N. 3 - DICEMBRE 2017 Poste Italiane - Tassa pagata Pubblicità diretta non indirizzata DCB/AL/41/04/C - SOMMARIO ALL’OMBRA DEL RODES - DICEMBRE 2017

ALL’OMBRA DEL RODES Quadrimestrale a cura della Biblioteca SOMMARIO Civica di Piateda Registrazione Tribu- Editoriale nale di Sondrio n° 173 del 16.07.1985 3 Editore responsabile gruppo di lavoro Micheletti Deborah CoSTUme e SoCIeTa’ Direttore Amonini Marino 4 Scuola primaria di Piateda Redazione 8 Valtellina accessibile Amonini Marino Carrera Marina 8 Notizie dalla biblioteca Gaburri Edy Micheletti Deborah 10 1917-2017 Una centrale, un paese Hanno collaborato al numero 13 Il Pizzo del Diavolo di Tenda 2914 m. Amonini Marino 9° Edizione di AmbriaJazz Festival Biblioteca comunale 14 Busetto Giovanni 15 Quattro passi per gli passi… Carrera Marina Centro Olimpia Piateda per i piccoli pazienti dell’ospedale di Sondrio Cusini Nicola 16 Boscaioli all’opera Don Angelo Giorgiatti Adriana 17 L’angolo della Proloco Iride William Marchetti Antonietta 18 50mo chiesa di Busteggia Micheletti Alessio Pro Loco Piateda 19 Consegna costituzione ai neodiciotenni Romenici Oscar 20 Piateda Alta: la cittadella del presepio! Scuola Primaria Piateda Scuola dell’infanzia di Piateda 22 Oratoriamo Simonini Aldo Vanotti Barbara Valtellina accessibile SPORT Zani Luigi Immagine di copertina 24 Centro Olimpia Piateda Gerosa Fabrizio vista sul Pizzo del Diavolo di Tenda PoeSIe e RaCCoNTI Retro copertina Scuola dell’infanzia di Piateda 26 Adunata (2010) Stampa Tipolitografia Ignizio 27 Personaggi di Boffetto via dell’Artigianato, 453 23020 31 L’amicizia Contatti e info [email protected] 32 L’urégia 346 6390269

Degli articoli pubblicati sono re- RUbRICHe sponsabili i soli firmatari; la riprodu- zione è consentita citando la fonte. Il 33 Un compleanno speciale materiale per la pubblicazione deve essere firmato: non viene accettato in forma anonima. La tiratura di questo numero è stata INFORMAZIONI NECESSARIE PER RICEVERE I PROSSIMI NUMERI DEL PERIO- di 1200 copie. DICO, QUALORA NE FOSSERO INTERESSATI. SCADENZA PER REGISTRARE I PAGAMENTI: FEBBRAIO 2017 TALI PAGAMENTI DOVRANNO ESSERE EFFET- IL MATERIALE DESTINATO ALLA PUBBLICAZIONE SUL PROSSI- TUATI TRAMITE: C/C POSTALE N 11796232 PER UN IMPORTO DI € 10 MO NUMERO DEVE PERVENI- Causale: contributo per spese di spedizione giornale RE ALLA REDAZIONE ENTRO IL “All’Ombra del Rodes” - Anno 2018 30/03/2018 Intestato a Comune di Piateda - Serv. Tesoreria

2 ALL’OMBRA DEL RODES - DICEMBRE 2017 EDITORIALE EDITORIALE

Cari lettori, giugno. Adriana Giorgiatti presenta il fascino siamo a presentarvi l’ultimo numero dell’an- antico e misterioso del presepe. no dell’Ombra del Rodes ricco di varie storie e Don Angelo fa un sunto delle attività svolte in rubriche. In questo numero, come di consueto, questo ultimo periodo dell’anno unitamente al vi proponiamo varie storie, rubriche e avveni- calendario per i prossimi mesi. menti che hanno interessato il nostro paese. Per la sezione SPORT il Centro Olimpia ci ag- Nella sezione COSTUME E SOCIETà la Scuola giorna sull’andamento della stagione appena Primaria di Piateda ci intrattiene con la Festa avviata. dei nonni e la Scuola dell’Infanzia ci presenta Nella rubrica POESIE e RACCOTI , Aldo Simo- un lavoro svolto dai bambini, mentre Valtelli- nini, Oscar Romenici, Luigi Zani e Antonietta na@ccessibile ci illustra il progetto che inte- Marchetti, ci propongono come di consueto ressa il nostro territorio. bellissimi racconti e poesie nel nostro dialet- La Biblioteca civica e la Pro loco ci informano to. sulle loro attività. Nella sezione RUBRICHE troviamo infine l’ar- Marino Amonini continua ad illustrarci gli av- ticolo di Luigi Zani che ci racconta di un com- venimenti legati alla costruzione della centra- pleanno speciale. le idroelettrica di Boffetto. Come al solito speriamo che il lavoro svol- Alessio Micheletti, Nicola Cusini e William Iri- to dalla redazione possa essere apprezzato de ci raccontano la loro avventura sul Pizzo e con l’occasione auguriamo a tutti i lettori del Diavolo di Tenda. tantissimi auguri di buon Natale e felice anno Giovanni Busetto ci intrattiene sulla nona edi- nuovo!! zione di AmbriaJazz, mentre Barbara Vanotti racconta della giornata benefica dello scorso La redazione

Quand’ero bambino, erano la luce dell’albero di Natale, la musica della messa di mezzanotte, la dolcezza dei sorrisi a far risplendere il regalo di Natale che ricevevo.

(Antoine de Saint-Exupèry)

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6 Marino Amonini

ALL’OMBRA DEL RODES - DICEMBRE 2017 COSTUME E SOCIETà

Lunedì 2 ottobre abbiamo trascorso una giornata speciale con i nostri nonni. Alla mattina insieme ai bambini delle altre classi, divisi in gruppi, abbiamo partecipato ai laboratori.

Fare intrecci è stato un po’ complicato, ma le nonne ci hanno aiutato.

Molti di noi non sapevano giocare a carte, ma i nonni con pazienza ci hanno insegnato e abbiamo scoperto che è stradivertente!

Le storie di una volta ci hanno Al pomeriggio abbiamo fatto emozionato. festa con canti, filastrocche e una buona merenda!

Vi ringraziamo, cari nonnini, per essere stati con noi!

Vi vogliamo un mondo di bene!

I bambini delle classi 2° A e 2° B Scuola primaria di Piateda

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Valtellin@ccessibile è un progetto che, attraverso una serie lità. Si offrono consulenze per la realizzazione di aree con di azioni, intende diffondere la cultura dell’accessibilità nella giochi accessibili e fruibili da parte di bambini in carrozzina, provincia di Sondrio. Il risultato atteso è quello di abbattere e tutto quanto concerne l’abbattimento delle barriere archi- quante più barriere possibili, sia strutturali sia culturali, mi- tettoniche in case private, garantendo anche il supporto nel gliorando in modo concreto la vita di tutte le persone. disbrigo delle pratiche per l’ottenimento dei contributi Ci rivolgiamo a privati cittadini, enti comunali, enti privati, as- Si organizzano inoltre vacanze accessibili ed escursioni gra- sociazioni, pubblici esercizi e attività commerciali. I volontari tuite con speciali carrozzine da montagna. e i tecnici volontari qualificati offrono, a titolo gratuito, con- Per qualsiasi informazione, segnalazione o richiesta potente sulenze e progettazione di interventi volti all’eliminazione scrivere all’indirizzo mail delle barriere architettoniche presenti in spazi privati e pub- [email protected] blici. oppure contattare telefonicamente per consulenze tecniche Si eseguono mappature di edifici e di territori allo scopo di 339 3401179 (Walter) evidenziarne le criticità, con conseguente proposta di inter- per informazioni generali 335 5870790 (Francesca) venti da portare avanti nell’ottica di una migliore accessibi- oppure 333 6944586 (Stefano)

Per celebrare questi bravi scrittori in erba la biblioteca ha pubblicato Notizie dalla i loro componimenti, è stato rea- lizzato un libro in copia unica che è entrato ufficialmente nel patrimo- Biblioteca nio librario della Biblioteca Civica di Piateda, a disposizione di tutti quanti vorranno leggere le opere che, lo ricordiamo, avevano come tema “la luce”. Come avevamo pro- messo i tre vincitori avranno l’onore di vedere pubbicata anche sull’Om- i Bibliotecari bra del Rodes la loro opera, comin- ciamo questo mese con “La nostra Eccoci qua, passata la lunga pausa menti inviati al concorso erano bel- luce interiore” di Alexia Del Dosso, dell’estate (ormai è quasi Natale!), lissimi e meritevoli, ma dovevamo nei prossimi numeri vi offriremo durante la quale la biblioteca anche scegliere tre vincitori e.... dopo ore, anche quelli della seconda e terza se a orario ridotto non è mai stata giorni, settimane di ragionamenti, classificata. abbandonata dai suoi affezionati dibattiti e discussioni la giuria for- lettori, siamo pronti per riaffronta- mata dai volontari della biblioteca e re un nuovo anno in compagnia dei dai bibliotecari è arrivata a stilare la nostri amici libri.... e non solo! classifica! Ripreso con l’inizio dell’anno scola- Ad Alexia Del Dosso va l’onore del stico il consueto orario sono riparti- primo premio, seconda classifica- ti anche i vari appuntamenti di “Gio- ta è Chiara Scieghi, mentre il terzo calibro”, di “Nati per leggere” e delle premio è andato a Chiara Previsdo- letture per le scuole dell’infanzia e mini. primaria. Ma, teniamo a ricordare, tutti i par- In occasione del secondo incontro tecipanti sono stati bravissimi, di Giocalibro, durante la “Serata da quindi, di tutti gli altri classificati brivido” di Halloween, abbiamo col- a parimerito, vogliamo ricordare i to l’occasione per premiare i vinci- nomi: Simone Brenz Verca, Martina tori, ma anche tutti i partecipanti, al Corona, Angelina Cusini, Lorenzo concorso di scrittura “Scriviscrivi” De Grandi, Alyssa Gemelli, e Laila dello scorso anno. Tutti i componi- Taloni.

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La nostra luce interiore di Alexia Del Dosso Ero seduta ai piedi del mio albe- renza. Tante persone si vantano di raggio di sole che mi abbracciò col ro preferito, un melo, quando una avere molte amicizie, ma solo po- suo calore. Tutte le luci hanno un piccola luce mi sfrecciò davanti che possono dire di conoscere sè compito: quella del sole scalda e per poi sparire tra i rami dell’im- stessi e la luce che li abita. dà conforto, quella luna illumina ponente albero. Il mio sguardo era Non vediamo quella luce che da il sentiero di notte, quella delle perso oltre l’orizzonte, oltre quel- dentro di noi cerca di arrivare negli lucciole incanta grandi e piccoli. E lo che si può vedere, ad ammirare occhi degli altri perchè noi chiu- quella dell’uomo? quello che si può solo percepi- diamo qualsiasi via d’uscita, Quella dell’uomo non serve poi a re, ma forse non era così lontano Era quello il mio scopo, aprire le tanto, solo a renderci la vita più come credevo. Forse era proprio porte a quella luce interna e le facile. La luna, il sole e le lucciole dentro di me quella cosa che non lucciole erano come i miei angeli non inquinano l’ambiente per pro- si può nè vedere nè toccare, la mia custodi che mi accompagnavano durre luce, forse è per questo che luce interiore. Le grandi distese nel mio lungo e difficile cammino esistono, per donarci la luce sen- d’erba che sembravano non finire alla ricerca di quella luce e di un za danneggiare l’ambiente, invece erano rumorose perchè i grilli che modo per farla uscire. La luce fioca l’uomo producendo energia lo in- le abitavano erano felici. prodotta dalle lucciole mi bastava quina. Era una notte nuvolosa, neanche a capire dove andare. Non so per la luna riusciva a tagliare quella quanto tempo corsi dietro le luc- fitta muraglia di acqua volante. ciole, ma a un certo punto queste Davanti a me c’era un sentiero, si alzarono sempre di più nel cielo, non lo vedevo ma lo sentivo, ero fino ad andare a sfiorare le nuvo- convinta portasse in quel luogo le. A quel punto la luce della luna dove avrei trovato quella luce, illuminò davanti a me e lì vidi il mio forse era il sentiero che portava melo. a me stessa. Volevo alzarmi e an- Avevo corso per non so quanto per dare lungo quel sentiero invisibile, poi ritrovarmi al punto di parten- ma era buio e avevo paura, forse il za, ero un po’ delusa. sentiero cominciava proprio sotto Mi sedetti di nuovo sotto al mio il melo. Poi l’albero sopra di me si melo e cominciai a pensare. accese, come un albero di Natale, Probabilmente quel sentiero è ma c’era qualcosa di diverso, era semplicemente la strada della come magia. Poi tante piccole luc- vita, la luce più importante che ciole apparvero dalla folta chioma c’è è quella che vedi quando nasci, che faceva da cappello al bellissi- quindi la luce della vita. mo albero e si diressero nella dire- Allora ho capito che quel sentiero zione del misterioso sentiero. sarebbe terminato alla mia fine e Salii a cavallo e le inseguii, ma non che avrei fatto uscire la mia luce per catturarle come fanno tan- piano piano. Ero molto stanca e le ti bambini, ma per scoprire cosa mie palpebre si fecero pesanti. La c’era oltre me stessa, oltre l’appa- mattina dopo a svegliarmi fu un

Appuntamenti in biblioteca durante le vacanze natalizie Sabato 23 dicembre 2017, ore 10:00 Letture di Natale e laboratorio per i bambini Giovedì 28 dicembre 2017, ore 15:00 Guarda che storia! Proiezioni in mediateca Giovedì 4 gennaio 2018, ore 16:30 Spettacolo di burattini “Lo strano caso dell’asino Cacadenari” Domenica 7 gennaio 2018, ore 15:00 TOMBOLATA!

