 a -116 m Caratterizzazione sintetica: Fondale Detritico Infangato (DE sensu Pérès e Piccard, 1964).

Figura 90 – ROV5.A: Mappa dell’area di studio. In particolare del sito C in cui è stato effettuato il transetto ROV5.

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La prospezione ROV denominata ROV5 è stata effettuata ad una profondità compresa tra i -110 e i -116 m (Fig. ROV5.A) su di un fondale sabbio fangoso bioturbato (Fig. ROV5.B) probabilmente dalla presenza di granchi del genere Liocarcinus (Fig. ROV5.C). Occasionale è risultata la presenza dello zoantario tubicolo Cerianthus membranaceus (Fig. ROV5.D) nonché di alcuni esemplari di anellidi policheti del genere Sabella (Fig. ROV5.E) e su piccoli substrati duri del genere Serpula (Fig. ROV5.F). Per quanto concerne la fauna vagile si segnala la presenza sporadica di esemplari del piccolo serrano Serranus hepatus (Fig. ROV5.G), della tracina Trachinus draco (Fig. ROV5.H), dello zerro Spicara smaris (Fig. ROV5.I), nonché del caratteristico pesce trombetta Macroramphosus scolopax (Fig. ROV5.L). Per quanto concerne l’infauna sono stati evidenziati dei coni di emissione probabilmente dovuti alla presenza di molluschi bivalvi infossati (Fig. ROV5.M) nonché dei resti di endoscheletro del riccio irregolare Echinocardium cordatum (Fig. ROV5.N). L’assemblage faunistico ritrovato è del tutto compatibile a quello normalmente presenti sui fondali detritici fangosi assimilabili al Detritico Costiero Infangato (DE sensu Pérès e Picard, 1964).

Figura 91 – ROV5.B: Fondale sabbio fangoso bio-perturbato.

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Figura 92 – ROV5.C: Crostaceo decapode del genere Liocarcinus.

Figura 93 – ROV5.D: Esemplare dello zoanthario Cerianthus membranaceus.

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Figura 94 – ROV5.E: Tubi dell’anellidi polichete appartenente al genere Sabella.

Figura 95 – ROV5.F: Esemplari dell’anellide serpulide Serpula sp, che cresce su piccoli substrati coerenti.

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Figura 96 – ROV5.G: Esemplare del piccolo serranide Serranus hepatus.

Figura 97 – ROV5.H: Esemplare di tracina Trachinus draco.

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Figura 98 – ROV5.I: Esemplare di Spicara smaris.

Figura 99 – ROV5.L: Esemplare del pesce trombetta Macroramphosus scolopax.

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Figura 100 – ROV5.M: Cono con emissione probabilmente dovuto a un mollusco bivalve infossato.

Figura 101 – ROV5.N: Endoscheletro di riccio irregolare Echinocardium cordatum.

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In corrispondenza del transetto ROV5, alla profondità di 115 m, è stata effettuata una bennata di conferma identificata con la sigla SP3_BN06C. Il campione SP3_BN06C è risultato, costituito in gran parte dalla frazione pelitica, mentre la porzione residua ottenuta dopo la setacciatura era costituita da pochi frammenti di conchiglie di molluschi. Il materiale fornito separatamente al campione setacciato comprendeva diversi frammenti di bivalvi, tra i quali è stato possibile identificare Thracia phaseolina e Flexopecten flexuosus. L’analisi del materiale setacciato ha portato all’identificazione di 22 specie di molluschi (6 specie di Gasteropodi e 16 specie di Bivalvi), delle quali solo per il bivalve Saccella commutata stati rinvenuti esemplari vivi. L’elenco delle specie di molluschi rinvenute nel campione SP3_BN06C è riportato in Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.. Il sedimento del campione SP3_BN06C presentava sia specie riconducibili alle biocenosi del Detritico Costiero (DC), come Abra alba, Pitar rudis e Flexopecten flequosus sia specie vasicole come il bivalve Nucula sulcata (Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.), e il gasteropode Turritella communis, che fanno sì che tale sedimento sia ascrivibile ad un DE (sensu Picard, 1965).

Figura 102 – Campione di sedimento SP3_BN06C.

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Figura 103 – Campione SP3_BN06C setacciato.

Figura 104 – Materiale di origine biologica rinvenuto sul sito di campionamento SP3_BN06.

Figura 105 – Valva di Nucula sulcata Bronn, 1831, campione SP3_BN06.

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TRANSETTO ROV 6 Profondità da -79 a -109 m Caratterizzazione sintetica: Fondale Detritico Infangato (DE sensu Pérès e Picard, 1964) con facies ad anellidi serpulidi del complesso Filograna/Salmacina, nonché nuclei di Coralligeno.

