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COMUNE DI MARANO PRINCIPATO ( )

PIANO D’ AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE

“ENERGY FOR A SUSTAINABLE FUTURE”

ENERGIA PER UN FUTURO SOSTENIBILE

IL PATTO DEI SINDACI (D.C.C. 08/02/2010)

2 INDICE Presentazione ...... 3 Situazione Internazionale...... 4 Quadro Europeo ...... 8 Quadro Nazionale ...... 10 Situazione in ...... 16 Legge regionale Calabria"Abitare Sostenibile" del 2011…………………..…19 Patto Dei Sindaci ...... 21 I contenuti…...... 21 La tempistica ...... 22 Requisiti del SEAP...... 22 Il Territorio Di Marano Principato ...... 23 La Storia ...... 27 La regolamentazione territoriale – PSC ...... 28 Consumi Energetici Nel Territorio Budget e Risorse finanziarie previste per l‘attuazione del piano d‘azione . 34 Bilancio Energetico ...... 34 Il Piano di comunicazione ...... 35 Inventario delle emissioni (BEI) ...... 36 Il Piano d‘Azione ...... 38 Le azioni individuate ed il piano di monitoraggio………………………………40 Monitoraggio e aggiornamento ...... 45 AZIONE 0 - Gestione del piano d‘azione per l‘energia sostenibile ...... 47 AZIONE 1 - Acquisto di energia elettrica rinnovabile da parte della P.A ..48 AZIONE 2 - Riqualificazione energetica dell‘illuminazione pubblica……..49 AZIONE 3 - Allegato energetico al Regolamento edilizio ...... 50 AZIONE 4 -Riqualificazione energetica degli impianti termici del Comune 51 AZIONE 5 - Installazione di 400 Kw di fotovoltaico su superfici pubbliche 52 AZIONE 6 - Misurazione del consumo dei KWh elettrici delle famiglie……53 AZIONE 7 - Installazione di 50 KW di FV su edifici di proprietà pubblica ..54 AZIONE 8 - Gruppo di acquisto solidale per fotovoltaico privato …………55 AZIONE 9 - Gruppo di acquisto solidale per energia elettrica verde ……..56 AZIONE 10 - Gruppo di acquisto solidale per il solare termico privato …..57 AZIONE 11 - Piano di sensibilizzazione dei cittadini e delle famiglie……..58

3 PRESENTAZIONE

Il comune di Marano Principato, con delibera di consiglio comunale dell‘8 febbraio del 2010, aderisce al "Patto dei Sindaci" la denominazione italiana dell'iniziativa dell'unione europea volta a ridurre le emissioni di CO2 di oltre il 20% al 2020 rispetto al 2008, mediante programmi di efficienza energetica e ricorso alle rinnovabili. Da allora Marano Principato ha organizzato eventi informativi pubblici e si e' dotata dell'inventario di emissioni all'anno di riferimento (2008) allo scopo di redigere il SEAP piano di azione, ovvero come concretamente ridurre le emissioni di CO2. Il Piano d‟Azione per l‟Energia Sostenibile (SEAP) è un documento chiave che definisce le politiche energetiche che il Comune di Marano Principato intende adottare al fine di perseguire gli obiettivi del Patto dei Sindaci. Esso si basa sui risultati del ―Baseline Emission Inventory‖ (BEI) che costituisce una fotografia della situazione energetica comunale rispetto all‟anno di riferimento adottato (2008). A partire dall‟analisi delle informazioni contenute nel BEI il Comune ha identificato i settori di azione prioritari e le opportunità per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione della CO2 fissati dall‟Amministrazione Comunale. Le tematiche prese in considerazione nel SEAP sono trasversali rispetto ai vari settori dell‟Amministrazione Comunale, pertanto ogni futuro sviluppo a livello urbano dovrà tenere in considerazione quanto previsto da Piano d‟Azione. Il Comune di Marano Principato ha aderito al Patto dei sindaci della Comunità Europea con l‟obiettivo di ridurre entro il 2020 di oltre il 20% le emissioni di CO2. La proposta di adesione è stata approvata e comporta una serie di impegni a cui il Comune dovrà far fronte al fine raggiungere l‟obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 del 20 % entro il 2020. Le azioni riguarderanno sia il settore pubblico che quello privato, con iniziative relative all‟ambiente urbano (compresi i nuovi edifici) alle infrastrutture urbane (illuminazione pubblica, generazione distribuita, ecc.), la pianificazione urbana e territoriale, le fonti di energia rinnovabile . Il piano prevede il coinvolgimento dei cittadini e più in generale la partecipazione della società civile, in modo da favorire l‟assunzione consapevole di comportamenti intelligenti in termini di consumi energetici. Marano Principato vuole impegnarsi per dare un contributo alla riduzione delle emissioni e al miglioramento della qualità dell‟aria.

4 Il patto dei sindaci è una grande opportunità per un impegno reale nella transizione verso un nuovo modello di sviluppo sostenibile: le norme Europee prevedono verifiche biennali sul raggiungimento degli obiettivi: chi non presenta per due volte il rapporto biennale è escluso formalmente dal Patto con nota del segretariato del patto dei sindaci e del Ministero dell‟ambiente e della tutela del territorio.Questo Piano nasce dalla stretta collaborazione del Comune di Marano Principato con il Coordinamento Territoriale designato dalla Commissione europea ,e dall‟Associazione ―Energia Calabria‖che ha messo a disposizione le consulenze tecniche di associati e del Presidente dell‘Associazione ,con esperienza ventennale nel settore,che si è rivelata preziosa nella stesura del Piano. Situazione Internazionale Partendo da uno studio redatto nel 2005, vediamo brevemente come si configura lo scenario energetico globale dei prossimi 15 anni.Le fonti fossili (petrolio, carbone e gas) soddisfano attualmente più dell‘80% del fabbisogno mondiale di energia. Il sistema energetico mondiale, dunque, è fortemente dipendente da queste fonti e – secondo le previsioni dell‘Agenzia internazionale dell‘Energia – è destinato a rimanerlo anche nel prossimo decennio.La disponibilità d‟energia condiziona il progresso economico e sociale di una nazione, ma il modo con cui l‟energia viene resa disponibile può condizionare negativamente l‟ecosistema e quindi la qualità della vita.Se le nazioni industrializzate continueranno a prelevare e a consumare le fonti fossili al ritmo attuale e – le nazioni emergenti tenderanno ad imitarle – il pericolo maggiore, nel breve e nel medio termine, non sarà tanto quello dell‟esaurimento di tali fonti (che pure è importante nel lungo periodo) quanto quello di provocare danni irreversibili all‟ambiente. Di recente è stato presentato l‟ultimo World Energy Outlook (WEO 2010), il documento elaborato annualmente dall‟Agenzia Internazionale per l‟Energia (AIE), contenente le previsioni energetiche dell‟autorevole organismo internazionale. Il WEO 2010 contiene tre scenari energetici proiettati al 2035.Lo Scenario Politico Attuale, in cui si assume l‟assenza di modifiche rispetto alle politiche in vigore nel 2010, lo Scenario Nuove Politiche, che considera un‟implementazione moderata degli impegni assunti a vario titolo dai diversi paesi per il contenimento delle emissioni di gas serra,

5 lo Scenario 450, coerente con l‟obiettivo non vincolante assunto al vertice di Copenaghen di limitare l‟innalzamento della temperatura atmosferica mondiale entro i due gradi Celsius grazie al Contenimento della concentrazione di gas serra a circa 450 parti per milione. Nello Scenario Nuove Politiche, la domanda mondiale di energia primaria aumenta del 36% al 2035, da 12300 Mtep a 16700 Mtep. Ciò corrisponde a un tasso di crescita medio annuo dell‟1,2%, mentre nello Scenario Politiche attuali tale tasso è dell‟1,4% e nello Scenario 450 scende allo 0,7%.Analizziamo alcuni elementi del rapporto più significativi. Innanzitutto, guardiamo nel primo grafico allegato la previsione della produzione petrolifera nello Scenario Nuove Politiche (quello considerato più probabile). Scopriamo diverse cose interessanti: il petrolio convenzionale prodotto dai giacimenti esistenti ha piccato nel 2008 ed è in declino irreversibile, quello ancora sviluppabile dai giacimenti esistenti o in nuovi giacimenti da trovare consentirebbe di mantenere un plateau di picco fino al 2035. La domanda mondiale in espansione, sarebbe assicurata solo grazie alla crescita produttiva di gas naturale liquefatto e di petrolio non convenzionale (sabbie bituminose, greggio extra pesante, ecc.). Finalmente AIE ammette apertamente l‟esistenza e l‟ineluttabilità del picco petrolifero. Il paragrafo condivisibile del WEO 2010 è però quello intitolato: ―Peak oil, scelta o destino?, in cui si prospetta una gestione attiva del picco produttivo attraverso politiche di riduzione delle emissioni di gas serra contenute nello Scenario 450 incentrate sullo sviluppo delle rinnovabili e dell‟efficienza energetica. In questo modo, si potrebbe pianificare una riduzione controllata della produzione petrolifera mondiale, evitando gli shock economici e sociali inevitabilmente connessi allo Scenario delle Politiche Attuali. Le fonti fossili (petrolio, carbone e gas) soddisfano attualmente più dell‘80% del fabbisogno mondiale di energia. Il sistema energetico mondiale, dunque, è fortemente dipendente da queste fonti e – secondo le previsioni dell‘Agenzia internazionale dell‘Energia – è destinato a rimanerlo anche nel prossimo decennio. La principale fonte di energia è il petrolio (35% dei consumi), la fonte fossile che per le sue caratteristiche (basso costo e facile trasportabilità) ha dominato la scena energetica nella seconda metà del Ventesimo secolo e continua a dominarla nei primi anni del Ventunesimo.

6 Al secondo posto, troviamo il carbone (25% dei consumi), una fonte che, dopo aver avuto il suo punto di massimo utilizzo nella prima metà del Ventesimo secolo, è stata poi sorpassata dal petrolio. Ma non si appresta ad uscire di scena, poiché disponibile in grande quantità e a basso costo non solo negli Stati Uniti e in Germania, ma soprattutto in quei paesi in via di sviluppo la cui economia e il cui fabbisogno di energia crescono a tassi elevati (Cina e India). Segue il gas (21% dei consumi), una fonte il cui utilizzo si è affermato negli ultimi decenni grazie alle sue qualità ambientali e all‘ampia disponibilità. Date le difficoltà di trasporto, inizialmente il consumo di gas si è concentrato nei paesi ricchi di questa risorsa. Ma il progresso tecnologico ha consentito la costruzione di lunghi gasdotti per l‘esportazione.Un livello di emissione di inquinanti dell‘atmosfera e di anidride carbonica molto più basso di quello dei combustibili fossili concorrenti (carbone e petrolio), ha fatto del gas naturale la fonte di energia preferita per la generazione elettrica. Per quanto riguarda le altre fonti, in particolare le nuove rinnovabili (tra cui il solare e l‘eolico),nessuna è fino ad oggi riuscita a intaccare il primato dei combustibili fossili. Il loro contributo attuale al fabbisogno energetico mondiale è ancora quasi irrilevante (tutte assieme non raggiungono l‘1% dei consumi). L‘unica categoria di risorse che si è fatta strada è costituita dalle biomasse, ma si tratta di una categoria ingannevole dal punto di vista della qualità ambientale. Le biomasse utilizzate nel consumo energetico mondiale (circa il 10% dei consumi totali), infatti, sono costituite in massima parte da legno, residui vegetali, sterco essiccato e altri materiali naturali o rifiuti che le popolazioni più povere continuano a ardere in misura massiccia, non disponendo di alternative più efficienti e poco costose. Al quinto posto, per importanza, troviamo l‘energia nucleare (poco più del 6%). È la fonte di energia più moderna che l‘uomo abbia inventato, ed è anche l‘unica che sia riuscita a affermarsi in tempi relativamente brevi (circa cinquant‘anni), nonostante i suoi costi complessivi siano stati a lungo molto più alti rispetto a quelli delle fonti fossili. È anche una risorsa pulita, almeno nel senso che non produce emissioni che si ripercuotono sul clima, sebbene le scorie radioattive presentino difficoltà per la conservazione in sicurezza. L‘ultima fonte di energia chiamata a svolgere un ruolo significativo nel bilancio energetico del nostro pianeta è quella idroelettrica (circa il 2% dei consumi mondiali).