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9 con ritrovo all’Ufficio comunale di Piateda per quanto riguarda le de- 1917 - 2017 rivazioni dell’Adda al Baghetto e al Boffetto….” Come è già stato indi- Una centrale, un paese cato nella prima parte del racconto l’Ing. Carlo Mina fu il domino di que- (seconda parte) di Marino Amonini sto importante capitolo, tanto nei rapporti istituzionale quanto nella L’anno 1917 fu anno storico per Pia- pianti per produrre in media 4597 e progettazione e direzione dei lavori. teda: in verità ogni anno lo è ma il 5542 cavalli dinamici da trasformar- Nato a Varese il 2 luglio 1860, si lau- 1917 lo fu di più. Presero l’avvio i can- si in energia elettrica da distribuirsi reò in ingegneria civile presso il Poli- tieri idroelettrici che cambiarono la a distanza…” tecnico di Milano dove fu, per alcuni fisionomia del paese, da ogni punto Per tutte le domande è stabilito che, anni, docente di architettura pratica. di vista, sotto ogni aspetto. per quanto riflette le agevolazioni e Nel 1884 iniziò la sua carriera di co- Il settimanale La Provincia di Son- la partecipazione ai canoni degli Enti struttore nel campo ferroviario, an- drio, 18 gennaio 1917, titola: Impor- locali, stanno le disposizioni del de- che per conto proprio, tanto in Italia tanti lavori idroelettrici in vista creto luogotenenziale 20 novembre che in Svizzera ma si dedicò poi alla “Con tre decreti prefettizi in data 12 1916 numero 1664; e che per di più poi alla costruzione degli impian- corr. e con altro decreto prefettizio la Società richiedente ha dichiara- ti idroelettrici. In Valtellina ebbe un in data 13 corr. sono ammessi all’i- to esplicitamente di confermare ed ruolo di primo piano per le centrali struttoria colla procedure eccezio- accettare senza riserva lo schema di , Villa di , Sondrio nale abbreviata stabilita col decre- di compromesso per gli accordi coi quindi assunse importanti incarichi to luogotenenziale 25 gennaio 1916 medesimi enti locali stabiliti dall’Ing. dal Sen. Giorgio Enrico Falck. quattro domande per utilizzazione Mina coll’On. nostra Deputazione Piace riprendere dalla tesi di laurea di acque pubbliche a produzione di Provinciale in rappresentanza an- dell’Arch. Francesca Polatti di Son- forza elettrica presentate dall’Ing. che dei Comuni rivieraschi, obbli- drio (anno accademico 1997 -1998) Carlo Mina di Milano per conto e gandosi a concretare gli accordi in l’efficace sintesi dell’avvio lavori di nell’interesse della Società Acciaie- atto definitivo a richiesta degli enti Central Boffetto. rie e Ferriere Lombarde avente sede interessati. Le domande saranno Il progetto fu affidato, nel 1916, in Milano. La prima riguarda la con- depositate per dieci giorni decorren- all’ingegnere Carlo Mina, e preve- cessione di derivare dal fiume Adda ti dalle date dei citati decreti presso deva la costruzione di una centra- mediante due distinte prese, l’una in la Prefettura di Sondrio ed i relativi le idroelettrica in località Boffetto, sinistra presso il Ponte del Baghet- decreti saranno pubblicati per gli nella media Valtellina, sfruttando to e l’altra in destra presso Boffetto stessi dieci giorni all’albo pretorio una rapida dell’Adda fra il pon- tutta l’acqua che risulterà disponibi- dei comuni rivieraschi interessati e te del Baghetto e Boffetto, con un le durante i cinque mesi invernali e verranno inseriti nel foglio Annunci salto unico di 45 metri. La centrale fino a metri cubi 20 durante gli altri Legali della Provincia. avrebbe prodotto l’energia desti- sette mesi, utilizzandola con due op- La visita locale per parte del Genio nata ad “...imprimere moto regolare portuni salti e con due separati im- Civile avrà luogo il 24 corr. alle ore e continuo alle presse, agli argani, ai magli che popolavano le fabbri- che di Sesto San Giovanni...”. Nato in concomitanza con le cre- scenti esigenze dell’industria di guerra, l’impianto della Falck co- stituiva quindi un vero e proprio progetto per “l’autoproduzione” di energia industriale, destinata ai propri stabilimenti siderurgici in pianura l’energia prodotta in Val- tellina veniva trasferita infatti alle fonderie Falck di Sesto San Giovan- ni, attraverso un elettrodotto che correva lungo la valle fino a Mor- begno, per poi valicare il Passo di San Marco, nell’alta valle del Bitto e raggiungere la pianura. L’impianto fu costruito in pieno conflitto mondiale, in un periodo in cui le difficoltà erano notevoli a causa della scarsità dei materiali, La costruzione del canale che riporta le acque dalla centrale in Adda. Sullo sfondo le baracche, di tempo, di manodopera e di capi- presidiate da militari, ove alloggiavano i prigionieri di guerra: camerate, servizi, cucine, mensa, tali: proprio per questo si può con- lavanderia… un piccolo villaggio.

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siderare come un “...vero e proprio È stato rilevato, dai libri di cantie- furono richiamate le classi dal 1889 impianto di guerra. Cominciato a re del periodo, che le ore lavorati- al 1891, e nel settembre la classe del metà del 1917 era già in esercizio ve furono nel 1917 circa 1.500.000, 1894. Nel gennaio del 1915 vi fu il ri- regolare alla fine del 1919 insieme nel 1918 4.700.000 e quasi 4 milioni chiamo anticipato della classe 1895 alla linea di trasporto dell’energia nel 1919, considerando però che la e iniziò il richiamo della Milizia Mobi- elettrica da Boffetto agli stabili- centrale fu inaugurata il 19 maggio le con le classi 1882- 1888 e poi della menti di Sesto San Giovanni, rag- 1919. Milizia Territoriale dal 1876 al 1881, uomini cioè dai 34 ai 39 anni. Nel 1916 giungendo così, in periodo di guer- Un tema tutto da indagare quello dei furono richiamate le classi 1896 e ra, un “record” anche in condizioni prigionieri di guerra impiegati nei la- 1897. Nel gennaio del 1917 furono poi di pace...”. per i lavori furono utiliz- vori di Central Boffetto. Alcune pre- zati molti prigionieri di guerra au- ziose testimonianze e rare foto d’e- richiamate le classi 1874 e 1875, uo- striaci che, seppur molti non aves- poca che localizzano le baracche ove mini di oltre 40 anni, destinati al ser- sero alcuna esperienza nel settore, erano presidiati forniscono utili indi- vizio nelle retrovie. Nel febbraio fu la lavoravano assiduamente per le cazioni. Varie piste sono state segui- volta della classe 1898, il cui richia- numerose opere di “armatura” del te fino al Staatsarchiv/Kriegsarchiv mo fu completato nei mesi succes- territorio che si resero necessarie: di Vienna senza oggettivi riscontri. E’ sivi. Nel maggio dello stesso anno quattro chilometri di canali scava- di interesse annotare che alcuni mi- iniziò la chiamata dei ragazzi del ti in galleria in otto mesi e mezzo, litari “foresti” posti a guardia dei pri- 1899, i diciottenni che cominciaro- grandi serbatoi di immagazzina- gionieri trovarono la morosa a Piate- no ad andare in prima linea alla fine mento delle acque durante la sta- da e nel dopoguerra convolarono a dell’anno e furono i più giovani com- gione invernale, ai laghi naturali di nozze; chi tornando nei paesi d’ori- battenti di tutta la Grande Guerra. Poschiavo e Bianco, costruiti a quo- gine chi piantando famiglia in paese; Infine nel febbraio - maggio del 1918 te elevate, bacini per la decanta- un risvolto sociale che si lega a questi iniziò il richiamo della classe 1900, zione dell’acqua, l’accumulazione accadimenti di della Grande Guerra. che terminò l’addestramento a guer- e la regolamentazione, aperti sca- Per capire meglio il contesto di quel ra finita, ma che pagò ugualmente il vando la montagna, tubi in acciaio conflitto vale la pena inquadrare il contributo di morti per malattia. La posati ed ancorati alla pendice del reclutamento militare nazionale in resa in numero di uomini delle varie monte. È difficile raccogliere dati generale e di Piateda nello specifico. classi richiamate fu molto variabile, attendibili sulla manodopera qua- “Ogni classe era richiamata a sca- da un minimo di 148.000 della classe lificata impegnata per la costruzio- glioni, in base alla data di nascita, e del 1874 (la più anziana) a un massi- ne dell’impianto, proprio perché i tra la chiamata alle armi di una clas- mo di 294.000 della classe 1896. La lavori vennero fatti, per motivi bel- se e l’effettivo impiego operativo del classe 1900 portò alle armi 260.000 lici, in forte economia, utilizzando, soldato, di norma passava un anno. uomini, che comunque si preferì non appunto, manodopera non qualifi- All’inizio del 1914 erano in servizio di mandare in linea riservandoli per le cata quali i prigionieri di guerra. leva le classi 1892 e 1893, nell’estate operazioni del 1919.”

Lo sbarramento sull’Adda in località Baghetto per prelevare le acque dell’Adda ed incanalarle verso Central Boffetto

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Si ha motivo di credere che i “24 Ra- sassi, viabilità stradale e ferroviaria, da Archivio comunale Piateda gazzi del ‘900” di Piateda così incor- costruzione villaggio operai, ponti, Registri di Leva porati - 8 alpini, 11 fanteria, 1 genio, palazzine, centrale… un colossale 1 sussistenza, 1 art. pesante 1 gra- cantiere trasformò Piateda a partire Classe Iscritti Renitenti natieri, 1 riformato - indossarono le da quel 1917. 1877 10 2 stellette senza però essere inviati (continua) 1878 21 4 al fronte; risulta che pressoché tutti 1879 21 5 furono congedati il 20 febbraio 1919. 1880* 12 - Suscita pena leggere che tale Gio- * Furono due i Giovanni Amonini: * 1 morto in Svizzera 1906, 1 lasciato a vanni Amonini, classe 1899, 3° ca- - di Michele, cl. 1896, Morto per anne- prestar servizio in ferrovia tegoria, idoneo al 30° Artiglieria, al gamento a Milano 7.11.1918 2 Medaglie 1 maggio 1916 Scuola tiro Bombar- Bronzo VM 1881 27 2 dieri, al 20 giugno 1916 fu dichiarato - l’altro: di Martino, cl. 1889, sopracita- 1882 6 1 disertore, al 7 ottobre 1916 condan- to, disertore, condannato in contumacia 1883 16 3 nato in contumacia alla fucilazione per fucilazione alla schiena. Archivio di 1884 9 2 alla schiena. Stato vol. 27 matr. 10527 1885 13 4 Una laconica scritta successiva “Di- 1886 12 1 sperso” fa perdere ogni traccia di ** Suscita qualche perplessità che 1887 19 3 Giovanni: neanche registrato nell’a- nell’elenco/lapidi dei Caduti di Piateda 1888 24 3 nagrafe dei Caduti, né dei morti.* figurino 2 nominativi “estranei” e non 1889 21 1 La comunità contò 42 Caduti** sui siano riportati i nomi di 2 Caduti, certi- 1890 16 2 circa trecento che furono protagoni- sti sui vari fronti; tanti tornarono ir- ficati Piatet, che per oscuri malefici bu- 1891 17 1 rocratici sono destinati all’oblio. Se ne 1892 10 3 rimediabilmente mutilati e feriti ed i più scossi dai tanti patimenti vissuti. darà conto in altro numero del Rodes. 1893 20 1 Nel periodo dunque che si avviaro- 1894 19 - no i cantieri e molta della eventuale Ringrazio gli addetti dell’Archi- 1895 20 - forza lavoro locale era al fronte, toc- 1896 23 1 cò ai prigionieri di guerra concorrere vio di Stato di Sondrio, dell’Archi- 1897 13 - alla realizzazione della presa al Ba- vio Comunale di Piateda, l’Arch. 1898 14 - ghetto, al canale adduttore che por- Francesca Polatti, il Genealogi- 1899 20 - tò le acque del fiume alla sommità sta Cristian Bonomi, il fotografo Totale 389 39 della centrale in fase di costruzione, Mario Donadoni, l’amico Oscar al canale di deflusso della centra- Romenici per le proficue collabo- Meritano una particolare citazione i le per restituire le acque all’Adda. razioni fornite alla ricerca. 20 Ragazzi del ’99. Scavi, gallerie, cave inerti, cave per Amonini Giuseppe Alpini, Belotti Martino Fanteria, Caprinali Mario Genio Zappatori, Giorgiatti Silvio Cavalleria, Molinari Giovanni Ge- nio Zappatori, Petronilli Pasquale Artigl. Campale, Previsdomini Luigi Alpini, Strepponi Giovanni ?, Va- notti Giovanni Granatieri morto in combattimento 2 luglio 1918, Vicen- zoni Mario Fanteria, Galli Vittorio Fanteria morto in combattimento 2 agosto 1918, Marchetti Luigi Genio Zappatori, Marchetti Isidoro Fante- ria, Muscialini Siro Fanteria, Tavelli Stefano Bersaglieri, Togni Alessio Fanteria, Vanotti Angelo – riformato per difetto visivo 19 giugno 1917, Zani Felice Fanteria, Molinari Giuseppe rivedibile 3 anni, Pollini Giuseppe Fanteria. “Ai Ragazzi del ’99 - I diciottenni che seppero morire prima ancora di aver imparare a vivere” recita una targa posta su un monumento di Cu- neo; un epigrafe di rara espressività. La panoramica consente di osservare ancora le baracche dei prigionieri di guerra ad ultimazione della Centrale, entrata in servizio il 19 maggio 1919.

