DI

(Provincia di )

P.R.E. Piano Regolatore Esecutivo

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

1/74 Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara

INDICE GENERALE

TITOLO I - CARATTERISTICHE GENERALI DEL PIANO Art. 1 Fisionomia giuridica ed ambito di applicazione del piano Art. 2 Vincoli sovraordinati sul territorio Art. 3 Stato fisico e giuridico del territorio comunale Art. 4 Efficacia, salvaguardia e validità del piano Art. 5 Contenuto del piano Art. 6 Dimensionamento del piano Art. 7 Eventuali contrasti con il Regolamento Edilizio Art. 8 Aggiustamento dei limiti in fase di attuazione Art. 9 Inserimento nel piano delle prescrizioni di altri strumenti Art. 10 Edifici strade e manufatti esistenti Art. 11 Modalità di attuazione del P.R.E.

TITOLO II - PARAMETRI, INDICI, INTERVENTI, USI E STANDARD Art. 12 Parametri urbanistici ed edilizi, criteri per la loro misurazione Art. 13 Indici urbanistici e criteri per la loro applicazione Art. 14 Classificazione degli interventi edilizi Art. 15 Classificazione degli usi del territorio e dei fabbricati Art. 16 Standard urbanistici ed edilizi

TITOLO III – MODALITA’ DI ATTUAZIONE DEL PIANO Art. 17 Struttura del Progetto di Piano Art. 18 Zonizzazione Art. 19 Attività ammesse nelle zone ad uso residenziale prevalente Art. 20 Attività ed interventi ammessi nelle zone agricole Art. 21 Urbanizzazione minima necessaria per il rilascio dei Permessi di Costruire Art. 22 Criteri generali relativi agli usi del territorio Art. 23 Modalità di utilizzazione degli indici di Piano Art. 24 Parcheggi privati Art. 25 Edilizia economica e popolare Art. 26 Rapporti con il vincolo paesistico

TITOLO IV – MODALITA’ DI INTERVENTO NELLE ZONE E SOTTOZONE Art. 27 Zona omogenea “A” – Centro Storico Art. 28 Mantenimento della struttura urbana esistente (B.0) Art. 29 Completamento della struttura urbana (B.1) Art. 30 Completamento della struttura urbana (B.2) Art. 30 Bis Completamento ad attuazione condizionata (B3) – Progetto di suolo delle sagome nette dei fabbricati. Art. 31 Espansione della struttura urbana (C.1) Art. 32 Espansione della struttura urbana (C.2) Art. 33 Completamento delle attività piccolo-industriali, artigianali e commerciali (D.1) Art. 34 Espansione delle attività piccolo-industriali, artigianali e commerciali (D.2) Art. 34 Bis Attrezzature Turistico - Ricettive (TR) Art. 35 Attività agricole normali (E) Art. 36 Zona agricola inedificabile (E.1) P.R.E. 2/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara

Art. 37 Edilizia Economica e Popolare (PEEP) Art. 38 Servizi per il soddisfacimento degli standard (F.1) Art. 39 Servizi di interesse generale (F.2) Art. 40 Zone destinate alla viabilità (G) Art. 41 Zone destinate a parcheggi (P) Art. 42 Zona per servizi all'auto (distribuzione carburanti) (Car) Art. 43 Zona Cimiteriale (CIM) Art. 44 Zona di verde privato (V) Art. 45 Zona a verde di rispetto (Vr) Art. 46 Zona di verde pubblico attrezzato (Vp) Art. 47 Zona per attrezzature sportive (Vps) Art. 48 Zona per attrezzature sportive di iniziativa privata (Vpps) Art. 49 Zona per attrezzature tecnologiche (T)

TITOLO V – DISPOSIZIONI SPECIALI Art. 50 Disposizioni speciali connesse alla Aree archeologiche Art. 51 Disposizioni speciali connesse alle aree a rischio idrogeologico Art. 52 Disposizioni finali e transitorie

TITOLO VI – RECEPIMENTO DEL PTCP DI PESCARA Art. 53 Ecologia dell’Area del Crinale Centrale Art. 54 Ulteriori parametri urbanistici ed edilizi Art. 55 Generalità del progetto di suolo Art. 56 Permeabilità del suolo Art. 57 Manufatti di sostegno delle terre Art. 58 Sbancamenti, scavi e rinterri Art. 59 Costruzioni interrate Art. 60 Reti tecnologiche sotterranee Art. 61 Fognature Art. 62 Regimazione dei corsi d’acqua Art. 63 Caposaldo della produzione agricola - Prestazioni Art. 64 Caposaldo della produzione agricola - Elementi

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TITOLO 1 - CARATTERISTICHE GENERALI DEL PIANO

Art. 1 Fisionomia giuridica ed ambito di applicazione del piano Il presente strumento urbanistico si configura come Piano Regolatore Esecutivo (P.R.E.) del Comune di Catignano ai sensi dell'art. 12 della L.R. 18/83 (nel testo vigente). Esso assume la valenza di strumento urbanistico generale ai sensi delle Leggi 1150/42, 167/62, 765/67, 865/71, 10/77, 457/78, 47/85 (nei testi vigenti) e della L.R. 18/83 (nel testo vigente). Il P.R.E., così come costituito dagli elaborati indicati nella presente normativa, si applica all'intero territorio comunale, e le sue disposizioni prevalgono su ogni altra disposizione regolamentare del territorio comunale. Le disposizioni del presente P.R.E. disciplinano l'attività urbanistica ed edilizia diretta sul territorio comunale in riferimento all’Art. 3 del D.Lgs. 267/2000, ovvero l'attuazione diretta per mezzo di Permesso di costruire (di cui al D.P.R. 380/2001) e/o di Denuncia di Inizio Attività; esse quindi si applicano alla realizzazione di nuove costruzioni, all'intervento sul patrimonio edilizio esistente, al restauro ed al risanamento degli edifici, alla ristrutturazione ed alla sostituzione dei fabbricati, all'esecuzione delle opere di urbanizzazione, alla trasformazione d'uso degli immobili, alla realizzazione di servizi, impianti ed infrastrutture, nonché a qualsiasi altra opera che comporti mutamento dello stato fisico e d'uso del territorio del Comune di Catignano. Per la realizzazione degli interventi edilizi e di trasformazione urbanistica occorre chiedere apposito Permesso di Costruire o presentare Denuncia di Inizio Attività al Sindaco ed alle altre autorità competenti, ai termini di legge, ottemperando agli obblighi di cui alla Legge 10/77 e del Regolamento Edilizio vigente.

Art. 2 Vincoli sovraordinati sul territorio Il territorio del comune di Catignano è gravato dai seguenti vincoli stabiliti dalle leggi statali o regionali: a) Idrogeologico e boschivo ( R.D. n.3267/1923 ); b) Cimiteriale (R.D. 1265/34); c) Terre demaniali civiche (L.R. 25/88).

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Art. 3 Stato fisico e giuridico del territorio comunale Gli elaborati del P.R.E. identificano le infrastrutture, gli edifici esistenti e le aree libere, che nell'insieme configurano lo stato di fatto fisico e giuridico del territorio comunale di Catignano. Le destinazioni attuali di aree ed edifici sono registrate dal P.R.E. indipendentemente dall'esistenza di specifiche autorizzazioni d'uso; le eventuali omissioni di rappresentazione e/o la mancanza di aggiornamento dello stato di fatto fisico e giuridico del territorio nel P.R.E. non inficiano le previsioni urbanistiche di progetto. L'inclusione nella cartografia del P.R.E. di edifici non autorizzati, di edifici eseguiti in difformità alle norme vigenti, di edifici le cui autorizzazioni possono essere assoggettate a riesame amministrativo o giurisdizionale non costituisce convalida degli stessi come stato di fatto fisico e giuridico: tali edifici restano, quindi, sottoposti ai provvedimenti ablativi di legge. Le aree già asservite per la costruzione di edifici, che risultino dai progetti autorizzati o da documenti ufficiali del Comune, ovvero siano desumibili dalle norme vigenti all'atto dell'inizio dei lavori, devono essere mantenute come pertinenza nella misura corrispondente ai rapporti planovolumetrici del P.R.E..

Art. 4 Efficacia, salvaguardia e validità del piano Il P.R.E. è adottato con Deliberazione del Consiglio Comunale ed è soggetto alle procedure previste all'art.13, all'art.10 ed all'art.11 della L.R. 18/83 così come modificati dalla L.R. 70/95, nonché a quanto previsto dalla L.R. 11/99 nel testo vigente; esso entra, quindi, in vigore a partire dalla data di pubblicazione sul B.U.R.A. del provvedimento di approvazione. Dalla data di adozione del P.R.E. e fino alla sua approvazione il Sindaco è tenuto a sospendere ogni determinazione sulle domande di Permesso di costruire e/o di Denuncia di Inizio Attività, nonché sulle istanze di lottizzazione in contrasto con le previsioni e prescrizioni del piano; gli immobili che, alla data di adozione del piano, risultino in contrasto con la disciplina urbanistica e con le prescrizioni grafiche dello strumento urbanistico, possono subire trasformazioni soltanto per essere adeguati alle norme del piano.

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Il presente P.R.E. ha validità decennale: prima della scadenza dei dieci anni, in ogni momento, in concomitanza o meno con l'adozione di provvedimenti di programmazione temporale degli interventi pubblici e di trasformazione urbanistica, il piano può essere soggetto a revisione, con modifiche e/o integrazioni, senza alcuna autorizzazione preventiva, come disposto dall'art. 33 della L.R.18/83 (nel testo vigente). Nell'applicazione delle prescrizioni e dei vincoli del presente P.R.E., in caso di eventuale non corrispondenza tra norme tecniche ed elaborati grafici, prevale la norma scritta; in caso di eventuale difformità tra elaborati grafici a diversa scala prevale quello alla scala con denominatore minore; in caso di eventuale erronea trasposizione grafica della localizzazione dei vincoli sovraordinati prevale la determinazione del vincolo desunta dal dispositivo originario.

Art. 5 Contenuto del piano Il presente P.R.E. si compone dei seguenti elaborati, che ne costituiscono tutti parte integrante e sostanziale: 1 Inquadramento territoriale 2 Viabilità esistente, aree urbanizzate, vincoli operanti sul territorio 3.a Azzonamento generale del territorio 3.b Azzonamento generale del territorio 4.a Azzonamento del territorio - Capoluogo 4.b Azzonamento del territorio - Ponterosso 4.c Azzonamento del territorio - Micarone 5 Elenchi catastali 6 Previsioni di spesa 7 Norme Tecniche di Attuazione 8 Relazione illustrativa Allegati: A) Verifica dei Demani del territorio B) Elaborato relativo alla Trasparenza Amministrativa C) D) E) F) Elaborati geologici G) Relazione geologica

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Art. 6 Dimensionamento del piano Ai sensi del secondo comma dell'art. 91 della L.R. 18/83, così come modificato dall'art. 50 della L.R. 70/95, il presente piano si avvale della facoltà di non attenersi ai criteri di dimensionamento di cui al primo comma dello stesso articolo. In tal senso il dimensionamento del PRE si attiene a quanto disposto dal Piano Territoriale Provinciale della Provincia di Pescara, che comprende il Comune di Catignano all’interno dell’ecologia del Crinale centrale. Il dimensionamento del PRE viene articolato e motivato nella Relazione Generale del Piano, e l’incremento degli abitanti potenziali insediabili previsti risulta essere pari a circa 578 abitanti.

Art. 7 Eventuali contrasti con il Regolamento Edilizio A livello comunale l’attività di trasformazione del territorio è disciplinata da presente P.R.E. e dal Regolamento Edilizio. In caso di contrasto, sul Regolamento Edilizio, prevalgono le presenti norme e gli elaborati grafici del P.R.E.

Art. 8 Aggiustamento dei limiti in fase di attuazione In sede di applicazione del P.R.E., le misure leggibili graficamente si intendono arrotondabili per eccesso al metro lineare. Qualora le linee grafiche che delimitano le diverse aree cadano in prossimità, ma non coincidano con elementi di suddivisione reale rilevabili sul terreno o su mappe catastali (confini catastali di proprietà, recinzioni, fossati, edifici, manufatti fuori terra o interrati, limiti di fasce o di zone di rispetto obbligatorie, etc.), le linee grafiche di delimitazione o suddivisione di cui sopra si possono intendere coincidenti con gli elementi di suddivisione reale rilevabili sul terreno o sulle mappe catastali. Inoltre i distacchi minimi dai confini non si applicano dal confine di Zona quando questo non coincida con un confine di proprietà.

Art. 9 Inserimento nel piano delle prescrizioni di altri strumenti Le previsioni del piano risultano integrate, a tutti gli effetti, da:  I vincoli, le limitazioni d'uso del suolo e prescrizioni di tutela derivanti dal Piano Regionale Paesistico;  Le previsioni del P.T.P. della Provincia di Pescara; P.R.E. 7/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara

Art. 10 Edifici strade e manufatti esistenti Gli edifici, le strade e gli altri manufatti esistenti all'atto dell'adozione del presente P.R.E., in contrasto con le destinazioni di zona e/o i parametri urbanistici ed edilizi del piano stesso, possono subire trasformazioni e modifiche solo per essere adeguati alle nuove prescrizioni.

Art. 11 Modalità di attuazione del P.R.E. Ai sensi dell’articolo 12 della L.R. n. 18/83 il P.R.E. si attua direttamente, in conformità delle prescrizioni esecutive fornite dalle presenti norme e dagli elaborati grafici del piano. Le prescrizioni esecutive del P.R.E. costituiscono, a tutti gli effetti, compreso quello della dichiarazione di pubblica utilità e di urgenza ed indifferibilità, Piani Particolareggiati di Esecuzione ed hanno gli stessi contenuti e finalità dei Piani Particolareggiati, dei Piani per l'Edilizia Economica e Popolare, dei Piani per insediamenti produttivi industriali, artigianali, commerciali, turistici, e dei Piani di Recupero di cui, rispettivamente, alle leggi statali n.1150/1942, n.865/1971, n.457/1978, n.167/1962, nei testi vigenti. In mancanza di esplicita specificazione negli elaborati dello stato e idoneità dell'urbanizzazione e di prescrizioni esecutive della normativa e nei grafici del P.R.E., il rilascio dei Permessi di costruire, è consentito per le nuove costruzioni esclusivamente nell'ambito del territorio agricolo ed extra urbano (zone omogenee E) in conformità alle relative disposizioni di legge, nonché per la realizzazione di infrastrutture, d'opere e attrezzature di servizio pubblico, e per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente di cui all'art.30 della L.R. n.18/83 e all’art 3 del D.P.R. 380/2001, se ed in quanto ammessi dal piano. Le prescrizioni e gli elaborati grafici del piano individuano le unità minime di intervento, e le modalità specifiche di attuazione ed iniziativa pubblica o privata. Le prescrizioni e gli elaborati grafici del P.R.E. specificano e delimitano anche gli ambiti di intervento di iniziativa privata entro i quali il rilascio dei singoli Permessi di costruire è subordinato alla formazione di un comparto unitario, ai sensi dell'art.26 della L.R. n.18/83 nel testo vigente. Il rilascio dei singoli Permessi di costruire è subordinato alla cessione delle aree per le urbanizzazioni secondo le modalità ed i tempi specificati nell'atto d'obbligo o della convenzione. P.R.E. 8/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara

Il rilascio dei Permessi di costruire è altresì subordinato all'asservimento all'edificio previsto delle aree libere di pertinenza, con specifico atto trasposto dal Comune nella mappa di cui all'art.61 della L.R. 18/83.

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TITOLO II - PARAMETRI, INDICI, INTERVENTI, USI E STANDARD

Art. 12 Parametri urbanistici ed edilizi, criteri per la loro misurazione Per l'applicazione della presente normativa ci si avvale dei seguenti parametri di base, come definiti nell’art.2 della L.R. n°52/89. Vigono altresì le indicazioni e prescrizioni di cui alla L.R. 22/2002.

St Superficie Territoriale Con riferimento ad una parte di territorio comunque definita, la Superficie Territoriale ne rappresenta l’area complessiva. Per St si intende l’area comprendente tutte le superfici da destinare, comprese nel suo perimetro, ad opere di urbanizzazione primaria e secondaria, nonché le superfici fondiarie. La superficie territoriale va misurata al netto delle aree destinate dal piano alla viabilità principale (strade comunali, provinciali e statali) ed ai parcheggi o piazze d’interesse urbano esistenti perimetralmente all’area, ed al lordo di quelle esistenti e/o previste dal piano internamente ad essa. La superficie territoriale si misura al netto delle fasce di rispetto stradali e delle strade pubbliche esistenti e previste dal P.R.E. perimetralmente all'area, ed al lordo delle strade locali esistenti o previste internamente all'area di intervento. La Superficie Territoriale si misura in mq. o in Ha.

Sf Superficie Fondiaria E’ la superficie del lotto edificabile che risulta deducendo dalla superficie territoriale le superfici per opere di urbanizzazione primaria (strade, piazze, spazi pubblici, attrezzature o servizi di interesse generale) e, ove richiesto, le superfici per opere di urbanizzazione secondaria, sia esse esistenti che da realizzare. La superficie fondiaria può essere realizzata in lotti di dimensioni secondo la minima unità di intervento. La Sf si esprime in mq.