7 La Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sull‟Ambiente e lo Sviluppo di Rio de Janeiro del 1992, ha portato per la prima volta all‟approvazione di una serie di convenzioni su alcuni specifici problemi ambientali (clima, biodiversità e tutela delle foreste), nonché la ―Carta della Terra‖, in cui venivano indicate alcune direttive su cui fondare nuove politiche economiche più equilibrate, e il documento finale (poi chiamato ―Agenda 21‖), quale riferimento globale per lo sviluppo sostenibile nel XXI secolo: è il documento internazionale di riferimento per capire quali iniziative è necessario intraprendere per uno sviluppo sostenibile. Dopo cinque anni dalla conferenza di Rio de Janeiro, la comunità internazionale è tornata a discutere dei problemi ambientali, e in particolare di quello del riscaldamento globale, in occasione della conferenza di Kyoto, tenutasi in Giappone nel dicembre 1997. Il Protocollo di Kyoto, approvato dalla Conferenza delle Parti, è un atto esecutivo contenente le prime decisioni sulla attuazione di impegni ritenuti più urgenti e prioritari. Esso impegna i paesi industrializzati e quelli ad economia in transizione (Paesi dell‟Est europeo) a ridurre del 5% entro il 2012 le principali emissioni antropogeniche di 6 gas (anidride carbonica, metano, protossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoruro di zolfo), capaci di alterare l‟effetto serra naturale del pianeta. Il Protocollo prevede che la riduzione complessiva del 5% delle emissioni di anidride carbonica, rispetto al 1990 (anno di riferimento), venga ripartita tra Paesi dell'Unione Europea, Stati Uniti e Giappone; per gli altri Paesi, il Protocollo prevede invece stabilizzazioni o aumenti limitati delle emissioni, ad eccezione dei Paesi in via di sviluppo per i quali non prevede nessun tipo di limitazione. La quota di riduzione dei gas-serra fissata per l‟Unione Europea è dell'8%, tradotta poi dal Consiglio dei Ministri dell'Ambiente in obiettivi differenziati per i singoli Stati membri. In particolare, per l'Italia è stato stabilito l‟obiettivo di riduzione del 6,5% rispetto ai livelli del 1990. Al fine di raggiungere tali obiettivi, il trattato definisce inoltre meccanismi flessibili di ―contabilizzazione‖ delle emissioni e di possibilità di scambio delle stesse, utilizzabili dai Paesi per ridurre le proprie emissioni (Clean Development Mechanism, Joint Implementation ed Emissions Trading).

8 Il Protocollo di Kyoto è entrato in vigore il 16 febbraio 2005, senza tuttavia registrare l‟adesione degli Stati Uniti. L‟urgenza di definire strategie globali sui temi più critici per il futuro del pianeta – acqua, energia, salute, sviluppo agricolo, biodiversità e gestione dell‟ambiente – ha motivato l‟organizzazione di quello che è stato finora il più grande summit internazionale sullo sviluppo sostenibile, tenutosi a Johannesburg dal 26 agosto al 4 settembre 2002.

Quadro Europeo

L‟Unione Europea , nel documento ―Una politica energetica per l‟Unione Europea‖ indica tre obiettivi:

 maggiore competitività

 sicurezza dell‟approvvigionamento

 protezione ambientale Nella lotta contro i cambiamenti climatici, l‟impegno dell‟UE si concentra soprattutto sulla riduzione dei consumi e lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili.

9 Il Libro verde del Marzo 2006 intitolato ―Una strategia europea per un‟energia sostenibile, competitiva e sicura‖, propone una strategia energetica per l‟Europa per ricercare l‟equilibrio fra sviluppo sostenibile, competitività e sicurezza dell‟approvvigionamento ed individua sei settori chiave in cui è necessario intervenire per affrontare le sfide che si profilano. Il documento propone inoltre di fissare come obiettivo per l‟Europa il risparmio del 20% dei consumi energetici. Il 14 dicembre 2006 il Parlamento ha adottato una risoluzione, fornendo una preziosa base per gli ulteriori lavori in materia, come ha fatto anche il pubblico in generale che ha fornito un contributo in tal senso. Nel gennaio 2007 la Commissione ha presentato il pacchetto sul tema dell‟energia per un mondo che cambia, che include una comunicazione intitolata ―Una politica energetica per l‟Europa‖. Nelle conclusioni, il Consiglio europeo riconosce che il settore energetico mondiale necessario adottare un approccio europeo per garantire un‟energia sostenibile, competitiva e sicura. Il piano d‟azione approvato dal Consiglio europeo delinea gli elementi di un approccio europeo, ossia un mercato interno dell‟energia ben funzionante, solidarietà in caso di crisi, chiari obiettivi e impegni in materia di efficienza energetica e di energie rinnovabili, quadri per gli investimenti nelle tecnologie, in particolare per quanto riguarda la cattura e lo stoccaggio dell‟anidride carbonica e l‟energia nucleare. L‟impegno sottoscritto dal Consiglio Europeo dell‟8-9 Marzo 2007 conosciuto con lo slogan ―Energia per un mondo che cambia: una politica energetica per l‟Europa – la necessità di agire‖, ovvero la politica 20-20-20 (riduzione del 20% delle emissioni climalteranti, miglioramento dell‟efficienza energetica del 20%, percentuale di rinnovabili al 20% all‟orizzonte dell‟anno 2020) indica la necessità di fissare obiettivi ambiziosi di lungo termine, a cui devono tendere le politiche di breve e medio termine. Il 17 dicembre 2008 il Parlamento Europeo ha approvato le 6 risoluzioni legislative che costituiscono il suddetto pacchetto: - energia prodotta a partire da fonti rinnovabili; - scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra; - sforzo condiviso finalizzato alla riduzione delle emissioni di gas a affetto serra; - stoccaggio geologico del biossido di carbonio; - controllo e riduzione delle emissioni di gas a effetto serra provenienti dai carburanti (trasporto stradale e navigazione interna); - livelli di prestazione in materia di emissioni delle autovetture nuove.

10 La Commissione Europea, DG TREN, ha lanciato un‟iniziativa rivolta agli enti locali di tutti gli Stati Membri, chiamata ―Patto dei Sindaci‖. Il Patto prevede un impegno dei Sindaci direttamente con la Commissione, per raggiungere almeno una riduzione del 20% delle emissioni di CO2 rispetto ai livelli del 1990, entro il 2020. Entro un anno dalla firma le Amministrazioni devono presentare un Piano d‟Azione in grado di raggiungere il risultato previsto. Nell‟ambito di questa iniziativa, la DG TREN ha coinvolto la BEI (Banca Europea degli Investimenti), per mettere a disposizione le ingenti risorse finanziarie necessarie per investimenti fissi sul patrimonio dei Comuni, tali da produrre forti riduzioni dei consumi energetici e larga produzione da fonti rinnovabili. La Commissione prevede di supportare in diversi modi gli organismi intermedi (province, regioni) che si offrono di coordinare e supportare le iniziative dei Sindaci in questo programma. Il Ministero dell‟Ambiente e Tutele del Territorio e del Mare (MATTM) ha deciso di coordinare e supportare finanziariamente tutte queste iniziative di supporto.

Quadro Nazionale

Il 10 settembre 2007 è stato presentato al Commissario europeo per l‟energia il position paper ―Energia: temi e sfide per l‟Europa e per l‟Italia‖. Il documento, approvato il 7 settembre all‟interno del Comitato interministeriale per gli affari comunitari europei, contiene la posizione del governo italiano sul potenziale massimo di fonti rinnovabili raggiungibile dal nostro paese. Nel testo sono contenuti, inoltre, gli elementi per l‟avvio della discussione in sede comunitaria sugli obiettivi concordati dal Consiglio Europeo dell‟8 e 9 marzo 2007 (Consiglio di Primavera) relativamente ai nuovi traguardi della politica europea in materia di fonti rinnovabili, riduzione delle emissioni di gas serra e risparmio energetico. L‟Italia ha inoltre ha presentato a Bruxelles il proprio piano di azione nazionale sull‟efficienza energetica per ottenere il 9,6% di risparmio energetico entro il 2016, più di quanto prevede la direttiva europea 2006/32 (9%). Il ―Protocollo d‟intesa della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome per il coordinamento delle politiche finalizzate alla riduzione delle emissioni di gas-serra nell‟atmosfera‖, noto come ―Protocollo di Torino‖, costituisce un passaggio importante nell‟impegno delle Regioni.

11 Il Protocollo si prefigge lo scopo di ―pervenire alla riduzione dei gas serra, così contribuendo all‟impegno assunto dallo Stato italiano nell‟ambito degli obblighi della UE stabiliti dagli accordi internazionali e programmato nella delibera CIPE 137/98.‖ A tal fine nel Protocollo è indicata una serie di impegni diretti ad assicurare lo sviluppo sostenibile. Fra questi vi è l‟impegno all‟elaborazione dei Piani energetico-ambientali come strumenti quadro flessibili, dove sono previsti azioni per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, la razionalizzazione della produzione energetica ed elettrica in particolare, la razionalizzazione dei consumi energetici: in sostanza tutte quelle azioni di ottimizzazione delle prestazioni tecniche dal lato dell‟offerta e dal lato della domanda. Fondamentale appare anche il richiamo alla necessità di raccordo ed integrazione con gli altri settori di programmazione e al ruolo dell‟innovazione tecnologica, degli strumenti finanziari e delle leve fiscali tariffarie ed incentivanti,per l‟energia rinnovabile e l‟efficienza energetica. Da una ricerca si è individuato che la potenzialità dell'efficienza energetica in Italia è pari a 8 centrali da 720 MW,circa.Perchè non si punta ad utilizzare al massimo tale potenzialità? Per l‟energia elettrica le potenzialità sono di seguito rappresentate.

12 Nel Protocollo di Torino le Regioni hanno individuato nella pianificazione energetico- ambientale lo strumento per indirizzare, promuovere e supportare gli interventi regionali nel campo dell‟energia assumendo a livello di Regione impegni ed obiettivi congruenti con quelli assunti per Kyoto dall‟Italia in ambito comunitario (abbattimento al 2010-2012 delle emissioni di CO2 a livelli inferiori del 6,5% rispetto a quelli del 1990). Le politiche regionali in campo energetico si sviluppano attraverso tre principali linee di intervento: 1. meccanismi incentivanti di regolazione del mercato dell‟energia ("certificati verdi" per i produttori di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili (FER), titoli di efficienza energetica per i distributori); 2. programmi nazionali di sostegno finanziario (programmi solare termico, tetti fotovoltaici - bando nazionale, interventi nazionali ―carbon tax‖, contributi nazionali Legge 488/92, PON fondi strutturali); 3. programmi regionali di intervento attraverso l‟1% dell‟accisa sulla benzina, i trasferimenti del decreto legislativo 112/98, la ―carbon tax regionale‖, i tetti fotovoltaici (bandi regionali, il riparto dei fondi per interventi in agricoltura del decreto legislativo 173/98, i POR e DOCUP dei fondi strutturali 2000-2006, ecc.). L‟Autorità per l‟energia elettrica e il gas, sentite le Regioni, fornisce le linee guida e le modalità per il rilascio dei titoli di efficienza energetica, di valore pari alla riduzione dei consumi certificata, ed effettua i controlli per accertare la realizzazione dei progetti. Dlgs. 3 marzo 2011, n. 28 (entrato in vigore il 29 marzo 2011) La nuova disciplina delle fonti rinnovabili

Obblighi per i nuovi edifici o gli edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti 1. Nel caso di edifici nuovi o edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, gli impianti di produzione di energia termica devono essere progettati e realizzati in modo da garantire il contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, del 50% dei consumi previsti per l‘acqua calda sanitaria e delle seguenti percentuali della somma dei consumi previsti per l‘acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento: a) il 20 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013; b) il 35 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016; c) il 50 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è rilasciato dal 1° gennaio 2017.

13 2. Gli obblighi di cui al comma 1 non possono essere assolti tramite impianti da fonti rinnovabili che producano esclusivamente energia elettrica la quale alimenti, a sua volta, dispositivi o impianti per la produzione di acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento. 3. Nel caso di edifici nuovi o edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, la potenza elettrica degli impianti alimentati da fonti rinnovabili che devono essere obbligatoriamente installati sopra o all‘interno dell‘edificio o nelle relative pertinenze, misurata in kW, è calcolata secondo la seguente formula: Dove S è la superficie in pianta dell‘edificio al livello del terreno, misurata in m2, e K è un coefficiente (m2/kW) che assume i seguenti valori: a) K = 80, quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013; b) K = 65, quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016; c) K = 50, quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1° gennaio 2017. 3-bis. In caso di utilizzo di pannelli solari termici o fotovoltaici disposti sui tetti degli edifici, i predetti componenti devono essere aderenti o integrati nei tetti medesimi, con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della falda. Per quanto riguarda le autorizzazioni il decreto ha introdotto nuove regole intese a definire e facilitare le procedure ed i tempi per la realizzazione degli impianti .

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D.M. 5/5/2011 “IL QUARTO CONTO ENERGIA”

Fonte : Avv.Ada Lucia De Cesaris

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Situazione in Calabria

Il Piano energetico ambientale regionale (P.E.A.R.) del 2005 ,è lo strumento di attuazione della politica energetica regionale; definisce, nel rispetto degli obiettivi del Protocollo di Kyoto e in accordo con la pianificazione regionale in materia di inquinamento atmosferico, gli obiettivi regionali di settore individuando le azioni necessarie per il loro raggiungimento. Le politiche energetiche della Regione Calabria per il periodo 2007-2013 sono finalizzate a:

 sostenere l‟incremento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili mediante l‟attivazione di filiere produttive connesse alla diversificazione delle fonti energetiche;

 sostenere il risparmio energetico e l‟efficienza nell‟utilizzazione delle fonti energetiche in funzione della loro utilizzazione finale;

 incrementare la disponibilità di risorse energetiche per usi civili e produttivi e l‟affidabilità dei servizi di distribuzione;

 sviluppare strategie di controllo ed architetture per sistemi distribuiti di produzione dell‟energia a larga scala in presenza di fonti rinnovabili.