Figura 106 – ROV6.A: Mappa dell’area di studio. In particolare del sito C in cui è stato effettuato il transetto ROV6.

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La prospezione ROV6 è stata effettuata perpendicolarmente alla linea di costa ad una profondità compresa tra i -79 e i -109 m (Fig. ROV6A). Nella prima parte del video tracciato, alla profondità di circa -93 m compare un fondale Detritico Infangato con resti organogeni attribuibili al gasteropode Tonna galea (Fig. ROV6B) nonché a resti di bivalvi (Fig. ROV6C) e di ricci irregolari Echinocardium cordatum (Fig. ROV6D) a cui si associano talli algali non identificabili. Per quanto concerne la componente macrofaunistica è stato rilevato un esemplare di Octopus vulgaris (Fig. ROV6E) qualche tubo di Anellidi del genere Sabella e tubi sottili calcarei appartenenti ai serpulidi del complesso generico Filograna/Salmacina. A partire dal minuto 6.34 del video 00032 inizia una vera e propria facies ad anellidi serpulidi del complesso Filograna/Salmacina (Filograna implexa + Salmacina dysteri) (Fig. ROV6.F), con la presenza di esemplari dell’oloturoideo Eustichopus raegalis (Fig. ROV6.G) e degli asteroidei Echinaster sepositus (Fig. ROV6.H) e Chaetester longipes (Fig. ROV6.I) e su piccoli substrati coerenti dell’anellide serpulide Serpula sp. (Fig. ROV6.L). Per quanto riguarda la fauna vagile si segnala la presenza del serranide Serranus cabrilla nonché del granchio melograno Calappa granulata (Fig. ROV6.M). Dal minuto 2.43 del video 00033 compaiono dei nuclei di Coralligeno (Fig. ROV6.N). I nuclei di coralligeno benché in parte infangati erano incrostanti da poriferi del genere Axinella, dagli ascidiacei Halocynthia papillosa e Ascidia mentula, dagli idroidi del genere Aglaophenia (Fig. ROV6.O). Per quanto concerne la fauna vagile sono presenti esemplari dei pesci teleostei Anthias anthias e Serranus cabrilla. Dal minuto 5.50 del video 00033 ricompare un fondale detritico infangato con Echinaster sepositus, Stylocidaris affinis (Fig. ROV6.P) e facies ad anellidi serpulidi del complesso Filugranula/Salmacina. Al minuto 3.57 del video 00034 ricompare fondale sabbio fangoso con scarsa presenza di macrobenthos con pochi esemplari del triglide Trigloporus lastoviza (Fig. ROV6.Q), dell’oloturoide Eustichopus raegalis (Fig. ROV6.R), dell’echiuro Bonellia viridis e dell’echinoide irregolare Echincardium cordatum. Dal minuto 4.42 del video 00035 ricompaio piccole concrezioni coralligene molto infangate (Fig. ROV6.S) in cui è possibile scorgere esemplari dell’anellide serpulide appartenenti al genere Protula, ricci Stylocidaris affinis spesso epifitati da crostacei cirripedi del genere Scalpellum (Fig. ROV6.T). Sul fondale intorno alle biocostruzioni coralligene sono stati rilevati gasteropodi appartenenti alla specie Cassidaia echinophora (Fig. ROV6.V) e negli anfratti esemplari dello scorpaenidae Scorpaena scrofa (Fig. ROV6.Z). Al minuto 9 del video 00035 ricompare un fondale detritico molto infangato con scarsa copertura macrobenthonica costituita dai soli ricci Stylocidaris affinis.

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Figura 107 – ROV6B: Fondale Detritico Infangato con resti del gasteropode Tonna galea.

Figura 108 – ROV6.C: Fondale Detritico Infangato con resti di bivalvi.

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Figura 109 – ROV6.D: Fondale Detritico Infangato con resti del riccio irregolare Echinocardium cordatum.

Figura 110 – ROV6.E: Esemplare del cefalopode Octopus vulgaris.

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Figura 111 – ROV6.F: Facies a Filograna/Salmacina su fondale detritico Infangato.

Figura 112 – ROV6.G: Esemplare dell’oloturideo Eustichopus raegalis nei pressi delle facies a Filograna/Salmacina

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Figura 113 – ROV6.H: Esemplare dell’asteroideo Echinaster sepositus.

Figura 114 – ROV6.I: Esemplare dell’asteroideo Chaetaster longipes.