Sc Superficie Coperta E’ la proiezione ortogonale sul piano di campagna di tutte le parti fuori terra dell’edificio con l'inclusione delle parti aggettanti chiuse e l’esclusione di cornicioni, pensiline, balconi e simili. P.R.E. 10/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara

Si esprime in mq.

Ao Area Occupata E’ la proiezione ortogonale sul piano di campagna di tutte le parti fuori ed entro terra dell’edificio (murature perimetrali anche interrate, balconi, sporti di gronda, pensiline, aggetti e simili). Si esprime in mq.

Se Superficie Edificabile E’ la superficie risultante dalla somma delle superfici lorde di tutti i piani fuori ed entro terra, qualunque sia la destinazione d’uso, essa va misurata sul perimetro esterno del pavimento, compresa la proiezione orizzontale dei muri. Rimangono tuttavia esclusi dal computo della superficie edificabile:  gli spazi non interamente chiusi perimetralmente, anche se coperti, quali logge, balconi, porticati a piano terra e tettoie, questi ultimi entro il limite di superficie del 50% dall’area occupata (Ao) dall’edificio;  I locali completamente interrati;  I locali a piano terra o seminterrati, purché di altezza netta non superiore a metri 2.40 ed a condizione che siano destinati a ripostigli, cantine e simili, autorimesse singole o collettive. Ove al piano terra o al piano seminterrato siano previsti vani di altezza superiore a metri 2.40 o con diversa destinazione d’uso da quelle indicate dal presente capoverso, le superfici relative vanno interamente computate nella superficie totale edificabile.  I locali sottotetto aventi destinazione a soffitta, stenditoio, lavatoio e simili e che non diano luogo ad una superficie maggiore di 12 mq. compresa entro lo spazio volumetrico di altezza media non inferiore a mt. 2.70 misurata da un minimo nel punto più basso di mt 1.80. Ove nel sottotetto siano previsti vani con diversa destinazione d’uso da quelle indicate dal presente capoverso, o che diano luogo a superfici maggiori di 12 mq. e con altezza media non inferiore a mt.2.70 queste vanno interamente computate nella superficie totale edificabile.

Si Superficie d'inviluppo E’ la superficie individuata dall'intersezione delle linee perimetrali più esterne delimitanti l’Area Occupata (Ao) dalla costruzione, o dal loro prolungamento. La Superficie d’Inviluppo (Si) serve per posizionare l'edificio entro i limiti delle P.R.E. 11/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara distanze di piano e per verificare in tal senso la rispondenza tra progettato e realizzato.

Ai Area Insediabile E’ l’area risultante dalla Superficie d'Inviluppo (Si) ampliata nel suo perimetro per una larghezza di mt.2,50 oppure mt.7,00 su ciascun lato a seconda che si tratti rispettivamente di edifici privati o pubblici, purché non in violazione delle distanze e/o distacchi minimi di piano. L’Area Insediabile (Ai) serve per consentire la più idonea dislocazione dell'edificio in corso d'opera, senza la necessità delle varianti di ubicazione. L’Ai si misura in mq.

Su Superficie utile abitabile E’ la superficie equivalente della somma delle superfici dei pavimenti degli alloggi, degli ambienti destinati ad attività turistiche commerciali e direzionali, delle superfici relative agli accessori nella entità del 60%, tutte misurate al netto dei muri, pilastri, tramezzi, sguinci, vani di porte e finestre, scale interne, logge e balconi. La superficie utile Su, è espressa in mq.

Ve Volume del fabbricato Il volume edificabile rappresenta la sommatoria di tutti i volumi ottenuti piano per piano dal prodotto della superficie edificabile (Se) per l’altezza di piano misurato dalla quota di calpestio all’estradosso del solaio di copertura dello stesso. Si esprime in mc.

H Altezze degli edifici Le altezze degli edifici non devono superare i massimi assoluti prescritti dalle norme dello strumento urbanistico vigente. Eventuali deroghe per edifici pubblici o di uso pubblico sono ammesse nel rispetto dell’art.64 della L.R. n. 18/1983. Le altezze massime consentite per i vari edifici vanno intese in senso assoluto e, pertanto, nessun ambiente o parte di ambiente abitabile potrà essere posto sopra tali quote, anche se computato nella superficie edificabile. Le altezze sono calcolate per ciascuna fronte dell’edificio a partire dalla quota del marciapiede latistante la fronte medesima o del terreno a sistemazione avvenuta.  Per gli edifici con copertura piana e a terrazzo le altezze si misurano

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all’estradosso della copertura o al piano di calpestio del terrazzo di copertura. Nel caso di un solaio di copertura con una camera d’aria, l’intercapedine non va considerata ai fini dell’altezza. Come pure fanno eccezione i volumi tecnici strettamente indispensabili e impianti tecnologici a servizio dell’edificio. I parapetti di protezione delle coperture piane non possono avere altezza superiore a mt.1,20.  Per gli edifici coperti a tetto le altezze si misurano: 1. in corrispondenza dell’estradosso della copertura dell’ultimo piano abitabile nel caso in cui:  la traccia della linea di imposta del tetto è a quota inferiore all’estradosso stesso;  le falde di copertura abbiano una pendenza inferiore al 35%;  l’intradosso del colmo di copertura sia posto non oltre mt.3 sopra l’estradosso del solaio di copertura dell’ultimo piano abitabile; 2. in corrispondenza dell’imposta del tetto (retta di intersezione del piano di facciata e del piano di falda), nel caso in cui:  l’imposta del tetto sia a quota superiore dell’estradosso del solaio di copertura dell’ultimo piano abitabile;  la pendenza delle falde sia inferiore al 35%;  la distanza tra l’intradosso del colmo di copertura e l’estradosso del solaio di copertura dell’ultimo piano abitabile non superi mt.3; 3. in corrispondenza del punto medio della falda (metà della lunghezza misurata dall’imposta del tetto al colmo) ove l’intradosso del colmo di copertura sia posto oltre mt.3. L’estradosso del solaio di copertura dell’ultimo piano abitabile, e/o la pendenza della falda sia superiore al 35%. Nel caso di tetti articolati in più falde di pendenza variabili tali da configurare almeno un vano abitabile di mq 12 (H media = 2,70) nel sottotetto, l’altezza si misura al colmo. Per gli edifici su terreni in pendio l’altezza massima è calcolata assumendo come riferimento la quota del piano ideale orizzontale passante per il punto medio delle intersezioni delle fronti sul terreno.

L’altezza della più alta delle fronti non potrà comunque superare l’altezza massima consentita se non nella misura di mt.1,5 del suo valore assoluto. Arbitrari abbassamenti del piano di spiccato delle costruzioni ai fini di aumenti di

P.R.E. 13/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara superfici e volumi edificabili sono da configurarsi come vere e proprie infrazioni edilizie e come tali da perseguire a norme di legge. iP Numero dei piani (i = numero dei piani) Per questo parametro si intende il numero di piani fuori terra, compreso l’eventuale piano in ritiro ed il seminterrato, se abitabile o destinato ad attività produttive.

De Distacco fra gli edifici E’ la distanza minima fra le proiezioni verticali dei fabbricati, misurata nei punti di massima sporgenza. II calcolo di detta distanza non deve tener conto di sporgenze, aggetti, balconi, con sporti inferiori a mt. 1,50.

Dc Distacco dai confini E’ la distanza fra la proiezione del fabbricato, misurata nei punti di massima sporgenza, e la linea di confine. E’ stabilito in rapporto all’altezza degli edifici, ed è fissato altresì un minimo assoluto. II calcolo di detta distanza non deve tener conto di sporgenze, aggetti, balconi, con sporti inferiori a mt1,20. Il distacco minimo dal confine non si applica dal confine di zona quando questo non coincida con un confine di proprietà. Il distacco minimo dal confine non si applica per costruzioni di tipo removibile, quali gazebi, tettoie pensiline e pergolati.

Ds Distacco dal filo stradale E’ la distanza minima che deve osservare l’edificazione dal ciglio de1le strade principali a protezione dei nastri o degli incroci stradali. All’interno dei centri edificati tale distanza deve essere specificatamente individuata in relazione alla situazione orografica e d’impianto urbanistico di ogni singola zona. All’esterno dei centri edificati non deve, comunque essere inferiore a quella disposta dal D.I. n.1444/1968, al fine di garantire la visibilità, gli adempimenti delle corsie e l’insediamento di ulteriori eventuali allacciamenti.

Superficie per opere di urbanizzazione Ai fini della determinazione del contributo di cui all’art.5 della legge n.10/1977 e dell’applicazione dei provvedimenti espropriativi di cui alla legge n.865/1971 le classificazioni delle superfici per le opere di urbanizzazione e come così appresso

P.R.E. 14/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara indicato: Opere di urbanizzazione primaria comprendono le aree destinate a: a) strade residenziali; b) spazi di sosta o di parcheggio; c) rete fognante; d) rete idrica; e) rete per la distribuzione dell’energia elettrica e del gas; f) rete di pubblica illuminazione; g) spazi di verde attrezzato. Opere di urbanizzazione secondaria sono le attrezzature di cui all’art. 44 della legge 865/71, comprensive delle aree di pertinenza: a) Asili nido e scuole materne; b) Scuole dell’obbligo; c) Mercati di quartiere d) Delegazioni comunali e) Chiese ed altri edifici per servizi religiosi f) Impianti sportivi di quartiere g) Centri sociali ed attrezzature culturali e sanitarie h) Aree verdi di quartiere. Opere di urbanizzazione generale sono le attrezzature di cui al punto 5 dell’art. 4 del D.I. 1444/68.

Vt Volumi tecnici Sono da considerare «volumi tecnici» i volumi strettamente necessari a contenere e a consentire l’accesso di quelle parti degli impianti tecnici a servizio dell’edificio (impianto idrico, telefonico, elevatore, televisivo, di parafulmine, di ventilazione) e per le sole parti emergenti dalla linea di gronda dell’edificio; l’extra corsa degli ascensori, il vano scala, i serbatoi idrici, i vasi di espansione dell’impianto di riscaldamento, le canne fumarie e di ventilazione ecc. che non possono essere comprese, per esigenze tecnico funzionali, entro il corpo dell’edificio stesso, quale sarebbe realizzabile secondo i limiti imposti dalle norme urbanistico vigenti. I volumi tecnici devono essere commisurati in equa proporzione alle caratteristiche e all’entità degli edifici cui si riferiscono e la loro sistemazione non deve costituire pregiudizio alle soluzioni architettoniche d’insieme.

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Art. 13 Indici urbanistici e criteri per la loro applicazione In tutto il territorio comunale, in funzione delle prescrizioni del presente P.R.E., l'edificazione è regolata dai seguenti indici urbanistici:

-LOTTO MINIMO (Sm) superficie minima ammissibile per ogni intervento unitario (espressa in mq); -LOTTO MASSIMO (SM) superficie massima ammissibile per ogni intervento unitario (espressa in mq) -INDICE DI UTILIZZAZIONE TERRITORIALE (Ut) rapporto massimo tra superficie utile lorda (Sul) e superficie territoriale (St) (espresso in mq/mq); -INDICE DI UTILIZZAZIONE FONDIARIA (Uf) rapporto massimo tra superficie utile lorda (Sul) e superficie fondiaria (Sf) (espresso in mq/mq); -INDICE DI FABBRICABILITA’ TERRITORIALE (It) rapporto massimo tra volume edificabile (v) e superficie territoriale (St) (espresso in mc/mq); -INDICE DI FABBRICABILITA’ FONDIARIA (If) rapporto massimo tra volume edificabile (v) e superficie fondiaria (Sf) (espresso in mc/mq); -INDICE DI COPERTURA (Ic) rapporto percentuale massimo tra superficie coperta (Sc) e superficie fondiaria (Sf) (espresso in %); -ALTEZZA MASSIMA (H) altezza massima edificabile (espressa in ml); -NUMERO DEI PIANI FUORI TERRA (p) numero massimo dei piani fuori terra edificabili (espresso in n); -DISTACCO MINIMO DAL CIGLIO STRADALE (ds) distacco minimo dal ciglio stradale da rispettare nell'edificazione (espresso in ml); -DISTACCO MINIMO DAL CONFINE (dc)

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distacco minimo dal confine del lotto da rispettare nell'edificazione (espresso in ml), salvo i casi di costruzione in aderenza dove possibile, previo accordo tra le parti; -DISTACCO MINIMO TRA FABBRICATI (df) distacco minimo tra fronti prospicienti dei fabbricati da rispettare nell'edificazione (espresso in ml), salvo i casi di costruzione in aderenza dove possibile, previo accordo tra le parti.

Gli indici di utilizzazione e fabbricabilità territoriale (Ut e It) si applicano in tutti i casi in cui le presenti norme prevedano intervento urbanistico indiretto per mezzo di strumenti esecutivi, nonché nel caso in cui siano introdotti come elemento di verifica della capacità insediativa globale del piano. Gli indici di utilizzazione e fabbricabilità fondiaria (Uf e If) si applicano per l'edificazione nei singoli lotti nel caso in cui le presenti norme prevedano intervento urbanistico diretto e/o sulla base delle previsioni degli strumenti urbanistici esecutivi; in tale ultimo caso la superficie utile lorda (Sul) ed il volume (v) derivanti dall'applicazione degli indici di utilizzazione e di fabbricabilità fondiaria (Uf e If) alla superficie fondiaria (Sf) dei singoli lotti non dovrà in ogni modo essere superiore alla superficie edificabile (Se) ed al volume (v) risultante dall'applicazione dell'indice di utilizzazione e di fabbricabilità territoriale (Ut e It) alla superficie territoriale (St) di intervento.

Df Densità insediativa fondiaria E’ il rapporto (ab/Ha) fra il numero di abitanti e la superficie fondiaria interessata dall’insediamento.

Dt Densità insediativa territoriale E’ il rapporto (ab/Ha) fra il numero di abitanti e la superficie territoriale interessata dall’insediamento.

Ip Indice di piantumazione Indica il numero di piante d’alto fusto (n/Ha) (n/100) prescritto per ogni ettaro o per ogni 100 mq. di superficie libera nelle singole zone, con 1’eventuale specificazione delle essenze.

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Art. 14 Classificazione degli interventi edilizi Ai fini della classificazione degli interventi vengono di seguito date le definizioni degli interventi edilizi, ai sensi dell’art. 3 del D.P.R. 380/2001. Si intendono per: a) «interventi di manutenzione ordinaria », gli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti; b) «interventi di manutenzione straordinaria », le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni di uso. L’Amministrazione comunale può richiedere, nell’ambito della straordinaria manutenzione, l’adozione di materiali e tinteggiature idonee e la rimozione d’elementi costruttivi e decorativi aggiuntivi al fabbricato originario. c) «interventi di restauro e di risanamento conservativo », gli interventi edilizi rivolti a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell'organismo stesso, ne consentano destinazioni d'uso con essi compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell'edificio, l'inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell'uso, l'eliminazione degli elementi estranei all'organismo edilizio; d) «interventi di ristrutturazione edilizia », gli interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, l'eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti. Nell'ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria e sagoma di quello preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica; e) « interventi di nuova costruzione », quelli di trasformazione edilizia e

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urbanistica del territorio non rientranti nelle categorie definite alle lettere precedenti. Sono comunque da considerarsi tali: e.1) la costruzione di manufatti edilizi fuori terra o interrati, ovvero l'ampliamento di quelli esistenti all'esterno della sagoma esistente, fermo restando, per gli interventi pertinenziali, quanto previsto alla lettera e.6); e.2) gli interventi di urbanizzazione primaria e secondaria realizzati da soggetti diversi dal comune; e.3) la realizzazione di infrastrutture e di impianti, anche per pubblici servizi, che comporti la trasformazione in via permanente di suolo inedificato; e.4) l'installazione di torri e tralicci per impianti radio-ricetrasmittenti e di ripetitori per i servizi di telecomunicazione; e.5) l'installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili, e che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee; e.6) gli interventi pertinenziali che le norme tecniche degli strumenti urbanistici, in relazione alla zonizzazione e al pregio ambientale e paesaggistico delle aree, qualifichino come interventi di nuova costruzione, ovvero che comportino la realizzazione di un volume superiore al 20% del volume dell'edificio principale; e.7) la realizzazione di depositi di merci o di materiali, la realizzazione di impianti per attività produttive all'aperto ove comportino l'esecuzione di lavori cui consegua la trasformazione permanente del suolo inedificato; f) gli « interventi di ristrutturazione urbanistica », quelli rivolti a sostituire l'esistente tessuto urbanistico-edilizio con altro diverso, mediante un insieme sistematico di interventi edilizi, anche con la modificazione del disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale. Resta ferma la definizione di restauro prevista dall'articolo 34 del D. Lgs. 490/1999, che per restauro intende l'intervento diretto sulla cosa volto a mantenerne l'integrità materiale e ad assicurare la conservazione e la protezione dei suoi valori culturali. Nel caso di beni immobili situati nelle zone dichiarate a rischio sismico in base alla normativa vigente il restauro comprende l'intervento di miglioramento strutturale.