LEGGE REGIONALE 29 dicembre 2008, n. 42 - Misure in materia di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili

La legge disciplina le modalità di rilascio dei titoli autorizzativi all‟installazione e all‟esercizio di nuovi impianti da fonti rinnovabili, in applicazione del Dlgs. 387/03 di attuazione della Direttiva 2001/77/CE, ricadenti sul territorio regionale. In attesa del completo aggiornamento del quadro normativo nazionale, (linee guida pubblicate sul BUR il 18/09/10) la legge fornisce indirizzi e procedure affinché l‟esercizio delle competenze della Regione, responsabile del procedimento unificato, di cui all‟art. 12 del Dlgs 387/03, avvenga in maniera coordinata con tutti i soggetti a vario titolo interessati.

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Oggi circa il 30% dell‟energia elettrica prodotta in Calabria proviene dalle fonti rinnovabili. Ma se analizziamo i dati di riproducibilità elettrica, sulla base dei nuovi impianti ( eolici, FV, biomassa, idroelettrici) in costruzione e/o previsti dal POR – FESR 2007/2013, allora possiamo affermare che la previsione di quota rinnovabile rispetto alla totale riproducibilità in Calabria supera il valore del 50%. C‟è inoltre da registrare che attualmente la regione Calabria esporta circa il 40 % dell‟intera produzione e le previsioni per il prossimo futuro portano al raddoppio questa percentuale. La Regione Calabria partecipa ampiamente alla politica energetica del sistema Paese, con qualche ricaduta di sviluppo sul proprio territorio. E‟ noto infatti che la produzione di energia elettrica non produce occupazione, se non marginale, ma è la disponibilità di energia, soprattutto se a buon mercato, contribuisce a creare le condizioni potenziali di sviluppo. Più marcato dovrà essere in futuro il ruolo politico della Regione: cioè creare le condizioni perché si possa favorire l‟incontro tra i centri di ricerca, le università e il modo delle imprese, con quelle esistenti e quelle che potranno nascere attraverso la nuova politica regionale di attrazione e di incentivazioni. E‟ in questa direzione che la Regione si muoverà per promuovere serie iniziative imprenditoriali destinate ad uno sviluppo sostenibile del proprio territorio.

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La producibilità elettrica in Calabria (GWh\anno) 2008 2013 Termoelettrici 10 316 10 064 Idroelettrici 652 1 154 Eolici 115 1 020 Biomasse 826 1 078 Fotovoltaici 8 448 Totale 11 917 13 764 Bilancio elettrico in Calabria (GWh\anno) 2008 2013 Produzione destinata al consumo 11 917 13 764 Consumi Interni lordi 6 678 8 086 Saldo con le altre regioni 5 239 5 678 % sui consumi interni 78% 70% % sulla produzione 44% 41% FER/Consumi interni lordi 24% 46% FER/Produzione netta 13% 27%

La Regione Calabria ha destinato circa 210 milioni di euro (il 7% del totale delle risorse) del POR Calabria FESR 2007 - 2013 per realizzare tale strategia nella prospettiva dello sviluppo sostenibile e nel rispetto degli obblighi del protocollo di Kyoto Legge regionale 18/10/2011 ―Abitare Sostenibile” – REGIONE CALABRIA. Le nuove norme regionali stabiliscono i criteri, gli indirizzi, i metodi e i contenuti degli strumenti di promozione e realizzazione di uno sviluppo sostenibile e durevole degli ambiti urbanistici ed edilizi e si pongono come strumenti quadro di regolamentazione dei principi fondamentali della sostenibilità in edilizia a partire dalla pianificazione urbanistica. Lo strumento centrale di attuazione è la certificazione della sostenibilità degli edifici che si basa sul Protocollo Itaca. La legge indica come, la sostenibilità degli edifici, ha inizio dagli strumenti di governo del territorio che devono contenere, già al momento della scelta delle aree, precise indicazioni ambientali, sulle modalità di costruzione e sul migliore utilizzo delle risorse climatiche, ambientali ed energetiche presenti sul sito; disegnando così il sistema di certificazione della sostenibilità degli edifici e le modalità tecniche di conoscenza e di controllo del livello di prestazione da questi raggiunto (artt. 8 e 9). Sono definiti i principi generali per le procedure di certificazione: l‘ente competente è la Regione, che abiliterà i professionisti. Con apposita documentazione, saranno definite le procedure e i relativi controlli per l‘accreditamento dei professionisti abilitati alla certificazione, e per l‘acquisizione del certificato. Inoltre, con l‘articolo 9 vengono sanciti i principi generali delle procedure tecniche per la valutazione della sostenibilità degli edifici, cioè il disciplinare tecnico, strumento tecnico a base della certificazione dell'edificio.

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Si precisa che la legge regionale si limita all‘enunciazione dei principi e delle norme quadro; successivamente la Regione disciplinerà le modalità di calcolo delle prestazioni energetiche e ambientali degli edifici secondo un metodo prestazionale a punteggio che graduerà il livello di qualità raggiunto. Su tale metodo verranno tarati anche gli incentivi. La certificazione energetico-ambientale, laddove richiesta, comprende anche la certificazione energetica di cui al Dlgs 192/2005, soprattutto per semplificare le procedure nei confronti degli utenti degli alloggi, dei professionisti e delle imprese. Infine, la Regione Calabria ritiene di importanza fondamentale lasciare in mano pubblica il sistema della certificazione, attraverso il ricorso a professionisti accreditati, mantenendo tuttavia controlli a campione non solo sulla sussistenza dei requisiti dei soggetti certificatori, ma anche sul loro operato, al fine di garantire la qualità e l‘efficienza del sistema e soprattutto il controllo da parte di soggetti terzi.

CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI

L‘emanazione della Direttiva Europea 2002/91/CE ha consentito ai paesi membri di emanare normative coerenti sulla certificazione energetica degli edifici , finalizzate a contenere il consumo energetico nel settore civile e diminuire le emissioni di CO2. La stessa direttiva raccomanda un approccio esemplare degli edifici occupati da pubbliche amministrazioni .Il settore civile (residenziale e terziario) è responsabile nel nostro Paese, sommando i consumi energetici per la costruzione e l‘esercizio degli edifici, di circa il 45% del fabbisogno energetico nazionale.Il totale dei consumi in termini primari dovuto al Civile è passato da 62,4 Mtep nel 1991 (su unadisponibilità totale nazionale di 167 Mtep) a 80 Mtep nel 2006 (su una disponibilità di 197 Mtep). Mentre la curva media della disponibilità nazionale sale con una pendenza media dell‘1%, quella del totale primario del Civile sale con una pendenza media del 2%. Questo fenomeno è dovuto alla crescita dei consumi elettrici, in particolare negli ultimi anni a quelli per il condizionamento estivo. Il costo energetico di realizzazione di una unità abitativa di 100 mq. è di 5-6 TEP, mentre il consumo energetico medio annuo per il riscaldamento di una unità abitativa di 100 mq. è di circa 1TEP:una abitazione consuma in 5 anni, per il solo riscaldamento, una quantità di energia uguale a quella impiegata per la sua costruzione. La certificazione energetica (attualmente denominata qualificazione energetica) prevede la diagnosi energetica dell‘edificio e l‘individuazione del fabbisogno annuo di energia primaria per la climatizzazione invernale,cioè la prestazione energetica che è la quantità di energia primaria globalmente richiesta, nel corso di un anno, per mantenere negli ambienti riscaldati la temperatura di progetto, in regime di attivazione continuo.. Un nuovo modello energetico deve inevitabilmente partire dal settore edilizio, che rappresenta il principale responsabile dei consumi energetici italiani. I consumi legati all‗edilizia da una indagine dell‗Enea sono il 45% del fabbisogno nazionale di energia,consumo assorbito dalle attività che interessano la costruzione, alla gestione e ristrutturazione degli immobili , al riscaldamento e raffreddamento, illuminazione.

20 Se consideriamo i consumi energetici residenziali , per il 57% dipendono dal riscaldamento degli ambienti , per il 25% dal riscaldamento dell‗acqua , per il 18% da elettricità insieme all‗illuminazione .Gli elevati consumi domestici dipendono da motivi strutturali,perché gran parte del patrimonio edilizio è stato costruito con mediocre isolamento termico, con impianti scadenti e sprechi.Di grande rilievo è l‗apporto alla crescita dei consumi civili di energia dovuta alla diffusione della climatizzazione,che nel solo 2003 è stata di circa 2.800 MW,cioè equivalente alla potenza di 4 centrali di media grandezza .Purtroppo ogni anno nel nostro Paese si costruiscono edifici con mediocre rendimento energetico. Per comprendere le potenzialità ricordiamo alcune ― buone pratiche‖ locali molto note che hanno prodotto in poco tempo risultati significativi e replicabili : Barcellona , Hannover, Bolzano, Carrugate , che hanno ottenuto risultati eccezionali attraverso modifiche dei regolamenti edilizi comunali , incentivando a costruire in modo da contenere gli sprechi di energia,e a usare pannelli solari termici per l‗acqua calda sanitaria e pannelli fotovoltaici per l‗energia elettrica . La Commissione europea ha deliberato ‖gli edifici ad impatto zero‖dal 2019,cioè edifici che si autosostengono energeticamente con energia rinnovabile . In Italia esiste una buona legislazione in materia, che si applica a macchia di leopardo nelle regioni.L‗uscita tra giugno e luglio 2009 del DPR 59/2009 ―Requisiti minimi‖ e del DM 26/06/2009 ― Linee guida nazionali per Ia certificazione energetica , ha stabilito obblighi più cogenti per Enti Locali professionisti, costruttori, come l‗obbligo in ogni unità abitativa di 1Kw di energia rinnovabile e del 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria col solare termico, a decorrere dal 1°gennaio 2010.

CLASSIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI La normativa recente ha stabilito per gli edifici otto classi energetiche in base all‗indicatore di consumo Kwh/mq anno.

21 SINTESI DEGLI OBBLIGHI DERIVANTI DALLA NORMATIVA .

Gli obblighi di legge in tale settore sono descritti nel DPR 59/2009,Requisiti minimi‖ e nel DM 26/06/2009 ,Linee guida nazionali per Ia certificazione energetica , che stabiliscono un nuovo iter amministrativo per l‗ottenimento dei titoli abilitativi : Permesso di costruire, Dichiarazione di inizio lavori,Dichiarazione di fine lavori .

- in sede di Dichiarazione di inizio lavori si deve presentare al Comune la relazione tecnica (art. 8 comma 1 DLgs 192/2005),che contiene i dati relativi all‗edificazione ed agli impianti , con riportato il rispetto dei requisiti minimi dell‗indice di prestazione energetica EP — Allegato C, DLgs 192/2005 e DPR 59/2009);

- in sede di Dichiarazione di fine lavori si deve presentare all‗Ente Locale l‗A.Q.E. (art. 8 comma 2 DLgs 192/2005), cioè l‗ Gli obblighi di legge in tale settore sono il DPR 59/2009 ―Requisiti minimi‖ e il DM 26/06/2009 ―Linee guida nazionali per Ia certificazione energetica attestato di qualificazione energetica;

- L‗A.C.E. (art. 6 comma 1 bis del DLgs 192/2005), cioè l’attestato di certificazione energetica è obbligatorio e deve essere consegnato al proprietario dell‗immobile dal costruttore,che è soggetto a sanzioni se non adempie. In questo contesto è di primaria importanza l‗azione dell‗Ente . Locale ,che respinge la richiesta in assenza dei documenti e . non rilascia il permesso a costruire . Un‗abitazione con un indicatore di prestazione energetica pari a 46 Kwh/m2anno , tenendo conto che 1kg di gasolio=11,62 Kwh,consuma in un anno : 46Kwh/mqanno -->Kg di gasolio per ogni m2 =46/11,62= 3,98 Kg/m2anno= 3,98x1,176= 4,68 litri/m2 anno. In conclusione poiché 960 m3 gas naturale= 1000 litri di gasolio,si ha in tal caso che il consumo/m2 anno di gas è=4,68x960/103=4,49

IL PATTO DEI SINDACI I contenuti Il Patto dei Sindaci prevede la pianificazione ed interventi sul territorio di competenza dell‟Amministrazione Comunale, esso pertanto è focalizzato sulla riduzione delle emissioni e la riduzione dei consumi finali di energia sia nel settore pubblico che privato; è evidente tuttavia come il settore pubblico, ed in particolare il patrimonio comunale, debba giocare un ruolo trainante ed esemplare per il recepimento di queste politiche energetiche. I principali settori da prendere in considerazione nella stesura del SEAP sono gli edifici, gli impianti per il riscaldamento e la climatizzazione ed il trasporto urbano, la pubblica illuminazione e gli altri servizi comunali, oltre alla produzione locale di energia (in particolare la produzione di energia da fonti rinnovabili, la cogenerazione e il teleriscaldamento).