12 ALL’OMBRA DEL RODES - DICEMBRE 2017 COSTUME E SOCIETà Il Pizzo del Diavolo di Tenda 2914 m. di Alessio Micheletti con William Iride e Nicola Cusini

La giornata di sabato 12 agosto, fi- morena di quella che un tempo era nalmente dopo tanti giorni di brutto la vedretta di Podavit, oggi è ridotta tempo, si preannuncia bellissima in pessime condizioni e assomiglia ma molto fredda infatti la neve è più a un nevaio, seguendo questa caduta fino a 2400 m. Partiamo via almeno il terreno sotto i piedi è alle ore 7 dalla contrada di Ambria più stabile. Quando arriviamo alla 1325 m, con un buon passo ci inol- base della cengia alla base dell’im- triamo sul sentiero che si inoltra ponente parete Nord-Ovest del verso la Val d’Ambria e in poco più Diavolo constatiamo che anche il di venti minuti arriviamo al di sopra ghiacciaio omonimo ha perso mol- tati dalle catene che hanno anco- del dosso sotto cui si forma il lago to spessore e questo per noi non va raggi malsicuri e arrugginiti, alla Zappello, oggi abbiamo la fortuna affatto bene perchè se una volta si fine delle catene abbiamo ancora di ammirarlo anche se è di mode- accedeva alla cengia senza dover 2 metri di traverso ma per fortuna ste dimensioni. In fondo alla valle arrampicare oggi chi sale da fine lu- su roccia solida che ci porta sulla le cime dell’Omo, del Rondendino e glio in poi deve arrampicare su roc- larga cengia di Podavit. Essa è mol- della Corna d’Ambria sono impol- ce molto marce. Noi per raggiungere to larga circa un metro e mezzo ma verate da alcuni centimetri di neve, la cengia che porta alla bocchetta di comunque la percorriamo con cau- mentre tutta la vallata è immersa Podavit dobbiamo superare un pen- tela perchè qua è là c’è neve fresca nell’ombra i primi raggi di sole illu- dio circa 25 m di ghiaccio inclinato che potrebbe farci scivolare nello minano solo la vetta del monte Aga. a 35-40 gradi, coperto da circa 3-4 strapiombo che c’è a valle. Arrivia- Costeggiamo il piccolo lago lungo cm di neve fresca, questo tratto lo mo alla bocchetta dove ci si apre il il sentiero sulla sinistra orografica superiamo usando le piccozze per meno scosceso e più verde versante e percorrimao poi la lunga piana intagliare alcuni gradini che ci per- bergamasco, da qui seguiamo il filo fino all’inizio della salita che ci por- mettono di non indossare i ramponi di cresta fino a trovare i segni ben ta alle baite del Dusèl 1587 m, dove per un tratto così corto e allo stesso marcati del sentiero che sale da Ca- ad accoglierci ci sono solo le vac- tempo di non scivolare a valle. Arri- rona in Val Brembana, all’inizio pro- che sdraiate a ruminare e i cani che vati in cima a questo tratto vediamo cediamo verso est quasi piani lungo abbaiano. Dalle baite proseguiamo che le catene sono un metro sopra la cresta poi però per gli ultimi 300 per circa 500 m o poco più sul sen- di noi e per arrivarci dobbiamo su- m di dislivello il versante si impen- tiero che gira a sinistra e ci porta a perare un tratto di roccia marcissi- na e iniziamo a salire lungo roccette guadare il torrente che scorre e ha ma che si stacca in piccole scaglie, facili e solide. La via che abbiamo una limpidezza che ci colpisce, lo per questo motivo saliamo uno alla percorso è normalmente facile, oltrepassiamo e seguendo i bollini volta. A questo punto percorriamo quasi un sentiero, e non presenta bianchi prima in mezzo ai pascoli un pericoloso traverso di 3 m aiu- grosse difficoltà ma nelle condizio- e piccoli arbusti, e poi su per gan- de interminabili che portano sotto la bocchetta di Podavit. Per cercare di evitare inutili fatiche lungo inter- minabili pietraie ci portiamo sulla

13 COSTUME E SOCIETà ALL’OMBRA DEL RODES - DICEMBRE 2017 ni in cui l’abbiamo trovata noi era il gruppo del Monte Rosa, a Nord i coperta da circa 5 cm di neve fre- graniti del Masino-Bregaglia e il sca, che copriva alcuni segnali del gruppo del Bernina erano coperti sentiero, e mentre si scioglieva ba- da fitte nebbie, e naturalmente non gnava le placche che andavano sa- potevano mancare i giganti Orobici lite con cautela rendendo la salita Redorta e Scais spolverati di neve. un poco più difficile ma soprattutto Questo immenso panorama è sta- più faticosa. Più volte abbiamo sba- to possibile solamente grazie alla gliato la strada e ci siamo ritrovati pioggia e all’aria fredda e limpida a dover superare passaggi non fa- arrivati nei giorni precedenti. Rima- cili su rocce bagnate o ricoperte da niamo in vetta quasi un’ora prima ghiaccio, ma finalmente dopo quasi di avviarci lungo la discesa che nel un’ora di tribolazioni arriviamo in frattempo si è parzialmente libera- vetta al Pizzo del Diavolo di Tenda. ta dalle nevi, questo fatto ci facilita Dalla cima godiamo di un panora- la discesa, solo alla fine della cen- ma che penso sia uno dei più ampi e gia di Podavit usiamo la corda per belli di tutte le Alpi Orobie, poteva- calarci sul ghiaccio e così non sci- mo vedere il lago d’Iseo con la sua volare. Arrivati sulla ganda iniziamo isola, verso sud la pianura Padana la lunga e faticosa discesa lungo la fino all’Appennino Tosco-Emiliano, valle del lago Zappello, arriveremo l’arco Alpino sia verso est che ovest, ad Ambria alle 18.00.

blico e che favorisce uno sviluppo 9° Edizione di turistico sostenibile e responsabile ottenendo per la prima volta il Pa- trocinio dell’Associazione Italiana AmbriaJazz Festival Turismo Responsabile. L’attenta selezione dei proget- di Giovanni Busetto ti presentati in cui intervengono musicisti professionisti di elevato L’obiettivo del Festival AmbriaJazz Esso è anche efficace esperienza spessore, molto conosciuti dagli è la diffusione della conoscenza formativa capace di coinvolgimento appassionati di jazz, rende appeti- di Musica Jazz e Contemporanea della popolazione in un percorso di bile la manifestazione ad una fascia di qualità in Provincia di Sondrio e crescita non solo musicale. interessata, ma si allarga anche ad nelle zone limitrofe, valorizzando Giunto alla nona edizione il Festival un pubblico più eterogeneo grazie al contempo i beni culturali paesag- sta tenendo fede ai propri obiettivi, all’inserimento nel programma di gistici ed ambientali della Provincia si sta affermando sempre più sia a ottima musica contemporanea, in- arrivando fino allo sconfinamento livello locale che nel territorio ita- nestando un interessante percorso nella vicina Svizzera. Il Festival è liano ed ‘estero. Le collaborazioni formativo. importante strumento di relazione valtellinesi si riconfermano e se ne É un pubblico tranquillo e atten- e aggregazione sociale facendosi aggiungono di nuove, sia localmen- to, che segue più date nella stessa veicolo portatore di valori umani te che su scala nazionale ed inter- rassegna, di età compresa tra i 20 importanti quali il rispetto per l’uo- nazionale. Questa edizione è stata ed i 70 anni con qualche bambino. mo, per l’ambiente, per il regno ani- dedicata alla mobilità dolce, tema Quest’anno l’incremento di pubbli- male e vegetale, per i beni culturali. che incontra il desiderio del pub- co ha superato il 20 % per un bacino di utenza che arriva ben fuori pro- vincia grazie ad una attenta rete co- municativa che si attua attraverso il sito internet www.ambriajazz.com, la pagina FB Associazione Culturale AmbriaJazz, il Blog Word Press am- briajazzfestival17, Twitter e Insta- gram; le testate giornalistiche, le messaggerie in broadcast e mail list dedicata, materiale stampato come manifesti, locandine e pieghevoli. I professionisti impegnati nella re- alizzazione del Festival sono più

14 ALL’OMBRA DEL RODES - DICEMBRE 2017 COSTUME E SOCIETà di 70 musicisti, tecnici luci e audio, paesaggistico come palazzi storici, addetti ai palchi, ufficio stampa, fo- chiese, nuclei antichi, una centrale tografi, tipografi, grafici e web ma- idroelettrica del ‘900 e dentro la mi- ster, serigrafici, addetti alla ristora- niera di talco La Bagnada di Lanza- zione e all’ospitalità, autisti. da e, quest’anno in particolar modo, La manifestazione è organizzata lungo i sentieri, ciclabili e pedonali. dal Comune di Piateda in qualità di Il Festival gode del Patrocinio di Ente Capofila in collaborazione con Unesco Amman, di Europa Creativa l’Associazione Culturale Ambria- della Comunità Economica Europea Jazz e si è sviluppata come da pro- e dell’Associazione Italiana Turismo gramma su 19 date dal 2 luglio al 18 Responsabile. agosto nei Comuni di Sondrio, Mon- Si avvale della collaborazione delle tagna in Valtellina, Ponte in Valtel- Associazioni Pintalpina, Scarpatetti lina, Castello Dell’Acqua, , Arte, +++PiùSegni Positivi, Consor- , Berbenno, Ar- zio di Tutela dei Vini di Valtellina, denno, , , , Cid, Opul onlus, AltraValtellina, Alpi , , Poschiavo; con in Scena, Area M, Time in Jazz; Pro- una importante variante per le date loco di Piateda, Proloco di Castione del 20 e 21 luglio, in luoghi di inte- Andevenno e Proloco di Valdiden- resse storico artistico culturale e tro. Quattro Passi …. per i piccoli pazienti dell’ospedale di Sondrio

di Barbara Vanotti

Ancora in pista, ancora uniti per rag- sperimentato la bellezza di donare giungere un obiettivo comune: l'11 gratuitamente un po' di sé stessi. giugno le associazioni di Piateda si Lo sforzo degli organizzatori e la sono riunite e hanno lavorato insie- generosità delle numerose persone me per organizzare la giornata bene- presenti nelle varie fasi della gior- fica “Quattro passi...per gli altri”. nata hanno permesso di aiutare l'A- Dopo il successo della prima edizione BIO, l'Associazione per il Bambino del 2016, organizzata per raccogliere In Ospedale. Grazie al contributo di fondi per il Comitato Maria Letizia tutti, sono stati raccolti 2.000 euro Verga per la cura e la ricerca della che hanno permesso di finanziare leucemia infantile, ci siamo ritrovati l'allestimento, all'interno del repar- e abbiamo deciso di rimboccarci le to di pediatria dell'ospedale di Son- maniche per sperimentare nuova- drio, di un'area dedicata alla lettura, mente la bellezza e la soddisfazione attrezzata con librerie e zone mor- del fare insieme. Abbiamo pensato bide dove i piccoli pazienti possono al programma della giornata, indi- accoccolarsi e concedersi un viaggio viduato l'associazione da aiutare e nel mondo fantastico delle storie e condiviso il progetto da sostenere. delle favole. Così l'11 giugno è stata una giornata Dal mese di novembre è infatti com- di gran festa, dedicata ai bambini e a pletata ed utilizzabile da tutti i picco- chi ama i bambini. Ci siamo ritrovati li pazienti l'area lettura attrezzata di al parco giochi e abbiamo cammina- una fantastica libreria-orso ricca di to fino al Punto verde guidati dall'en- tanti volontari: tatuaggi, palloncini, numerosi libri scelti appositamente tusiasmo e dall'allegria dei bambini lavoretti, giochi “in piscina”, dama, … per i bambini di ogni età, di cuscini presenti, abbiamo partecipato alla Le volontarie della biblioteca hanno e tappeti morbidi dove i genitori e i Santa Messa celebrata da Don An- organizzato un concorso di pittura volontari possono accomodarsi per gelo al termine della quale è stato dal titolo “Quella volta che anch'io ho dedicare a questa importante attivi- servito il pranzo preparato dalla aiutato...”: i bambini hanno ricordato tà tempo e passione. Proloco. Al pomeriggio sono state e disegnato un momento particolare Grazie a tutti coloro che hanno par- proposte ai bambini numerose attivi- in cui loro sono stati d'aiuto per qual- tecipato alla buona riuscita della tà e giochi organizzati ed allestiti dai cuno e in occasione del quale hanno giornata!