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Art. 15 Classificazione degli usi del territorio e dei fabbricati Nelle descrizioni che seguono vengono indicati gli usi consentiti nel territorio comunale e disciplinati dal presente P.R.E., raggruppati per classi di attività. E' inteso che a tali usi sono connesse funzioni e spazi accessori e di servizio attinenti agli usi medesimi (ad es., per la residenza: autorimesse, cantine, ecc.; per le attività commerciali: magazzini, spazi tecnici, spazi di esposizione, ecc.; per le attività produttive ed economiche in genere: mense, depositi, servizi ecc.), anche se appartenenti ad altre categorie d'uso, purché esse siano strettamente necessarie allo svolgimento della funzione fondamentale e come tali ad essa collegate.

Ab uso residenziale Ab1 residenza familiare urbana Ab2 residenza familiare rurale Ab3 residenza familiare collettiva (collegi, convitti, studentati, conventi, ecc.)

Co Uso commerciale Co1 al minuto diffuso Co2 al minuto concentrato (centri commerciali, supermercati, grandi magazzini ecc.) Co3 all’ingrosso

Pse Uso produttivo / servizi Pse1 uffici e studi professionali, sedi di associazioni, agenzie varie Pse2 pubblici esercizi (bar, ristorante, trattoria, tabaccaio, farmacia, parrucchiere, barbiere, sarto, piccoli laboratori di artigianato di servizio con vendita diretta come pasticcerie, panifici, ecc., a condizione che siano igienicamente compatibili con la zona nella quale devono essere introdotti e che non producano odori e rumori molesti; scuole private di vario tipo: asili privati, scuole di ballo, di musica, di discipline sportive, ecc.)

Pse3 attività terziarie pubbliche e private a carattere concentrato Pse4 esposizioni, mostre Pse5 attività ricettive: alberghi, motel, pensioni ecc.

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Pse6 attività ricettive: camere in affitto Pse7 autorimessa di uso pubblico a pagamento Pse8 attività di magazzinaggio Par uso produttivo/artigianato di servizio

Par1 laboratori, officine meccaniche, carrozzieri, impianti di lavaggio autoveicoli Par2 magazzinaggio e deposito asserviti ad attività artigianale Pin uso produttivo/industria

Pin1 impianti industriali Pin2 magazzinaggio e deposito asserviti ad attività industriale (Le attività industriali si differenziano da quelle artigianali in funzione della iscrizione e/o registrazione dell’attività stessa alle specifiche associazioni di categoria) MDA magazzinaggio, deposito e autorimessaggio asserviti alle unità funzionali dell’unità edilizia Pag uso produttivo/agricoltura Pag1 impianti e servizi per aziende agricole (comprese rimesse di materiali ed attrezzi agricoli) Pag2 serre Paz uso produttivo/zootecnia (ricoveri per bestiame d’allevamento) Ast attrezzature e servizi tecnici urbani

Ast1 stazioni ferroviarie e per autocorriere Ast2 sedi e depositi di aziende di trasporto pubblico Ast3 impianti tecnologici Car Stazioni di servizio e autolavaggio, distribuzione di carburanti

Sal servizi ed attrezzature collettive di interesse locale (sociosanitarie, scolastici di livello inferiore, religiosi, sportivi ecc.) Sag Servizi ed attrezzature collettive di interesse generale (sanitari ed ospedalieri, scolastici di livello superiore, religiosi, cimiteriali, sportivi, ecc.) Ssp servizi ed attrezzature sportive a forte concorso di pubblico (stadi, palasport, velodromi, ippodromi ecc) Rc attività ricreativo / culturali (teatri, cinema, sale da ballo ecc.) Per gli usi non previsti nel presente elenco si procederà per analogia. In ogni caso sono confermati gli usi esistenti al momento dell’adozione del presente P.R.E., P.R.E. 26/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara salvo la verifica della compatibilità igienico – ambientale (emissioni di rumori, elevato carico di traffico ecc.) e la verifica di cui al successivo comma. Ai fini dell’ammissibilità delle suddette destinazioni oltre alle specifiche prescrizioni del presente P.R.E., devono essere verificati e rispettati i “limiti massimi dei livelli sonori equivalenti” di cui all’art. 2 del DPCM 1 marzo 1991 e L.447/98.

Art. 16 Standard urbanistici ed edilizi Il presente piano è redatto nel rispetto degli standard urbanistici di cui al D.I. 1444/68, assumendo come dotazione ottimale quella prevista dall’art. 56 comma 7 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Pescara, pari a mq. 18 per ogni abitante insediato o da insediare, così suddivisi:  attrezzature scolastiche 4,5 mq/ab  attrezzature di interesse comune 2,0 mq/ab  attrezzature sportive e parchi urbani 9,0 mq/ab  parcheggi pubblici 2,5 mq/ab

I requisiti minimi degli alloggi e degli edifici in genere (standard edilizi) sono stabiliti nel Regolamento Edilizio redatto ai sensi dell'art.16 della L.R. 18/83 così come modificato dall'art.12 della L.R. 70/95.

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TITOLO III – MODALITA’ DI ATTUAZIONE DEL PIANO

Art. 17 Struttura del Progetto di Piano ll P.R.E. contiene al suo interno i due diversi momenti che congiuntamente definiscono la politica urbanistica del Comune: - la proposta operativa di intervento che l'Amministrazione Comunale intende porre in attuazione assumendo in proprio l'iniziativa esecutiva ; - l'insieme delle norme, delle regole e delle prescrizioni che i soggetti pubblici e privati devono osservare per la trasformazione del territorio comunale e del patrimonio edilizio esistente e che sanciscono lo stato di diritto della proprietà fondiaria ed immobiliare. La proposta operativa del piano si organizza per "interventi e indirizzi strategici"; la parte regolativa del piano ricorre all'uso della "zonizzazione" per definire le modalità qualitative e quantitative dell'intervento. La proposta operativa del piano si basa sui seguenti interventi e indirizzi strategici: - garantire la sostenibilità ambientale ed economico-sociale delle previsioni di piano; - valorizzare il patrimonio edilizio esistente sia di tipo storico che di recente costruzione operando al contempo per una corretta trasformabilità dei suoli nelle previste espansioni urbane; - operare per la tutela e la salvaguardia dei valori paesaggistici e culturali del territorio comunale; - garantire un ottimale ed integrato livello di servizi a scala urbana per una più utile fruizione da parte della collettività; - sviluppare e potenziare opportune politiche localizzative delle realtà produttive al fine di ottimizzare i livelli occupazionali e la capacità di attrarre investimenti pubblici e privati. Detti interventi strategici trovano spazio potenziale nell'ambito della zonizzazione del piano insieme con le esigenze di tutela e salvaguardia del patrimonio edilizio, del territorio in genere e del paesaggio agrario in particolare; essi assumono operatività concreta in relazione alle scelte del "programma dei lavori pubblici da eseguire nel triennio" da redigere ai sensi dell'art. 14 della Legge 109/94, modificata dal D.L. 101/95, convertito con modificazioni nella Legge 216/95.

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Per l'attuazione degli interventi strategici l'Amministrazione Comunale può ricorrere anche agli "accordi di programma", di cui all'art. 8 bis ed all'art. 8 ter della L.R. 18/83 così come introdotti dalla L.R. 70/95, al "programma integrato di intervento" e/o al "programma di recupero urbano" di cui rispettivamente all'art. 30 bis ed all'art. 30 ter della L.R. 18/83 così come introdotti dall'art. 20 della L.R. 70/95 e può operare anche attraverso le società per azioni di cui al comma 59 dell'art. 17 della Legge 15.05.97 n. 127. La componente regolativa del piano, oltre a normare le modalità d'uso e di trasformazione di tutto il territorio comunale, si fonda sul recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, sul controllo delle forme di insediamento nelle zone agricole e sulla riqualificazione delle zone produttive. Per il raggiungimento di questi obiettivi progettuali il piano utilizza lo strumento della zonizzazione, che comunque concorre anche alla realizzazione dei contenuti qualificanti degli interventi strategici.

Art. 18 Zonizzazione Il presente piano, sulla scorta di una rilevazione puntuale dell'attuale situazione della struttura insediativa del territorio comunale, ha rilevato una parte di essa ove è riconoscibile il carattere di zona omogenea "A", ai sensi del combinato disposto dell'art. 2 del D.I. 1444/68 e dell'art. 78 della L.R. 18/83 (nel testo vigente), ed ha inoltre identificato e perimetrato: - le porzioni di struttura urbana ove sono ravvisabili le condizioni per la classificazione in zona omogenea "B" ai sensi di quanto disposto dall'art. 2 del D.I. 1444/68; - le porzioni di struttura urbana integralmente già dotata di urbanizzazione a rete, ovvero provvista di rete stradale, rete fognante, rete di distribuzione dell'acqua e dell'energia elettrica. Sulla base delle suddette perimetrazioni ed a seguito di analisi delle suscettività insediative delle restanti porzioni territoriali, considerati i criteri di scelta progettuale posti alla base del presente piano, è stata effettuata una suddivisione dell'intero territorio comunale nei seguenti ambiti territoriali, zone e sottozone di intervento:

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AMBITO TERRITORIALE AD USO RESIDENZIALE PREVALENTE A. Centro Storico B. Zona omogenea "B" B.0 mantenimento della struttura urbana esistente B.1 completamento della struttura urbana B.2 completamento della struttura urbana C. zona omogenea "C" C.1 espansione della struttura urbana ad attuazione diretta C.2 espansione della struttura urbana a comparto

AMBITO TERRITORIALE AD USO DIVERSO D. zona omogenea "D" D.1 completamento delle attività piccolo-industriali, artigianali e commerciali D.2 espansione delle attività piccolo-industriali, artigianali e commerciali E. zona omogenea "E" E. attività agricole normali E.1 Zona agricola inedificabile F. zona omogenea "F" F.1 servizi per il soddisfacimento degli standard F.2 servizi di interesse generale G. sistema della mobilità G Zone destinate alla viabilità

Art.19 Attività ammesse nelle zone ad uso residenziale prevalente L'ambito territoriale ad uso residenziale prevalente coincidente con la Zona “A” – Centro storico è destinato alla residenza o comunque ad essa ed alle funzioni strettamente connesse, compresi gli esercizi commerciali di vicinato, bar, ristoranti, affittacamere, servizi religiosi, di interesse comune, socio-sanitari, culturali e ricreativi, servizi legati al terziario.

Nelle zona omogenea di tipo “A” sono ammessi i seguenti usi: Ab1, Ab3, Co1 limitatamente a superfici di vendita inferiori a mq. 200, Pse1, Pse2, Pse3, Pse4, Pse6, Sal, Sag, Rc. P.R.E. 30/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara

L'ambito territoriale ad uso residenziale prevalente coincidente con le zone omogenee B e C è destinato alla residenza o comunque prevalentemente ad essa ed alle funzioni strettamente connesse; da questo ambito sono pertanto esclusi i capannoni industriali ed i laboratori artigianali di produzione, i macelli, gli allevamenti ed i ricoveri per animali, le caserme e gli istituti di pena; gli edifici di questo tipo eventualmente già esistenti in detti ambiti potranno essere mantenuti, ma in caso di demolizione o di cambio della destinazione d'uso dovranno adeguarsi alle prescrizioni del piano. Nelle zone omogenee di tipo “B” sono ammessi i seguenti usi: Ab1, Ab3, Co1, Co2 limitatamente a superfici di vendita inferiori a mq. 400, Pse1, Pse2, Pse3, Pse4, Pse5, Pse6, Pse7, Sal, Sag, Rc. La destinazione Rc può essere introdotta solo in edifici esistenti nei quali non siano presenti alloggi residenziali. Nelle zone omogenee di tipo “C” sono ammessi i seguenti usi: Ab1, Ab3, Co1, Co2, Pse1, Pse2, Pse3, Pse4, Pse5, Pse6, Pse7, Ast1, Ast2, Ast3, Sal, Sag, Rc. La destinazione Rc può essere realizzata in edifici che non presentino contemporaneamente alloggi residenziali. Nelle zone omogenee di tipo “D” sono ammessi i seguenti usi: Ab1 limitatamente all’alloggio custode, Co1, Co2, Co3, Pse1, Pse2, Pse3, Pse4, Pse7, Pse8, Par1, Par2, MDA. E’ inoltre consentita la realizzazione di parcheggi per automezzi anche pesanti, anche prima della attuazione dei comparti, con le seguenti condizioni: - non siano realizzate costruzioni; - che l’area oggetto di intervento sia recintata solo con rete metallica; - che il piazzale non sia impermeabilizzato; - che al momento dell’attuazione relativa alla sistemazione delle aree dei comparti, le opere realizzate siano demolite a cura e spese dei proprietari, e pertanto siano realizzate previo impegno scritto da parte dei proprietari stessi; - che tali lavori siano subordinati al parere favorevole degli Uffici competenti in materia di viabilità. In tutte le zone omogenee, possono essere realizzate edicole per la rivendita di giornali, anche a distanze inferiori dalle strade di quelle previste nelle rispettive zone, previo assenso del confinante, sempre nel rispetto del decoro urbano, delle

P.R.E. 31/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara norme di sicurezza del traffico, ed in accordo con quanto previsto dal Piano Comunale di localizzazione per le rivendite di giornali e riviste. Possono essere realizzate, previa autorizzazione, sia su suolo pubblico, che privato, tende con struttura fissa a servizio di bar e/o ristoranti, nel rispetto del decoro urbano e previo parere dei Vigili Urbani ai fini della sicurezza del traffico. Possono essere realizzate cabine di servizio per l’energia elettrica, linee telefoniche, ecc. Esse possono essere realizzate a distanza inferiore a m. 10,00 dai fabbricati e a quelle previste dai confini, previo consenso del proprietario confinante e sempre nel rispetto del decoro urbano. E’ ammessa la realizzazione nell’area di pertinenza degli edifici esistenti o di nuova realizzazione, di attrezzature sportive all’aria aperta di limitate dimensioni ad uso privato. La realizzazione di volumi tecnici e/o annessi, relativi a tali attrezzature, possono essere realizzati nei limiti delle specifiche regole previste nelle zone di P.R.E.. E’ consentita la realizzazione di pergolati, pensiline, tettoie e gazebi, aventi superficie massima pari al 30% della Superficie Coperta del fabbricato esistente, nel rispetto del decoro urbano, previo rilascio di apposito Titolo abilitativo.

Art. 20 Attività ed interventi ammessi nelle zone agricole Le zone agricole sono destinate all'esercizio dell'attività agricola e comunque all'esercizio di attività connesse con l'uso agricolo del territorio. Le costruzioni ammesse nelle zone agricole, secondo le indicazioni specifiche e le limitazioni di cui al Titolo IV (artt. 35 e 36) delle presenti norme, sono classificate nei seguenti tipi: a. case coloniche e di abitazione per i conduttori del fondo e per i salariati agricoli di cui sia dimostrata la necessità dell'insediamento in azienda, nonché i relativi fabbricati rustici di servizio utili all'attività agricola dell'azienda stessa; b. edifici per allevamenti zootecnici di tipo industriale, con annessi fabbricati di servizio per il personale di custodia ed impianti necessari allo svolgimento dell'attività zootecnica; c. edifici per allevamenti zootecnici limitatamente all'allevamento bovino, con annessi fabbricati di servizio per il personale di custodia ed impianti necessari allo svolgimento dell'attività zootecnica;

P.R.E. 32/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara d. costruzioni industriali adibite alla prima trasformazione, alla lavorazione ed alla conservazione dei prodotti agricoli e relativi fabbricati di servizio; e. costruzioni industriali adibite alla prima trasformazione, alla lavorazione ed alla conservazione dei prodotti agricoli, limitatamente alle colture legnose ed al foraggio; f. silos, serbatoi, ricoveri per macchine agricole ed altre costruzioni analoghe per servizi di carattere generale, necessari allo svolgimento dell'attività agricola, ma non legati ad una specifica azienda; g. serre con relativi impianti di condizionamento. h. case di civile abitazione. Nelle costruzioni ammesse potranno essere esercitate anche modeste attività complementari connesse alla attività primaria (vendita prodotti, ospitalità stagionale, ecc.).