22 La tempistica

L‟orizzonte temporale del Patto dei Sindaci è il 2020. Il SEAP distingue:  misure dettagliate per i prossimi 3-5 anni che costituiscono la prima fase di attuazione della Vision. Esse dovranno essere pianificate preferibilmente sul patrimonio del Comune  una ―Vision‖ di lungo periodo, che prevede l‟individuazione degli obiettivi delle politiche energetiche al 2020, con indirizzi specifici nei settori dell‟utilizzo del suolo, trasporti e mobilità, public procurement e standard per edifici nuovi/ristrutturazioni

Requisiti del SEAP

Il SEAP è allo stesso tempo un documento di attuazione a breve termine delle politiche energetiche ed uno strumento di comunicazione verso gli attori del territorio, ma anche un documento condiviso a livello politico dalle varie parti all‟interno dell‟Amministrazione Comunale. Per assicurare la buona riuscita del Piano d‟Azione occorre infatti garantire un forte supporto delle parti politiche ad alto livello, l‟allocazione di adeguate risorse finanziarie ed umane ed il collegamento con altre iniziative ed interventi a livello comunale. Gli elementi chiave per la preparazione del SEAP sono:  svolgere un adeguato inventario delle emissioni  assicurare indirizzi delle politiche energetiche di lungo periodo anche mediante il coinvolgimento delle varie parti politiche  garantire un‟adeguata gestione del processo  assicurarsi della preparazione dello staff coinvolto  essere in grado di pianificare ed implementare progetti sul lungo periodo  predisporre adeguate risorse finanziarie  integrare il SEAP nelle pratiche quotidiane dell‟Amministrazione Comunale (esso deve entrare a far parte della cultura degli Amministratori)  documentarsi e trarre spunto dalle politiche energetiche e dalle azioni messe a punto dagli altri comuni aderenti al Patto dei Sindaci  garantire il supporto degli stakeholder e dei cittadini .

23 FARE POLITICA ENERGETICA IN AMBIENTE URBANO

La impostazione di una pianificazione energetica ed ambientale nelle città può portare ad una considerevole riduzione nelle richieste energetiche, il controllo dell'energia significa più grande efficienza energetica nella produzione e nel consumo. In termini concreti questo significa fare pieno uso di tutte le risorse locali (risparmio energetico, energie rinnovabili e la stessa energia dai rifiuti).

Nei paesi OCSE le città consumano energia tra il 60 e l'80% del totale. Controllando le città, gli Enti Locali hanno pertanto grande impatto sulla sostenibilità, potendo infatti:

- Utilizzare l‘energia come fattore di integrazione delle politiche urbane;

- Indirizzare la domanda energetica urbana (contro politiche di gestione della offerta);

- Promuovere il mercato per le energie rinnovabili;

- Promuovere infrastrutture energetiche (cogenerazione e teleriscaldamento);

- Gestire in maniera ottimale mobilità e trasporti urbani;

- Operare a largo spettro nel campo della educazione e formazione.

L‘influenza delle famiglie, in termini energetici, si esprime come: (dati ENEA Rapporto Energia Ambiente 2005 in ktep) .

Per meglio comprendere tali valori, ricordiamo che i dati Istat relativi al 14° Censimento della popolazione e delle abitazioni mettono in luce un aumento del 16% delle abitazioni riscaldate nel decennio 1991-2001; nel 1991 le abitazioni riscaldate rappresentavano l‘89% del totale delle abitazioni occupate, nel 2001 rappresentano il 94%.

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Il settore dell‘edilizia civile è controllato storicamente dall‘Ente Locale . Questo comparto é responsabile in Italia di circa il 30% dei consumi energetici e di circa il 30-40% delle corrispondenti emissioni di CO , è pertanto estremamente importante 2 indirizzare questa attività verso obiettivi di sostenibilità energetica ed ambientale.Più specificatamente, il riscaldamento ambienti ha determinato il 66% dei consumi finali di energia del settore domestico ed il 51% delle emissioni di CO2 del settore. Il potenziale tecnico di risparmio energetico per la climatizzazione conseguibile con misure di progettazione adeguate è valutato intorno al 50% in caso di nuova costruzione (20% per le ristrutturazioni). Di difficile valutazione sono gli extracosti di costruzione associati, anche se, in Italia, sono valutabili oscillare dal 3 al 10% del costo al mq in funzione del numero e della complessità delle tecnologie adottate.Il limitato interesse del mercato immobiliare Italiano nei confronti della qualità energetica del sistema edificio/impianto trova facile verifica nella situazione europea dove la sola Italia appare in controtendenza rispetto ad una generalizzata contrazione dei consumi.

Andamento del consumo energetico unitario per riscaldamento per abitazione corretto con il clima europeo di alcuni paesi europei (tep/abitazione Dati ENEA) Il settore edilizio ha anche una grande rilevanza economica (100 miliardi di euro/anno oltre a 80 miliardi di indotto ed occupazionale (8% del totale, 10% nel mezzogiorno). Circa il 60% dell‘attività edilizia è dedicato alla manutenzione e, di questa, oltre il 42% alla riqualificazione e manutenzione straordinaria. Di fondamentale importanza, comunque, resta un attento controllo da parte dell‘Ente Locale sulla applicazione della normativa attinente la qualità energetica degli edifici.

Il recente D.lgs n.311/06 di correzione ed integrazione del Dlgs. 192/05/ prende spunto dal recepimento della direttiva 2002 sulla certificazione energetica degli edifici per sviluppare un percorso :

- di semplificazione della progettazione;

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-di elevamento degli standard di efficienza energetica degli edifici nuovi e ristrutturati.

Si ricorda che le nuova normativa risulta applicabile secondo la seguente casistica:

-concessioni edilizia richieste precedentemente il 27.7.2005: vale la legge 10/91; - c.e. richieste tra il 27.7. ed il 8.10: vale la legge 10/91 integrata dal D.M. 27.7.05; - c.e. richiesta dopo l‘8.10.0:5 vale la 10/91 integrata dal D.M. 27.7 e dal D.lgs. 192 allegato I . Per quanto riguarda il consumo della elettricità a livello domestico, il continuo aumento dei consumi elettrici registrato a livello nazionale assegna sempre maggiore importanza le azioni di risparmio energetico negli usi finali elettrici promosse dagli Enti Locali ed in grado di portare ad apprezzabili risultati nel breve-medio periodo .

Andamento del consumo elettrico unitario per riscaldamento per abitazione corretto con il clima europeo di alcuni paesi europei (kWh/anno.abitazione Dati ENEA)

Il sistema energetico di una città ricomprende la fornitura (e/o la eventuale produzione) dell'energia, la sua distribuzione ed il consumo.

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IL TERRITORIO DI MARANO PRINCIPATO

Marano Principato G.G. 1791

Marano Principato (1791 GG) è un piccolo e bellissimo Paese in provincia di Cosenza e fa parte di quel salubre territorio collinare che si identifica con le Serre Cosentine ubicate nel versante interno della Catena Costiera Paolana, nell‘Alta Valle del Crati. Sorge a 496 metri sopra il livello del mare ed è situato in una posizione strategica in quanto dista 11 km. dal capoluogo di provincia, 25 km. dal mare e 30 km. dalla Sila. Marano Principato contava 2.906 abitanti (Principatesi) all‘anno 2008 ,e 1002 famiglie.con una superficie di 6,4 chilometri quadrati per una densità abitativa di 454,06 abitanti per chilometro quadrato.

27 La Storia

Marano Principato è un piccolo centro posto sul versante interno degli appennini che si affaccia sulla valle del Crati in Provincia di Cosenza tra i 400 e i 1100 metri sul livello del mare,gli_abitanti_si_chiamano_Principatesi.Tutte le scritture, arrivate fino a noi, fanno affermare che Marano Principato corrisponderebbe alla mitica "Pandosia", città Enotra del VI° secolo ac, che non ha ancora trovato il suo sito originario, non a caso una delle frazioni attuali si chiama Pantusa, che secondo storici illustri è la volgarizzazione di Pandosia. Escludendo per ora le origini risalenti a Pandosia, Marano Principato ha un'altra storia, come agglomerato urbano si sviluppa dopo il terremoto del 27/03/1638 quando accolse i sopravvissuti dei vicini centri di Castelfranco (odierna ) e Rende. Gli scampati al tremendo terremoto trovarono posto nella splendida valle dei "Casali di Marano", dedicandosi esclusivamente all'agricoltura, costruendo case sparse chiamate "Torri", infatti non ha mai avuto un vero centro storico, i due centri più antichi sono quelli dell' Annunciata Vecchia e dei Savagli. Nel periodo feudatario ci furono tanti passaggi tra le varie famiglie nobili a seconda dello schieramento, e automaticamente avveniva il trasferimento dei privilegi. Per Marano il fatto più importante avvenne il 25 gennaio 1583, quando Roberto Telesio vendette per 20.000 ducati il feudo a Orazio Sersale, i Principi di Castelfranco e i duchi di ci accompagnarono per ben due secoli, fino a quando i Francesi (1806) confiscarono tutte le terre e le trasferirono ai "Comuni", anche se la decadenza della famiglia Sersale cominciò gi verso fine '700. Accrescendo la popolazione cominciarono le controversie tra le due Marano, quella rivendicata dal Marchese di Rende e l'altra dai Principi di Castelfranco e Cerisano: i Sersale. Controversia che arrivò fino al Re che decretò una prima suddivisione, ma le vicende e i litigi continuarono per molto tempo. Per Marano tutto ebbe fine quel 20 ottobre 1800 con la nascita dell'Università di Marano Principato che adottò come sigillo la Madonna dell' Annunciazione. Le testimonianze della presenza umana nella valle di Marano, al di là della mitica Pandosia, ci sono sempre state, ancor prima del terremoto del 1638, prima fra tutte per l'esistenza delle molte chiese: Immacolata Concezione di Pantusa, esisteva già nel 1705 e l'ultima pietra cadde con il terremoto del 1905; San Nicola di Pantusa già esistente al 1545, oggi ne rimane una nicchia; San Pietro nell'attuale frazione San Pietro, anch'essa esistente sin dal '500, e fu definitivamente distrutta con il passaggio della strada Fontanesi-;

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San Cristofaro, chiesetta privata del '500 che, all'aumentare della popolazione divenne pubblica e fu dedicata a Maria Santissima dell' Annunziata, situata nel luogo che si chiamava "Petra Judice" oggi Piazza Annunziata. Chiesa che solo nel 1814 divenne Parrocchia, prima dipendeva dal Parroco di , all'interno si possono ammirare pregevoli tele dell'artista Raffaele Rinaldi di , inoltre sull'entrata principale un organo di straordinaria fattura napoletana dei primi del novecento, di cui ne esistono tre esemplari_al_mondo. Tra gli illustri cittadini ricordiamo il poeta Prof. Annunziato Presta, il primo a tradurre l'Antologia Palatina dal Greco all'Italiano, docente di greco e latino all'Università di Perugia; L'On. Cesare Molinari Dott. Farmacista, parlamentare nel Governo Fascista e per 5 anni segretario Provinciale del Partito Fascista; il Comm. Pietro Tenuta Sindaco dal 1956 al 1994, tra i più longevi d'Italia, che ha guidato il paese verso la modernizzazione, oltre alle numerose opere pubbliche ha dato vita al "Premio Pandosia", premio che ha permesso di acquisire notevoli opere d'arte destinate alla pinacoteca d'arte moderna, e poi ancora il libro "storia di una piccola comunità contadina", il monumento all'emigrante, il bassorilievo in terracotta che racconta la storia di Marano, e il bassorilievo del Prof. Annunziato Presta, tutte opere realizzate dallo sculture Toscano Cesare Baccelli. Ricordiamo i nomi delle famiglie più antiche: Savaglio, Tenuta, Molinari, Tarsitano, Ruffolo, Bilotto, Alfano, Bosco, Giorno.

La regolamentazione territoriale

All‘interno della pianificazione urbanistica comunale è stata data evidenza alla finalità delle applicazioni delle norme sul risparmio energetico. Di particolare rilievo è l‘art.52 in cui la progettazione e la realizzazione per i nuovi fabbricati viene regolamentata al fine di contenere i consumi energetici. Altro articolo importante è la premialità con l‘esclusi dalla misurazione della distanza dei tamponamenti perimetrali degli edifici, per la sola parte eccedente i trenta centimetri e fino ad un massimo di ulteriori centimetri venticinque, se finalizzati ad agevolare l‘attuazione delle norme sul risparmio energetico.