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Figura 115 – ROV6.L.: Anellidi policheti Serpula sp. piccoli substrati coerenti.

Figura 116 – ROV6.M.: Esuvia del granchio melograno Calappa granulata.

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Figura 117 – ROV6.N: Nuclei di Coralligeno su fondale detritico; sullo sfondo due teleostei Serranus cabrilla e Anthias anthias.

Figura 118 – ROV6.O: Nucleo di coralligeno, in parte infangati, con poriferi del genere Axinella (freccia rossa), idroidi del genere Aglaophenia (freccia verde) e dagli ascidiacei Halocynthia papillosa (freccia gialla) e Ascidia mentula (freccia nera)

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Figura 119 – ROV6.P: Esemplare di riccio Stylocidaris affinis.

Figura 120 – ROV6.Q: Esemplare del triglide Trigloporus lastoviza.

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Figura 121 – ROV6.R: Esemplare dell’oloturoideo Eutichopus raegalis.

Figura 122 – ROV6.S: Piccoli nuclei di Coralligeno infangato

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Figura 123 – ROV6.T: Esemplare del riccio Stylocidaris affinis con epibionti cirripedi del genere Scalpellum.

Figura 124 – ROV6.V: Esemplare del mollusco gasteropode Cassidaia echinophora.

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Figura 125 –. ROV6.Z: Esemplare di scorfano rosso Scorpaena scofa.

In corrispondenza del transetto ROV6, alle coordinate 39°56’15”N 17°57’40”E, alla profondità di 91 m, è stata effettuata una bennata di conferma denominata SP3_BN04C (Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.). Il materiale ottenuto dalla setacciatura del campione SP3_BN04 è risultato essere composto in prevalenza da frammenti di colonie di briozoi, rodoliti e foraminiferi nonché da tubi calcarei di anellidi serpulidi. Erano, inoltre, presenti conchiglie di molluschi di grandi dimensioni ricoperte da concrezioni calcaree. Il materiale fornito separatamente al campione setacciato comprendeva frammenti più grossolani di rodoliti nonché una valva del pectinide Aequipecten opercularis. L’analisi del materiale setacciato ha portato all’identificazione di 61 specie di molluschi (29 specie di Gasteropodi, 31 specie di Bivalvi e una specie di Scafopodi). In questo campione di sedimento sono state rinvenute esclusivamente due specie per le quali sono stati ritrovati esemplari vivi, i bivalvi Saccella commutata e Timoclea ovata. L’elenco delle specie di molluschi rinvenute nel campione SP3_BN04 è riportato in Errore. L'origine riferimento non è stata trovata. Il campione identificato come SP3_BN04 è caratterizzato sia dalla presenza di specie caratteristiche del detritico costiero, come i bivalvi Limaria loscombi, Melanella polita, Moerella donacina (Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.) e Papillicardium papillosum e il gasteropode Turritella turbona sia da specie misticole come lo scafopode Antalis inaequicostata

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che farebbero propendere per la definizione di una fascia ecotonica tra un DC (Detritico Costiero) e un DE (Detritico Infangato) (sensu Picard, 1965).

Figura 126 – Campione di sedimento SP3_BN04.

Figura 127 – Campione SP3_BN04C setacciato.

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Figura 128 – Valva del Tellinide Moerella donacina (Linnaeus, 1758) trovata nel campione SP3_BN04.

Figura 129 – Il gasteropode Raphitoma pseudohystrix (Sykes, 1906) presente nel campione SP3_BN 04.

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TRANSETTO ROV 7 Profondità dai -92 ai -101 m. Caratterizzazione sintetica: Detritico Infangato (DE sensu Pérès e Picard, 1964) con facies a ofiuroidi.

Figura 130 – ROV7.A: Mappa dell’area di studio. In particolare del sito C in cui è stato effettuato il transetto ROV7.