Per gli edifici di cui ai punti “a” e “h” sono consentiti gli interventi manutenzione ordinaria e straordinaria, di ristrutturazione edilizia e di cambio di destinazione d’uso con o senza opere per l’inserimento dei seguenti usi: Ab2, Ab3, Co1, Pse1, Pse2, Pse5, Pse6. In ogni caso verranno assicurati con atto d’obbligo, propedeutico al rilascio del Permesso di Costruire, i parcheggi di uso pubblico adeguati allo svolgimento delle attività relative agli usi introdotti del successivo art. 24 delle presenti norme. E’ inoltre consentito frazionare il fabbricato esistente, oggetto di intervento, in un numero massimo di due unità residenziali. E’ anche ammessa la ricostruzione di edifici diroccati, limitatamente all’impronta a terra riportata in Catasto, nel rispetto delle prescrizioni previste dal P.R.E. nelle Zone “E” di appartenenza. Qualora l’edificio diroccato sia in aderenza ad altro edificio esistente, la ricostruzione prevederà l’allineamento in altezza a quest’ultimo. Gli edifici per allevamenti zootecnici e per la lavorazione industriale dei prodotti agricoli di cui ai punti "b", "c" e "d" del precedente secondo comma del presente articolo devono distare almeno ml. 200 dalle abitazioni e sono comunque subordinati alla realizzazione di appositi impianti di depurazione delle acque o all'adozione di particolari tecniche, anche di tipo agronomico, atte a garantire che le acque di scarico siano entro i limiti di accettabilità determinati dalla legislazione

P.R.E. 33/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara e dalla normativa antinquinamento e comunque secondo quanto stabilito dalla competente autorità sanitaria e dal Regolamento Comunale di Igiene. Le costruzioni per servizi di carattere generale di cui al punto "f" del precedente secondo comma del presente articolo riguardano attrezzature tecniche e tecnologiche di interesse collettivo o al servizio di più aziende agricole e pertanto non comprendono le analoghe attrezzature predisposte nell'ambito di una singola azienda, le quali rientrano invece tra i fabbricati di servizio di cui ai punti "a", "b", "c", "d" ed "e". Le case di civile abitazione di cui al punto "h" sono ammesse solo se dispongono di un'area asservita superiore o uguale a mq. 10.000. E’ ammessa la realizzazione di campeggi nel rispetto delle seguenti prescrizioni e nel rispetto di quanto previsto dalla L.R. 16/2003: - lotto minimo mq. 20.000 - superficie max destinata a piazzole e mobilità 20% - superficie destinata a parco e verde attrezzato per lo sport non inferiore al 50% - servizi ed uffici devono essere realizzati nel rispetto dell’indice fondiario 0,01 mq/mq, con altezza di m. 3,50, solo al piano terra - parcheggi nella misura minima di due posti macchina per piazzola, comunque non pavimentata - le piazzole devono essere mantenute a verde e con adeguate alberature a margine - prescrizione di opportune precauzioni e garanzie per lo smaltimento dei rifiuti liquidi - previsione di condizione di uso pubblico di parti delle attrezzature (verde e sport) Ai fini dell’applicazione delle suddette norme sono considerati campeggi quelli rientranti nella definizione di cui alla L. 117/83. La richiesta di apertura di campeggi deve rispettare le prescrizioni di cui alla L.326/52 e gli standard di cui all’art. 2 della medesima legge.

Art. 21 Urbanizzazione minima necessaria per il rilascio dei Permessi di Costruire

In tutte le zone e sottozone ove il presente P.R.E. si attua per intervento diretto (ed a seguito della specifica progettazione del comparto laddove il P.R.E. si attua

P.R.E. 34/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara attraverso questa modalità), condizione necessaria alla edificabilità delle aree è comunque la effettiva esistenza, adeguatezza e funzionalità delle opere di urbanizzazione primaria o la loro realizzazione contestuale al fabbricato da parte del richiedente il Permesso di costruire. In riferimento al progetto di suolo di cui alle planimetrie di P.R.E., i Permessi di costruire all’interno delle zone omogenee B e C sono condizionati alla realizzazione (proprietà pubblica e relativo attrezzamento) della viabilità pubblica di P.R.E. definita nel quartiere o nell’isolato, nella parte non esistente compresa tra il lotto interessato ovvero la sua servitù di passaggio (lotto interno) ed il più vicino allaccio alla viabilità pubblica esistente. Qualora il tratto di strada definisca contemporaneamente due quartieri, isolati o due zone omogenee diverse, il prerequisito è soddisfatto realizzandone la parte confinante con la zona nel quale ricade la proprietà interessata, per una profondità pari alla metà della sezione stradale, e comunque non inferiore a m. 3,00. A tale scopo sono predisposte dall’Amministrazione comunale appositi schemi di convenzionamento da osservarsi nei casi sopracitati. Le opere di urbanizzazione primaria e secondaria sono definite all’Art. 12 delle presenti Norme. In caso di realizzazione di Comparti unitari, il Comune può convenire con il richiedente, in sostituzione della cessione e approntamento di aree per l’urbanizzazione secondaria, il versamento di una somma corrispondente al valore della quota delle aree ed opere stesse, in tutti quei casi in cui la cessione delle aree sia ritenuta non necessaria per la realizzazione di ulteriori urbanizzazioni, secondo quanto stabilito dal Consiglio comunale e secondo le prescrizioni indicate nelle schede progetto degli ambiti di espansione.

Art. 22 Criteri generali relativi agli usi del territorio Gli usi del territorio definiti nei successivi articoli costituiscono, opportunamente combinati, le destinazioni d'uso previste per le varie zone. I parcheggi ed il verde, di cui ai successivi articoli, sono dotazioni di uso pubblico (opere di urbanizzazione primaria); possono essere dotazioni di uso comune quando sono pertinenti agli abitanti, agli addetti, o agli utenti destinatari di determinati usi, prevalentemente commerciali e terziari. Per tutti gli interventi che comportino aumento di (Se) è prescritta, per la parte di

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(Se) in aumento, la dotazione dello standard di parcheggio richiesto per gli interventi di nuova costruzione. Per tutti gli interventi di recupero diversi da quelli di Ristrutturazione edilizia, e che non comportino cambio di destinazione d'uso, non è richiesto il rispetto degli standards specifici di cui sopra. Non è consentito, peraltro, cambiare destinazione d'uso a superfici già destinate a parcheggio. Per quanto riguarda il cambio di destinazione d'uso è prescritto lo standard relativo al nuovo uso. Le disposizioni relative al rispetto degli standard previsti per i diversi usi del territorio non si applicano all'interno del centro storico (Zona A - D.I. 1444/68). Le superfici relative ai parcheggi e al verde di uso comune devono essere sistemate e mantenute a cura e spese degli interessati ed essere aperte al pubblico.

Art. 23 Modalità di utilizzazione degli indici di Piano L’utilizzazione totale degli indici del presente P.R.E. su una determinata superficie, esclude la ulteriore utilizzabilità dell’area stessa, nonostante eventuali frazionamenti o trasferimenti di proprietà. A tal fine la superficie edificata dovrà essere asservita al fabbricato con atto trascritto nei modi di legge. Qualora un’area a destinazione omogenea sulla quale esistono costruzioni che si devono o si intendono conservare venga frazionata, allo scopo di costituire nuovi lotti edificabili, tutti gli indici e prescrizioni relativi alla zona omogenea in oggetto, vanno rispettati sia per le costruzioni esistenti che, ovviamente, per quelle da realizzare. Non è ammesso il trasferimento di volume edificabile o di superficie utile tra aree a diversa destinazione di zona e fra aree non contermini, a meno che entrambe o una di esse non abbia, alla data di adozione del presente P.R.E., una superficie inferiore al lotto minimo stabilito per la zona. La superficie minima di intervento eventualmente fissata può essere costituita anche da più proprietà o dalla medesima sia pure intervallata da parti in comproprietà; in tal caso il Permesso di costruire può essere richiesto dai singoli comproprietari computando ai fini edificabili solo la propria quota.

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Art. 24 Parcheggi privati Ai sensi dell'art. 41 sexies della Legge 1150/42 così come modificato dall'art. 2 della Legge 122/89, nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni ad uso residenziale debbono essere riservati spazi per parcheggio privato nella misura minima di mq. 1 ogni mc. 10 di costruzione. Negli interventi che prevedono destinazioni non residenziali degli immobili, in aggiunta ai parcheggi privati di cui al precedente comma (anche ai sensi di quanto disposto dalle "Direttive regionali di urbanistica commerciale per la programmazione della rete distributiva attinenti le grandi strutture di vendita di cui agli artt. 26 e 27 della Legge 426/71 e del DM 375/88" approvate con Delibera del Consiglio Regionale n. 61/4 del 28.05.97 e dalla L.R. 62/98), per ogni mq. 100 di superficie utile lorda (Sul) devono essere riservati spazi per il parcheggio privato ad uso pubblico nelle seguenti quantità in relazione al tipo di destinazione d'uso: - commercio al dettaglio (fino a 400 mq di Se) mq. 60 - grande distribuzione commerciale (fino a 1000 mq di Se) mq. 100 - grande distribuzione commerciale (tra 1000 e 1500 mq di Se) mq. 110 - grande distribuzione commerciale (oltre 1500 mq di Se) mq.200 - artigianato di servizio mq. 40 - attività alberghiere mq. 40 - bar, ristoranti, ritrovi, sale giochi, palestre, ecc. mq.40 - attività direzionali o terziarie in genere mq. 60 Tali spazi possono essere collocati sia all'interno dell'edificio, sia nell'area di pertinenza dello stesso; in caso di edifici a destinazione d'uso mista, la quota di parcheggi relativa alla parte residenziale può essere ricavata all'interno dell'edificio, mentre quella relativa alla parte non residenziale deve comunque essere esterna all'edificio. Gli spazi per parcheggi includono gli spazi per la sosta dei veicoli (minimo ml. 2,50 x 5,50 ciascuno) e quelli necessari alla manovra per l'accesso e la distribuzione dei veicoli. Qualora non sia possibile reperire le superfici necessarie all’interno del lotto di pertinenza dell’edificio, è possibile reperirle asservendo un terreno contiguo o limitrofo, e con richiesta di variante al Permesso di costruire. Per comprovate e documentate situazioni nelle quali non è possibile reperire aree

P.R.E. 37/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara da destinare a parcheggi, l’Amministrazione Comunale può valutare la possibilità di derogare a tali adempimenti.

Art. 25 Edilizia economica e popolare Anche in riferimento con quanto disposto dall’Art. 49 della L.R. 11/99, il Comune di Catignano non intende destinare aree per l’Edilizia Economica e Popolare. In ogni caso la individuazione di aree su cui realizzare eventuali alloggi di edilizia economica e popolare, convenzionata o sovvenzionata spetta al Consiglio Comunale e l'area individuata resta soggetta alle disposizioni di cui all'art. 24 della L.R. 18/83 (nel testo vigente). Nell'area perimetrata come "zona PEEP esistente" gli edifici destinati ad alloggi economici e popolari possono essere sottoposti agli interventi di cui alle lettere "a", "b", "c", "d" ed "f" di cui al precedente art. 14 delle presenti norme.

Art. 26 Rapporti con il vincolo paesistico In base al combinato disposto delle LL.RR. 64/87, 81/88, 69/90, 8/91 e 44/91 il territorio comunale di Catignano è sottoposto ai vincoli ed alle prescrizioni del Piano Regionale Paesistico (P.R.P.). Il presente P.R.E. ha operato il recepimento del P.R.P. attraverso la sua trasposizione nelle tavole di piano ed adeguamento della normativa costituito dal presente articolo. Le aree interessate dal Piano Regionale Paesistico rappresentano una piccola parte del territorio posta all’estremo Nord del territorio comunale ed è riportata nelle Tavole di Piano. Essa attualmente è utilizzata per uso agricolo, e come tale resta nelle indicazioni di piano e gli interventi ammessi sono quelli previsti dal P.R.P.

P.R.E. 38/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara

TITOLO IV – MODALITA’ DI INTERVENTO NELLE ZONE E SOTTOZONE

Art. 27 Zona omogenea “A” – Centro Storico Il P.R.E ha individuato, così come descritto all’Art. 18 delle presenti Norme, una parte di territorio urbanizzato ove è riconoscibile il carattere di zona omogenea "A", ai sensi del combinato disposto dell'art. 2 del D.M. 1444/68 e dell'art. 78 della L.R. 18/83 (nel testo vigente). Tale zona comprende l’insieme delle aree totalmente e parzialmente edificate a prevalente destinazione residenziale che presentano un assetto urbanistico ed edilizio consolidato con caratteristiche insediative pressoché omogenee. Essa si compone del nucleo del centro storico e dei sistemi edificati relativi alla prima fase di espansione del centro abitato. Oltre agli edifici comprende zone non edificate di pertinenza degli edifici, aree libere per la sosta e la viabilità e aree utilizzate a verde privato per giardini ed orti, nonché gli spazi per il traffico dei pedoni e dei mezzi meccanici. In questa zona, attraverso le norme del presente articolo sono assicurati prioritariamente la salvaguardia fisico-morfologica degli elementi architettonici e ambientali, la salvaguardia funzionale e delle destinazioni d’uso, e il mantenimento della popolazione residente e delle attività produttive e di servizio esistenti. Nelle aree libere di stretta pertinenza degli edifici, gli interventi devono seguire i criteri conservativi e gli orientamenti che presiedono agli interventi sul costruito propri della categoria a cui l'unità edilizia è stata assegnata. La realizzazione di autorimesse private, ad uso esclusivo dei residenti del fabbricato è consentita nelle aree sottostanti l’edificio e negli spazi aperti connessi ove raggiungibili senza nuocere il valore ambientale dello stesso.

Per gli edifici appartenenti alla Zona A centro storico previste modalità di intervento diretto sull’edificazione esistente da attuarsi per unità minime di intervento.

P.R.E. 39/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara

Sono consentiti i seguenti interventi (così come definiti nel precedente art. 14 delle presenti norme): - manutenzione ordinaria (a); - manutenzione straordinaria (b); - restauro e risanamento conservativo (c); - ristrutturazione edilizia (d); Il presente P.R.E. riclassifica, operando un aggiornamento funzionale, le aree e gli edifici appartenenti alla Zona A, per le quali valgono le indicazioni e prescrizioni previste dal Piano di Recupero vigente che forma parte integrante e sostanziale del presente P.R.E. Altre prescrizioni qualitative, di decoro, e relative agli elementi architettonici degli edifici sono contenute nel vigente Regolamento Edilizio.

Art. 28 Mantenimento della struttura urbana esistente (B.0)

La sottozona B.0 è destinata dal piano al "mantenimento della struttura urbana esistente" secondo il criterio di contenere lo stato di fatto degli insediamenti a destinazione prevalentemente residenziale, al fine di evitare ulteriori compromissione dei luoghi perimetrati senza tuttavia penalizzare i proprietari degli immobili esistenti. In tale sottozona, gli edifici di qualsivoglia destinazione aventi altezza superiore a ml. 12,50 o con più di tre piani fuori terra (oltre all'eventuale sottotetto) possono essere esclusivamente oggetto di interventi per l'ordinaria, la straordinaria manutenzione e la ristrutturazione edilizia, così come definiti all’art. 14 delle presenti Norme. Per tutti gli altri edifici sono consentiti i seguenti interventi sul patrimonio edilizio esistente (così come definiti nel precedente art. 14 delle presenti norme): - manutenzione ordinaria (a); - manutenzione straordinaria (b); - restauro e risanamento conservativo (c); - ristrutturazione edilizia (d). Inoltre, è consentito l'ampliamento degli edifici esistenti alla data di adozione del presente Piano in ragione di un incremento di cubatura una tantum pari al 60% del volume totale esistente per gli edifici fino a mc. 400, al 50% del volume totale

P.R.E. 40/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara esistente per gli edifici tra 400 mc. e 600 mc., del 40% per gli edifici tra mc. 600 e 800, del 30% per gli edifici tra mc. 800 e 1.000, del 20% per gli edifici tra mc. 1.000 e 1.200, e del 10 % per gli edifici oltre i 1.200 mc, alfine di rendere possibili eventuali necessità di adeguamento igienico sanitario e/o di consolidamento strutturale degli edifici stessi. L'ampliamento dovrà avvenire in ragione di un incremento di Superficie Coperta pari al 60% della Superficie Coperta totale esistente per gli edifici fino a mc. 400, del 50% per gli edifici tra mc. 400 e 600, del 40% per gli edifici tra mc. 600 e 800 e del 30 % per gli edifici tra mc. 800 e mc. 1000, del 20% per gli edifici tra mc.1.000 e 1.200 e del 10% per gli edifici oltre i 1.200 mc, e sempre nel rispetto dei seguenti indici di piano (così come definiti nel precedente art. 13 delle presenti Norme): - altezza massima (H) =ml 11,50 - distacco dal ciglio stradale (ds) =ml 5,00 - distacco minimo dal confine (dc) =ml 5,00 - distacco minimo tra fabbricati (df) =ml 10,00 Sono ammesse le destinazioni d'uso previste al precedente art. 19 delle presenti Norme. Per iniziativa pubblica o privata e per esigenze strategiche di modificazione delle aree comprese in questa sottozona, si può fare ricorso all'uso del "Programma Integrato di Intervento" (P.I.I.) e/o del "Programma di Recupero Urbano" (P.R.U.) di cui rispettivamente all'art. 30bis ed all'art. 30ter della L.R. 18/83, così come introdotti dall'art. 20 della L.R. 70/95 e si può operare anche attraverso le società per azioni di cui al comma 59 dell'art. 17 della Legge 127/97.

Art. 29 Completamento della struttura urbana (B.1)

La sottozona B.1 è destinata dal Piano al "completamento della struttura urbana" ed in essa il P.R.E. si attua per intervento urbanistico diretto, per cui si interviene in coerenza con i seguenti indici di piano (così come definiti nel precedente art. 13 delle presenti norme): - indice di fabbricabilità fondiaria (If) =mc/mq 3,00 - indice di copertura (Ic) =% 40 - altezza massima (H) =ml 13,50 - numero dei piani fuori terra (p) =n 4 - distacco dal ciglio stradale (ds) =ml 5,00 o allineamento prevalente - distacco minimo dal confine (dc) =ml 5,00 P.R.E. 41/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara

- distacco minimo tra fabbricati (df) =ml 10,00 o in aderenza.