29 Di seguito vengono riportati gli articoli più interessanti per definire in seguito l‘allegato energetico al regolamento edilizio previsto nelle schede di intervento riportate alla fine di questo lavoro. Art. 1 Principi e scopi Le presenti norme disciplinano gli interventi urbanistici, edilizi ed ambientali per l‘attuazione del P.S.C. del Comune di Marano Principato, ai sensi della Legge Urbanistica Regionale n° 19 del 16 Aprile 2002 e s.m.i, della Legge urbanistica nazionale n°. 1150/1942, come in seguito modificata ed integrata, e nel rispetto delle altre norme legislative vigenti, statali e regionali. La pianificazione urbanistica comunale si ispira alle seguenti finalità generali: 1. promuovere un equilibrato sviluppo del territorio, dei tessuti urbani e del sistema economico-produttivo; 2. salvaguardare le risorse storiche, culturali, paesaggistiche ed ambientali; 3. promuovere il miglioramento della qualità urbana attraverso interventi di riqualificazione dei tessuti esistente; 4. garantire la compatibilità e la sostenibilità delle trasformazioni urbanistiche future con le risorse presenti e l‘identità storico-culturale del territorio. In particolare disciplina la elaborazione, la formulazione e la realizzazione di: 1. nuove costruzioni; 2. attività sul patrimonio edilizio esistente; 3. interventi di demolizione e ricostruzione. Il R.E.U. , oltre a disciplinare gli interventi di cui al comma 2., stabilisce: 1. le modalità d‘intervento negli ambiti definiti dal Piano Strutturale Comunale (P.S.C.); 2. i parametri urbanistici ed edilizi ed i criteri per il loro calcolo; 3. le norme igienico-sanitarie e quelle sulla sicurezza degli impianti; 4. le norme sul risparmio energetico e quelle per l‘eliminazione delle barriere architettoniche; 5. le modalità di gestione tecnico-amministrative degli interventi edilizi ed urbanistici. Art. 2 - Osservanza del regolamento edilizio ed urbanistico Per gli effetti del D.P.R. del 06.06.2001, n. 380 e s.m.i, il committente, il direttore dei lavori e l‘esecutore delle opere sono responsabili di ogni inosservanza alle norme di legge e di regolamento e alle prescrizioni e modalità esecutive fissate dal permesso di costruire. Chiunque intende procedere agli interventi di cui all‘art. 1 deve chiedere apposito permesso di costruire o presentare denuncia di inizio attività al Dirigente del settore corrispondendo il pagamento degli eventuali oneri, secondo quanto previsto dal D.P.R. del 06.06.2001, n. 380 e s.m.i.Il Regolamento Edilizio ed Urbanistico, annesso al P.S.C. ed in conformità ad esso,stabilisce: - le trasformazioni e gli interventi relativi ai sistemi che caratterizzano il territorio comunale. In particolare il PSC individua: - sistema insediativo storico; - sistema insediativo urbanizzato; - sistema insediativo in trasformazione; - sistema agricolo e forestale; - sistema dei servizi e delle attrezzature specialistiche; - sistema di tutela e salvaguardia.

30 3. Il Regolamento Edilizio ed Urbanistico, inoltre, contiene: - le norme urbanistiche ed edilizie attinenti alle attività di costruzione, di risparmio energetico e sicurezza antisismica, di trasformazione fisica e funzionale e di conservazione delle opere edilizie, ivi comprese le norme igieniche e sanitarie di interesse edilizio, nonché la disciplina degli elementi urbanistici e architettonici, degli spazi verdi e degli altri elementi che caratterizzano l'ambiente costruito; - i vincoli e le condizioni di fatto e di diritto relative alle trasformazioni del territorio e degli immobili, ai fini della tutela delle risorse ambientali, paesaggistiche e storico-culturali presenti e alla qualità degli esiti delle trasformazioni stesse, anche in riferimento agli strumenti legislativi e di pianificazione sovraordinata (disposizioni legislative e strumentali ai diversi livelli di governo del territorio); - l‘insieme delle regole relative alle dotazioni territoriali di standards e infrastrutture di interesse generale, nonché le modalità di concorso dei soggetti attuatori degli interventi alle dotazioni stesse; - l‘insieme delle regole riguardanti le competenze, le procedure e gli adempimenti del processo edilizio; - i requisiti tecnici delle costruzioni edilizie, ivi compresi i requisiti igienici e sanitari di interesse edilizio; Art. 5 - Validità ed efficacia

Il R.E.U. deve intendersi in ogni caso conforme alle prescrizioni, direttive e indirizzi dettati dal Piano Strutturale Comunale. In caso di non conformità di indicazioni, scritte o grafiche, del R.E.U. alle disposizioni del PSC, queste ultime devono intendersi comunque prevalenti. Dalla data di entrata in vigore, il presente R.E.U. assume piena validità ed efficacia nei confronti di ogni trasformazione fisica e funzionale degli immobili sull'intero territorio comunale. I permessi di costruire, concessioni e/o autorizzazioni per opere edilizie rilasciate anteriormente alla data di adozione del R.E.U., anche se in contrasto con le prescrizioni dello stesso strumento,mantengono la loro validità, purché i lavori vengano iniziati e terminati entro i termini fissati a norma di legge (Testo Unico Edilizia 380/2001). Il presente Regolamento non si applica, inoltre, agli interventi edilizi per i quali sia stata regolarmente presentata richiesta di permesso di costruire, concessione e/o autorizzazione in data antecedente a quella di adozione. Art. 7 Adeguamento del regolamento edilizio ed urbanistico alle nuove disposizioni nazionali e regionali L‘entrata in vigore di nuove leggi statali o regionali attinenti alle materie considerate dal presente regolamento comporta l‘adeguamento automatico del testo regolamentare senza che ciò costituisce variante al regolamento stesso. Gli interventi normati dal presente regolamento sono i seguenti: - Interventi di manutenzione ordinaria - Interventi di manutenzione straordinaria - Interventi di restauro e risanamento conservativo - Interventi di ristrutturazione edilizia -interventi di nuova costruzione - Interventi di ristrutturazione urbanistica - Mutamento della destinazione d‘uso - Interventi urgenti - Opere non soggette a titolo abilitativo

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Consumo UTENZE Indirizzo Matr. Potenza N° Numero Presa Codice POD Volt medio Punto di Consegna Contatore KW ELETTRICHE annuo 78446 052 1 IT001E77502482 IP CAB MARCANTONIO CDA MARCANTONIO 1371 20,0 380 31200 02195 78446 010 2 IT001E77502923 IP SCUOLE ELEM. VIA ANNUNZIATA 9884 16,5 380 42600 02485 78446 010 3 IT001E77503000 IP CAB SMISTAMENTO VIA ANNUNZIATA 33711 20,0 380 28440 02138 78446 055 4 IT001E76061267 IP CAB ZONA PIP D2 P.I.P. 31430 11,0 380 21600 02320 78446 040 5 IT001E77502571 IP CAB SAVAGLI CDA SAVAGLI 33241 33,0 380 66000 06120 78446 018 6 IT001E77502776 IP CAB BISCIGLIETTO CDA BISCIGLIETTO 1370 20,0 380 34800 02365 78446 020 7 IT001E77502734 IP CAB PANTUSELLA CDA PANTUSELLA 9902 8,8 380 22800 04165 78446 055 8 IT001E77459001 IP CAB BOSCHI CDA BOSCHI SN 32261 20,0 380 3600 02107 78446 002 9 IT001E77459002 IP CAB MALATRI CDA MALATRI SN 4306 6,4 380 9600 02241 78446 018 10 IT001E763267938 IP CAB PALESTRA CDA BISCIGLIETTO SN 1176 7,9 380 18000 02105

78446 060 VIA PIANO D. FORCHIE 11 IT001E76232994 COMUNE PER POZZO 5710 16,5 380 38400 04112 SN 78446 040 COMUNE PER 12 IT001E76232996 CDA SAVAGLI SN 4361 3,3 220 6000 08213 PALAZZO SAVAGLIO 78446 014 COM PER CIMITERO 13 IT001E77463433 VIA CIMITERO SN 20202 6,6 220 3600 02122 VECCHIO 78446 014 COM PER CIMITERO 14 IT001E77502843 VIA CIMITERO 6683 3,3 220 6000 02110 NUOVO 78446 010 COMUNE PER 15 IT001E77502935 VIA ANNUNZIATA SN 45071 16,5 380 7200 02424 MONUMENTO 78446 010 COMUNE PER 16 IT001E76166689 VIA ANNUNZIATA SN 2948 30,0 380 6000 02100 CENTRO SOCIALE 78446 010 COMUNE P SALA 17 IT001E77502866 VIA ANNUNZIATA 2684 3,3 380 120 04226 CONFERENZE 78446 010 COMUNE PER 18 IT001E77502863 VIA ANNUNZIATA 33636 11,0 380 7800 04240 MUNICIPIO

78446 010 COMUNE PER SCUOLA 19 IT001E77502864 VIA ANNUNZIATA 138 20331 3,3 220 6000 04234 MEDIA 78446 010 COMUNE PER SCUOLE 20 IT001E77502860 VIA ANNUNZIATA 135A 2691 9,3 220 6000 04270 ELEMEN 78446 010 COMUNE PER ASILO 21 IT001E77502862 VIA ANNUNZIATA 129D 2687 3,8 220 8400 04250 INFANT Per quanto riguarda le utenze termiche del comune ,analizzando il consumo del 2008 e i successivi,si può considerare un consumo complessivo nel 2008 pari a 14.330 mc di gas naturale.

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INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI NEGLI EDIFICI Nel riscaldamento invernale degli edifici gli elementi critici sono rappresentati dalla scarsa coibentazione dell‟involucro esterno opaco e vetrato, dalla ridotta efficienza dei sistemi di produzione del calore, dalle scarse prestazioni dei componenti di impianto. La riduzione dei fabbisogni energetici ricade principalmente sugli edifici esistenti in quanto la crescita dei nuovi edifici rispetto al parco edilizio già costruito è del tutto contenuta. L'incremento dell‟efficienza energetica negli edifici esistenti è un problema la cui soluzione in genere ha aspetti complessi. Le difficoltà sono dovute alle scarse informazioni sulle caratteristiche termiche e sullo stato della struttura edilizia (materiali impiegati, trasmittanze termiche degli elementi di involucro, etc), sull'impiantistica (layout delle tubazioni, canali, prestazioni degli apparecchi, etc) L‟incremento dell‟efficienza energetica negli edifici trova la sua base di partenza nelle problematiche emerse a seguito della Direttiva Europea 2002/91 CE sulle prestazioni energetiche degli edifici, e del relativo recepimento nazionale realizzato con i D.Lgs. 192 e 311.Gli interventi attualmente praticabili per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti riguardano principalmente: a) il miglioramento delle prestazioni termiche dell‟involucro esterno, attraverso l‟isolamento delle pareti opache, la sostituzione degli infissi esterni con sistemi a vetrocamere che assicurano una drastica riduzione della trasmittanza termica; b) l‟impiego dei sistemi solari attivi: impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria, impianti solari per il riscaldamento invernale con sistemi di distribuzione a bassa temperatura come i pavimenti radianti oppure soffitti radianti, sistemi fototovoltaici per la produzione diretta di energia elettrica; c) l‟utilizzo di sistemi solari passivi. Tra i più comuni possono essere citati le serre solari, i camini solari, e le pareti ad accumulo termico. d) la sostituzione del sistema di produzione del calore con caldaie a condensazione, oppure con pompe di calore.

33 e) l‘impiego di materiali derivanti dalla nanotecnologia, con la quale si puà ottenere alta riflettività nello spettro della radiazione solare dall'infrarosso fino all'ultravioletto; alta impenetrabilità da parte di agenti esterni (acqua, smog, batteri, muffe, alghe); elevata traspirabilità; elevata resistenza all'invecchiamento. Lo scopo è quello di conseguire una riduzione dei fabbisogni di energia e un miglioramento della classe energetica delle unità immobiliari in base alle regole dettate con il DM del 26 giugno 2009. Il risultato dei calcoli fornisce quanta energia si consuma in un anno per ogni metro quadrato di superficie dell‟immobile (kWh/m2anno).

Coordinamento, struttura organizzativa e risorse umane dedicate .

La partecipazione al Patto dei Sindaci ha reso necessario da parte del Comune di adattare la propria struttura amministrativa alle esigenze del processo, avvalendosi in partenza della consulenza dell‟Associazione Energia Calabria, che assieme al Comune di Marano Principato, ha creato una struttura interna che coinvolge tutti i settori la cui azione influisce in qualche modo sull‟attuazione e sul monitoraggio del SEAP. Ovviamente date le dimensioni non è parso utile creare una struttura ad hoc ma coinvolgere il personale del comune nell‟esercizio delle sue funzioni ad una azione coordinata, ognuno sulla base delle proprie competenze, rispetto agli obiettivi del SEAP.

ORGANIGRAMMA DELLA STRUTTURA DI FUNZIONAMENTO DEL SEAP

SINDACO l.l.p.p.L.L.PP URBANISTICA

AMBIENTE PUBBLICA ISTRUZIONE ATTIVITA’ PRODUTTIVE

ASSOCIAZIONE ENERGIA CALABRIA COMUNITA’ MONTANA UFFICIO TECNICO

POLITICHE GIOVANILI CULTURA MANUTENZIONE VIABILITA’

34 Budget e Risorse finanziarie previste per l’attuazione del piano d’azione

Il Comune di Marano Principato procederà all‟attuazione delle azioni contenute nel presente Piano di Azione con la necessaria gradualità. Per quanto riguarda le azioni che necessitano di copertura finanziaria, le risorse saranno reperite sia attraverso la partecipazione a bandi europei, ministeriali e regionali sia attraverso forme di autofinanziamento (ricorso a risorse proprie e accessi al credito). Saranno valutate dall‟Amministrazione Comunale tutte le possibili altre forme di reperimento di risorse finanziarie ivi comprese:  Fondi di rotazione  Finanziamenti tramite terzi  Leasing: operativo/capitale  Esco  Partneship pubblico – privata.

Per quanto riguarda il bilancio 2010 sono stati previsti fondi per la realizzazione delle seguenti attività:  Realizzazione di impianti a energia rinnovabile su strutture comunali;  Pianificazione di campagne di informazione e sensibilizzazione alla popolazione sui temi energetici ed ambientali.