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La prospezione video denominata ROV7 è stata effettuata in direzione Sud intercettando le isobate compre tra i -90 e i -100 m (Fig. ROV7.A). In queste area il fondale risulta caratterizzata da un Detritico Infangato (DE sensu Pérès e Picard, 1964) con scarsa presenza di organismi epispammici (Fig. ROV7.B) sia sessili che vagili a parte il rinvenimento di una facies ad ofiuroidi del genere Ophitix. Sporadica è risulta la presenza degli astereoidei Chaetaster longipes (Fig. ROV7.C), Echinaster sepositum (Fig. ROV7.D) nonché delle ofiure della specie Ophiotrix fragilis (Fig. ROV7.E) che a partire dal minuto 4.33 del video 00038 formano una vera e propria facies a ofiuroidi (Fig. ROV7.F) su fondale detritico infangato. Su questa tipologia di fondale risultato scarse le presenze di pesci teleostei dovute unicamente al triglide Trigoporus lastoviza (Fig. ROV7.G). A partire dal minuto 8 del video 00038 sono state rinvenute le lunghe proboscidi dell’echiuro Benellia viridis (Fig. ROV7.H) che setacciano attivamente il fondale infangato con le loro caratteristiche terminazioni bifide. I corpi degli esemplari di Bonellia sono rintanati in piccole biocostruzioni coralligene intorno alle quali nuotano esemplari del serranide Serranus cabrilla (Fig. ROV7.I). Esemplari della stella Peltaster placenta sono stati osservati sulle bioconcrezioni coralligene (Fig. ROV7.I). Sui fondali incoerenti tubi di anellidi del genere Sabella e ofiure Ophiotrix fragilis (Fig. ROV7.L), nonché gli oloturoidi Eusticopus raegalis, nonché lo zoantario Cerianthus membranaceus (Fig. ROV7.M). Tra i detriti sono stati rinvenuti i gusci dei bivalvi dei generi Venus e Glicimeris (Fig. ROV7.N, O) e gasteropodi del genere Cassidaria specie tipiche del Detritico Costiero.

Figura 131 – ROV7.B: Fondale Detritico Infangato con l’olotureideo Eustichopus raegalis. 117

Figura 132 – ROV7C: Esemplare dell’asteroideo Chaetaster longipes.

Figura 133 – ROV7D: Esemplare dell’asteroideo Echinaster sepositus.

118

Figura 134 – ROV7E: Esemplare dell’ofiuroide Ophiotrix fragilis.

Figura 135 – ROV7.F: Facies a ofiuroidi.

119

Figura 136 – ROV7.G: Esemplare del triglidae Trigoporus lastoviza.

Figura 137 – ROV7.H: Proboscidi dell’echiuro Bonellia viridis.

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Figura 138 – ROV7.I: Esemplare dell’Asperoideo Peltaster placenta su di un piccolo nucleo di coralligeno attorno al quale nuota un esemplare di Serranus cabrilla. Negli anfratti sono presenti gli addomi degli echiuridi Bonellia viridis.

Figura 139 – ROV7.L: Tubo di anellide polichete appartenente al genere con alla base un ofiura (Ophiotrix fragilis).

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Figura 140 – ROV7.M: Esemplare dello zoanthario Cerianthus membranaceus.

Figura 141 – ROV7.N: Resti di gusci di Bivalvi del genere Venus.

122

Figura 142 – ROV7.O: Resti di gusci di Bivalvi del genere Glicimeris.

Lungo il tragitto del transetto ROV7, è stata effettuata una bennata di conferma denominata SP3_BN05C (Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.) alla profondità di 98 m. Il materiale setacciato dal campione SP3_BN05C (Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.) è risultato costituito da frammenti di conchiglie, piccoli frammenti di colonie di briozoi, antozoi esacoralli e piccoli rodoliti. Inoltre, il materiale fornito separatamente al campione setacciato (Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.) comprendeva frammenti più grossolani di rodoliti, del mollusco gasteropode Turritella turbona nonché frammenti di conchiglie dei bivalvi Pitar rudis, Polititapes rhomboides. L’analisi del campione SP3_BN05C ha portato all’identificazione di 53 specie di molluschi (20 specie di Gasteropodi e 33 di Bivalvi), delle quali solo per 5 specie, i bivalvi Saccella commutata, Asperarca nodulosa, Bathyarca pectunculoides, Parvicardium scabrum e Timoclea ovata sono state rinvenuti esemplari vivi. L’elenco delle specie di molluschi rinvenute nel campione SP3_BN05C è riportato in Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.. Nel sedimento del campione SP3_BN05C sono state rinvenute specie esclusive della biocenosi del Detritico Costiero, come il gasteropode Turritella turbona e i bivalvi Palliolum incomparabile, Papillicardium papillosum e Pitar rudis.

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Figura 143 – Campione di sedimento SP3_BN05.

Figura 144 – Campione SP3_BN05C setacciato.

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Figura 145 – Materiale di origine biologica raccolto sul sito SP3_BN05.

Figura 146 – Valve di Bathyarca pectunculoides (Scacchi, 1835), rinvenute nel campione SP3_BN05.

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Figura 147 – Conchiglia del gasteropode Turritella turbone Monterosato, 1877, ritrovato nel campione SP3_BN05.

Figura 148 – Conchiglia del gasteropode Muricopsis cristata (Brocchi, 1814) rinvenuta nel campione SP3_BN05C.