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ABIO (Associazione per il Bambino In Ospedale)

L’ABIO aiuta i bambini ricoverati a superare l’impatto con l’ospedale attraverso il gioco, l’ascolto, il sor- riso, ricavando nei reparti di pedia- tria degli spazi dedicati a misura di bambino. ABIO conta più di 5.000 volontari presenti in oltre 200 ospedali. I volontari di ABIO non si occupano solo di bimbi e ragazzi ricoverati in ospedale ma anche di genitori e parenti che li assistono in corsia, ascoltando, colloquiando e, saltuariamente, sostituendoli nell’accudire i bimbi o semplice- mente condividendo le loro preoc- cupazioni. “ABIO è il sorriso portato dove c’è la malattia, è il colore che arriva in un ambiente che può fare paura, è essere vicino ai genitori, ai bambini, agli adolescenti in un mo- mento così difficile.”

Boscaioli all’opera

Sabato 7 ottobre, in una spettacolare ri a provvedere allo sfalcio periodi- Per questo un gruppo di volontari, giornata di sole , un gruppo di volon- co dei prati. Ma i pastori sono ormai alpini, proprietari di case e terreni e terosi è salito alle Piane per ripulire i più rari dei panda e anche le mucche persone che hanno semplicemente a pascoli attorno al rifugio degli alpini. trascorrono più tempo rinchiuse nel- cuore il nostro territorio, ha deciso di Fino a qualche anno fa questo com- le stalle che all’aperto. Questo, alle unire le forze per frenare l’avanzata pito era egregiamente assolto dalle Piane come altrove, ha favorito la della vegetazione che si sta mangian- mucche. All’inizio dell’estate parti- crescita rapida e diffusa di arbusti, do i prati e rischia di nascondere il vano per la transumanza, arrivate cespugli e pini che stanno appunto bel panorama che si gode dal rifugio. sul maggengo brucavano l’erba e prendendo il posto degli spazi prima Armati di scuri, motoseghe, decespu- concimavano in modo naturale con- riservati al pascolo. Il bosco avanza gliatori e tanta buona volontà hanno tribuendo così alla salvaguardia dei invadendo prati e radure, sempre più lavorato per tutta la giornata taglian- pascoli. Prima ancora erano i pasto- fitto e più vicino alle case e al rifugio. do, segando, accatastando, ripulendo il pendio che dal piazzale del rifugio sale in direzione dell’Alpe Armisola. I solerti boscaioli si sono concessi solo una breve pausa per il pranzo prepa- rato da alcune signore e gentilmente offerto da persone che non potendo intervenire direttamente hanno dato così il loro contributo. “Beh ma facc en bel mestee!” è stato il commento dei volontari alla fine della giornata, guardando il lavoro svolto. E davvero avevano ragione di essere soddisfatti perché adesso lo spazio intorno al ri- fugio ha ripreso il suo aspetto. Ma la soddisfazione è stata tanta anche per la generosa risposta dei numerosi vo- lontari e per aver realizzato qualcosa che va a vantaggio di tutti. Allora ci si

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è chiesti “Ma non si potrebbe operare in questo modo anche per altre situa- zioni e per altre necessità?” Il nostro territorio ha bisogno di manutenzio- ne capillare e costante perché non si degradi e anche per evitare rischi che ben conosciamo. Non si può pensare che questo compito possa essere as- solto solo dalle istituzioni preposte che per mancanza di organico e di fondi non arrivano a coprire tutte le necessità. Mai come ora è il momento di chiederci non solo cosa può fare il nostro paese per noi ma anche, e fi- nalmente, cosa possiamo fare noi per lui. A volte basta poco e, in compa- gnia, è anche divertente! M.S.

Gocce d’amore nei presepi di Piateda a cura della Pro Loco E’ giunta ormai alla sesta edizione la rassegna “ Piateda e i suoi presepi” organizzata dalla Proloco in colla- borazione con i contradaioli e le associazioni del paese. Quest’anno sono nove le contrade che hanno rispo- sto all’invito di allestire un presepe; Piateda centro, Boffetto-Fiorenza, Ca’ D’Agneda, Barozzera, Busteggia, Previsdomini, Piateda alta e, ultima arrivata, la località Ribu’ (sopra Piateda Alta). Come di consueto anche i bambini della scuola dell’infanzia parteciperanno e sono stati proprio loro ad indicare il tema che legherà le sacre rappresentazioni. “NOI GOCCE D’AMORE” questo è il titolo che i piccoli hanno voluto dare al loro lavoro. Per ammirare le varie interpretazioni della natività ma anche per scoprire gli angoli più caratteristici del Paese la Proloco ripropone per martedì 26 dicembre con partenza alle ore 16,30 da Piateda Centro, un tour guidato. La scelta di iniziare la visita nel tardo pomeriggio permetterà di ammirare i presepi illuminati e resi ancora più suggestivi dalla luce della stella cometa. La visita sarà accompagnata da un servizio gratuito di navetta così da poter raggiungere comodamente anche le frazioni più lontane. Lungo il percorso sono previste brevi soste per ammirare anche i presepi costruiti da privati cittadini e quelli allestiti all’interno delle chiese parrocchiali. Il tour si concluderà a Piateda Centro, presso l’oratorio, per una aperi-cena e per ringraziare i partecipanti ma soprattutto i presepisti. I presepi saranno visitabili dal 22 dicembre al 6 gennaio e quindi tutti coloro che vorranno ammirarli anche individualmente sono i benvenuti.

I prossimi eventi in agenda: “Piateda e i suoi presepi” ALLESTITI DAL 22 DICEMBRE AL 6 GENNAIO • 05 GENNAIO 2018: Salutando Babbo Natale…aspettando la Befana - Spetta- 1. Piateda Centro: “De la funtana” colo di chiusura festività dedicato a tutti i bimbi che si tiene 2. Scuola Materna: “Di s-ciac” presso la palestra comunale la sera della vigilia dell’Epifa- 3. Boffetto e Fiorenza: “El presepi del Bufet” e nia in collaborazione con alcune delle associazioni locali. “De la costa” • FEBBRAIO/MARZO 2018: 4. Ca’ D’Agneda: “Fo la rùgia” Pattuglia Orobica - Raduno sci-alpinistico per pattuglie da 5. Barozzera: “El presepi di Baruzer” tre elementi legati in cordata. Gara amatoriale aperta a tutti che si sviluppa su un percorso tracciato sui monti del 6. Busteggia: “La cort di muscialii” Comune di Piateda. 7. Previsdomini: “Ul bait de Prevesdomen” • APRILE/MAGGIO 2018: 8. Piateda Alta : “La cittadella nel presepe” Gita Ludico Culturale Piateda nel presepe con mostra • 05-06 MAGGIO 2018: Alla fontana Campionato Italiano CANOA e CAYAC Al bait di ribu’

17 COSTUME E SOCIETà ALL’OMBRA DEL RODES - DICEMBRE 2017 Cinquantesimo della chiesa di Busteggia

Il 10 dicembre scorso la Chiesa di San Con l’occasione è stata allestita una mezz’ora prima della S.Messa ). Dopo Francesco a Busteggia ha festeggiato mostra che ripercorre le fasi princi- la celebrazione della S.Messa si è tenu- il 50mo della celebrazione della prima pali della costruzione della Chiesa e to un momento conviviale che ha visto messa , nella data esatta di quel dicem- che sarà possibile visitare fino al 21 la partecipazione anche di altri parroci bre 1967. gennaio 2018 (la Chiesa sarà aperta del vicariato.

18 ALL’OMBRA DEL RODES - DICEMBRE 2017 COSTUME E SOCIETà Consegna Costituzione ai neodiciotenni

Il 21 novembre scorso, presso la Media- teca, si è tenuta la cerimonia di conse- gna della Costituzione ai neodiciottenni (classe 1999). In questa occasione ha partecipato an- che la classe V della Scuola Primaria che affronteranno con una loro inse- gnante un percorso di conoscenza del- la costituzione italiana.

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fervore, gioia e tenacia e più di tutto tra- Piateda Alta: smette tanto e tanto entusiasmo. LA CITTADELLA DEL PRESEPE..E’..: “La cittadella del presepio”! Così come per gli anni precedenti, an- che per il Natale 2017 gli appassionati Presepio è la Nascita di Gesù, vista attraverso gli occhi presepisti della Parrocchia di S. Antonio limpidi dei bambini, lo sguardo idealizzato dei giovani e a Piateda Alta hanno preparato un am- la contemplazione stanca degli anziani. biente sicuramente spettacolare. Presso l’ORATORIO DEI CONFRATELLI di Adriana Giorgiatti è messo in scena “PIATEDA NEL PRE- SEPE”. La Natività collocata accanto al La Nascita di Gesù, l’evento che ha sa collaborazione tra le persone che a piccolo borgo è associata al messaggio: segnato la nostra storia, si ripete ogni Piateda Alta partecipano in vari modi “Dio ha posto la sua dimora tra noi”. anno nel Presepe con il suo fascino an- alla realizzazione di “PIATEDA ALTA LA Inoltre, la scenografia della Sacra Rap- tico e misterioso. Chi di fronte a questa CITTADELLA DEL PRESEPE”. presentazione appare spettacolare nel semplice parola non sente il cuore inon- Infatti, chi promuove e partecipa a que- momento in cui a Piateda Alta tutto si darsi di una gioia inspiegabile? sta iniziativa, forti dalla voglia e dalla ferma quando nella notte la Stella ed un I ricordi dell’infanzia e della fanciullez- passione di fare i presepi, la mostra brillante raggio di luce rendono radioso za che si affacciano alle nostre men- presepistica e di promuovere la cultura il Bambinello. ti quando ci troviamo a contemplare e la tradizione del Presepio, ha instau- All’interno della CHIESA DI S. ANTONIO quella Piccola Capanna, ci guidano e ci rato tra loro una collaborazione bella e vi è un presepe che nella sua semplicità invogliano nell’allestimento della Sa- intensa che neanche il freddo e il gelo manifesta il vero senso del Natale. cra Rappresentazione. riescono a fermare. Nel “PRESEPE ALLA FONTANA” la Nati- In questi momenti ci accompagnano an- Collaborazione che si è articolata attra- vità è posta nello spettacolare paesag- che accorati ricordi per chi ci fu caro e ci verso diverse fasi. Chi dapprima ha fa- gio che dalla diga di Scais scende per il tramandò la passione di fare il Presepe. vorito e condiviso l’idea dell’iniziativa è borgo di Agneda fino a Vedello. L’accu- Il fascino del Presepe è racchiuso nel stato il parroco don Angelo Mazzucchi, rata e minuziosa riproduzione di tale fatto che esso è per le genti di tutte le mettendo a disposizione gli spazi par- luogo, eseguita con ore e ore di sapiente età, di tutte le terre, di tutte le latitudini rocchiali: l’Oratorio dei Confratelli, la lavoro, è opera di Paolino Iride. e di tutte le condizioni. Certo, il Presepio Chiesa di S. Antonio e la Casa Parroc- Quest’anno abbiamo una bella novità ci parla della Nascita del Signore ma ci chiale. Il personaggio di rilievo, che sta da proporre ai numerosi e affezionati rinvia anche alla famiglia riunita, alla lavorando senza sosta alla preparazio- visitatori: anche la contrada di “RIBÙ”, tradizione, ai valori della pace e della ne di un’opera senza precedenti, è Pa- piccolo borgo appena sopra a Piateda condivisione. olino Iride che, con i suoi meravigliosi Alta, presenta il suo presepe “PRESEPE Attorno a questi pensieri è nata l’inten- ottantatré anni, sa ancora lavorare con AL BAIT DÌ RIBU’” abilmente allestito da Ida ed Enrica che lì vivono. Per raggiungere il Presepe di “RIBÙ”, quando si arriva a Piateda Alta, bisogna continuare la salita per circa mezzo chi- lometro fino a raggiungere il “bait” vici- no alla fontana della contrada suddetta. Il Presepe è sempre frutto dì creatività e soprattutto è un prodotto d’arte. Ciò è comprovato dalle opere esposte nella MOSTRA PRESEPISTICA allestita negli spazi della casa parrocchiale. Gli artisti e i collezionisti che hanno aderito alla proposta di esporre i loro manufatti hanno reso la rassegna im- portante e apprezzabile. ANNA MARIA BRACCHI di Sondrio ha riprodotto il Sacro Evento con cinque diorami: l’Annuncio dell’Angelo alla Madonna, l’Annuncio ai Pastori, la Na- tività, l’Arrivo dei Re Magi e la Fuga in Egitto che sono dei veri strumenti di evangelizzazione. CARLO NOBILI di , artista nella lavorazione del rame, ha ripro- dotto un pezzo di vigna con foglie e