Sono ammesse le destinazioni d'uso previste al precedente art. 19 delle presenti Norme. Ogni progetto di intervento dovrà garantire all'interno del rispettivo lotto di pertinenza la dotazione di parcheggi privati (ad uso privato e/o pubblico) in funzione della destinazione d'uso degli immobili, nella misura e con le prescrizioni di cui all'art. 24 delle presenti Norme. Sono consentiti in questa sottozona i seguenti interventi sul patrimonio edilizio esistente (così come definiti nel precedente art. 14 delle presenti norme): - manutenzione ordinaria (a); - manutenzione straordinaria (b); - restauro e risanamento conservativo (c); - ristrutturazione edilizia anche mediante demolizione e ricostruzione(d); In caso di delocalizzazione o alienazione delle attività artigianali, commerciali e di servizio presenti nella sottozona, è ammesso il cambio di destinazione d'uso per il recupero a fini residenziali della parte del fabbricato esistente precedentemente destinata ad altre attività.

Negli edifici di valore storico-ambientale, vincolati ai sensi della Legge 1089/39 sono consentiti gli interventi di cui alle lettere a), b) e c) dell’art. 14 delle presenti Norme. Per iniziativa pubblica o privata e per esigenze strategiche di modificazione delle aree comprese in questa sottozona, si può fare ricorso all'uso del "Programma Integrato di Intervento" (P.I.I.) e/o del "Programma di Recupero Urbano" (P.R.U.) di cui rispettivamente all'art. 30bis ed all'art. 30ter della L.R. 18/83, così come introdotti dall'art. 20 della L.R. 70/95 e si può operare anche attraverso le società per azioni di cui al comma 59 dell'art. 17 della Legge 127/97.

Art. 30 Completamento della struttura urbana (B.2)

La sottozona B.2 è destinata dal piano al "completamento della struttura urbana" ed in essa il P.R.E. si attua per intervento urbanistico diretto, per cui si interviene in coerenza con i seguenti indici di piano (così come definiti nel precedente art. 13 delle presenti norme):

P.R.E. 42/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara

- indice di fabbricabilità fondiaria (If) =mc/mq 2,00 - indice di copertura (Ic) =% 35 - altezza massima (H) =ml 10,50 - numero dei piani fuori terra (p) =n 3 - distacco dal ciglio stradale (ds) =ml 5,00 o allineamento prevalente - distacco minimo dal confine (dc) =ml 5,00 - distacco minimo tra fabbricati (df) =ml 10,00 o in aderenza

Sono ammesse le destinazioni d'uso previste al precedente art. 19 delle presenti Norme. Ogni progetto di intervento dovrà garantire all'interno del rispettivo lotto di pertinenza la dotazione di parcheggi privati (ad uso privato e/o pubblico) in funzione della destinazione d'uso degli immobili, nella misura e con le prescrizioni di cui all'art. 24 delle presenti Norme.

Sono consentiti in questa sottozona i seguenti interventi sul patrimonio edilizio esistente (così come definiti nel precedente art. 14 delle presenti norme): - manutenzione ordinaria (a); - manutenzione straordinaria (b); - restauro e risanamento conservativo (c); - ristrutturazione edilizia anche mediante demolizione e ricostruzione(d); In caso di delocalizzazione o alienazione delle attività artigianali, commerciali e di servizio presenti nella sottozona, è ammesso il cambio di destinazione d'uso per il recupero a fini residenziali della parte del fabbricato esistente precedentemente destinata ad altre attività. Per iniziativa pubblica o privata e per esigenze strategiche di modificazione delle aree comprese in questa sottozona, si può fare ricorso all'uso del "Programma Integrato di Intervento" (P.I.I.) e/o del "Programma di Recupero Urbano" (P.R.U.) di cui rispettivamente all'art. 30bis ed all'art. 30ter della L.R. 18/83, così come introdotti dall'art. 20 della L.R. 70/95 e si può operare anche attraverso le società per azioni di cui al comma 59 dell'art. 17 della Legge 127/97.

Art. 30 Bis Completamento ad attuazione condizionata (B3) – Progetto di suolo delle sagome nette dei fabbricati.

P.R.E. 43/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara

Nelle zone di Piano, opportunamente identificate negli elaborati grafici con apposita simbologia, definite come Zone di Completamento ad Attuazione Condizionata, la realizzazione delle nuove edificazioni e/o delle ristrutturazioni edilizie, queste ultime da effettuarsi all’interno del tessuto edilizio esistente mediante demolizione e ricostruzione, è condizionata all’osservanza del disegno del progetto di suolo delle sagome nette dei fabbricati. Tali sagome sono state individuate per definire l’assetto ottimale utile alla ricomposizione, al miglioramento edilizio e alla valorizzazione del tessuto edilizio esistente, in particolari zone definite dal Piano come sensibili e strategiche. Il Piano pertanto si attua direttamente, mediante richiesta di permesso a costruire, nel rispetto delle indicazioni progettuali presenti negli elaborati grafici riguardanti la sagoma netta del fabbricato realizzabile, nel rispetto delle altezze preesistenti e delle distanze dai confini e tra i fabbricati previste dalla Normativa vigente in materia, ed in ogni caso nel rispetto dei seguenti indici di Piano: Superficie coperta max mq120 (ml.10,00 x ml.12,00) H max ml 6,50 Distanza tra fabbricati: ml 10.00 Distanza dai Confini ml 5.00, Distanza dalle strade allineamento prevalente (a cura dell’Uff. Tec.)

Art. 31 Espansione della struttura urbana (C.1)

La sottozona C.1 è destinata dal piano alla "espansione della struttura urbana" ed in essa il P.R.E. si attua mediante attuazione diretta dietro richiesta di apposito Titolo abilitativo. In ogni caso si dovranno rispettare i seguenti indici di piano (così come definiti nel precedente art. 13 delle presenti Norme): - indice di fabbricabilità fondiaria (If) =mc/mq 1,50 - indice di copertura (Ic) =% 40 - altezza massima (H) =ml 10,50 - numero dei piani fuori terra (p) =n 3 - distacco dal ciglio stradale (ds) =ml 13,00 - distacco minimo dal confine (dc) =ml 5,00 - distacco minimo tra fabbricati (df) =ml 10,00

Il distacco minimo tra fabbricati che si fronteggiano deve essere aumentato fino all'altezza del fabbricato più alto quando anche una soltanto delle pareti

P.R.E. 44/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara fronteggianti sia finestrata; il distacco minimo tra fabbricati deve essere rispettato anche quando essi non si fronteggiano. Sono ammesse le destinazioni d'uso previste al precedente art. 19 delle presenti Norme. Il disegno di suolo relativo alle zone di espansione ad attuazione diretta garantisce elementi di qualità urbana a vantaggio della collettività e che sono oggetto di apposito convenzionamento tra il titolare del Titolo abilitativo e il Comune, e che possono essere anche oggetto di compensazioni a distanza di tipo perequativo o semplicemente di cessioni a scomputo di parte degli oneri di urbanizzazione, secondo le modalità previste dalla Convenzione tipo, facente parte integrante del presente Piano.

Art. 32 Espansione della struttura urbana (C.2)

La sottozona C.2 è destinata dal piano alla "espansione della struttura urbana" ed in essa il P.R.E. si attua mediante formazione del Comparto edificatorio così come definito dall’art.26 della L.R. 18/83 nel testo vigente e deve coincidere con l'estensione delle zone “A” e “B” campite negli elaborati grafici del piano. In ogni caso si dovranno rispettare i seguenti indici di piano (così come definiti nel precedente art. 13 delle presenti Norme): - indice di fabbricabilità territoriale (It) =mc/mq 0,70 - Indice di fabbricabilità fondiaria (If) =mc/mq 1,20 - indice di copertura (Ic) =% 30 - altezza massima (H) =ml 10,50 - numero dei piani fuori terra (p) =n 3 - distacco dal ciglio stradale (ds) =ml 10,00 - distacco minimo dal confine (dc) =ml 5,00 - distacco minimo tra fabbricati (df) =ml 10,00

Il distacco minimo tra fabbricati che si fronteggiano deve essere aumentato fino all'altezza del fabbricato più alto quando anche una soltanto delle pareti fronteggianti sia finestrata; il distacco minimo tra fabbricati deve essere rispettato anche quando essi non si fronteggiano; non è consentita l'edificazione con parete cieca a confine e/o in aderenza. Sono ammesse le destinazioni d'uso previste al precedente art. 19 delle presenti Norme.

P.R.E. 45/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara

Il Comparto edificatorio dovrà essere redatto nel rispetto dei seguenti parametri e rapporti percentuali: - superficie da cedere gratuitamente al Comune nell'ambito del rapporto convenzionato = pari minimo al 40% della Superficie territoriale - destinazioni d'uso di detta superficie di cessione = prioritariamente sistemazioni a verde urbano, parcheggi, viabilità di distribuzione interna e attrezzature collettive di uso pubblico, e dovrà, inoltre, garantire all'interno dei vari lotti di pertinenza dei singoli edifici la dotazione di parcheggi privati (ad uso privato e/o pubblico) in funzione della destinazione d'uso degli immobili, nella misura e con le prescrizioni di cui all'art. 24 delle presenti Norme. Le proposte di disegno di suolo relativo alle zone di espansione a comparto, deve garantire elementi di qualità urbana a vantaggio della collettività, che saranno oggetto di apposito convenzionamento tra il titolare del Titolo abilitativo e il Comune, e che potranno essere anche oggetto di compensazioni a distanza di tipo perequativo o semplicemente di cessioni a scomputo di parte degli oneri di urbanizzazione, secondo le modalità previste dalla Convenzione tipo, facente parte integrante del presente Piano. Valgono le seguenti prescrizioni procedurali, secondo le quali l’attuazione del comparto è subordinata al rispetto dei successivi punti: a) Costituzione del Consorzio dei proprietari delle aree nelle modalità dettate dall’art.26 della L.R. 18/83; b) Approvazione da parte del C.C. del progetto urbanistico esecutivo dell’intero comparto redatto a cura del Consorzio nel pieno rispetto delle previsioni di piano. Tale progetto, oltre alle sistemazioni esterne con particolare riguardo all’organizzazione degli accessi e della viabilità veicolare, dei percorsi pedonali e delle aree verdi, dovrà contenere l’ubicazione e le caratteristiche dimensionali e tipologiche delle unità edilizie in scala non inferiore a 1:200; c) Stipula di apposita convenzione tra Consorzio e Amministrazione Comunale, finalizzato alla definizione e regolamentazione dei rapporti reciproci per la completa attuazione del comparto; d) Cessione all’Amministrazione Comunale delle aree nei tempi e nelle modalità stabilite in convenzione e comunque prima del rilascio del Permesso di costruire.

Art. 33 Completamento delle attività piccolo-industriali, artigianali e commerciali (D.1)

P.R.E. 46/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara

La sottozona D.1 è destinata al "completamento delle attività piccolo-industriali, artigianali e commerciali" ed in essa il piano si attua per intervento urbanistico diretto, coerentemente con gli elaborati grafici di Piano qualora identifichino le superfici fondiarie e le superfici di cessione, nonché in coerenza con i seguenti indici di piano (così come definiti nel precedente art. 13 delle presenti norme): - lotto minimo (Sm) =mq 800 - indice di utilizzazione fondiaria (Uf) =mq/mq 0,80 - indice di copertura (Ic) =% 40 - indice di occupazione (Io) =% 0,50 - altezza massima (H) =ml 10,50 - distacco dal ciglio stradale (ds) =ml 7,00 - distacco minimo dal confine (dc) =ml 5,00 - distacco minimo tra fabbricati (df) =ml 10,00

L’Amministrazione Comunale, anche su richiesta degli operatori economici, ovvero d’ufficio, può procedere alla formazione di comparti ai sensi degli artt. 25 e 26 della L.R. 18/83 nel testo vigente. Tale Deliberazione dovrà essere corredata da opportuni elaborati cartografici di riferimento, dallo schema di convenzione tipo per la concessione in diritto di superficie e/o diritto di proprietà dei lotti edificabili, nonché le modalità gestionali della zona attraverso apposito regolamento. Il distacco minimo tra fabbricati che si fronteggiano deve essere aumentato fino all'altezza del fabbricato più alto quando anche una soltanto delle pareti fronteggianti sia finestrata. Qualora dall’applicazione degli indici soprariportati non fosse consentita l’edificazione, in quanto già completamente sfruttata, e solo in tal caso, è comunque ammesso un incremento “una tantum” pari al 20% della Se esistente. Sono ammessi edifici a destinazione produttiva nel settore delle attività artigianali, di servizio, di terziario in genere e di commercio al dettaglio, compreso il magazzinaggio ed il deposito di materiali, secondo quanto previsto dall’art. 19 delle presenti Norme. In questa sottozona è anche ammessa la destinazione mista (produttiva e residenziale), ma la quota a destinazione residenziale non potrà superare la dimensione pari a mq. 200 di superficie edificabile (Se) per ogni unità produttiva. E’ ammessa inoltre all’interno dell’unità produttiva la destinazione di una superficie per esposizione di prodotti e merci in ogni caso non superiore a mq 140.

P.R.E. 47/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara

Ogni progetto di intervento dovrà garantire all'interno del rispettivo lotto di pertinenza la dotazione di parcheggi privati (ad uso privato e/o pubblico) in funzione della destinazione d'uso degli immobili, nella misura e con le prescrizioni di cui all'art. 24 delle presenti Norme. Le aree non edificate devono essere sistemate a parcheggio privato e a verde, con messa a dimora di alberatura nella misura minima di un albero ogni 60 mq. di superficie libera. Per provate e documentate esigenze tecnologiche legate alla produzione o al ciclo di lavorazione degli impianti, è ammessa un’altezza superiore a ml. 10,50, limitatamente alla parte oggetto delle necessità tecnologiche. E’ ammesso l’accorpamento di lotti nella misura massima di due ed in ogni caso fino al raggiungimento della superficie di lotto massimo prevista pari a mq.3000.

Art. 34 Espansione delle attività piccolo-industriali, artigianali e commerciali (D.2)

La sottozona D2 è destinata dal piano alla "espansione delle attività piccolo- industriali, artigianali e commerciali" ed in essa il P.R.E. si attua mediante formazione obbligatoria del Comparto edificatorio di iniziativa pubblica o privata così come definito dall’art.26 della L.R. 18/83 nel testo vigente e deve coincidere con l'estensione di almeno una delle zone campite negli elaborati grafici del piano, e secondo il disegno di suolo ivi riportato, che identifica anche le superfici fondiarie e di cessione. Il Comparto edificatorio infatti dovrà essere redatto nel rispetto del disegno di suolo così come si evince dagli elaborati progettuali di Piano. In ogni caso si dovranno rispettare i seguenti indici di piano (così come definiti nel precedente art. 13 delle presenti Norme):

-indice di utilizzazione fondiaria (Uf) =mq/mq 0,80 -indice di copertura (Ic) =% 35 - indice di occupazione (Io) =% 0,50 -altezza massima (H) =ml 10,50 -distacco dal ciglio stradale (ds) =ml 7,00 -distacco minimo dal confine (dc) =ml 5,00 -distacco minimo tra fabbricati (df) =ml 10,00

Qualora l’Amministrazione Comunale intenda procedere di iniziativa pubblica alla formazione di uno dei comparti previsti, la Deliberazione di Giunta comunale che

P.R.E. 48/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara dispone la formazione del Comparto, corredata dagli opportuni elaborati cartografici di riferimento, nonché dallo schema di convenzione tipo per la concessione in diritto di superficie e/o diritto di proprietà dei lotti edificabili, e dai parametri per la determinazione del prezzo di cessione, equivale a dichiarazione di pubblica utilità e di indifferibilità ed urgenza. Il distacco minimo tra fabbricati che si fronteggiano deve essere aumentato fino all'altezza del fabbricato più alto quando anche una soltanto delle pareti fronteggianti sia finestrata. Sono ammessi edifici a destinazione produttiva nel settore delle attività artigianali, di servizio, di terziario in genere e di commercio al dettaglio, compreso il magazzinaggio ed il deposito di materiali, secondo quanto previsto dall’art. 19 delle presenti Norme. In questa sottozona è anche ammessa la destinazione mista (produttiva e residenziale), ma la quota a destinazione residenziale non potrà superare la dimensione pari a mq. 200 di superficie edificabile (Se) di ogni singolo intervento. E’ ammessa inoltre all’interno dell’unità produttiva la destinazione di una superficie per esposizione di prodotti e merci in ogni caso non superiore a mq 140.