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Specie Autore e anno Sinonimi

SP3_BN01 C SP3_BN02 C SP3_BN03 C SP3_BN04 C SP3_BN05 SP3_BN06 C C Classe Sottoclasse PROSOBRANCHIA Superordine ARCHEOGASTROPODA Ordine COCCULINIFORMIA Famiglia Lepetellidae Lepetella (de Rayneval & Ponzi, x x x x laterocompressa 1854) † Ordine VETIGASTROPODA Famiglia Fissurellidae Diodora graeca (Linnaeus, 1758) x Emarginula punctulum Piani, 1980 x Emarginula rosea Bellini, Emarginula sicula J.E. Gray, 1825 x 1929 Puncturella noachina (Linnaeus, 1771) x Famiglia Scissurellidae Anatoma aspera (Philippi, 1844) x x Scissurella costata d'Orbigny, 1824 x x x Ordine TROCHOIDEA Famiglia Gibbulinae Gibbula adriatica (Philippi, 1844) x Famiglia Monodontinae Jujubinus exasperatus (Pennant, 1777) x Jujubinus montagui (Wood, 1828) x x x Jujubinus striatus (Linnaeus, 1758) x Famiglia Turbinidae Bolma rugosa (Linnaeus, 1767) x Superordine Ordine NEOTAENIOGLOSSA Famiglia Cerithiidae Bittium reticulatum (da Costa, 1778) x x x x x x

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Specie Autore e anno Sinonimi

SP3_BN01 C SP3_BN02 C SP3_BN03 C SP3_BN04 C SP3_BN05 SP3_BN06 C C Famiglia Turritellidae Turritella communis Risso, 1826 x x Turritella turbona Monterosato, 1877 x x

Ordine RISSOOIDEA Famiglia Rissoidae Alvania cimicoides (Forbes, 1844) x x x Alvania dictyophora (Philippi, 1844) x x x Alvania geryonia (Nardo, 1847) x x Alvania hirta (Monterosato, 1884) x Alvania punctura (Montagu, 1803) x x x x x Alvania semistriata Crisilla semistriata (Montagu, 1808) x (Montagu, 1808) Obtusella intersecta (S. Wood, 1857) x x Pusillina inconspicua (Alder, 1844) x x x x (Aradas & Maggiore, Pusillina philippi x x x 1844) Famiglia Caecidae Caecum trachea (Montagu, 1803) x Famiglia Calyptraeidae Calyptraea chinensis (Linnaeus, 1758) x x x x x x Crepidula gibbosa Defrance, Crepidula moulinsii Michaud, 1829 x 1818 Famiglia Capulidae Capulus ungaricus (Linnaeus, 1758) x x x x Famiglia Lamellariidae Lamellaria latens (O. F. Müller, 1776) x Famiglia Triviidae Erato voluta (Montagu, 1803) x Famiglia Naticidae Notocochlis dillwynii (Payraudeau, 1826) Natica dillwynii Payraudeau, x

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Specie Autore e anno Sinonimi

SP3_BN01 C SP3_BN02 C SP3_BN03 C SP3_BN04 C SP3_BN05 SP3_BN06 C C 1826 Natica guilleminii Euspira guilleminii (Payraudeau, 1826) x x x Payraudeau, 1826 Euspira sp. x Ordine HETEROPODA Famiglia Atlantidae Atlanta brunnea J.E. Gray, 1850 x Ordine PTENOGLOSSA Famiglia Cerithiopsidae Cerithiopsis minima (Brusina, 1865) x Cerithiopsis (Montagu, 1803) x x tubercularis Famiglia Triphoridae Marshallora adversa (Montagu, 1803) x x Metaxia metaxa (Delle Chiaje, 1828) x x Ordine JANTHINOIDEA Famiglia Epitoniidae Epitonium (Kanmacher, 1798) x x clathratulum Famiglia Eulimidae Eulima bilineata Alder, 1848 x Melanella polita (Linnaeus, 1758) x x Ordine MURICOIDEA Famiglia Muricidae Muricopsis cristata (Brocchi, 1814) x Trophonopsis (Montagu, 1803) x x muricata Famiglia Fascicolariidae Fusinus parvulus (Monterosato, 1884) Fusinus rudis (Philippi, 1844) x x x Famiglia Columbellidae

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Specie Autore e anno Sinonimi