20 ALL’OMBRA DEL RODES - DICEMBRE 2017 COSTUME E SOCIETà grappoli d’uva che sembrano effettivi. A questo capolavoro è associata una Na- tività di marmo bianco. FULVIO CRAPELLA e LORELLA PERSO- NENI di , rispettivamente arti- giani e artisti del presepe, sono presenti con un’ammirevole opera ricavata e di- pinta su tronchi di betulla. GIOVANNI MARTINI di Torre S. Maria propone un bellissimo presepe, dove la Natività è situata in una vecchia cucina tipica della Valmalenco di un tempo. IVANO CALNEGGIA di Montagna, con particolare passione per il Presepe e una capacità espositiva veramente lo- devole, da anni condivide con noi la bel- la esperienza dell’allestimento dei vari presepi. IVO MICHELETTI e LUIGINA IRIDE di Pia- teda, detentori di cose antiche, hanno messo a disposizione oggetti della loro collezione adeguati al tema natalizio. LUCIANO LANFRANCHI di Sondrio, affe- zionato presepista, ogni anno offre per la mostra di Piateda Alta opere da lui abilmente eseguite nel tempo passato. MARIO CORRADINI di Piateda, abile in- tagliatore del legno, espone presepi da lui artisticamente realizzati. PIETRO ALEMANI di Tresivio presenta la sua collezione presepistica raccolta in tanti anni di lavoro con i ragazzi di scuo- la e una collezione di piccoli presepi tra i quali il presepe più piccolo del mondo e uno stupendo Presepe di Cracovia da lui stesso realizzato: un pezzo di Polo- nia a Piateda Alta. I PRESEPI E LA MOSTRA PRESEPISTICA PAOLINO IRIDE di Piateda è presente anche nella mostra con le sue ricostru- allestiti nel complesso Parrocchiale zioni in miniatura: le casette di un intero villaggio e la chiesa di S. Antonio. della Chiesa di S. Antonio a Piateda Alta VINCENZO GABURRI di Piateda presen- si potranno visitare: ta la sapiente ricostruzione dei lavori di una volta eseguita dal padre Silvio negli anni cinquanta. dal 24 Dicembre 2017 al 7 Gennaio 2018 Un doveroso e sentito ringraziamento tutti i giorni dalle ore 14.10 alle ore 17.30 va agli amici espositori, agli elettrici- sti che hanno messo a disposizione la loro professionalità, Roberto per i pre- Il Presepe “ALLA FONTANA” sepi allestiti negli spazi parrocchiali e Paolo per il “Presepe alla fontana” e le il Presepe “AL BAIT DÌ RIBù” luminarie esterne, a chi ha procurato il materiale per l’allestimento e in fine ad Tutti i giorni a orario continuato Adriana, Franca, Ida e Renza che con un e intenso lavoro quotidiano hanno a rea- lizzato “LA CITTADELLA DEL PRESEPE A Il giorno 26 Dicembre giorno di S. Stefano PIATEDA ALTA”. A tutti sinceri auguri per un Vero Buon con “il giro dei Presepi” organizzato dalla Proloco. Natale.

21 COSTUME E SOCIETà ALL’OMBRA DEL RODES - DICEMBRE 2017 Oratoriamo

1° GIORNATA MONDIALE DEI di arance e mandarini per PonteCo- vero. Povertà signi- POVERI e le altre iniziative be- lombia; vendita di fiori; Vendita di fica un cuore umile Arance per il Mato Grosso. che sa accogliere la nefiche Dal discorso del Papa: Questa Gior- propria condizione nata intende stimolare in primo luo- di creatura limitata Con la prima giornata mondiale dei go i credenti perché reagiscano alla e peccatrice per superare la tenta- poveri indetta da Papa Francesco cultura dello scarto e dello spreco, zione di onnipotenza, che illude di come frutto del Giubileo della Mise- facendo propria la cultura dell’in- essere immortali. La povertà è un ricordia sono state realizzati diver- se attività caritative che sono state contro. Al tempo stesso l’invito è atteggiamento del cuore che impe- bene accolte da tutta la popolazio- rivolto a tutti, indipendentemente disce di pensare al denaro, alla car- ne. Una riconoscenza autentica a dall’appartenenza religiosa, per- riera, al lusso come obiettivo di vita chi si è dato da fare per la buona ri- ché si aprano alla condivisione con e condizione per la felicità. uscita e anche un ringraziamento i poveri in ogni forma di solidarietà, La povertà, così intesa, è il metro sincero a chi ha partecipato gene- come segno concreto di fratellanza. che permette di valutare l’uso cor- rosamente. Ecco le ultime iniziative Non dimentichiamo che per i disce- retto dei beni materiali, e anche di condivise: Vendita di Riso e torte per poli di Cristo la povertà è anzitutto vivere in modo non egoistico e pos- l’Africa; Banco Alimentare; vendita una vocazione a seguire Gesù po- sessivo i legami e gli affetti.

Festa di Santa Caterina re con voi un momento di preghiera … Ed,ora, come avrebbe detto la no- Quest’anno con la presenza di Mons. e di amicizia. Eccomi finalmente, an- stra Maresca, postina poetessa: “Re- don Mario Simonelli. corché per brevi ma intensi instanti. gord”. Tanti ricordi belli, pochi quelli Vedo tra voi volti noti e volti nuovi: che brutti. Innanzitutto la grande colla- Ecco qualche cosa ci ha detto: bello. È lo scorrere del tempo che crea borazione della gente per le opere …. Ringrazio innanzitutto “l prevost del e ricrea il dinamismo dell’esistenza. Ma al di là delle opere i volti …. Corag- Bufett”, che con paziente insistenza Fissiamo, brevemente, lo sguardo gio, quindi, avanti sotto la guida dei mi ha più volte invitato a condivide- sulla patrona Caterina d’Alessandria pastori religiosi e civili!

Festa degli anniversari di Matrimonio 8 dicembre 2017 La festa degli anniversari si è svolta in modo famigliare: S. Messa a Piateda e Pranzo matrimoniale in oratorio! Menù in oratorio: con due portate di tutto dall’antipasto al dolce!! Belle decorazioni e grande servizio!

22 ALL’OMBRA DEL RODES - DICEMBRE 2017 COSTUME E SOCIETà

18 coppie hanno aderito alla festa. Una coppia ha festeggiato il 65° di matrimonio, 2 coppie il Lettera di auguri del nostro vescovo Oscar 55°, 3 coppie il 50°, 6 coppie il 45°, 1 coppia il 40°, 2 coppie il 35°, 2 coppie il 30° ed una coppia il 10° anniversario. Eccel- Queste ultime settimane, poi, sono “insaporite” da un lente il convivio organizzato in Oratorio dal Don, supporta- groviglio di difficoltà, che se suscitano preoccupazione, to da ottimi volontari, culminato con una sontuosa torta. tuttavia rafforzano maggiormente l’unità dei discepoli del Signore, i quali procedono compatti, diversamente dalle finalità di chi vorrebbe, con le sue azioni, contri- buire a dividere. I cristiani rispondono al male con la ricerca appassiona- ta della verità e si mantengono umili testimoni di Gesù nella sua Chiesa, che da sempre subisce persecuzione. È noto il piano satanico di chi vorrebbe screditare la Chiesa (e i sacerdoti) davanti al mondo, a partire anche dalle sue debolezze interne e dalle fragilità, che sono ineliminabili, ma insieme si realizza la promessa del Signore, che ama la sua Chiesa e non permette che le forze del male possano sopraffarla. In questo tempo di Avvento, come cristiani, sottoline- iamo l’impegno quotidiano di costruire attorno a noi la pace, mediante relazioni fraterne veramente tese alla riconciliazione, riavvicinando le distanze e le fratture che spesso sussistono tra persone. Inoltre creiamo le condizioni per generare gesti di fra- ternità, anche costosi, così che “scatti” nelle nostre famiglie, tra amici e nelle comunità cristiane la gioia, dono e segno messianico del Dio che viene.

Auguri di un sereno Natale + Oscar Cantoni

Programma - Calendario per i prossimi mesi

Spettacolo dell’oratorio Sabato 23 ore 20.30 per la Festa di Natale: Recital dei ragazzi e bambini: “La Piccola Cometa”.

Concerto d’Organo, nella chiesa di Boffetto sabato 30 dicembre 2017 ore 20.45 in memoria di Nino il sacrista

Festa di S. Antonio a Piateda Alta Domenica 21 gennaio S.Messa ore 15 con tradizionale benedizione del Sale

Sabato 27 in ricordo di S. Giovanni Bosco: Ore 16.30 teatro per i bambini e ragazzi S. Messa ore 18 Ore 20.45 teatro per tutti Teatro: Le avventure del BarBone della compagnia teatrale Strafusari

Venerdì 2 Febbraio Festa della Candelora: Benedizione delle candele e Benedizione della Gola negli orari delle S. Messe

LE CENERI Inizio della QUARESIMA Mercoledì 11 febbraio S.Messa ore 16 Boffetto S.Messa 20.30 Piateda