Ogni progetto di intervento dovrà garantire all'interno del rispettivo lotto di pertinenza la dotazione di parcheggi privati (ad uso privato e/o pubblico) in funzione della destinazione d'uso degli immobili, nella misura e con le prescrizioni di cui all'art. 24 delle presenti Norme. Le aree non edificate devono essere sistemate a parcheggio privato e a verde, con messa a dimora di alberatura nella misura minima di un albero ogni 60 mq. di superficie libera. Per provate e documentate esigenze tecnologiche legate alla produzione o al ciclo di lavorazione degli impianti, è ammessa un’altezza superiore a ml. 10,50, limitatamente alla parte oggetto delle necessità tecnologiche. Eventuali proposte di disegno di suolo relativo alle zone di espansione a comparto, diverse da quelle di cui agli elaborati di Piano, devono in ogni caso garantire le stesse quantità di superfici fondiarie e di cessione, nonché elementi di qualità urbana a vantaggio della collettività, che potranno essere oggetto di apposito convenzionamento tra il titolare del Titolo abilitativo e il Comune. Le stesse potranno essere anche oggetto di compensazioni a distanza di tipo

P.R.E. 49/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara perequativo o semplicemente di cessioni a scomputo di parte degli oneri di urbanizzazione, secondo le modalità previste dalla Convenzione tipo. Eventuali fabbricati esistenti alla data di adozione del presente P.R.E., nelle more di vigenza del previsto Comparto edificatorio, potranno essere oggetto di interventi diretti per la ordinaria e straordinaria manutenzione, la ristrutturazione edilizia, nonché l'ampliamento e la sopraelevazione, nel rispetto degli indici di piano e non superando il 20% della volumetria preesistente.

Art. 34 Bis Attrezzature Turistico - Ricettive (TR)

La zona è riservata all’insediamento di complessi residenziali turistici e di ricettività alberghiera, ed in essa il P.R.E. si attua mediante formazione obbligatoria del Comparto edificatorio così come definito dall’art.26 della L.R. 18/83 nel testo vigente, che deve coincidere con l'estensione della zona campita negli elaborati grafici del piano. In ogni caso si dovranno rispettare i seguenti indici di piano (così come definiti nel precedente art. 13 delle presenti Norme): - indice di fabbricabilità territoriale (It) =mc/mq 0,5 - superficie massima del lotto = mq. 50.000 - indice di copertura (Ic) =% 15 - altezza massima (H) =ml 8,50 - numero dei piani fuori terra (p) =n 2 - distacco dal ciglio stradale (ds) =ml 20,00 - distacco minimo dal confine (dc) =ml 5,00 - distacco minimo tra fabbricati (df) =ml 10,00

Il distacco minimo tra fabbricati che si fronteggiano deve essere aumentato fino all'altezza del fabbricato più alto quando anche una soltanto delle pareti fronteggianti sia finestrata; il distacco minimo tra fabbricati deve essere rispettato anche quando essi non si fronteggiano; non è consentita l'edificazione con parete cieca a confine e/o in aderenza. Sono ammesse destinazioni d'uso compatibili con le attività turistico-ricettive e più specificatamente esercizi alberghieri e simili, pubblici esercizi, attività e attrezzature sportive, commercio diffuso, nonchè la realizzazione residenziale limitatamente all’alloggio del proprietario e/o custode, ma la quota a destinazione P.R.E. 50/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara residenziale non potrà superare la dimensione pari a mq. 200 di superficie edificabile (Se). Il progetto di intervento dovrà garantire all'interno del lotto di pertinenza la dotazione di parcheggi privati (ad uso privato e/o pubblico) in funzione della destinazione d'uso degli immobili, nella misura e con le prescrizioni di cui all'art. 24 delle presenti Norme. Eventuali fabbricati esistenti, ricompresi nel perimetro di zona alla data di adozione del presente P.R.E., nelle more di vigenza del previsto Comparto edificatorio, potranno essere oggetto di interventi diretti per la ordinaria e straordinaria manutenzione, la ristrutturazione edilizia, nonché l'ampliamento e la sopraelevazione nel rispetto degli indici di piano e non superando il 10% della volumetria preesistente. Valgono le seguenti prescrizioni procedurali, secondo le quali l’attuazione del comparto è subordinata al rispetto dei successivi punti: - Costituzione del Consorzio dei proprietari delle aree nelle modalità dettate dall’art.26 della L.R. 18/83; - Approvazione da parte del C.C. del progetto urbanistico esecutivo dell’intero comparto redatto a cura del Consorzio nel pieno rispetto delle previsioni di piano. Tale progetto, oltre alle sistemazioni esterne con particolare riguardo all’organizzazione degli accessi e della viabilità veicolare, dei percorsi pedonali e delle aree verdi, dovrà contenere l’ubicazione e le caratteristiche dimensionali e tipologiche delle unità edilizie in scala non inferiore a 1:200; - Stipula di apposita convenzione tra Consorzio e Amministrazione Comunale, finalizzato alla definizione e regolamentazione dei rapporti reciproci per la completa attuazione del comparto;

Per iniziativa pubblica o privata e per esigenze strategiche di modificazione delle aree comprese in questa sottozona, si può fare ricorso all'uso del "Programma Integrato di Intervento" (P.I.I.) e/o del "Programma di Recupero Urbano" (P.R.U.) di cui rispettivamente all'art. 30bis ed all'art. 30 ter della L.R. 18/83, così come introdotti dall'art. 20 della L.R. 70/95 e si può operare anche attraverso le società per azioni di cui al comma 59 dell'art. 17 della Legge 127/97.

Art . 35 Attività agricole normali (E)

La sottozona E.1 è destinata alle "attività agricole normali" ed in essa il P.R.E. si attua per intervento urbanistico diretto in coerenza con i seguenti indici di piano

P.R.E. 51/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara

(così come definiti nel precedente art. 13 delle presenti norme) e nel rispetto di quanto previsto dagli artt. 69, 70 e 71 della L.R. 18/83 nel testo vigente: - indice di fabbricabilità fondiaria (If) =mc/mq 0,03 - altezza massima (H) =ml 7,50 - numero dei piani fuori terra (p) =n 2 - distacco dal ciglio stradale (ds) =ml 20,00 per strade vicinali e/o a fondo cieco =ml 5,00 - distacco minimo dal confine (dc) =ml 5,00 - distacco minimo tra fabbricati (df) =ml 10,00

Con riferimento alla tipologia delle costruzioni di cui al precedente art.20 delle presenti norme, in questa sottozona sono ammessi gli interventi di cui alle lettere "a", "b", "c", "d", "e", "f", "g", "h". In questa sottozona non è consentita l'edificazione con parete cieca a confine e/o in aderenza. Sono consentiti interventi di ristrutturazione edilizia dei fabbricati esistenti, anche mediante demolizione e ricostruzione; in tal caso, è possibile usufruire “una tantum” di una capacità edificatoria maggiore di quella prevista alla lettera ”d” dell’art. 14 delle presenti norme (così come esplicitato dall’art. 30 della L.R. 18/83 nel testo in vigore) a condizione che il fabbricato venga riportato al catasto Urbano, venga assoggettato ai regimi di fiscalità previsti dalla normativa vigente in materia (I.C.I.), ed in ogni caso venga realizzato in coerenza con i seguenti indici di piano (così come definiti nel precedente art. 13 delle presenti norme): - indice di fabbricabilità fondiaria (If) =mc/mq 0,4 - lotto massimo = mq 2.500 - altezza massima (H) =ml 7,50 - numero dei piani fuori terra (p) =n 2 - distacco dal ciglio stradale (ds) =ml 20,00 - distacco minimo dal confine (dc) =ml 5,00 - distacco minimo tra fabbricati (df) =ml 10,00

Ai fini dell’applicazione dei presenti indici, si precisa che la volumetria massima realizzabile deve comprendere l’edificio che si intende ristrutturare, rispetto al lotto asservito di riferimento. Costituiscono volumetria da computare relativamente al calcolo della volumetria massima realizzabile, anche i fabbricati per i quali si intende variare la destinazione d’uso, portandola a destinazione di tipo residenziale. Tali volumetrie, derivanti dalla possibile variazione di destinazione d’uso di manufatti non residenziali, devono essere comprese nel lotto di riferimento. Nei casi previsti di ristrutturazione edilizia mediante demolizione e ricostruzione è ammessa la traslazione del fabbricato rispetto al confine stradale a

P.R.E. 52/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara distanza diversa da quella originaria, finalizzata ad un miglioramento delle condizioni di sicurezza stradale e di accessibilità, nonché di migliore qualità delle condizioni abitative. Non sono in ogni caso ammessi frazionamenti dei fabbricati esistenti in più di due unità immobiliari residenziali. Le costruzioni previste ai sensi della L.R. 12/99, possono essere realizzate a condizione che la destinazione d’uso rimanga permanentemente ad annesso agricolo senza possibilità di qualsivoglia cambio di destinazione. In ogni caso e al fine di meglio disciplinare la realizzazione dei manufatti nel territorio agricolo, l’Amministrazione Comunale si riserva di individuare, con apposito provvedimento, le aree maggiormente idonee ad una corretta localizzazione di tali manufatti, in funzione delle reali esigenze di conduzione dei fondi agricoli e soprattutto in funzione delle valenze naturali, agricole, paesaggistiche e di tutela del territorio agricolo comunale.

È ammessa la costruzione di stazioni per il rifornimento del carburante per autotrazione, nei limiti previsti dallo specifico piano, se vigente, e nel rispetto delle distanze e delle norme di sicurezza che vigono in materia. In questa sottozona è inoltre ammessa la realizzazione di attività agrituristiche e di ricettività extralberghiera così come disciplinato dalla L.R. 75/95.

Art.36 Zona agricola inedificabile (E.1) La sottozona E.4 è classificata dal Piano come “Zona agricola inedificabile". In tale zona quindi non è ammessa la realizzazione di alcun manufatto edilizio. I proprietari dei fondi hanno l’obbligo di valorizzare le peculiari caratteristiche di naturalità ed i valori paesaggistici delle aree e hanno altresì l’obbligo di provvedere alla tutela e alla salvaguardia delle alberature d’alto fusto esistenti nonché dei caratteri vegetazionali, allo scopo di manutenere il territorio e preservarlo con gli interventi manutentivi da eventuali fenomeni di dissesto e abbandono.

Art.37 Edilizia Economica e Popolare (PEEP) In riferimento a quanto disposto dall’Art. 25 delle presenti Norme, nel caso in cui l’Amministrazione comunale intenda realizzare edilizia sovvenzionata o convenzionata, può individuare e destinare all’interno delle zone destinate ad espansione della struttura urbana apposite aree nelle quali il P.R.E. si attua P.R.E. 53/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara mediante formazione del Comparto edificatorio così come definito dall’art.26 della L.R. 18/83 nel testo vigente e deve coincidere con l'estensione della zona campita negli elaborati grafici del piano. In ogni caso si dovranno rispettare i seguenti indici di piano (così come definiti nel precedente art. 13 delle presenti Norme): - indice di fabbricabilità territoriale (It) =mc/mq 1,20 - indice di copertura (Ic) =% 40 - lotto minimo =mq 2000 - altezza massima (H) =ml 10,50 - numero dei piani fuori terra (p) =n 3 - distacco dal ciglio stradale (ds) =ml 10,00 - distacco minimo dal confine (dc) =ml 5,00 - distacco minimo tra fabbricati (df) =ml 10,00

In analogia alle norme relative alle zone di espansione della struttura urbana, valgono le indicazioni di cui all’art. 33 delle presenti Norme.

Art. 38 Servizi per il soddisfacimento degli standard (F.1) La sottozona F.1 è destinata a "servizi per il soddisfacimento degli standard " ed in essa il P.R.E. si attua per intervento urbanistico diretto, in coerenza con i seguenti indici di piano (così come definiti nel precedente art. 13 delle presenti norme): - indice di fabbricabilità fondiaria (If) =mc/mq 1,80 - indice di copertura (Ic) =% 50 - distacco dal ciglio stradale (ds) =ml 0,00 - distacco minimo dal confine (dc) =ml 5,00 - distacco minimo tra fabbricati (df) =ml 10,00

Il distacco minimo tra fabbricati che si fronteggiano deve essere aumentato fino all'altezza del fabbricato più alto quando anche una soltanto delle pareti fronteggianti sia finestrata; il distacco minimo tra fabbricati deve essere rispettato anche quando essi non si fronteggiano; in questa sottozona non è consentita l'edificazione con parete cieca a confine e/o in aderenza. Sono ammessi interventi finalizzati, secondo quanto disposto dall'art. 3 del D.M. 1444/68, a: AS - attrezzature scolastiche (asili nido, scuole materne e scuole dell'obbligo); IC - attrezzature di interesse comune (religiose, culturali, sociali, assistenziali, sanitarie, amministrative, ecc.);

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V - attrezzature sportive e parchi urbani (di cui ai successivi artt. 48 e 49) P - parcheggi pubblici (di cui al successivo art. 44) Le aree ricomprese in questa sottozona sono comunque vincolate indipendentemente dalla loro effettiva utilizzazione e sono riservate agli interventi indicati negli elaborati grafici del piano mediante l'apposizione delle suddette sigle. Ai sensi della L.R. 29/88 almeno il 20% delle aree da destinare ad attrezzature di interesse comune deve essere riservato ai servizi religiosi; la previsione di nuovi servizi religiosi dovrà assicurare una superficie minima di mq. 2.000 per ogni insediamento; i servizi religiosi già esistenti alla data di adozione del presente piano (ed individuati con apposita simbologia degli elaborati grafici) possono essere ampliati in deroga agli indici di edificabilità di cui al presente articolo.

Art. 39 Servizi di interesse generale (F.2) La sottozona F.2 è destinata a "servizi di interesse generale" ed in essa il P.R.E. si attua per intervento urbanistico diretto in coerenza con i seguenti indici di piano (così come definiti nel precedente art. 13 delle presenti norme): - indice di fabbricabilità fondiaria (If) =mc/mq 1,80 - indice di copertura (Ic) =% 50 - distacco dal ciglio stradale (ds) =ml 5,00 - distacco minimo dal confine (dc) =ml 5,00 - distacco minimo tra fabbricati (df) =ml 10,00

Sono ammessi interventi edilizi finalizzati solo alla realizzazione di attrezzature ed impianti di servizio e/o tecnologici di interesse generale, comprese o meno in quelle contemplate dal D.M. 1444/68. Sono altresì ammesse destinazioni d’uso riguardanti attrezzature di uso pubblico nel campo socioassistenziale, ad esclusione delle Residenze Sanitarie per Anziani.

Art. 40 Zone destinate alla viabilità (G) Le zone destinate alla viabilità sono necessarie allo svolgimento del traffico pedonale e meccanico (statico e dinamico). Tali zone comprendono: a) le strade === b) I nodi stradali X

P.R.E. 55/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara c) i parcheggi P d) le fasce di rispetto stradale Vr e) le aree di servizio per l’auto SA

Classificazione delle strade Le strade che interessano il comune di Catignano, ai sensi del D.L. 30/04/92 n.285, sono di due tipi: C = strade extraurbane secondarie (provinciali) F = strade locali (comunali) Ai fini dell’applicazione delle distanze dalle strade il perimetro dell’area urbana è rappresentata nella tavola ...... Distanze minime degli edifici dalle strade Le distanze dal confine stradale, da rispettare nelle nuove costruzioni, nelle ricostruzioni conseguenti a demolizioni integrali o negli ampliamenti fronteggianti le strade, sono prescritte dal D.P. 16/12/92 n.495 modificato e integrato dal D.P. 26/04/93 n.147. Rispetto ai due suddetti tipi di strade le distanze minime da osservare sono:

A All'interno dei perimetri delle aree Le distanze minime prescritte per le singole urbane delimitate come centri abitati ai zone dalle presenti N.T.A., per le strade di sensi dell'art.4 del D.L. 30/04/92 n.285 entrambi i tipi C ed F B All'interno dei centri abitati non compresi 5 mt. per le strade di entrambi i tipi C ed F; nei perimetri delle aree urbane e le d.min. prescritte per le singole zone dalle delimitati ai sensi dell'art.4 di cui sopra presenti N.T.A. per le strade di tipo F. C All'interno dei perimetri delle aree 10 mt. per le strade di tipo C; urbane non delimitate come centri abitati le d.min. prescritte per le singole zone dalle ai sensi dell'art.4 di cui sopra presenti N.T.A. per le strade di tipo F. D All'esterno dei perimetri delle aree 30 mt. per le strade di tipo C; urbane e dei centri abitati delimitati ai 20 mt. per le strade di tipo F, ad eccezione sensi dell'art.4 di cui sopra delle "strade vicinali" come definite dall'art. 3 del D.L. 30/04/92 n.285. Per queste ultime la distanza minima è di 10 mt.

Relativamente alla costruzione o ricostruzione di muri di cinta, di qualsiasi natura o consistenza, limitatamente al caso di cui al precedente punto D, la distanza dal confine stradale non può essere inferiore a 3 mt. per entrambi i tipi di strade. In ogni caso vanno rispettate le indicazioni e le prescrizioni per ciascuna Zona di Piano. Negli interventi di ristrutturazione edilizia mediante demolizione e ricostruzione che

P.R.E. 56/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara non comportino variazione della sagoma planivolumetrica è consentito il mantenimento delle distanze esistenti.

Eventuali ampliamenti, sempre se possibili nel rispetto dei limiti di zona previsti, possono essere realizzati sul lato opposto al fronte stradale. Tale indicazione si applica anche per i fabbricati esistenti nelle fasce di rispetto stradale. Nella zona di cui al presente articolo è consentita la permanenza o l’installazione di stazioni di rifornimento del carburante solo se compatibili con la legislazione ed i regolamenti vigenti in materia e solo se collocati esternamente alle sedi stradali (carreggiata più marciapiedi) o collocati in modo che la sosta per il rifornimento avvenga all'esterno della sede stradale e comunque non arrechi intralcio alla circolazione dei veicoli e dei pedoni.