Bilancio Energetico Il SEAP è costituito da due parti: 1. L‟inventario delle emissioni di base (BEI), che fornisce informazioni sulle emissioni di CO2 attuali e future del territorio comunale, quantifica la quota di CO2 da abbattere, individua le criticità e le opportunità per uno sviluppo energeticamente sostenibile del territorio e le potenzialità in relazione allo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili; 2. Il Piano d‟Azione (SEAP), che individua una serie di azioni che l‟Amministrazione intende portare avanti al fine di raggiungere gli obiettivi di riduzione della CO2 definiti nel BEI. Per quantificare l‟obiettivo di riduzione del 20% delle emissioni, i consumi di energia sono stati quindi trasformati in emissioni di CO2, utilizzando i fattori di conversione indicati nelle linee guida della Commissione Europea.

35 Nel 2008 le emissioni totali di CO2 nel Comune di Marano Principato sono di circa 6001 t , pertanto l’obiettivo di riduzione del 26% al 2020 delle emissioni di CO2 si traduce in una riduzione di circa 1560,26 t di CO2 l’anno. Al fine della riduzione energetica, è importante individuare, in questo ambito, qual è la fonte maggiormente impattante dal punto di vista dell‟utilizzo perché in funzione del suo contenuto in carbonio è possibile immaginare l‟impatto globale della sua riduzione. Ancora più importante è la suddivisione per settore. Le politiche e le azioni da intraprendere sono ovviamente pianificate in funzione dei settori maggiormente impattanti. Grande influenza ha sicuramente il settore civile. In questo ambito c‟è un vasta gamma di interventi efficaci, che vanno dal miglioramento impiantistico (termico ed elettrico) al mutamento dei comportamenti.

Il Piano di comunicazione Il Piano operativo di informazione/formazione si svilupperà attraverso le fasi descritte di seguito: 1. Progettazione dell’immagine della campagna. Questa attività prevede la individuazione di un nome della campagna con la creazione del logo e quanto altro ritenuto necessario alla costruzione di un‟immagine efficace della campagna,che sarà inquadrata nell‟ambito della ―Sustainable Energy Europe Campaign‖ con il patrocinio di Brussels. 2. Veicolazione dell’informazione La diffusione avverrà oltre che mediante le attività di informazione, formazione, scuola, uffici energia della Provincia , anche attraverso la veicolazione di materiale a stampa e su web. Si attiveranno Forum per la presentazione del progetto,dei risultati intermedi e finali,con aree espositive scientifiche su temi diversi dell‟energetica innovativa (es. idrogeno, solare termodinamico), dell‟impiantistica civile e delle tecniche e dispositivi per l‟efficienza energetica e per l‟uso delle fonti rinnovabili. 3. Manifestazioni espositive Saranno realizzati degli stand mobili posti in luoghi istituzionali ad alta affluenza di pubblico, che consentiranno la distribuzione dei materiali divulgativi predisposti ad hoc, nelle sedi provinciali e comunali.

36 4. Campagne pubblicitarie I temi della campagna informativa saranno diffusi al grande pubblico attraverso una campagna pubblicitaria che utilizzerà gli strumenti di comunicazione di massa (radio, Tv, stampa, Web). Durante tutta la campagna sarà attivo un servizio di ufficio stampa che si occuperà in particolare di curare i rapporti con le testate (stampa, radio,Tv) in modo da massimizzare l‟efficacia delle risorse pubblicitarie . Per attivare le attività e le azioni nel mondo scolastico si utilizzerà anche il protocollo d‟intesa del 30/04/2009 tra il MIUR e l‟Enea , per il progetto di educazione ambientale ―Educarsi al Futuro‖. Per la realizzazione di tali azioni si attiveranno le scuole ove si organizzeranno anche workshop con le popolazioni, installazioni di postazioni mobili e fisse (stand), con utilizzo dei metodi della―programmazione partecipativa‖. Gli obiettivi dell‘azione nelle scuole sono : promuovere iniziative condivise tra scuole,Enti Locali,istituzioni,imprese, finalizzate a: – informare e sensibilizzare studenti e cittadinanza sui benefici ambientali, economici e occupazionali delle fonti rinnovabili, dell‟efficienza energetica e del consumo responsabile; – promuovere, nei singoli territori, l‘uso delle energie rinnovabili, la mobilità sostenibile, la creazione di nuove imprese e l‟occupazione giovanile nel settore dell‟economia verde; – coinvolgere le istituzioni locali nell‟adeguamento dei regolamenti edilizi per l‘aumento dell‘efficienza energetica degli edifici. Il Team del Patto proporrà una serie di attività operative secondo le linee guida sopra indicate; inoltre pianificherà una serie di azioni formative specifiche per i tecnici comunali e le associazioni del territorio.

Inventario delle emissioni (BEI) Premessa

I consumi di energia e le emissioni di CO2 dipendono da molti fattori: popolazione, densità, caratteristiche del parco edilizio, utilizzo e livello di sviluppo delle diverse modalità di trasporto, struttura economica, sensibilità della cittadinanza, clima, etc.. Alcuni fattori possono essere influenzati sul breve termine, mentre altri a medio o lungo termine.

37 Funzione della Baseline è stabilire la fotografia dello stato attuale della situazione energetica comunale rispetto all‟anno di riferimento (2008), quindi in termini di consumi energetici e di emissioni di CO2 . Essa costituisce pertanto il punto di partenza del SEAP, da cui può partire la definizione degli obiettivi, la predisposizione di un adeguato Piano d‟Azione ed il monitoraggio. I paragrafi che seguono saranno incentrati sugli aspetti di tipo quantitativo ed in particolare consentiranno di analizzare i consumi energetici . A tale scopo fondamentale è la fase di raccolta ed analisi dei dati, i quali dovranno essere analizzati ed interpretati al fine di fornire una chiara chiave di lettura .

Descrizione

L‟approccio metodologico seguito tiene conto delle indicazioni contenute nelle Linee Guida stabilite dalla Commissione Europea e consigliate per la stesura della Baseline dell‟Inventario delle Emissioni (BEI). Il primo elemento da stabilire in ordine alla BEI è l‟anno di riferimento rispetto al quale sarà valutata le riduzione delle emissioni di CO2. A seguito di un‟indagine preliminare sulla disponibilità dei dati è stato fissato il 2008 come ―baseline year‖. L‟inventario delle emissioni di CO2 è basato sui consumi finali di energia, includendo sia quelli relativi ai settori gestiti direttamente dall‟autorità comunale, sia quelli legati a settori che si trovano nel territorio comunale. La BEI quantifica le seguenti emissioni dovute ai consumi energetici nel territorio: - emissioni dirette dovute all‟utilizzo di combustibile nel territorio, relativamente ai settori dell‟edilizia, agli impianti, ai servizi ed ai mezzi di trasporto, pubblico e privato; - emissioni indirette legate alla produzione di energia elettrica ed energia termica (calore e freddo) utilizzate nel territorio; Per il calcolo delle emissioni, la metodologia che si è seguita prevede l‟utilizzo delle linee guida dell‟Intergovernmental Panel for Climate Change (IPCC) ed in particolare il metodo settoriale o ―bottom-up‖ che si basa sugli usi finali settoriali del combustibile.

38 I settori inclusi nella BEI sono classificati nel modo seguente : - edifici, attrezzature/impianti comunali - edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) - edifici residenziali - illuminazione pubblica comunale - veicoli comunali - trasporto pubblico - trasporto privato e trasporto merci - Le emissioni totali di CO2 si calcolano sommando i contributi relativi a ciascuna fonte energetica. Per i consumi di energia elettrica le emissioni di CO2 in t/MWh sono determinate mediante il relativo fattore di emissione (National/European Emission Factor).

- Nel comune di Marano Principato al 2008 si avevano come dati di calcolo 1002 famiglie e 2700 kwh/anno di consumo medio per famiglia .Per il calcolo del settore termico degli edifici residenziali, sono stati assunti i valori medi di 120 m2 ,e per la prestazione energetica annuale 170Kwh/m2 .

CONSUMI ENERGETICI NEL TERRITORIO DI MARANO PRINCIPATO

SETTORE % el. Kwh elettrici Kwh termici Residenziale 84,34 2.705.400 20.440.800 Terziario 4,00 128.000 297.636 P.A. 11,66 374.160 143.330 Totale 3.207.560 20.881.766 Mwh elettrici Mwh termici Totale 3.207,560 20.881,766

- Per quanto riguarda il combustibile per il riscaldamento si può considerare 85% costituito da metano ed il 15% da gasolio .Si ha quindi : - Kwh termici con uso metano =17.749.501 - Kwh termici con uso gasolio =3.132.265

Per il calcolo della CO2 si tiene conto della tabella seguente fornita dalle linee guida per il SEAP.

39

EMISSIONI DI CO2

SETTORE % el. Kwh Ton CO2 Kwh Ton CO2, Ton CO2, Totale elettrici termici metano gasolio CO2 Residenziale 84,34 2.705.400 1333,76 20.440.800 3509,68 818,04 5661,48 Terziario 4 128.000 63,10 297.636 51,10 11,91 126,11 P.A. 11.66 374.160 184,46 143.330 28,95 213,41 Totale 3.207.560 1581,32 20.881.766 3585,73 829,95 6001 Mwh el. Mwh term. Totale 3.207,560 20.881,766

TARGET DI RIDUZIONE DELLA CO2 = 26.00% X 6001 = 1560,26 TON CO2 Per il calcolo dei risultati della tabella si è tenuto conto in tutti e 3 i settori che ,per quanto riguarda il combustibile per il riscaldamento ,esso è costituito 85% da metano ed il 15% da gasolio .Per i valori dei fattori di emissione si è considerato 0,493 per l‘energia elettrica,0,202 per riscaldamento a metano,e 0,2668 per il riscaldamento a gasolio. La pubblica amministrazione ha un‘incidenza limitata sull‘emissione di CO2,ma rappresenta un elevato valore simbolico e di esempio trainante nei confronti dei cittadini . Per quanto riguarda il trasporto pubblico e privato bisogna tenere conto che non esistono stazioni di servizio nel Comune di Cerisano,e che il flusso di mezzi è molto limitato nell‘ambito del comune sia per il trasporto privato(soprattutto pendolari) ,sia per quello pubblico costituito solo da qualche mezzo di trasporto.Pertanto è stato considerato trascurabile il contributo dei trasporti all‘emissione di CO2 .

Il Piano d’Azione Il Piano d‘Azione è lo strumento attraverso il quale il Comune di Marano Principato intende raggiungere il suo obiettivo di ridurre di 1733 t le emissioni di CO2 annuali.

40 Sono stati pertanto individuati i seguenti settori d‟azione: - Edifici ed illuminazione pubblica; - Fonti rinnovabili di energia e generazione diffusa di energia; - Acquisti verdi; - Pianificazione urbanistica; Le azioni scelte dall‟Amministrazione Comunale al fine di perseguire l‟obiettivo di riduzione della CO2 sono, sulla base delle indicazioni della Commissione Europea, misure di competenza dell‟Amministrazione stessa. Il settore produttivo, nell‟ambito del calcolo della CO2 da abbattere per conseguire l‟obiettivo di riduzione del 20%, non è stato pertanto incluso dal momento che per questo settore non sono previste azioni locali di competenza comunale e quindi l‟Amministrazione non può garantire una riduzione della CO2 in tale settore. Tuttavia l‟Amministrazione ritiene utile e importante garantire alle imprese il servizio di diffusione delle buone pratiche di sostenibilità energetica, di informazione su bandi e finanziamenti disponibili e di coinvolgimento nel percorso di implementazione del SEAP. Le tonnellate di CO2 in atmosfera sono le seguenti. 1990 [t] 2002 [t] 2003 [t] Rapporto Rapporto 2002/1990 2010/1990 Trasporti Benzine 388468,92 463037,93 526660,85 1,192 1,356 Gasolio 515668,45 641535,02 759309,66 1,244 1,472 Motori GPL rete 11092,99 37862,35 89747,97 3,413 8,091 Metano - 0,00 662,69 443,50 - - Autotrazione Totale 915230,36 1143097,99 1376161,9 1,249 1,504 Trasporti Civile Metano 72663,47 155941,62 286530,32 2,146 3,943 Gasolio 45947,02 4037,87 1285,74 0,088 0,028 Riscald.nto Gpl 43449,07 2457,95 731,35 0,057 0,017 Energia el.ca 147977,90 234418,00 200300,60 1,584 1,354 terziario Energia el.ca 306030,25 305453,76 191363,78 0,998 0,625 domestico Energia 454008,15 539871,76 391664,39 1,189 0,863 elettrica totale Totale Civile 616067,71 702309,20 680211,80 1,140 1,104

41 Agricoltura e Pesca Energia 14580,10 17495,84 12576,10 1,200 0,863 elettrica Gasolio 47720,90 50519,27 64242,34 1,059 1,346 agricolo Metano 1937,69 11147,54 29655,05 5,753 15,304 Totale 64238,70 79162,66 106473,49 1,232 1,657 Agric. ra e pesca

Industria Metano 101728,86 53879,48 30766,83 0,530 0,302 Energia 133549,68 163075,30 120653,54 1,221 0,903 elettrica Olio 22225,00 22225,00 22225,00 1,000 1,000 comb.le Totale 257503,53 239179,78 173645,37 0,929 0,674 TOTALE TOTALE Anno 1990 Anno 2002 Anno 2003 1,168 1,261 1853040,3 2163749,6 2336492,6 0 Ton di 3 Ton di 4 Ton di CO2 CO2 CO2

Collettori termici e fotovoltaici installabili nei comuni della provincia di Cosenza.