Settimana santa: Domenica delle Palme 25 marzo - Domenica di Pasqua 1 aprile

23 SPORT ALL’OMBRA DEL RODES - DICEMBRE 2017

veder convocati per il “Trofeo delle Pro- vince“ a rappresentare quella di Sondrio Centro Olimpia Piateda due nostri atleti: Daniele Lanzini nella Stagione sportiva 2017/2018 corsa dei 60 ostacoli e Andrea Violan- te nei 60 Piani….ed esordienti brillanti Il Centro Olimpia Piateda continua la CSI Tirano, mentre nelle partite succes- come Eleonora. Sempre per l’attività su sua attività ed è protagonista su diversi sive stiamo pagando lo scotto del salto pista sta crescendo un gruppetto tra al- fronti con: di categoria. Comunque con l’impegno lievi e cadetti (Daniele Fornera, Stefano LA PALLAVOLO, L’ATLETICA LEGGERA E delle nostre ragazze che stanno cre- Scamozzi, Massimo Colombo, Matteo IL CALCIO CSI. scendo, l’innesto delle due ragazze del Venturini, Simone Gurini,Mattia Masca- Nella pallavolo si sono conclusi i cam- Sacro Cuore e il lavoro degli allenatori, rini, Sofia Testini, Martina Villa, Andrea pionati dello scorso anno con un ottimo stiamo sempre in campo in modo com- Gorga, capitanati da Esposito Nicolò ed 3° posto conquistato dalle ragazze della petitivo. Continua, anzi si è consolidato il Alice Testini che si cimentano nelle varie “Pneumatici Valtellina” nel campionato sostegno del gruppo-genitori al seguito. discipline e in modo particolare nel sal- di prima divisione femminile. Le ragazze Prosegue l’impegno per il mini volley che to in lungo e salto triplo, nei lanci , nelle hanno espresso, in alcune partite, un bel vede sette scatenati atleti cimentarsi corse veloci e di mezzofondo. Entusia- gioco piacevole da vedersi; tutto questo con la palla il martedi e il giovedi, sem- smante è stata la partecipazione ai cam- grazie al loro impegno ed alla capacità e pre con la guida di Walter e Vanessa che pionati italiani CSI di Cles lo scorso mese passione dell’allenatore Piero Vaninetti hanno frequentato un apposito corso in- di settembre, dove abbiamo partecipato (che continua anche per questa stagione, detto dalla federazione pallavolo. anzi raddoppia, perchè allenerà anche la Il settore Atletica Leggera, sempre so- a gare di salto in lungo e triplo, salto in formazione giovanile “Oil Service”). Con stenuto da (Sofina, L’arte della Pasta, alto, lancio del disco e del giavellotto, la supervisione del dirigente del settore Valpoci), ha visto il gruppo crescere, al- corse ad ostacoli , gare di mezzofondo pallavolo Walter Molinari e la disponi- lenarsi con impegno sulle piste di atle- e concluso le gare partecipando alla 4 bilità del capitano-segretario Vanessa tica di Sondrio e di Chiuro ed in palestra x 400 maschile. Esperienza che ripro- Miglietta, abbiamo incominciato il cam- a Piateda durante il periodo invernale porremo anche nella prossima stagione. pionato disputando una bella partita che e partecipare alle varie competizioni di Tornato dall’esperienza scolastica negli ci ha visto superare la Polisportiva Albo- corsa campestre, corsa su strada e at- Stati uniti Il nostro atleta Jacopo Ber- saggia per 3 a 0, dove abbiamo potuto letica su pista. Nelle campestri abbiamo sellini ha conquistato il titolo regionale apprezzare la capacità del nuovo libero mantenuto il nostro impegno principale nei 110 metri ad ostacoli nella categoria e la bravura di alcune giovani arrivate partecipando alle prove del campiona- Junior Maschile. Guidati da Francesca quest’anno. Nel turno successivo invece to regionale CSI svoltesi in provincia di Gaburri si sta consolidando il gruppo siamo stati battuti dalla Sondrio sporti- Como, Mantova e Lecco, ottenendo un esordienti (sc Elementari). Sono sem- va per 3 a 1. Abbiamo poi vinto altre par- titolo regionale con Alice Testini nel- pre aperte le iscrizioni negli orari di al- tite dove l’allenatore ha fatto scendere la cat. Allieve e numerosi piazzamenti. lenamenti come riportato nel quadro qui in campo tutte le giocatrici, in modo par- Questo ci ha permesso di partecipare ai accanto. Altra nota positiva riguarda il ticolare quelle giovani. Le under 13 han- campionati italiani svoltisi a Cesenati- no vissuto un’ esperienza interessante co. Impegno che abbiamo già intrapreso consolidarsi dei gruppi familiari che par- anche se un po’ faticosa per la difficoltà anche quest’anno recandoci in pullman tecipano sempre più numerosi sia come ad ottenere punti e risultati, compensa- a Calco (Lecco), Villaguardia (Como) con genitori che come atleti. Il 29 novembre ta dalla presenza di un folto e appas- ben 27 atleti iscritti e 10 accompagnato- presso la pizzeria lo Scrigno abbiamo sionato gruppo di genitori. Quest’anno ri, sperando di partecipare numerosi ai effettuato le premiazioni, con pizzone stiamo disputando il campionato under campionati italiani a Belluno nel prossi- e …birra, dei vincitori dell’octahlon (Da- 14 femminile e siamo partiti con il botto, mo mese di Aprile. Nell’attività su pista niele Lanzini 4337 p.ti e Alice Testini vincendo la prima partita per 3 a 0 con il abbiamo avuto il piacere e l’orgoglio di 4069 p.ti); è da evidenziare che ben 21 atleti hanno concluso positivamente le 8 prove (corsa veloce - 200 ostacoli - mez- zofondo veloce - 6’ o 12’ minuti di corsa continua, lancio vortex o giavellotto, getto del peso, salto in lungo e in alto). IL Calcio ha ripreso alla grande pres- so l’oratorio di Poggiridenti con il solito staff formato dalla triade (Dario, Loris, Manuel), dall’allenatore dei portieri Elia più altri collaboratori. Sono state alle- stite due squadre molto competitive che partecipano al campionato provinciale CSI under 10 e under 12. Con il Presidente Guglielmo Gaburri e tutti noi del Cen- tro Olimpia ringraziamo le persone e le famiglie che ci seguono, gli sponsor, le istituzioni Comunali e tutti i nostri tifosi. Auguriamo un felice Santo Natale un I vincitori dell’ Octathlon sereno Anno nuovo.

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Eleonora - Regionali CSI Nicolò - Salto triplo Marco - Staffetta 4 x 400

Gruppo esordienti atletica Gruppo cadetti Massimo - Daniele - Stefano - Simone - Matteo

Oil Service u.14 Agata Taloni, Chiara Fondrini, Aurora Lamperti, Sara 1° Div Femm. Pneumatici Valtellina: Guglielmo Gaburri (Presidente) Galletti, Amonini Lucrezia, Giorgia Fasani, (Tani v. Allenatore), Emili Bea Ballantini, Dalila Simonini, Serena Galli, Margherta Tramanzoli, Corcoglioniti, Sofhie Galletti, Sofia Paganoni, Veronica Petrelli, Sara Sara Zani, Chiara Miglietta, Piero Vaninetti (Allentore) Vanessa Mi- Lamperti. glietta (capitano) Serena Bonomi, Federica Nani, Serena Cornaggia, Anna Rossini, Chiara Lipari, Marta Mascrini, Curtoni Alessia, Negri Michela, Giulia Orvieto. Orari Palestra Orario Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Mini Volley

17:00‐18:00 Atletica 17:00/18:00

Atletica Minivolley Under14 Minivolley 18:00‐19:00 18:00/19:00 18:30/19:30 18:00/19:30 18:00/19:00

19:00‐21:00 Under14 Atletica 1aDivisione 1aDivisione 19:00/20:30 19:30/20:30 19:30/21:00 19:30/22:00 Per info rivolgersi in palestra o al numero 347 9157310 -340 7038616 - [email protected]

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POESIA E RACCONTI ALL’OMBRA DEL RODES - DICEMBRE 2017

Adunata (2010) Völi parlàa del’adunata dei Alpini de quèl an a Bèrgum. ‘N s’èra po’ ‘ndecis mì e la Miranda, se ‘ndàa u miga. A ‘n bèl mumènt, ‘l me ciáma ‘l capu grüp de Sán. Lüis e ‘l me dis “se te vöo vignìi ‘nsema a nuń?, ‘l ghè du post”. “Vabé”. “Ala dumà ‘n s’è gió ala cuperatiua visiń a ti e ‘n ve töl sü” “Va bene, dacordi”. I riua gió ali ses, ses e mèzza, cun stu pulman e, sicume i me cugnuseua po già, m’à cuminciat a cüntàa sü po quai matucadi e ‘nde n’ atim ‘n riua ‘gliò a Punt Sán Pedru. ‘N se ferma a fàa ‘na sosta ‘n de ‘n piazal, ‘ndue ‘n se fermáua tánt nuń cui camìj a mangiàa. Già, i puntasch, lur cume solit iè buń de fàa fèsta, i à tirat fò ‘na taulada de roba da mángiàa, ‘n bèl butigliuń de viń e m’à fac’ an bèl spuntinu. E po, sü ‘n de la curiera, ‘n partis vèrs Bèrgum. ‘N riua a Bèrgum ‘ndèl parchec’ e ‘n partis a pè. ‘N paier de scià e ‘n paier de là, ‘n và sü a Bèrghem de Hura. M’à beüt ‘n bot, me l’à cüntada ‘n mumènt….. Numa che, ‘l püsè brüt, l’è che gheui scià ‘na cavigia groša che la me faua mál. Amumènti ù da fam purtàa gió dai mé soci. Dópu ‘n mumènt i è scià i aerei che faua li strisci triculore…. L’è stac’ belisém. E po gió ‘ngu ‘n gheua l’ammassamento. ‘L riua ‘l noš urari, me ‘ncumincia la sfilada…. Me l’à facia tadi perchè ‘n s’èra i ültim. M’el seua già ‘n partenza…. Finit, ‘n se tröua tuc’ e ‘n và vèrs al pulman. Sèmpri in alegria e in amicizia. Quatru cantadi, quatru bali che m’à amù cüntat sü…, ‘n s’é riuat sü a ca noša che ‘n s’é gnáńca necurgiüt. E l’è finida ‘gliò. Speri de pudé ‘ndach ánca n’utran. ‘L bèl de sta fèsta l’è ánca a vedée tanc de stij Alpiń che te ‘ncuntret… O drizzat sü ai mür che se i se destaca ‘n pit i cröda gió bas, u, adiritüra, te i tröuet già gió sura ai marciapè. Stinch cume lümiń. Ánca a durmìi cume ghiri. ‘Nsóma, te ‘n vedet de tuc’ i culù. Dópu te tröuet áńca dei bèi grüpèt, svegli, che i cánta e tée alegria. Magari áńca cun ‘na fisarmonica. Magari ‘n bot ogni tánt al salta fò áńca ‘na quai canzuncèla, de quili de la fèsta. Dópu, püsè che agregas al coru cun tánta simpatia alpina... Natüralmènt, áńca se ‘n stà amù ‘n pè: sicuramènt ‘n quai cales ‘n piü del nurmál ‘n ghe l’à gió tuc’. Comunque me augüri da pudé partecipàa áńca l’an che vé. Eviua i Alpiń! Si eviua i Alpiń però, adès dumentegaui: pensé po miga che a vignìi a cà, propi m’à fac’ ‘na tirada ünega sènsa ‘ndàa a maiáa ‘n bucuń è... Perché te pöo ‘mmáginás, ‘n s’é già de la taca…, che ‘n gà sèmpri fam... ‘Gliura m’à pensat de fermás ‘nden pusticinu ‘ndicat da ‘n soci, e m’à fac’ propi ‘na bèla scena, ‘n sé stac’ propi sudisfac’. Áńca lì ‘n’altra cantada, ‘na bèla alegria e po ‘an s’è partit e ‘n s’é vegnüt a cà noša.

Oscar Romenici e Aldo Simonini

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Personaggi Di Boffetto di Oscar Romenici

anti erano un tempo a Boffetto i comuni e poco appariscenti padri e madri di famiglia: Tocchi penetranti spiccavano su volti induriti, cotti dal sole, che narravano fatiche, privazioni e avversità che avevano dovuto affrontare nella loro vita. Le mani, due vere e proprie raspe, erano ben sviluppate e coperte di calli per il continuo impu- gnare ogni sorta di attrezzo, avvezze ad ogni sor- ta d’impiego anche nude; ne ho viste fumare senza un lamento del loro proprietario che stringeva un carboncino incandescente sfuggito dal camino per riporlo con calma nel suo naturale braciere. La ma- grezza endemica la faceva da padrone (solo il boom economico del secondo dopoguerra ha portato le magari da uno si passasse a più bicchieri e qualcuno malattie dovute agli eccessi a tavola). In età avan- ne approfittava per fargli degli scherzi: giravano il zata il loro incedere era comunemente aggravato, carretto dalla parte opposta e il Pieru Pam, senza oltre che dalle fatiche sopportate, anche dai danni nemmeno accorgersene, tornava carico a Sondrio!!! dovuti alle malattie trascurate. Tra i maschi il vizio Per certi lavori di campagna come la zappatura nei del fumo debilitava ulteriormente il fisico rendendo terreni più impervi, si ricorreva nei tempi remoti poco probabile che qualcuno raggiungesse una con- all’ingaggio di persone che “andavano a giornata”. siderevole età. Dal dottore andavano solo per casi Negli anni ’70 una di queste era il Bondi, che si pre- eccezionali e all’ospedale solo come prologo al ci- stava volonterosamente anche a scassi di vigne o mitero. La loro vita era scandita dai ritmi di lavoro e scavi di fosse in genere. La sua attrezzatura, nuova non rimaneva molto tempo da dedicare ad altro. Ma ad inizio anno, consistente solamente in un badile come in ogni “paese che si rispetti” c’erano anche al- e un piccone, a termine stagione era consumata e cuni personaggi caratteristici. malridotta dato il suo grande impegno. Questo era Il Piero Pam, un anziano con una gamba anchilosa- così abbondante che un pomeriggio, chiamato in ta, aveva un’ affinità con l’orologio del campanile una nuova casa a scavare una fossa di scolo nella di Boffetto che in molti ricordano. L’ orologio fun- cantina, di dimensioni e profondità dell’ordine di un zionava a contrappesi che venivano fatti risalire a metro, Abbondio aveva lavorato con tanta lena che fatica azionando un’apposita manovella (qualcuno il committente, assentatosi per un tempo stimato la sostiene che funzionasse a sabbia: aveva un sec- metà di quello necessario “alla bisogna”, al ritorno chio appeso che doveva essere riempito e, arrivato lo trovava che non emergeva già più dalla fossa che in basso, svuotato perché risalisse per essere nuo- stava ancora con perseveranza scavando. Oltre alla vamente riempito di sabbia). Era stato lui stesso sede comunale, le chiese, l’asilo, la posta, Boffetto l’ideatore e il costruttore tanto è vero che alla sua ha avuto anche... la Regina Taitù. Molti ricordano morte l’orologio ha smesso di funzionare perché una figura femminile sporgere dal davanzale di una nessuno ne conosceva il segreto. Solo negli anni ’90 finestra di un fienile sopra il portone con lo stemma ha ripreso l’attività con la sostituzione e l’elettrifi- della “divenuta” Cooperativa Operaia vicino al nego- cazione del meccanismo. Si sa che, proprio per la zio di stoffe della Desina. sua originalità, l’orologio era conservato al Museo La donna minacciava sovente i ragazzi che dall’ an- della Scienza e della Tecnica di Milano. C’è chi so- tistante piazza la sbeffeggiavano per il suo poco stiene che il signor Pieru Pam fosse quel signore che grazioso apparire e lanciava dall’alto dei sassi che possedeva un carretto con le stanghe che lui stesso teneva sempre pronti sul davanzale. L’ anziana, che trainava per andare a fare spese in città. Percorre- essendo nullatenente cercava spesso la carità, a chi va la strada bassa, che da Boffetto sbuca alla sta- l’ apostrofava incitandola al lavoro rispondeva che zione ferroviaria di Tresivio. Qui, a Poggi Piano, c’era ai tempi aveva già lavorato e pur nella sua estrema la vecchia Osteria Mattaboni e Pieru Pam era solito necessità (negli anni ’50 riceveva, tramite uno dei fermarvisi sia all’andata che al ritorno, per bere un bambini, il pranzo di mezzogiorno quotidianamen- bicchiere di vino. Sulla via del ritorno capitava che te dall’ asilo e la cena saltuariamente da qualche