SP3_BN01 C SP3_BN02 C SP3_BN03 C SP3_BN04 C SP3_BN05 SP3_BN06 C C Mitrella minor (Scacchi, 1836) x x x Famiglia Marginellidae Gibberula miliaria (Linnaeus, 1758) x x x Ordine Famiglia Conidae Comarmondia gracilis (Montagu, 1803) x loprestiana loprestiana (Calcara, 1841) x x x (Calcara, 1841) Raphitoma linearis (Montagu, 1803) x Raphitoma horrida (Monterosato, 1884) x Raphitoma (Sykes, 1906) x pseudohystrix Mangelia costata (Pennant, 1777) Mangelia coarctata (Forbes, x x x x 1840) Mangelia stosiciana Brusina, 1869 x Mitromorpha Mitrolumna olivoidea (Cantraine, 1835) x x olivoidea (Cantraine, 1835) Mitromorpha (Scacchi, 1836) x x x columbellaria Sorgenfreispira Bela brachystoma (Philippi, (Philippi, 1844) x x x brachystoma 1844) Sottoclasse HETEROBRANCHIA Ordine HETEROSTROPHA Famiglia Mathildidae Mathilda (Brocchi, 1814) x x x quadricarinata Famiglia Odostomidae Auristomia Odostomia erjaveciana (Brusina, 1869) x erjaveciana Brusina, 1869 Odostomia acuta Jeffreys, 1848 x

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Specie Autore e anno Sinonimi

SP3_BN01 C SP3_BN02 C SP3_BN03 C SP3_BN04 C SP3_BN05 SP3_BN06 C C Odostomia unidentata (Montagu, 1803) x x x Odostomella doliolum (Philippi, 1844) x Famiglia Turbonillidae Eulimella acicula (Philippi, 1836) Eulimella laevis (Brown, 1827) x x Eulimella scillae (Scacchi, 1835) x Eulimella ventricosa (Forbes, 1844) x x Turbonilla striatula (Linnaeus, Pyrgostylus striatulus (Linnaeus, 1758) x 1758) Turbonilla pumila Seguenza G., 1876 x Turbonilla pusilla (Philippi, 1844) x Sottoclasse OPISTOBRANCHIA Ordine CEPHALASPIDEA Famiglia Acteonidae Acteon tornatilis (Linnaeus, 1758) x Famiglia Retusidae Cylichnina umbilicata Retusa umbilicata (Montagu, 1803) x (Montagu, 1803) Volvulella acuminata (Bruguière, 1792) x Fmiglia Ringiculidae (Ménard de la Groye, Ringicula auriculata x 1811) Famiglia Philinidae Laona pruinosa (W. Clark, 1827) x Philine catena (Montagu, 1803) x x Sottoclasse PULMONATA Ordine CEPHALASPIDEA Famiglia Siphonaridae Williamia gussoni (Costa O. G., 1829) x x Classe BIVALVIA Sottoclasse PROTOBRANCHI

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Specie Autore e anno Sinonimi

SP3_BN01 C SP3_BN02 C SP3_BN03 C SP3_BN04 C SP3_BN05 SP3_BN06 C C Ordine NUCULOIDA Famiglia Nuculidae Nucula nitidosa Winckworth, 1930 x Nucula nucleus (Linnaeus, 1758) x x x x Nucula sulcata Bronn, 1831 x x x Ordine SOLEMYOIDA Famiglia Nuculanidae v/ Saccella commutata (Philippi, 1844) x v/x v v/x v/x x Sottoclasse PTEROMORPHIA Ordine ARCOIDA Famiglia Arcidae Anadara transversa (Say, 1822) Scapharca demiri Piani, 1981 x x Arca tetragona Poli, 1795 x x x Asperarca nodulosa (O. F. Müller, 1776) x v/x Bathyarca (Scacchi, 1835) x x v/x x pectunculoides Famiglia Noetidae Striarca lactea (Linnaeus, 1758) x x x Ordine MYTILOIDA Famiglia Mytilidae Gibbomodiola Modiolus adriaticus (Lamarck, (Lamarck, 1819) x x x x adriatica 1819) Modiolula phaseolina (Philippi, 1844) v x Musculus costulatus (Risso, 1826) x x x x Ordine PTERIOIDA Famiglia

Propeamussiidae Parvamussium (Forbes, 1844) x x fenestratum

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Specie Autore e anno Sinonimi