Art. 41 Zone destinate a parcheggi (P) I parcheggi previsti dalle presenti norme si suddividono nelle seguenti categorie: - parcheggi di urbanizzazione primaria; - parcheggi privati, così come disciplinati dall’Art 24 delle presenti Norme; Lo standard è espresso in mq. di superficie, comprensiva degli spazi di manovra, in rapporto alla superficie edificabile (Se). I parcheggi di urbanizzazione primaria sono quelli necessari a soddisfare esigenze elementari di mobilita e di sosta e, in quanto opere di urbanizzazione primaria, sono pubblici. Le aree destinate a parcheggio all'interno dei comparti unitari di attuazione devono essere rese disponibili per l'uso pubblico ovvero cedute gratuitamente, tramite convenzione, al Comune. Le aree per i parcheggi di urbanizzazione primaria indicate negli elaborati grafici del PRE con il simbolo "P" concorrono alla dotazione di cui al DM 1444/68 (standard urbanistici). Nelle aree destinate a parcheggi di urbanizzazione primaria (P) è possibile realizzare autorimesse private di uso pubblico, nei modi appresso indicati: Ic = 0.50 mq/mq Hmax = 4.50 mt In questi casi le aree destinate a parcheggio pubblico sono assimilabili ad un comparto unitario di attuazione ai sensi dell’art.26 della L.R. n.18/83. L’attuazione è subordinata a:

P.R.E. 57/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara

 costituzione del consorzio dei proprietari  approvazione da parte dell’Amministrazione comunale del progetto unitario dell’intera area.  stipula di apposita convenzione fra concessionario e Amministrazione Comunale.  Il concessionario è obbligato alla cessione gratuita del lastrico solare sistemato a verde e/o a parcheggio, o alla cessione gratuita dell’area scoperta sistemata a parcheggio, o alla cessione gratuita dell’area scoperta, in funzione del tipo di intervento e secondo le indicazione dell’Amministrazione comunale. In tutti i casi la progettazione è a carico del concessionario, gli immobili dovranno conservare la destinazione d’uso per un periodo non inferiore a 20 anni dalla data di ultimazione dei lavori.

Art. 42 Zona per servizi all'auto (distribuzione carburanti) Car E' indicata col simbolo CAR e comprende le aree destinate a stazione di servizio in sede propria e alle attività connesse all'auto e al trasporto pubblico e privato, ed in essa il P.R.E. si attua per intervento urbanistico diretto in coerenza con i seguenti indici di piano (così come definiti nel precedente art. 13 delle presenti norme): - indice di copertura (Ic) =% 30 - lotto minimo =mq 2000 - H massima =ml 6,50 - distacco dal ciglio stradale (ds) =ml 10,00 - distacco minimo dal confine (dc) =ml 5,00 - distacco minimo tra fabbricati (df) =ml 10,00 In tale sottozone sono ammesse anche destinazioni d’uso complementari all’attività principale, con particolare riferimento al commercio di servizio, ai servizi per il trasporto pubblico, allo stazionamento ed al parcheggio e all’artigianato di servizio all’auto. In questa sottozona è anche ammessa la destinazione mista (produttiva e residenziale), ma la quota a destinazione residenziale non potrà superare la dimensione pari a mq. 200 di superficie edificabile (Se) di ogni singolo intervento.

Art. 43 Zona Cimiteriale (CIM) P.R.E. 58/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara

La zona cimiteriale è costituita dalle aree destinate a contenere i campi per l’inumazione e la tumulazione dei morti, i cinerari, gli ossari e le relative attrezzature di servizio. Di esse non fanno parte le relative fasce di rispetto, indicate delle tavole di P.R.E. solamente per l’applicazione del vincolo di inedificabilità. La zona cimiteriale è indicata col simbolo CIM e comprende l’insieme delle aree destinate ai servizi cimiteriali.

In tale sottozona il Piano si attua per intervento diretto e l'edificazione è subordinata alla redazione di un progetto esecutivo.

Le costruzioni addossate al muro di cinta non possono avere altezza superiore allo stesso. Nella sottozona destinata a "fascia di rispetto cimiteriale" così come evidenziato con apposita campitura nella Tavola n.3.0 del P.R.E., è inibito ogni intervento edilizio per residenze stabili, ai sensi della specifica normativa vigente in materia. Eventuali fabbricati esistenti all'interno di detto perimetro, fatta salva la destinazione d'uso esistente alla data di adozione del presente P.R.E., non possono subire cambiamenti di destinazione d'uso e possono essere oggetto solo di interventi per la ordinaria e straordinaria manutenzione così come definiti al precedente art. 14 delle presenti norme. Nel caso di demolizione che sia conseguente a causa di forza maggiore, e ove sia dimostrata l’impossibilità di ricostruire al di fuori della fascia di rispetto, è consentita la riedificazione nel limite del volume preesistente. E' consentita, nella fascia di rispetto cimiteriale, la posa di manufatti provvisori adibiti a chioschi per la vendita dei fiori, di lampade votive, ecc., previa stipula di convenzione con la quale il concessionario si impegni a rimuovere il chiosco in qualsiasi momento e senza alcun indennizzo, su richiesta dell'Amministrazione Comunale. E' consentita altresì, nella fascia di rispetto cimiteriale, la realizzazione di attrezzature tecnologiche atte alla cremazione dei corpi (altoforni – inceneritori), con caratteristiche dimensionali esclusivamente legate alle esigenze tecnologiche e in ogni caso previa concertazione con il Comune per la migliore definizione delle soluzioni progettuali. La fascia di rispetto cimiteriale in forza del V comma dell’art.338 del R.D. n.1265 del 27.07.1934 è stato ridotto a mt.50, giusta deliberazione del Consiglio

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Comunale n.55 del 02.10.1977.

Art. 44 Zona di verde privato (V) Le zone a verde privato sono destinate al mantenimento ed alla formazione del verde per giardini e parchi privati e riguardano spazi inedificati. Nelle zone classificate dal presente Piano a Verde Privato rientra anche una particolare zona che insiste sul versante Nord dell’abitato consolidato ed è compresa tra la viabilità esistente e la viabilità di Piano, ed ha lo scopo di salvaguardare dall’edificazione la prima parte del versante Nord, valorizzandone al contempo le peculiari caratteristiche di naturalità ed i valori paesaggistici. In tali zone sono vietate costruzioni di qualunque tipo, anche a carattere precario. I proprietari delle aree destinate a verde privato hanno l’obbligo di provvedere alla tutela e alla salvaguardia delle alberature d’alto fusto esistenti nonché dei caratteri vegetazionali. In caso di inadempienza l’Amministrazione potrà imporre l’esecuzione delle opere necessarie.

Art. 45 Zona a verde di rispetto (Vr) Comprende la fascia di verde di rispetto stradale. Ove questa non sia desumibile o indicata dalle tavole di piano, entro il centro abitato, deve essere larga (se non diversamente specificato dall’Ente proprietario):  lungo le strade provinciali mt.3.0  lungo le strade comunali mt.2.0  lungo le strade vicinali mt.1.5 In questa zona:  non è consentito porre a dimora alberi di alto fusto;  non sono consentite costruzioni e tantomeno recinzioni; Tali aree sono destinate esclusivamente all’ampliamento delle carreggiate esistenti, a parcheggi pubblici, a percorsi pedonali e ciclabili, alla posa di manufatti per le reti tecnologiche. Si applica quanto previsto all’Art. 42 delle presenti Norme. Dove lo strumento urbanistico riporta, nelle tavole di progetto, la rappresentazione grafica delle fasce di rispetto stradale, si configurano interventi di ampliamento delle sedi viarie e, quindi, si determina una limitazione d’uso delle aree interessate, anche in ordine al loro asservimento ai fini dell’edificabilità, ad esclusione delle zone di espansione C1.

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Art. 46 Zona per il verde pubblico attrezzato (Vp) Le zone di verde pubblico sono destinate alla conservazione ed alla creazione di aree a parco a scala urbana. Tali aree sono indicate col simbolo Vp e comprendono l’insieme delle aree pubbliche attrezzate per le attività libere all'aperto di cui al D.M. 1444/68, così come indicato all’art. 40 delle presenti Norme. Nelle zone destinate a verde pubblico (VP) all’interno del perimetro urbanizzato od ad esso limitrofo sono consentite unicamente costruzioni che realizzino o integrino la destinazione di zona e cioè le attrezzature per la sosta e per il gioco dei bambini e chioschi gestiti dai privati. Tali attrezzature, quando richieste da privati, potranno essere autorizzate mediante concessioni temporanee, con l’obbligo di sistemazione delle aree adiacenti, conservando il verde esistente ed in particolare le alberature.

Art. 47 Zona per attrezzature sportive (Vps) Tali aree indicate col simbolo (Vps) comprendono l’insieme delle aree specificamente riservate agli impianti pubblici per il gioco e lo sport inseriti nel verde, di cui al D.M. 1444/68 così come indicato all’art. 40 delle presenti Norme. In tali zone sono ammesse attrezzature sportive sia coperte sia scoperte, ed in essa il P.R.E. si attua per intervento urbanistico diretto in coerenza con i seguenti indici di piano (così come definiti nel precedente art. 13 delle presenti norme): - indice di utilizzazione fondiaria (Uf) =mq/mq 0,10 - indice di copertura (Ic) = % 10 - altezza massima (H) =ml 4.50 - distacco dal ciglio stradale (ds) =ml 10 - distacco minimo dal confine (dc) =ml 5 - distacco minimo tra fabbricati (df) =ml 20

Le coperture stagionali realizzate con strutture leggere e rimovibili (pneumatiche o a tenda) non sono da computare ai fini dell'Uf e dell'Hmax. Sia nelle zone con attrezzature esistenti sia nelle zone in cui si dovranno realizzare nuovi impianti, dovrà essere garantita la dotazione di parcheggi privati (ad uso privato e/o pubblico) e i parcheggi pubblici in funzione della destinazione d'uso degli immobili, nella misura e con le prescrizioni di cui all'art. 24 delle presenti Norme, ed in ogni caso una quota minima pari al 5% della superficie P.R.E. 61/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara complessiva della zona.

Art. 48 Zona per attrezzature sportive di iniziativa privata (Vpps) Tale area indicata col simbolo (Vpps) è destinata alla realizzazione di impiantistica sportiva di iniziativa privata, ed in particolare ad una stazione per la pesca sportiva. Data la particolare conformazione orografica dei luoghi e delle caratteristiche naturalistiche e di pregio ambientale, in tale zona è ammessa una minima realizzazione di manufatti edilizi strettamente connessi con la necessaria dotazione per una corretta fruibilità sportiva e turistica dei luoghi. In particolare è possibile realizzare manufatti aventi caratteristiche di compatibilità ambientale e a basso impatto visivo, quali bungalows in legno e baite in legno da adibire alle attività di servizio (uffici, servizi igienici e tecnologici) e alla ospitalità temporanea dei fruitori. In tale zona il P.R.E. si attua per intervento urbanistico diretto in coerenza con i seguenti indici di piano (così come definiti nel precedente art. 13 delle presenti norme): - indice di utilizzazione fondiaria (Uf) =mq/mq 0,05 - indice di copertura (Ic) = % 3 - altezza massima (H) =ml 3,50 - distacco dal ciglio stradale (ds) =ml 10 - distacco minimo dal confine (dc) =ml 10 - distacco minimo tra fabbricati (df) =ml 10

La realizzazione della stazione di pesca sportiva e dei manufatti edilizi connessi, comporta la sottoscrizione di apposito convenzionamento con l’Amministrazione comunale soprattutto per quanto riguarda le modalità di dismissione e ripristino dei luoghi in caso di cessazione dell’attività, e per la definizione degli oneri relativi. In tal senso insieme al progetto esecutivo per la realizzazione della zona, dovrà essere approntato anche il progetto di ripristino ambientale dei luoghi, in caso di cessazione dell’attività. All’atto del rilascio del Permesso di costruire, verrà stipulata a carico del richiedente apposita polizza fidejussoria a garanzia comunale del ripristino ambientale dei luoghi. In ogni caso dovrà essere garantita la dotazione di parcheggi privati (ad uso privato e/o pubblico) e i parcheggi pubblici in funzione della destinazione d'uso degli immobili, nella misura e con le prescrizioni di cui all'art. 24 delle presenti P.R.E. 62/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara

Norme, ed in ogni caso va garantita una quota minima pari al 5% della superficie complessiva della zona, da realizzarsi con tecnologie idonee a mantenere le caratteristiche di permeabilità dei luoghi.

Art. 49 Zona per attrezzature tecnologiche (T) E' indicata col simbolo T e comprende l’insieme delle aree destinate a manufatti edilizi ed edifici necessari per l’esercizio delle reti tecnologiche di equipaggiamento del territorio e degli insediamenti (acquedotto, elettrodotto, gasdotto, fognature, impianti di depurazione, discariche controllate, telecomunicazioni, etc.) e a servizi tecnici urbani. In essa il P.R.E. si attua per intervento urbanistico diretto in coerenza con i seguenti indici di piano (così come definiti nel precedente art. 13 delle presenti norme): - altezza massima (H) =ml 4,50 - distacco dal ciglio stradale (ds) =ml 7,50 - distacco minimo dal confine (dc) =ml 5,00 - distacco minimo tra fabbricati (df) =ml 20,00

In tali zone le quantità edificabili e le modalità di intervento sono fissate nel progetto esecutivo che diviene parte integrante del presente Piano al momento dell’approvazione da parte del Consiglio Comunale.

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TITOLO V – DISPOSIZIONI SPECIALI

Art. 50 Disposizioni speciali connesse alle Aree Archeologiche ed ai manufatti di pregio storico architettonico.

Nel territorio comunale di Catignano sono state individuate, perimetrate e registrate dal presente Piano alcune aree archeologiche di notevole interesse scientifico. In tali aree vigono le norme di Vincolo archeologico derivanti dalla legislazione vigente in materia. “In particolare, per quanto riguarda la zona del Villaggio Neolitico in Contrada Sterpara, valgono le norme di cui al Decreto del Soprintendente Regionale del 21/02/2002, per le altre aree i progetti che prevedono opere di scavo di qualsivoglia genere e/o modifica dell’andamento superficiale dei luoghi, devono essere trasmessi preventivamente, per l’acquisizione del relativo parere, alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’ di Chieti, che si riserva di valutare la fattibilità dell’intervento, richiedere anche dei saggi preventivi, dettare prescrizioni e modifiche di progetto per la salvaguardia del patrimonio archeologico, imporre, nel caso, vincoli di inedificabilità ai sensi del D. Lgs. N. 42 del 22/01/2004”. (Comma aggiunto a seguito dell’espressione del parere di competenza della Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo in sede di Conferenza dei Servizi del 20/09/2006). L’Amministrazione Comunale si riserva di avviare con apposito provvedimento una più attenta ricognizione delle aree archeologiche, di concerto con la competente Soprintendenza, al fine di determinare un’occasione di valorizzazione delle stesse e di sviluppo economico del paese. In tal senso si prevede di realizzare un apposito Piano per la definizione di un Parco archeologico integrato, capace di mettere in rete il sistema delle aree, con le risorse turistiche del territorio. Parimenti nel territorio comunale di Catignano sono stati individuati, perimetrati e registrati dal presente Piano alcuni manufatti di notevole interesse e pregio storico architettonico, quale ad esempio la Fonte “Maccarone”. Per tali manufatti l’Amministrazione Comunale si riserva di avviare, con appositi provvedimenti, fattive occasioni di valorizzazione degli stessi.