27 POESIA E RACCONTI ALL’OMBRA DEL RODES - DICEMBRE 2017

buon’anima del vicinato), aveva motti di rimpro- cenzo Scamozzi che, nato a Fontaniva in Val d’Ari- vero sulla scarsa qualità del pasto all’indirizzo del gna, fu contemporaneo ma più giovane del Palladio fornitore. Si racconta inoltre che, invitata dal vicino di cui fu ammiratore e critico. Lavorò principalmente “Don” (Don Lazzeri) ad andare a prendere la scodella nel Veneto. A Padova progettò la chiesa di S. Gaeta- di minestra offertale per cena, pretendeva che fos- no (1581), Villa Molin (1597), e la facciata del palazzo se la sua domestica a portargliela! Nella cultura di del Bo (1601), a Venezia le procuratorie di San Marco massa italiana creata a fine ‘800 dai resoconti dei e concluse il teatro di Vicenza iniziato dallo stesso giornalisti italiani in Etiopia, la figura dell’imperatri- Palladio. Importanti sue opere si possono ammirare ce consorte Taitù Batùl divenne piuttosto popolare anche a Sanpietroburgo. come “Regina Taitù”, generalmente rappresentativa Morì a Venezia il 7 Agosto 1616 (notizie più esaustive del tipo di donna superba e dispotica che, favorita da si possono trovare su Internet). una speciale condizione, mantiene comportamenti improntati alla vanità o avanza pretese inopportune. n altro personaggio del tempo, anche se non Tale titolo venne quindi imposto anche alla donna di vivente a Boffetto, era il Rudini, che di nome Boffetto ed è diventato famoso presso i contradaio- Uera Emilio, noto e presente sul territorio della li, all’indirizzo di chi si lamenta per un futile motivo, zona, e anche oltre, per qualche decennio. Ecco come il detto “te sèe cume la Regina Taitù” con riferimen- lo ricorda un “ragazzo d’allora”: <

28 ALL’OMBRA DEL RODES - DICEMBRE 2017 POESIA E RACCONTI

il loro lavoro, ma anche nell’arte di tener in esercizio stro angolo di lingua e orecchie. (Potessero parlare le prede della paese, quan- fontana!) All’arrivo del carro l’attenzione è rivolta do la mattina da quella parte, il parlottare, prima intenso e viva- era per lo più ce, si fa più moderato, ma solo per un momento, uno trascorsa e il sguardo veloce e un cenno di saluto al nuovo arriva- lavatoio tor- to; poi tutto riprende come prima. nato ormai si- Quindi qualcuno comincia ad avvicinarsi al “banco lenzioso e le di vendita” e butta l’occhio qua e là per vedere se acque più lim- la roba l’è bela. Cosa offriva il mercato? Quasi tut- pide, il nostro to l’occorrente per la casa. Stoviglie in genere, come uomo ricopriva la merce dopo averla risistemata posate, bicchieri, piatti di ogni tipo, mestoli per l’ac- a dovere e si dirigeva verso Boffetto per ripetere il qua, che allora si prendeva alla fontana con i secchi mercatino. in alluminio o rame stagnato (anche quelli venduti Lì c’erano alcune osterie e di certo anche il Rudini lì), poi le famose napoletane per fare il caffè o le ne approfittava per mettere qualcosa sotto i denti e cazze forate per la roba condita che erano dei me- trascorrere il mezzodì in compagnia (magari al caldo stoli robusti con il manico lungo con all’esterno una o al riparo se il tempo era avverso). Il cavallo da par specie di grande cucchiaio molto spianato e bucato suo mangiava di tanto in tanto del fieno da un sacco per raccogliere il contenuto dei tegami, strofinacci che gli veniva legato al collo. vari, per finire al sapone, quello buono per il buca- Al pomeriggio verso le tre il carro ritornava a Caro- to o alla lana (quella bella soffice) e gli aghi per la lo nel posto del mattino, restava ancora un’oretta o stessa perché allora non si stava mai con le mani in due in attesa di eventuali clienti e poi briglie in mano mano e ogni momento era buono per fare un po’ di a fianco dell’animale l’Emilio tornava a casa. Giunto maglia o di scalfarot (calze di lana grossa adatte per alla chiesetta dove finiva il risc e anche il paese, sa- gli scarponi). Non di rado si potevano vedere donne liva a cassetta e facendo trottare il cavallo spariva con la gerla in spalla che andando nella vigna verso dietro la curva della centralina. la Fiorenza sferruzzavano qualche punto. Non si è mai sentito che gli sia capitato qualche in- Naturalmente durante la mattina il via vai verso il toppo o incidente di percorso. (….) Oltre ad esercita- carro e verso il lavatoio si intensificava e la piazzet- re il mestiere di ambulante faceva anche l’operatore ta era tutto un vociare di donne indaffarate per dare ecologico o meglio come si diceva allora el strascè; il meglio di sé per fiutare un buon affare prima che raccoglieva strada facendo nei vari paesi strac- arrivasse un’altra. ci usati e soprattutto ferro vecchio. Non in grandi Ovviamente il buon Emilio conosceva bene il suo quantità ma con quello arrotondava il suo guada- mestiere e a seconda del caso (o della comare) tal- gno. Ecco perché i ragazzi si davano da fare a rac- volta “mollava un po’” sul prezzo; faceva parte del cattare qua e là qualche rottame o qualche tola da gioco, per mantenere la clientela. C’è da dire che la poter vendere e avere qualche lira soprattutto per la qualità, anche nel suo interesse per successivi ac- fiera di S. Luigi a Sazzo. quisti, era abbastanza buona…. la Cina era ancora A volte c’era qualche “furtarello” in casa: era sparito molto lontana….. un ferro vecchio, che finiva allo strascè. C’è da ag- E’ certo che alcune di quelle stoviglie sono ancora in giungere che se la cosa destava sospetto per la qua- uso ai giorni nostri. E’ inoltre da tener presente che lità del rottame il buon Emilio s’interessava se “quel il nostro personaggio ha girato con regolarità i paesi ferro” era veramente da rottamare.>> e le frazioni sia del versante Retico che Orobico da Piateda fino a Tirano, Teglio e compresi, fino n abitante di Castello dell’Acqua così ricor- agli anni ottanta sempre con il fido cavallo (che avrà da. <

29 POESIA E RACCONTI ALL’OMBRA DEL RODES - DICEMBRE 2017

bato fascista). Si dormiva nelle baracche di legno già mi misi a ridere e gli dissi: “Però mi devi comperare fornite di luce elettrica, i servizi igienici erano ester- anche il gallo”. “E del gallo quanto vuoi?” soggiunse. ni in gabbiotti di legno. Io alloggiavo nella baracca n. “Duemila lire”. “Affare fatto!” Mi diede due bigliettoni 4 e vicino a me c’era un uomo sulla cinquantina ed è da mille e cinque lire in monetine. proprio di questo uomo che voglio parlare. Si chia- Con tutto quel ben di Dio in tasca presi subito la mava Giovanni e mi pare fosse di Boffetto, era piut- strada del ritorno, e naturalmente mi fermai dalla tosto basso di statura, aveva baffi e capelli rossicci Madonna a recitare un’Ave Maria per la grazia rice- con due occhietti che quando ti guardava ti metteva vuta, e per mettere nella bussola delle offerte, da soggezione. galantuomo, quanto precedentemente pattuito e Era molto furbo ed era devoto alla Madonna alla cioè £. 2,50, dicendole: ”Guarda che del cavallo ho quale recitava sempre un’Ave Maria prima di cori- preso solo cinque lire, del gallo non eravamo d’ac- carsi. Alla sera prima di addormentarsi, ci racconta- cordo niente”. va a puntate la sua vita giovanile, le sue avventure Intanto il signor Nino Negri, proprietario del caval- galanti e non solo quelle. Il lavoro non era mai stato lo, accortosi della sua scomparsa, fece regolare de- la sua passione e per sbarcare il lunario si dedicava nuncia ai Carabinieri di Ponte i quali la diramarono con abilità a qualche piccolo furto, con una spicca- alle altre stazioni della zona. Pochi giorni dopo i Ca- ta preferenza per le galline, delle quali era ghiotto rabinieri di Grosio trovarono il cavallo segnalato e e, con l’aiuto della Madonna, la faceva quasi sem- telefonarono ai colleghi di Ponte i quali dopo aver pre franca. Una sera, noi eravamo già tutti sotto le avvisato il signor Negri del ritrovamento, vennero ad coperte quando entrò in baracca, probabilmente arrestarmi e dopo un breve interrogatorio mi porta- ne aveva bevuto un bicchiere in più, si sedette sul- rono in via Caimi. la brandina e in vena di confidenze, ad alta voce co- Il giorno del processo, il Pretore mi chiese: “Allo- minciò: “Questa sera vi voglio raccontare per filo e ra signor Giovanni confessate di aver portato via il per segno di quella volta che rubai un cavallo. cavallo del qui presente signor Negri?” – “Ma signor C’era la Fiera a Tirano e decisi di andarci per guada- Pretore, - risposi – non è possibile, caso mai è sta- gnarmi la giornata magari rubando qualche cosa. to il cavallo a portare via me”. E mi affibbiò quattro Arrivato nei pressi della stazione ferroviaria di Chiu- mesi di carcere. Conclusione morale: se siete devoti ro, vidi un bel cavallo rosso con una stella bianca della Madonna o di qualche santo non cercate di in- in fronte, che pascolava tutto solo. Lo chiamai e gli gannarli se volete la loro protezione. Io sono certo diedi un pezzo di pane che avevo in tasca e gli chiesi: che se avessi messo le mille lire nella bussola non “Non potresti, per piacere, portarmi fino a Tirano?” sarei finito in prigione”. Poi si mise sotto le coperte e E lui acconsentì. Montai a cavallo e lo indirizzai al si addormentò senza recitare l’Ave Maria. >> trotto verso Tirano. Fino a San Giacomo continuai a voltarmi indietro per elso Baruffi vedere se qualcuno mi seguisse, sia ben chiaro che non avevo nessuna intenzione di rubare il cavallo. CCosì si poteva leggere su un settimanale degli Giunto a , proprio davanti alla chiesa del- anni ’60 riguardo i nostri paesani. <