Per l‟individuazione dell‟ordine di grandezza del potenziale di sfruttamento delle superfici di copertura degli edifici in un conteso urbano, si adotta una procedura di calcolo messo a punto dalla provincia di Torino. Le superfici più idonee per l‟istallazione dei pannelli solari sono le coperture piane e quelle a falda. Per quest‟ultime le superfici da considerare sono quelle orientate a Sud ±45° (Sud-Est, Sud, Sud-Ovest), e inclinate mediamente sull‟orizzontale di 30°.

42 La determinazione della superficie in pianta occupata degli edifici per tutti i comuni della provincia di Cosenza, è stata ottenuta a partire dalla superficie lorda urbana occupata dagli edifici, dalle strade e dalle piazze, misurata mediante rilievi fotogrammometrici, e riducendola secondo un coefficiente medio che è stato posto pari a 0,60. Coperture a falda La superficie utilizzabile delle falde dei tetti si può stimare, a partire dalla superficie orizzontale, con la relazione : Su=0,3 Sp ,con Sp superficie in pianta degli edifici. Coperture piane Il potenziale di sfruttamento delle superfici piane è invece calcolabile con la relazione Su,p = 0,25 Sp Cautelativamente, essendo i due coefficienti correttivi molto prossimi, si utilizza per il calcolo delle superfici idonee per l‟installazione dei collettori la relazione : Su = 0, 25 Sp Il numero dei possibili utenti di impianti solari è stato ottenuto riducendo del 30% il numero degli abitanti: tale criterio è stato anche adottato nel Piano Energetico del Comune di Palermo per tener conto di eventuali vincoli economici, legislativi e tecnici. I metri quadrati di collettori solari installabili sono stati conteggiati considerando come riferimento 1 m2 di collettore per persona.Potenzialmente potrebbero essere installati nell‟intera provincia circa 509.000 m2 di collettori solari.

43

MARANO PRINCIPATO:LE AZIONI INDIVIDUATE ED IL PIANO DI MONITORAGGIO .

SETTORE TIPO DI AZIONE DESCRIZIONE TonCO2

risparmiate

ENERGIA VERDE AZIONE 1 ACQUISTO 39.00

CERTIFICATA P.A. ENERGIA

VERDE

CERTIFICATA

EFFICIENZA AZIONE 2 ILLUM.PUBBLICA 46.19

ENERGETICA

EFFICIENZA AZIONE 3 REGOLAMENTO 174.77 ENERGETICA EDILIZIO EFFICIENZA AZIONE 4 RIQUAL.IMPIANTI 4,84 ENERGETICA TERMICI FOTOVOLTAICO AZIONE 5 Istallazione 258.82 Fotovoltaico da 400 Kwp su superfici pubbliche EFFICIENZA AZIONE 6 MISURA DEL 123.91 ENERGETICA CONSUMO DEI KWH ELETTRICI FOTOVOLTAICO AZIONE 7 ISTALLAZIONE 29.58 50KW SU EDIFICI PUBBLICI FOTOVOLTAICO AZIONE 8 G.A.S.PER 454.79 FOTOVOLTAICO PRIVATO ENERGIA VERDE AZIONE 9 G.A.S. PER 159.55 CERTIFICATA ENERGIA VERDE CERTIFICATA SOLARE TERMICO AZIONE 10 G.A.S. PER 165.64 SOLARE TERMICO PRIVATO EFFICIENZA AZIONE 11 PIANO 103.17 ENERGETICA COMUNICAZIONE CITTADINI PER RISPARMIARE ENERGIA Totale riduzione Ton di CO2 1560,26

44 Un importante elemento del monitoraggio sarà determinato da una sistematizzazione della registrazione delle pratiche edilizie in Comune. Questo comporterà: 1) La raccolta delle certificazioni energetiche dei nuovi edifici e di quelli ristrutturati 2) La registrazione semplificata di variazioni quali l‟installazione di solare termico, fotovoltaico, la realizzazione di cappotti etc. In secondo luogo, al fine di garantire una corretta attuazione del SEAP, l‟amministrazione ha individuato una struttura organizzativa preposta allo sviluppo ed implementazione del Piano, le modalità di coinvolgimento ed informazione dei cittadini, e le misure per l‟aggiornamento e il monitoraggio del piano. Stante il fatto che, fatte salve le nuove versioni del bilancio delle emissioni della provincia di Cosenza, sarà difficile reperire informazioni di tipo bottom up sul territorio

ORGANIGRAMMA DELLA STRUTTURA DI FUNZIONAMENTO DEL SEAP

SINDACO l.l.p.p.L.L.PP URBANISTICA

PUBBLICA ISTRUZIONE PUBBLICA ISTRUZIONE ATTIVITA’ PRODUTTIVE ATTIVITA’ PRODUTTIVE

ASSOCIAZIONE ENERGIA CALABRIA COMUNITA’ MONTANA UFFICIO TECNICO

PUBBLICA ISTRUZIONE ATTIVITA’ PRODUTTIVE PUBBLICA ISTRUZIONE ATTIVITA’ PRODUTTIVE

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Monitoraggio e aggiornamento . Il monitoraggio rappresenta una parte essenziale nel processo del SEAP. Un monitoraggio continuo e regolare consente di realizzare un continuo miglioramento del processo. I firmatari del Patto sono tenuti a presentare una "Relazione di Attuazione" ogni secondo anno successivo alla presentazione del SEAP per scopi di valutazione.Tale Relazione di Attuazione deve includere un inventario aggiornato delle emissioni di CO2(Inventario di Monitoraggio delle Emissioni, IME). Le autorita locali sono invitate a elaborare gli inventari delle emissioni di CO2 su base annuale . Tuttavia,e consentito effettuarli a intervalli temporali piu grandi. Le autorita locali sono invitate a elaborare un IME e presentarlo almeno ogni quattro anni, ovvero presentare alternativamente ogni due anni una "Relazione d¡¯Intervento" . senza IME" - (anni 2, 6, 10, 14¡¦) e una "Relazione di Attuazione" . con IME (anni 4, 8, 12, 16¡¦). La Relazione di Attuazione contiene informazioni quantificate sulle misure messe in atto, i loro effetti sul consumo energetico e sulle emissioni di CO2 , includendo misure correttive ove richiesto. La Relazione d¡¯Intervento contiene informazioni qualitative sull.attuazione del SEAP,con un.analisi della situazione e delle misure correttive. La Commissione europea fornira un modello specifico per ogni tipo di relazione. Alcuni indicatori sono necessari al fine di valutare i progressi e i risultati del SEAP. L.attivita di monitoraggio si occupa di controllare lo stato di attuazione del SEAP ,in relazione allo stato di realizzazione delle diverse azioni.I risultati del monitoraggio saranno diffusii tramite una relazione (Report d‘implementazione del SEAP).Il monitoraggio si effettuerà annualmente ,facendo ricorso a diversi indicatori,riportati anche nelle schede delle azioni previste. Il monitoraggio sara realizzato facendo ricorso a diversi tipi di indicatori: - Indicatori di risultato, e impatto usati per misurare il conseguimento degli obiettivi specifici e generali del SEAP, raccolti appositamente per la valutazione; - Indicatori di realizzazione fisica e finanziaria .

46 DIAGRAMMA DI GANTT RELATIVO ALLE AZIONI PREVISTE

Nel grafico precedente sono rappresentate le azioni e i tempi di attuazione previsti . Azione 0 . Gestione del piano d‘azione per l‘energia sostenibile (rosso) Azione 1 : Acquisto di energia elettrica rinnovabile certificata da parte della P.A.(giallo) Azione 2 : Piano di riqualificazione energetica dell‘ illuminazione pubblica (viola) Azione 3 : Allegato energetico al Regolamento edilizio (verde scuro) Azione 4 : Riqualificazione impianti termici del Comune (verde chiaro) Azione 5 : Installazione di 350 Kw di fotovoltaico su superfici pubbliche (grigio) Azione 6 Misurazione del consumo dei KWh elettrici delle famiglie (marrone scuro) Azione 7 Istallazione 40 kw di fotovoltaico (celeste chiaro) Azione 8 Gruppo di acquisto solidale per fotovoltaico privato(celeste scuro) Azione 9 Gruppo acquisto solidale energia elettrica verde certificata (blu) Azione 10 Gruppo di acquisto solidale per il solare termico (cobalto) Azione 11 Piano di sensibilizzazione dei cittadini e delle famiglie (marrone chiaro)

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AZIONE 0 Gestione del piano d’azione per l’energia sostenibile

Obiettivi Gestire in modo efficace il Piano d‘ azione Informare i cittadini e i soggetti interessati Attivare meccanismi di finanziamento per gli utenti finali (ad esempio gruppi di acquisto solidali) Consulenza di base per i cittadini Orientare le scelte di progettisti ed utenti finali.

Soggetti promotori Comune (Assessorati competenti e Ufficio Tecnico).

Soggetti coinvolgibili Provincia, Regione, Aziende di distribuzione dell‘ energia,Progettisti, Imprese di costruzione, Termotecnici, Installatori di impianti, Ordini professionali, , Energy Service Company.

Portatori d’interesse Utenti finali, Professionisti, Installatori e Manutentori,Operatori del settore energetico.

Descrizione della linea d’azione

Scopo dell‘azione è quello di creare, all‘interno della struttura pubblica comunale, un team che supporti l‘amministrazione nell‘attivazione dei meccanismi necessari alla realizzazione delle attività programmate dal SEAP , svolgendo attività di sportello informativo verso i cittadini privati. Il Team in questione dovrà quindi essere sia l‘interfaccia per l‘Ente stesso, sia per gli utenti finali.

Questa scheda del SEAP deve essere vista come trasversale rispetto alle restanti linee di attività e risulta indispensabile per garantirne l‘attuazione. Le attività gestite dal Team possono essere sinteticamente elencate come segue:

- coordinamento dell‟implementazione delle azioni del Piano; - organizzazione di eventi di informazione, formazione e animazione locale; - monitoraggio dei consumi energetici dell‘ente; - monitoraggio dell‟attuazione del SEAP ; - rapporti con gli stakeholders (associazioni locali e comunità montana) . - Tra i principali compiti dello sportello avremo:

- consulenza sugli interventi possibili in ambito energetico sia dal punto di vista termico che elettrico; - informazioni di base e promozione del risparmio energetico e dell‟uso delle fonti rinnovabili di energia .

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- consulenza e divulgazione dei possibili meccanismi di finanziamento e/o incentivazione esistente e valutazioni economiche di massima sugli interventi realizzabili; - informazione sui vincoli normativi e le procedure amministrative attivabili per la realizzazione di specifici interventi; - realizzazione di campagne di informazione tra i cittadini ed i tecnici; - gestione dei rapporti con gli attori potenzialmente coinvolgibili nelle diverse iniziative (produttori, rivenditori, associazioni di categoria e dei consumatori, comuni);

-consulenza sui costi di investimento e gestione degli interventi.

Il raggiungimento degli obiettivi di programmazione energetica dipende dal consenso dei soggetti coinvolti. La diffusione dell‟informazione è sicuramente un mezzo efficace a tal fine. Oltre che per la divulgazione delle informazioni generali sugli obiettivi previsti, è necessario realizzare idonee campagne di informazione che coinvolgano i soggetti interessati attraverso l‟illustrazione dei benefici ottenibili dalle azioni previste, sia in termini specifici, come la riduzione dei consumi energetici e delle relative bollette, sia in termini più generali come la riduzione delle emissioni di gas climalteranti e lo sviluppo dell‟occupazione.

Oltre alla consulenza verso l‟esterno la struttura di gestione del SEAP dovrà essere in grado di gestire alcune delle attività di controllo e monitoraggio delle componenti energetiche dell‟edificato pubblico: monitorare i consumi termici ed elettrici delle utenze pubbliche, gestire l‟aggiornamento continuo della banca dati dei consumi e degli impianti installati, sistematizzare le attività messe in atto in tema di riqualificazione energetica degli edifici esistenti e strutturare, con gli uffici comunali competenti, il quadro degli interventi prioritari in tema di efficienza energetica di involucro ed impianti dell‟edificato pubblico.

Il Team potrà costituire il soggetto preposto alla verifica ed al monitoraggio dell‟applicazione del SEAP, ma anche all‟aggiornamento dello stesso ed alla validazione delle azioni messe in campo. Infine, si ritiene molto utile che il Comune ponga particolare attenzione, alla costruzione di politiche e programmazioni che incontrino trasversalmente o direttamente i temi energetici ed alla concertazione con i vari portatori di interesse esistenti sul territorio, anche attraverso l‟apertura di ―tavoli tecnici di concertazione‖ su temi e azioni che, per essere gestite correttamente, hanno bisogno dell‟apporto di una pluralità di soggetti.

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AZIONE 1 Acquisto di energia elettrica rinnovabile certificata da parte della P.A.

Descrizione: Il Comune di Maranp Principato per aumentare l‘utilizzo di energia rinnovabile nella PA si doterà di un contratto di fornitura di energia elettrica certificata rinnovabile, per alimentare parte delle strutture comunali. Questo consente, di fatto, di annullare le emissioni di CO2 indirette dovute all‘utilizzo di energia elettrica. Sarà effettuata un‘analisi di offerte al fine di selezionare il miglior offerente ai fini della fornitura di energia elettrica rinnovabile.