SP3_BN01 C SP3_BN02 C SP3_BN03 C SP3_BN04 C SP3_BN05 SP3_BN06 C C Similipecten similis (Laskey, 1811) x x x x x Famiglia Pectinidae Aequipecten (Linnaeus, 1758) x x opercularis Flexopecten flexuosus (Poli, 1795) x x Mimachlamys varia (Linnaeus, 1758) x Pseudamussium (Poli, 1795) x clavatum Palliolum (Risso, 1826) x x incomparabile Talochlamys (Poli, 1795) x x x x multistriata Famiglia Anomiida Anomia ephippium Linnaeus, 1758 x x x x Heteranomia Pododesmus squamula (Linnaeus, 1758) x x x x squamula (Linnaeus, 1758) Famiglia Limidae Limea loscombii (G. B. Limaria loscombi (G. B. Sowerby I, 1823) x x Sowerby I, 1823) Limatula subovata (Monterosato, 1875) x x x x Notolimea crassa (Forbes, Limea crassa (Forbes, 1844) x 1844) Sottoclasse HETERODONTA Ordine VENEROIDA Famiglia Lucinidae Myrtea spinifera (Montagu, 1803) x Lucinella divaricata (Linnaeus, 1758) x Famiglia Thyasiridae Thyasira biplicata (Philippi, 1836) x Famiglia Kelliidae

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Specie Autore e anno Sinonimi

SP3_BN01 C SP3_BN02 C SP3_BN03 C SP3_BN04 C SP3_BN05 SP3_BN06 C C Kellia suborbicularis (Montagu, 1803) x Famiglie Leptonidae Kellia suborbicularis (Montagu, 1803) x x x Famiglia Montacutidae Montacuta substriata (Montagu, 1808) x Famiglia Carditidae Centrocardita aculeta (Poli, 1975) Glans aculeata (Poli, 1795) x x x x x x Famiglia Astartidae Astarte sulcata (da Costa, 1778) v x x x x Goodallia triangularis (Montagu, 1803) x x Famiglia Cardiidae Parvicardium (Philippi, 1836) x v/x x x x x minimum Cardium roseum Lamarck, Parvicardium scabrum (Philippi, 1844) x x x v/x x 1819 Papillicardium (Poli, 1791) x v/x x x papillosum Famiglia Tellinidae Tellina balaustina Linnaeus, Arcopella balaustina (Linnaeus, 1758) x 1758 Tellina donacina Linnaeus, Moerella donacina (Linnaeus, 1758) x x x 1758 Famiglia Psammobiidae Gari costulata (Turton, 1822) x x Famiglia Semelidae Abra alba (W. Wood, 1802) x x x Abra prismatica (Montagu, 1808) x x Famiglia Solecurtidae Azorinus chamasolen (da Costa, 1778) x Famiglia Veneridae

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Specie Autore e anno Sinonimi

SP3_BN01 C SP3_BN02 C SP3_BN03 C SP3_BN04 C SP3_BN05 SP3_BN06 C C Dosinia lupinus (Linnaeus, 1758) x Gouldia minima (Montagu, 1803) x v/x x x Timoclea ovata (Pennant, 1777) v/x v/x v/x v/x v/x x Pitar rudis (Poli, 1795) x v/x x x x Polititapes Tapes rhomboides (Pennant, (Pennant, 1777) x rhomboides 1777) Clausinella fasciata (da Costa, 1778) x x x Venus casina Linnaeus, 1758 x x x x Venus nux Gmelin, 1791 x x x x Ordine MYOIDA Famiglia Corbulidae Corbula gibba (Olivi, 1792) x v/x v/x x x Famiglia Hiatellidae Hiatella arctica (Linnaeus, 1767) x x x x Sottoclasse ANOMALODESMATA Ordine PHOLADOMYOIDA Famiglia Thraciidae Thracia papyracea (Poli, Thracia phaseolina (Lamarck, 1818) x 1791) Famiglia Cuspudariidae Cardiomya costellata (Deshayes, 1835) x x x Cuspidaria cuspidata (Olivi, 1792) x Classe SCAPHOPODA Ordine DENTALIIDA Famiglia Dentalidae Antalis inaequicostata (Dautzenberg, 1891) x Famiglia Gadilidae Dischides politus (S. Wood, 1842) x Tabella 16 - Elenco delle specie di molluschi identificati nei sei campioni di sedimento marino analizzati. Con la lettera x è indicato il rinvenimento dei soli resti conchigliari, mentre con la lettera v sono indicate le specie di molluschi vivi.