30 ALL’OMBRA DEL RODES - DICEMBRE 2017 POESIA E RACCONTI

turalmente più imperiosa sulla costa solatia dove colonia di italiani. prospera quella “croce e delizia” che oggi è la vigna Luigi Parora passa il tempo gironzolando con le mani mentre, sulla montagna dirimpetto, non essendovi in tasca attorno alla casa dei suoi avi che è stata ri- vigne, non vi sono neppure i problemi attinenti e i fatta quasi nuova. castagneti hanno ormai una funzione quasi solo or- Parla volentieri con la gente; è contento che lo met- namentale (....) Luigi Parora, 73 anni, abita a Boffet- tiamo sul giornale. L’ abbiamo incontrato così per to, comune di Piateda. caso. Lo abbiamo incontrato perchè c’era... alle cin- Si direbbe che ha passato tutta la vita tra i castagne- que della sera. ti di questa montagna. Invece non è vero. Ha fatto i Giuseppe Gulluà è un altro anziano che trascorre la baffi bianchi in Australia nella miniera d’oro vicino a vita serena del pensionato in un paese rustico. E’ Perth. stato uno dei primi abilitati alle patenti automobili- E’ andato la prima volta in Australia nel 1913 e c’è ri- stiche della provincia. Faceva servizio con autocor- masto undici anni. Poi è tornato a Piateda per qual- riere dell’Impresa Perego sulla linea dello Stelvio, che tempo ed è ripartito per l’Australia una seconda quando le automobili avevano le gomme piene e gli volta. Ancora anni laggiù nelle miniere d’oro, poi an- pneumatici erano chiodati. cora in qua, poi ancora in là. Cinque volte andata e E’ andato su e giù dal Giogo per anni che non si con- ritorno in quarant’anni. tano. Una volta ha rotto l’assale delle ruote e per ti- E’ ritornato definitivamente l’anno scorso. Dice che rarsi a casa lo ha sostituito con un palo di legno. A per andare in Australia anche adesso ci vogliono 24 Piateda fa vita pacifica: la gente è calma e affabile, il giorni come nel 1913 quando ha preso la prima volta vino della Fiorenza è buono. Lo abbiamo incontrato il <> a Marsiglia. un pó ‘nsül tardi. Erano già le sette della sera. >> Nelle miniere lavorava a scavare minerale aurifero che poi passava ai frantoi e alle vagliatrici. Ha preso la silicosi. Negli ultimi tempi guadagnava 5 sterline australiane al giorno, pari a 6500 lire. Nelle minie- ECO DELLE VALLI di Martedì 10 Luglio 1962 re di oro lavorano diversi convalligiani della zona di (da Bufèt & Bufetèe di Oscar Romenici Piateda, Chiuro e Tirano. A Perth c’è una numerosa coadiuvato da amici e parenti)

Amicizia L’amicizia è un dono che ci porta a un sentimento di luce pieno di speranza che si apre verso la felicità. Fiducia. L’amicizia vera è un’amica che ascolta, che consiglia nei momenti più difficili, un appoggio sicuro di cui ti puoi fidare, sollevare nei giorni bui che la vita riserva. Sempre ti accompagna con i suoi preziosi consigli. L’amica è l’amicizia, un tesoro da tenere stretto. Marchetti Antonietta

31 POESIA E RACCONTI ALL’OMBRA DEL RODES - DICEMBRE 2017

32 ALL’OMBRA DEL RODES - DICEMBRE 2017 RUBRICHE Un compleanno speciale di Luigi Zani

Introduzione dell’ultimo Rodes del 2017. Questa Il giorno del compleanno è sempre inaspettata missiva non poteva di un giorno un po’ particolare. Chi non certo passare inosservata. Il testo ha piacere ricevere gli auguri, spe- dal significato molto profondo e cialmente dalle persone care che ti commovente, scritto da un diciot- stanno più vicino? Io ho avuto la for- tenne di origini calabresi, è dedi- tuna di avere dei genitori molto af- cato a Stefano Martinolini detto fettuosi che mi hanno sempre man- Lüvişìi (famiglia detti Pilù) che il dato gli auguri anche quando mi prossimo 26 marzo 1918 celebrerà Un giovane Stefano Martinolini trovavo in capo al mondo, nel vero cento anni. Un breve riassunto per (foto archivio Martinolini) senso della parola. Ogni tanto ri- chi non conoscesse il soggetto. Nel Quando mi sedetti a tavola con loro, mango impietrito quando mi capita lontano 1954 Stefano Martinolini si provai a chiudere gli occhi e non trasferì, insieme a genitori e fratel- di sentire che, spesso, nemmeno tra fu per niente difficile trovarmi im- li, da Ambria a Brissago Valtrava- marito e moglie non si scambiano provvisamente in una vecchia casa glia in provincia di Varese. Abituati gli auguri di buon compleanno. Pro- di Ambria durante la prima metà del alla dura vita rurale in montagna, i babilmente queste persone hanno ventesimo secolo scorso. Ricordo la Martinolini non ebbero difficoltà ad la sensibilità di un cinghiale oppure loro bellissima accoglienza, la loro ambientarsi e, supportati dalla loro sono arrivati al capolinea con gli af- semplicità, la loro generosità e i loro buona volontà e tenacia, continua- fetti reciproci! Devo ammettere che, occhi lucidi al momento dei saluti rono anche qui l’allevamento del nel mio caso, mi ritengo molto for- che anticiparono la nostra parten- bestiame, la lavorazione del latte tunato poiché ho sempre ricevuto za. Giungano a Stefano Martinolini i e dei campi ma, con metodi e mezzi gli auguri da chi mi vuole bene. Al- migliori auguri di buon compleanno tecnologicamente più avanzati. Per cuni dicono di evitare, in modo as- da parte di tutta la comunità di Am- la scelta della compagna per la vita, soluto, di fare anticipatamente gli bria. Presumo che Stefano predili- Stefano preferì rispettare le tradi- auguri di buon compleanno. È buo- ga però ricevere un augurio meno zioni di un tempo e si unì in matri- na prassi fare gli auguri il giorno del raffinato, magari un po’ più rustico, monio con Anna Bonomi, originaria compleanno stesso, preferibilmen- un po’ più vicino alle sue radici. Un di Agneda, di dieci anni più giovane te entro mezzogiorno. Farli di po- augurio nella lingua a lui più cara di lui (purtroppo scomparsa alcuni meriggio o, peggio ancora, la sera si dovrebbe avere un effetto migliore anni fa). Dalla loro unione nacque- rischia di trasmettere al festeggiato …spero che la mia personale dedica ro tre figli: Sandrina, Antonella e la sensazione di atto dovuto oppure sia di suo gradimento: Livio che, attualmente, si occupano di “dimenticanza”. Non parliamo poi Càaru Lüvişìi, adéss ca tu sée bu- ancora amorevolmente del proprio degli auguri post data sui quali ogni naméei da üna dàla còorna dul padre prossimo centenario. Nella commento è superfluo. Ora però Redòcch du saré bé sudèsc’f? Rivàa primavera del 2011 ebbi l’onore, e la mi trovo leggermente in difficoltà a cènt àgn l’è ca da tücc’ …éeh tu fortuna, di fare loro visita. Ricordo poiché il compleanno della persona sarée n pó sc’drignàat ma ‘l n’é de che nella loro casa si poteva anco- alla quale è dedicato questo arti- chi che sc’tà àa pégiu. Pènsa che ra rivivere l’ambiente di un tempo. colo cade proprio tra l’uscita di un furtüna ca tu ghée a vìcch iló i töi Quel giorno vidi una famiglia tutta “Rodes” e l’altro. Analizzando però fiööi tacàat, che i ta da piscì nnà riunita intorno al tavolo di impor- quanto sopra, ho dedotto che man- càzza d’ menésc’tra o nnà gótula tanti dimensioni, a consumare il dare gli auguri post data non sia la de turbulù. Chi dişaréset sa tu föset pasto e a dialogare indisturbata, soluzione migliore. laitresü a sc’pìa fó da n fenesc’tröll, lontana da invadenti televisori e/o tré nt’ü casc’pàal c’àl ta vàarda ca smartphone. Dai loro discorsi si Buon compleanno Stefano! negüü, che per fàss purtàa nnà percepiva chiaramente che Ambria Tanti penseranno che un articolo tazzìna de ciüürlu té da cridàa ca i era rimasta nei loro cuori e tra cu- dedicato a un compleanno possa ta sèet fìna fó dal Faéet? Se i laùura riosi aneddoti e malinconici ricordi essere piuttosto banale, ma quan- nùma a dìten l’é ca niént, fa pó fìnta di vita passati tra le nostre impervie do il festeggiato compie cento anni da vìss sórt …al saréss pó pégiu se vallate traspariva sempre un po’ di assume, di conseguenza, un aspet- i lauràss nùma de sc’bütù! Regòor- nostalgia. Qui non c’era posto per to completamente diverso. Questo des che al dì de ncöö i pü ónc’ di ri- la lingua italiana ma era una bella, articolo è nato da una dedica mano- gióor i va bée, e i fa còmut, fìna che tipica e arcaica parlata valdambri- scritta pervenutami proprio quando i rèsc’ta n pìtt in salütt e dìche i é na che regnava ancora sovrana. mi accingevo a scrivere l’articolo

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lo, andavamo a mungere le vacche per poi consegnare il latte alla Car- nini e poi direttamente mi bevevo il latte appena munto e mi rimaneva tutta la schiumetta sulla bocca … hahaha! Cercavo di aiutarti il più possibile anche perché tu avevi già i tuoi 86 anni, andavo a raccogliere le uova, falciavo l’erba è cosa che oggi non riuscirei a fare ora. Guida- vo il trattore e facevo i balloni e tu mi guardavi soddisfatto. Avrei tante cose da dire a tuo riguardo, ma oggi quando ti ho visto non eri in for- ma, ok hai 99 anni ma non mollare adesso! Ogni anno mi dicevi abbia- mo fatto 93, ora facciamo i 94 e così via… Quello che sono ora lo devo a te, mi hai insegnato tanto, tornerei indietro nel tempo per rivivere tutto perché erano belli i tempi di quando non c’era nulla e ci si divertiva con Stefano Martinolini nel maggio 2011 (foto Luigi Zani) poco ma, soprattutto, bisognava dare per avere, cosa che ora è im- capü bùu da niént i völl ca tra sü òori gnusüüt prìma …augùuri Lüvişìi, dal pensabile di dire a un ragazzo “vai màari dài pitansìi c’àl ga da i fiööi! fiöll dul Sachétt di Bilìi! a lavorare la terra”. Sappi che non ti Mi pènsi pròpi che tu sé sc’tàcc’ n dimenticherò mai, non mollare roc- bràu pà de famìglia e magàari, dìişi La dedica cia. magàari, n pìtt séeriu, ma se adéss La dedica a Stefano, di seguito tra- i töi fiööi i ta sc’tà tacàat e i ta völl scritta, è stata redatta dal diciot- bée vónda al völl dìi ca tu i é levàat tenne Luca Sorre, il quale, abitando sü aldrìcc’. N bòtt sèma tàat al ma nelle vicinanze, ha passato gran vée la grìgna perchée pènsi a dìche parte della sua infanzia presso la séevi ğiùuen e ndàavi là a fa ‘l galétt famiglia Martinolini. Luca è stato cul mé rigióor, ca l’éeva amò bùu accudito da Antonella (figlia di Ste- dàla péll e l’aréss ca fàcc’ fadìiga a fano) e trasmette, con il suo mano- fàmm fàa dùu vèers. Al ma lagàava scritto, bellissimi ricordi passati in n mumént e pó al ma dişéeva nùma: compagnia del “rude” valdambrino “puéesc’ma ruchetèer tu vularée che gli aveva anche “permesso” di scìma tresü la paghèera a rèma chiamarlo affettuosamente nonno. scià müsc’-c’ da métt sü nt’ùl frónt!” Bravo Luca, il tuo è stato un gesto E àla fìi ‘l ga tacàava là n bèll cum- veramente lodevole! plimènt: “al pòsc’t da levàtt sü ti sa- nababìcc’, sa levàavi sü nnà càarva Ci conosciamo da quando ero pic- …adéss aréss pudüüt piscì maiàla”. colino, anche se non ero del tuo Càaru Lüvişìi l’é pasàat n quàai sangue, mi hai sempre permesso àgn da l’ültema vóolta ca t’ó vìsc’t, di chiamarti nonno. Quando finivo ma quéll bòtt an sa regòordi ca t’è la scuola non vedevo l’ora d venire maiàat cugnàa n ròzz e t’é ca beüüt a casa tua, mangiare le tue spe- Stefano Martinolini a un passo dal centenario nùma àcqua! Iló ó pensàat: vàarda cialità valtellinesi perché mi dicevi foto archivio Martinolini) mó n bòtt ul rigióor ca l’é amò cu- che quelle da grande mi sarebbero gnàa nnà carpéla, i püónc’ àla sùa servite. Per me era strano bere lat- La poesia età i é cugnàa n fónch, i màia nùma te e uova o addirittura la polenta La poesia inserita in questo n póo d’ pancòtt u granéei e i à da ammollata nel latte, però lo facevo. numero del “Rodes”, intitolata tö ğió n cavagnöll de pasc’tìgli al dì Mi prendevi sempre in giro sul fatto “L’urégia”, parla di un valdam- per campàa. Quél dì tu n’é cüntàat che ero calabrese, però tu mi dicevi brino che ha la sfortuna di farsi sü de sc’tòori, c’àl brüşegàss ul Pilù, che i valtellinesi sono i calabresi del radere da un apprendista bar- che bèla giurnàada che ó pasàat nord e io mi mettevo sempre a ride- biere alle prime armi. …la regurdaróo per tüta la vìta! Al re …hahaha! Ci alzavamo sempre Alla prossima! ma desc’piàas nùma che t’ó ca cu- alle cinque, non mi vergogno a dir-

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Dedica di Luca Sorre a Stefano Martinolini

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