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Art. 51 Disposizioni speciali connesse alle aree a rischio idrogeologico

Gli interventi da eseguirsi dovranno essere congrui alle condizioni ecologico- climatiche e d’ausilio alla stabilita del suolo ed alla sistemazione idrogeologica del versante. Nelle zone instabili non è possibile instaurare degli ordinamenti colturali con sarchiate o ripetuti lavori che richiedono scassi profondi, laute concimazioni ed irrigazioni. Ne consegue che per le diverse situazioni dovranno essere rispettati i seguenti indirizzi, tecnico-agricoli, agronomici e colturali:  Divieto d’aratura a ritocchino, vale a dire secondo le linee di massima pendenza ad eccezione dei terreni in argilla non scag1iosa ove le lavorazioni dovranno essere valutate caso per caso; anche l'aratura obliqua al massimo pendio dovrà essere valutata, mentre è possibile quella eseguita trasversalmente nei limiti caratteristici di ciascun terreno;  Divieto di scassi e arature profonde nei terreni a profilo tronco o in aree particolarmente instabili;  Divieto di messa a coltura mediante aratura dei terreni aventi una pendenza superiore al 35%;  Obbligo d’impianto di prati polifiti, prati-pascolo o pascoli permanenti sui terreni a morfologia accidentata o in ogni caso aventi una pendenza superiore al 30%.  Divieti di messa a coltura dei terreni in frana, franosi, proclivi al franamento o appena sistemati od in corso di sistemazione;  Divieto assoluto di coltivazione delle fasce spondali lungo i torrenti, fossi, canali, etc.;  Divieto assoluto di coltivazione e di messa a coltura dei terreni di crinale soggetti ad erosione idrica;  Obbligo delle manutenzioni permanenti da parte della proprietà, di tutte le opere di canalizzazione, di scolo, di guardia, di fosse drenanti, di raccolta e di sgrondo, di tombini d’attraversamento;  Obbligo alla realizzazione e manutenzione permanente da parte della proprietà di tutte le opere per la raccolta delle acque di sgrondo, bianche e luride provenienti dai fabbricati rurali ad uso abitazione, ad uso ricovero animali,

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abitati o abbandonati;  Obbligo della raccolta di tutti i liquami, delle concimaie e pozzi neri;  Obbligo di mantenimento in piena efficienza degli impianti d’irrigazione e degli acquedotti al fine di garantirne la buona funzionalità e la sicurezza della non dispersione;  Regolamentazione degli interventi sugli invasi in modo particolare dei laghetti per non provocare smottamenti o frane;  Obbligo della manutenzione permanente di tutte le strade, dove tutte le acque di scorrimento superficiale dovranno essere raccolte nelle apposite cunette e scaricarsi attraverso funzionali tombini stradali ;  Obbligo di provvedere al conguagliamento del terreno allo scopo di evitare il dilavamento e lo scoscendimento, qualora si proceda alla raccolta di materiali litoidi superficiali;  Divieto di dissodamento dei terreni nudi e saldi;  Divieto assoluto delle ripuliture delle erbe infestanti mediante attizzamento di fuochi;  Le fosse e i solchi, ove non sia possibile impellicciarli con zolle erbose o selciarli, dovranno essere muniti di piccole gabbionate rustiche trasversali al fine di impedire 1'erosione del fondo e la corrosione delle sponde.

Art. 52 Disposizioni finali e transitorie Gli interventi comunque assentiti in base al previgente regime urbanistico possono essere portati a compimento anche se in contrasto con le prescrizioni delle presenti norme. Nell'ambito dei volumi relativi agli interventi di cui sopra è ammessa la modifica in corso d'opera delle destinazioni d'uso solo se coerenti con quelle ammesse dalla presente normativa.

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TITOLO VI – RECEPIMENTO DEL PTCP DI PESCARA

Art. 53 Ecologia dell’Area del Crinale Centrale

Il Piano territoriale della Provincia di Pescara individua il Comune di Catignano all’interno dell’Ecologia dell’Area del Crinale Centrale. Per tale “ecologia” i principali temi e i principali problemi che l’ecologia pone, sono: la creazione di una rete di servizi sociali distrettuali, la necessità di dare risposta alla domanda di aree per attività di tipo produttivo e commerciale, la conservazione del paesaggio agrario e un attento governo delle nuove forme insediative, in special modo di quelle che si stanno sviluppando a nastro lungo le infrastrutture della viabilità. Per il dimensionamento degli insediamenti residenziali il piano detta i seguenti criteri: consolidamento su aree stabili di cresta e di fondovalle, degli insediamenti lineari caratterizzati da una dispersione insediativa mista residenziale e produttiva con particolare attenzione agli attraversamenti est-ovest, di cui Catignano fa parte, limitazione dell’ulteriore espansione dell’insediamento sui versanti coltivati, tutela dei nodi eco-ambientali, in particolare di quello in corrispondenza della confluenza dei fiumi Nora e Pescara, incentivazione degli interventi di recupero degli insediamenti “quasi montani” dei comuni di , , , Catignano, unitamente alle dotazioni di servizi. Per il dimensionamento degli insediamenti produttivi il piano detta i seguenti criteri: sviluppo della direttrice Villanova- quale luogo privilegiato per l’insediamento di piccole e medie imprese artigianali e di attrezzature commerciali e utilizzazione delle aree già disponibili e non ancora pienamente saturate.

Art. 54 Ulteriori parametri urbanistici ed edilizi

Df Densità insediativa fondiaria Esprime il rapporto tra il numero di persone insediate (abitanti, addetti o altre) e la superficie fondiaria dell’insediamento (Sf). Nel caso di zone residenziali, quando non sia noto il numero effettivo di persone insediate, questo si desume convenzionalmente dalla Superficie Edificata o edificabile, sulla base del P.R.E. 67/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara parametro di 30 mq/ab, ovvero, in mancanza, del Volume edificato o edificabile, sulla base del parametro di 100 mc/ab; tali valori convenzionali saranno utilizzati per il calcolo degli indici nonchè degli standard urbanistici.

Dt Densità insediativa territortiale Esprime il rapporto tra il numero di persone insediate (abitanti, addetti o altre) e la superficie territoriale dell’insediamento (St). Nel caso di zone residenziali, quando non sia noto il numero effettivo di persone insediate, questo si desume convenzionalmente dalla Superficie Edificata o edificabile, sulla base del parametro di 30 mq/ab, ovvero, in mancanza, del Volume edificato o edificabile, sulla base del parametro di 100 mc/ab; tali valori convenzionali saranno utilizzati per il calcolo degli indici nonchè degli standard urbanistici.

Destinazioni d’uso Per destinazione d’uso di intende il complesso delle funzioni previste e ammesse in zone edificate e non. Attraverso la definizione del sistema ambientale, della mobilità, delle ecologie e degli schemi direttori, il Piano individua, per le porzioni di territorio interessate, le destinazioni d’uso principali. Le eventuali variazioni delle destinazioni d’uso dovranno essere debitamente argomentate dai soggetti proponenti ed in ogni caso dovranno essere verificati gli effetti sul territorio, in particolare sulla circolazione e sulle dotazioni di standards di parcheggi e verde pubblico. Il cambio di destinazione d’uso è costituito dalla modificazione degli usi esistenti con altri usi consentiti. La variazione non è soggetta a richiesta di Titolo Abilitativo solo nei casi in cui la variazione d’uso non comporti interventi edilizi e/o di adeguamento in aumento degli standard urbanistici.

Art. 55 Generalità del progetto di suolo

Le norme relative ai criteri per il progetto di suolo riguardano la salvaguardia dei caratteri fondamentali dell’ambiente e del paesaggio del Comune di Catignano. Esse indicano azioni che debbono essere svolte dai soggetti pubblici e privati proprietari delle singole porzioni di territorio o che su di esse abbiano competenza. P.R.E. 68/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara

Art. 56 Permeabilità del suolo

In tutti gli interventi che investono ampie superfici di territorio dovranno essere adottati criteri di realizzazione volti a ridurre al minimo le superfici impermeabili favorendo l'infiltrazione delle acque meteoriche. Tutti gli interventi di impianto vegetazionale dovranno essere strutturati (tipologia delle specie e caratteristiche d’impianto) in modo da consentire una corretta regimazione delle acque superficiali, favorendo l’infiltrazione nel terreno e comunque la ritenzione temporanea delle acque meteoriche. Tutti gli interventi di impianto artificiale devono essere progettati con lo scopo di minimizzare l’effetto della impermeabilizzazione mediante l’impiego di materiali che permettano la percolazione delle acque o quantomeno la ritenzione temporanea delle stesse. Per gli insediamenti artigianali e industriali, allo scopo di limitare il carico idraulico in fognatura, dovranno essere previsti, tra le opere di urbanizzazione primaria, dei sistemi di raccolta e di convogliamento delle acque meteoriche intercettate dalle coperture degli edifici in appositi bacini di accumulo temporaneo. Non è permesso interrompere o impedire il deflusso superficiale dei fossi e dei canali nelle aree agricole senza prevedere un nuovo o diverso recapito per le acque intercettate. Qualora l’intervento previsto comporti l’interruzione o l’impedimento al deflusso superficiale si dovranno indicare le variazioni e le soluzioni atte a garantire il mantenimento della efficienza della rete di convogliamento delle acque superficiali.

Art. 57 Manufatti di sostegno delle terre

La realizzazione dei muri di contenimento e di sostegno deve essere basata su specifiche indagini geognostiche che verifichino le condizioni di stabilità dell‘intera pendice, sia nella configurazione originaria che in quella conseguente alla realizzazione dell‘intervento. In nessun caso la realizzazione di un’opera di sostegno potrà provocare l’alterazione del regime superficiale delle acque e l’aumento dell’infiltrazione.

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Art. 58 Sbancamenti, scavi e rinterri

Sono considerati scavi e rinterri gli interventi che comportano modificazioni permanenti e rilevanti della forma del suolo ad eccezione dei lavori ordinari connessi alle attività agricole ed alla sistemazione di aree verdi. Ogni lavoro di sbancamento o di scavo dovrà prevedere il ripristino delle condizioni di stabilità delle pareti mediante opere di rinaturalizzazione realizzate con l’impiego delle tecniche naturalistiche (bioingegneria). Ogni sbancamento, sia in terreno sciolto che lapideo, dovrà essere provvisto di appositi drenaggi a monte per l’abbattimento del carico delle acque meteoriche ed il loro convogliamento nella rete di scolo esistente. Preliminarmente all’inizio dei lavori di scavo o sbancamento dovrà essere individuato il sito di discarica del materiale sbancato o scavato.

Art. 59 Costruzioni interrate

Per le costruzioni o le porzioni interrate di esse è richiesta la verifica del livello di falda e la sua escursione in relazione alla profondità di posa delle fondazioni. In nessun caso è ammesso che il livello del piano di calpestio sia al di sotto del livello massimo di risalita della falda.

Art. 60 Reti tecnologiche sotterranee

Per impianti tecnologici a rete sotterranei si intendono le tubazioni dell’acquedotto, dei sistemi di drenaggio delle acque, del gas, delle fognature, le linee elettriche, telefoniche e tutte le attrezzature connesse al funzionamento e alla manutenzione delle stesse. La realizzazione delle reti tecnologiche non potrà comportare la variazione superficiale dell’esistente reticolo di deflusso delle acque. Qualora l’intervento preveda una modifica del reticolo di deflusso superficiale delle acque, dovrà essere preventivamente studiato il nuovo andamento, garantendo che le variazioni apportate non determinino concentrazioni o ristagni nelle aree di intervento o in P.R.E. 70/74 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Comune di CATIGNANO Provincia di Pescara quelle limitrofe. I lavori di chiusura degli scavi dovranno prevedere il ripristino del tipo di terreno (vegetale e non) e del tipo di pavimentazione esistente prima dell’intervento. I nuovi interventi sugli impianti interrati e le opere di manutenzione dovranno essere resi noti, con opportuno anticipo, a tutti i soggetti competenti al fine di coordinare ed ottimizzare le necessarie operazioni di scavo. La profondità rispetto al piano di campagna, alla quale installare gli impianti tecnologici dovrà essere tale da non compromettere la crescita e lo sviluppo degli apparati radicali, e non ostacolare le operazioni di aratura e irrigazione delle aree agricole.

Art. 61 Fognature

Tutti gli interventi di nuovo impianto della rete fognante dovranno privilegiare il completamento della rete estendendola alle aree insufficientemente servite. Per i piccoli centri, le frazioni collinari e gli insediamenti rurali lo smaltimento delle acque reflue deve essere organizzato mediante impianti tecnici non allacciati alla fognatura quali fosse tricamerali, impianti di sub-irrigazione, impianti di fito- depurazione.

Art. 62 Regimazione dei corsi d’acqua

Tutte le nuove opere previste negli alvei dei corsi d’acqua naturali ed artificiali, finalizzate al riassetto dell’equilibrio idrogeologico e alla funzionalità della rete di deflusso di superficie, dovranno privilegiare le tecniche costruttive proprie della ingegneria naturalistica. In ogni caso, la progettazione di opere in alveo relative a briglie, traverse, modificazione della sezione di deflusso, difesa dall’erosione concentrata deve relazionarsi al contesto fisico-morfologico di un significativo tratto del corso d’acqua posto a monte e a valle del luogo di intervento.

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Art. 63 Caposaldo della produzione agricola - Prestazioni

Si definiscono caposaldi della produzione agricola contesti territoriali differenti per caratteristiche litologiche e clivometriche e nei quali prevale l’uso agricolo e costituiscono un fondamentale presidio dello spazio aperto. La funzione ambientale specifica è il mantenimento delle condizioni di stabilità idrogeologica dei versanti. L’uso agricolo del territorio prevalentemente legato alla produzione olearia, andrà tutelato anche per le sue valenze paesaggistiche ed economiche. In particolare gli ulivi secolari delle tre varietà tipiche della nostra Provincia, devono essere considerati alla stregua degli altri beni culturali e come tali tutelati. Dovranno essere favoriti tutti gli interventi relativi alla stabilizzazione del terreno, alla regimazione delle acque superficiali, al riassetto delle pratiche agricole.

Art. 64 Caposaldo della produzione agricola - Elementi

Versanti collinari Per versanti collinari si intendono le aree di versante, coltivate a seminativo o alberate nelle quali sono da tutelare tutti gli impianti vegetazionali appartenenti al paesaggio rurale quali siepi, gruppi arborei, boschetti residuali, filari, vegetazione al margine delle scarpate. Sono inoltre da tutelare tutte le sistemazioni del suolo quali ciglionamenti, terrazzamenti e opere di regimazione idraulica.

Aree coltivate su terreni in pendio Nelle aree agricole sui terreni in pendio è obbligatoria la manutenzione delle opere di mantenimento della stabilità dei versanti quali terrazzamenti, ciglionamenti, rete di scolo delle acque superficiali. Per i ciglionamenti sono obbligatori i seguenti interventi: - il mantenimento della pendenza costante del ripiano verso valle e delle linee (canalette, impluvi) di deflusso delle acque meteoriche; - il mantenimento delle scarpate con copertura erbacea od arbustiva tra i diversi

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ripiani; - laddove si manifestino fenomeni di erosione o di instabilità si deve procedere ad interventi sui fronti della scarpata attraverso impianti anche temporanei di specie pioniere tappezzanti con funzioni di consolidamento; - il recupero di frane e dissesti morfologici mediante opere di bioingegneria finalizzate al ripristino dei ripiani e delle scarpate con rimodellamento del terreno ed impianti di specie erbacee tappezzanti ed arbustive anche temporanee con funzioni stabilizzanti; - la tutela degli esemplari arborei d'alto fusto eventualmente presenti; Per i terrazzamenti sono obbligatori i seguenti interventi: - il mantenimento dei muri di sostegno, attraverso interventi di manutenzione ordinaria delle murature, risarcimenti e sostituzione di elementi lapidei e dei drenaggi; - il ripristino del terrazzamento qualora l'abbandono abbia provocato crolli e frane, onde evitare che i fenomeni di dissesto si propaghino alle strutture limitrofe, mediante l'utilizzazione del materiale già esistente e reintegrandolo, se necessario, con elementi uguali; - il mantenimento dell’efficienza della rete di drenaggio, di raccolta e di scolo delle acque meteoriche superficiali; - il mantenimento, il restauro e la valorizzazione del sistema dei collegamenti locali interno alle zone terrazzate. Si prescrive la realizzazione di nuovi impianti vegetazionali arborei sulle scarpate, nelle fasce di margine dei campi (in particolare quelli che confinano con infrastrutture o con lotti costruiti), nelle aree residuali ed in genere in tutte le porzioni di suolo scarsamente utilizzate dall'attività agricola inserendo specie appartenenti alle associazioni vegetazionali della pianura. Nelle aree occupate da serre e vivai dovranno essere garantiti impianti vegetazionali stabili lungo i percorsi principali di accesso, i parcheggi, le scarpate, ed in generale nelle aree di risulta scarsamente utilizzate dall'attività produttiva, con l’utilizzo di specie appartenenti alle associazioni vegetazionali autoctone della pianura. Le serre fisse dovranno comunque essere intervallate da fasce arboree ed arbustive o filari.

Crinali pianeggianti

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Per crinali pianeggianti si intende la fascia di crinale ad andamento tabulare, coltivata a seminativo o alberata nella quale sono da tutelare tutti gli impianti vegetazionali appartenenti al paesaggio rurale quali siepi, gruppi arborei, boschetti residuali, filari, vegetazione al margine delle scarpate.

Siepi e filari Sui crinali pianeggianti compresi nel “Caposaldo della produzione agricola” dovranno essere mantenuti e tutelati tutti gli impianti vegetazionali esistenti e deve essere incrementata la realizzazione di siepi miste lungo i confini proprietari, lungo i percorsi presenti ed a separazione di colture diverse. I filari arborei dovranno essere restaurati e potenziati lungo i percorsi principali, lungo i confini proprietari e lungo i percorsi di accesso agli insediamenti isolati.

Vegetazione di scarpata La vegetazione spontanea presente lungo le scarpate deve essere mantenuta e tutelata per garantire la stabilità delle scarpate stesse. Dovranno essere eliminate, mediante espianto, le specie infestanti eventualmente presenti.

Boschetti residuali e gruppi arborei Tutti i gruppi arborei e i boschetti residuali presenti nei crinali pianeggianti dovranno essere restaurati e potenziati attraverso la realizzazione di impianti arbustivi di margine. I boschetti residuali dovranno essere salvaguardati anche ai fini dello sviluppo di una vegetazione di sottobosco. A tal fine è vietata la pulitura del sottobosco, ad esclusione delle specie infestanti.

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