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CONCLUSIONI

L’analisi integrata delle prospezioni ROV e dei campioni prelevati tramite benna ha permesso di caratterizzare dal punto di vista biocenotico i vari habitat indagati. In particolare nel sito A è stata studiata la fascia batimetrica compresa tra i -110 e i -120 m circa in cui è stata individuata una tipica biocenosi circalitorale ossia quella dei fondi detritici infangati (DE sensu Pérès & Picard, 1964) in cui la componente macrobentonica è risultata alquanto scarsa e omogenea. Questa tipologia di fondale secondo i criteri di valutazione degli habitat presenti nella tabella di valutazione degli habitat (In Relini e Giaccone, 2009) presenta una vulnerabilità intermedia (2), un valore naturalistico scarso (3), una presenza sul territorio puntiforme (rarità: 2), un valore estetico scarso a fronte di un valore economico elevato (1). Tali indici di valutazione fanno sì che tale habitat sia ritenuto un habitat R (Rimarchevole), non fosse altro per il suo elevato valore economico legato alle attività di pesca a strascico che possono essere effettuate in questi ambienti in cui la principale risorsa è rappresentata dalla triglia di fango Mullus barbatus. Pertanto, malgrado il DE sia annoverato tra gli habitat rimarchevoli, si ritiene che l’eventuale prelievo di sedimenti in questo tipo di fondale non ne pregiudichi in maniera significativa la sua integrità e struttura biocenotica. Per quanto concerne il Sito D le due prospezioni video nonché la raccolta del campione di sedimento sono state effettuate in una fascia batimetrica ristretta compresa tra i -55 e i -58 m in cui è stata evidenziata la tipica biocenosi circalitorale del Detritico Costiero (DC sensu Pérès e Picard, 1964). In particolare lungo il transetto ROV3 oltre ai fondali detritici sono presenti i resti di una vecchia matte di P. oceanica ormai quasi completamente ricoperta da detriti grossolani nonché da sedimento fine mentre lungo il transetto ROV4 sono state individuati dei nuclei di Coralligeno (biocostruzione organogena formata sia da alghe coralline sia da numerosi taxa animali) alti sino ad 1 m dal fondo. Secondo la classificazione degli habitat in Relini e Giaccone (2009) per questa tipologia di habitat definiti misti (DC + nuclei di Coralligeno) devono essere considerati e criticamente integrati i due criteri di valutazione ossia di habitat non ritenuto importante per quanto concerne il DC (vulnerabilità: 2; valore naturalistico: 2; rarità: 2; valore estetico: 3; valore economico 2) e di habitat prioritario per quanto concerne le biocostruzioni Coralligene (vulnerabilità: 1; valore naturalistico: 1; rarità: 2; valore estetico: 1; valore economico 2). In questo caso ci traviamo di fronte ad un cosiddetto habitat a mosaico in cui il valore naturale non può essere fatto unicamente mediando i valori ritrovati per i due habitat ma deve essere 136

effettuato dando maggiore rilievo alla presenza dell’habitat prioritario rispetto a quello non ritenuto importante. Le biocostruzioni coralligene, infatti, sono dei veri e proprio concentratori di biodiversità (hot-spot di biodiversità) capaci di attirare un gran numero di specie sia animali sia vegetali. Un prelievo di sedimento in queste aree, alterando le condizioni di trasparenza delle acque nonché di risospensione dei sedimenti fini potrebbe notevolmente compromettere la natura e lo stato di salute di queste importanti biocostruzioni circalitorali. Per quanto concerne il sito C è stata indagata una fascia batimetrica più ampia dai -79 m (ROV6) ai -116 m (ROV5) anche in questo caso non è possibile fare un discorso unitario in quanto durante le prospezioni bentoniche sono state individuate diverse tipologie di habitat. In particolare malgrado in tutte e tre i video rilievi (ROV5, ROV6 e ROV7) effettuati in questo sito sia risultata abbastanza diffusa la presenza di fondali caratterizzati da fondi Detritici Infangati (DE), lungo il transetto ROV6 che interessa la fascia batimetrica più estesa, sono state rilevate importanti biocostruzione costituite sia da nuclei di coralligeno sia da aggregati dei anellidi policheti appartenenti al complesso di specie Filograna/Salmacina. In particole quest’ultima biocostruzione risulta poco studiata e descritta in Mediterraneo e pertanto sarebbe opportuno mappare l’intera area per conoscere la reale estensione di questa particolare e soprattutto fragile biocostruzione circalitorale. In conclusione integrando i dati di video prospezione mediate ROV nonché i campionamenti diretti mediante benna si ritiene che l’area maggiormente utilizzabile per il prelievo di sedimenti per il loro possibile utilizzo ai fini del ripascimento costiero possa essere individuata nel sito A e comunque ad un profondità compresa tra i -110 e i -120 m. A minori profondità, infatti, sono presenti biocostruzioni (Coralligene o di Anellidi Serpulidi) che potrebbero notevolmente risentire delle operazioni di prelievo dei sedimenti.

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