Obiettivi: Riduzione delle emissioni di CO2 ed effetto positivo per il comportamento dei cittadini. Soggetti interessati: Strutture comunali Modalità di implementazione: Bando di gara per la fornitura di energia elettrica certificata rinnovabile Promotori: Comune di Maranp Principato Tempi di attuazione: 2011-2013 Costi: La tariffa elettrica non è molto diversa da quella che si paga per energia elettrica di tipo convenzionale Risorse finanziarie: Spesa corrente del Comune Risultati attesi: - Annullamento delle emissioni indirette derivanti dall‘utilizzo di energia elettrica Riduzione CO2: 39 t CO2 /anno pari a circa 79 Mwh di energia verde Responsabile: Ufficio tecnico Indicatore: Consumi energetici delle strutture comunali

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AZIONE 2 Piano di riqualificazione energetica dell’ illuminazione pubblica

Descrizione: 1.1 Le lampade a vapori di mercurio dell‘illuminazione pubblica saranno sostituite con lampade a maggiore efficienza (ad esempio sodio ad alta pressione o ioduri metallici). Ciò consentirà di risparmiare energia, riducendo cosi‘ i consumi energetici, in quanto aumenterà notevolmente l‘efficienza luminosa Realizzazione dei nuovi impianti di illuminazione che utilizzino lampade ad elevata efficienza in conformità dei criteri di massima sicurezza, risparmio energetico e minimizzazione dell‘inquinamento luminoso. 1.2 Impiego di apparecchi che consentano condizioni ottimali di interasse dei punti luce (per l‘illuminazione stradale, rapporto tra interdistanza e altezza non inferiore a 3,7 m). 1.3 L‘utilizzo di sistemi per la riduzione del flusso luminoso delle singole lampade consente di ridurre e controllare il livello di illuminamento al suolo, in fasce orarie notturne, seguendo le indicazioni e le prescrizioni delle normative tecniche vigenti e in considerazione delle situazioni di sicurezza pubblica. La possibilità di programmazione degli apparecchi permette di adattare il regolatore alla specifica situazione e di ottimizzare perciò il funzionamento del singolo punto luce in funzione della localizzazione, delle necessità, delle caratteristiche del fondo stradale.

Obiettivi: Riduzione dei consumi energetici e riduzione delle emissioni di CO2 attraverso l‘utilizzo di apparecchi e lampade di nuova generazione a maggiore efficienza (miglior rapporto lumen/watt) e in particolar modo di dispositivi LED. Inoltre verrà valutato l‘utilizzo di sistemi di controllo e regolazione del flusso luminoso

Soggetti interessati: P.A. e cittadini Modalità di implementazione: Promotori: Comune di Marano Principato Tempi di attuazione: 2011-2015 Costi: I costi sono suscettibili di variazioni di mercato. Oggi al massimo 250 euro a punto luce compreso il telecontrollo.. Risorse finanziarie: Finanziamento tramite ESCO, da inserire nel contratto di gestione dell‘ energia. Risultati attesi: In relazione agli interventi descritti si ipotizza di conseguire un risparmio di 120 MWh, pari a 59,16 tonnellate di CO2 all‘anno .

Riduzione CO2: 46,19 t CO2 /anno Responsabile: Ufficio tecnico

Indicatore: MWh risparmiati, numero di apparecchiature sostituite, finanziamenti erogati,

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Allegato energetico al Regolamento edilizio Azione 3 Descrizione: Sarà inserito un allegato energetico aI regolamento edilizio,che sarà utilizzato come strumento base per lo stimolo all‘efficienza energetica nel territorio comunale. Sarà attivato un accordo con i costruttori che prevederà nel regolamento edilizio delle misure specifiche: premialità volumetrica, diminuzione degli oneri di urbanizzazione, riduzione TARSU-ICI in proporzione agli interventi effettuati per diminuire il consumo energetico degli edifici. All‘efficienza energetica concorrono l‘isolamento termico dell‘involucro edilizio, la trasmittanza delle pareti e degli infissi, il ricorso all‘energia rinnovabile. La normativa, in particolare il Dlgvo 192/2005, il DPR 59/2009, le Linee Guida Nazionali stabiliscono già che per le nuove costruzioni o le ristrutturazioni consistenti, il Comune deve verificare che il Progettista abbia presentato la relazione tecnica relativa alla prestazione energetica minima, stabilita dalla legge, senza la quale il Comune non può dare il permesso a costruire. Pertanto, la classe energetica delle nuove costruzioni dovrà essere di tipo C/D. Inoltre l‘ agibilità deve essere concessa dal Comune solo in presenza dell‘ Attestato di Qualificazione Energetica redatto dal Direttore dei lavori. La riqualificazione energetica degli edifici pubblici andrà curata molto attentamente sfruttando anche le possibilità delle agevolazioni fiscali del 55%. Il Comune dovrà attivare iniziative di informazione e di sensibilizzazione sull‘ edilizia sostenibile, rivolte alla cittadinanza ed agli operatori del settore presenti sul territorio.La nuova legge regionale del 2011 recentemente approvata potrà essere utilizzata al fine di consentire l‘aumento di volumetria previsto a fronte di un miglioramento generale dell‘efficienza energetica.Inoltre il ricorso al solare termico e fotovoltaico agevolerà la realizzazione dell‘intervento, insieme ad un eventuale utilizzo di pompe di calore. Sarà da valutare anche il ricorso alla fonte geotermica coinvolgendo specialisti ed operatori del settore. Obiettivi: Aumentare il livello di efficienza del comparto edilizio nell‘orizzonte temporale di 8 anni. Destinatari: Edifici residenziali, del terziario, dell‘ amministrazione pubblica Modalità di implementazione: delibera c.c. Promotori: Amministrazione comunale, cittadini, operatori economici, professionisti, tecnici del territorio Tempi di attuazione: 2012-2020 Costi: Il cappotto termico (utilizzando un pannello isolante in EPS certificato di spessore 6/8 cm) a lavoro finito viene a costare circa 45-50 euro al mq. compreso i ponteggi, il materiale, la posa, le attrezzature e l'assicurazione decennale.Per gli infissi si considera 57 euro/mq Risorse finanziarie: Per gli edifici residenziali e del terziario gli interventi si effettueranno tenendo conto del 55% di agevolazione fiscale e della spesa in euro recuperata dal minor consumo dell‘unità abitativa efficientata. Verranno attivati dall‘ Amministrazione contatti con costruttori, installatori ed istituti finanziari per venire incontro ai cittadini. Per quanto riguarda le strutture comunali si attiveranno risorse finanziarie provenienti da bandi regionali e nazionali. Altre risorse finanziarie provenienti dalle royalties incassate dal comune per l‘impianto eolico previsto e altri impianti. Risultati attesi: - risparmio energetico conseguente all‘efficientamento energetico dell‘involucro edilizio e al ricorso alle rinnovabili.

Riduzione CO2 : 174,77 t CO2 Responsabile: Ufficio Tecnico Indicatore: m2 riqualificati/anno del settore pubblico e del settore privato.

52 Riqualificazione energetica degli impianti termici del Comune

Azione 4

Descrizione: L‘Amministrazione intende sfruttare tutte le opportunità che la moderna contrattualistica del finanziamento tramite terzi (FTT) può offrire. L‘azione consiste nel: 1. Stabilire la consistenza impiantistica in oggetto; 2. Definire la tipologia di contratto: 3. Stabilire il risparmio energetico che l‘aggiudicatario dovrà conseguire Con riferimento al dlgs 115/2008, infatti, le pubbliche amministrazioni hanno l‘obbligo di gestire gli impianti con criteri di efficienza e risparmio energetico, direttamente o attraverso l‘affidamento a soggetti terzi che devono garantire i risultati pattuiti. L‘affidamento di tali servizi inoltre è soggetto all‘applicazione del codice degli appalti (dlgs 163/2006), che, sulla base dell‘importo bandito, prevede varie forme di affidamento.

Obiettivi Gli obiettivi che si pone l‘amministrazione sono Riorganizzare la gestione degli impianti termici secondo le normative vigenti per:  Apportare migliorie ai sistemi impiantistici;  Rendere gli impianti più efficienti  Evitare gli sprechi di combustibile;  Ottimizzare gli orari di funzionamento;  Riduzione dei costi .

Soggetti interessati: amministrazione comunale. Modalità di implementazione: il comune effettuerà una gara per l’affidamento dell’incarico. Promotori : Comune di Marano Principato Tempi di attuazione: 2012-2015 Costi: Non comporta alcun impegno per l‘amministrazione poiché l‘utile dell‘intervento si ottiene dal risparmio energetico, mentre l‘Amministrazione continuerà a sostenere gli stessi costi di prima fino alla fine del contratto.

Risorse finanziarie: 0 Risultati attesi: Il risparmio conseguibile potrà essere determinato solo a consuntivo e tramite un attento Audit energetico. Tuttavia a livello contrattuale si porrà la clausola minima di un raggiungimento del 10% minimo di risparmio negli usi finali

Riduzione CO2: Stima riduzione CO2 dovute a risp. Elettrico: 3,47 MWh * 0.493 = 1,71 t/anno Stima riduzione CO2 dovute a risp. termico: 15,49 MWh * 0.2020 = 3,13 t/anno

Responsabile: Ufficio Tecnico Indicatore: KWh risparmiati

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AZIONE 5 Installazione di 350 Kw di fotovoltaico su superfici pubbliche

Descrizione: Il Comune di Marano Principato istallerà su superfici di proprietà pubblica 400 Kw in totale che serviranno ad alimentare l‘iiluminazione pubblica.L‘impianto verrà realizzato coinvolgendo una ESCO ,e tenendo conto degli incassi provenienti dagli incentivi del Conto Energia.

Soggetti interessati: Comune di Marano Principato Modalità di implementazione: La producibilità dell‘impianto sarà di 350Kwpx1500Kwh/Kwp(in Calabria)=525 Mwh Promotori: Amministrazione comunale Tempi di attuazione: 2012-2018 Costi: I costi saranno sostenuti dall‘investitore che sarà individuato con bando di gara . Risorse finanziarie: Finanziamento tramite terzi Risultati attesi: Produzione di energia rinnovabile da fotovoltaico che servirà ad alimentare l‘lluminazione pubblica ..

Riduzione CO2: 525 MWh/anno x 0,493 = 258.82 ton CO2/anno.,considerando un consumo annuo della pubblica illuminazione e di qualche altra utenza pari a 600 MWh Riduzione CO2 annua 525 MWh x 0,493 = 258,82 ton di CO2 all‘anno. Responsabile: Ufficio tecnico Indicatore: KWh prodotti in un anno

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AZIONE 6 Misurazione del consumo dei KWh elettrici delle famiglie

Descrizione: Lo strumento di prova che consente di misurare il consumo in KWh ed in euro ,verrà messo a disposizione gratuitamente dalla società aggiudicataria della fornitura di energia verde per la città di Marano Principato. La misurazione del flusso di energia che attraversa un cavo elettrico consente di esprimere il consumo rilevato tanto in kWh che in euro, sulla base delle tariffe preimpostate di tutta la fornitura. La verifica dei consumi di uno più apparecchiature elettriche consente di migliorarne le modalità d‘uso o adottare misure tecniche per ridurne i consumi ed innescare dei comportamenti virtuosi. Obiettivi: Riduzione della CO2 attraverso la verifica dei consumi e le misure tecniche da adottare, innescando comportamenti virtuosi. Soggetti interessati: Cittadini e imprese che vogliono verificare la possibilità di ottimizzare i loro consumi di energia elettrica.

Modalità di implementazione: L‘iniziativa verrà divulgata dall‘amministrazione tramite il sito web, lo sportello informativo, le scuole del territorio. Lo strumento verrà consegnato in prestito d‘uso ai richiedenti per un periodo compreso tra 3 e 30 giorni, a cura dell‘ Amministrazione.Iinoltre, attraverso il fornitore di energia verde che vincerà l‘appalto, i cittadini e/o le imprese potranno acquisirlo tramite un contratto di fornitura .

Promotori: Comune di Marano Principato Tempi di attuazione: Il servizio partirà dal 2012 oltre la scadenza del 2020 Costi: I misuratori verranno messi a disposizione gratuitamente dalla società aggiudicataria della fornitura di energia verde certificata. Risorse finanziarie: eventuali fondi comunali Risultati attesi: Risparmio energetico conseguente al migliore comportamento messo in atto dai soggetti interessati. Ipotizzando il 10% sul consumo totale si ha un minor consumo elettrico pari a 251,34 Mwh/anno circa. Saranno distribuite ai cittadini gratuitamente lampade a basso consumo messe a disposizione dalla società o da ESCO . Riduzione CO2: 251,34 x 0,493 = 123,91 tonnellate CO2 annue Responsabile: Ufficio tecnico Indicatore: KWh risparmiati per famiglia

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AZIONE 7 Installazione di 40 KW di FV sui vari edifici di proprietà pubblica .

Descrizione: L‘azione nasce dalla possibilità di installare impianti fotovoltaici sulle superfici disponibili degli edifici di proprietà pubblica beneficiando delle agevolazioni previste dal conto energia per i comuni con popolazione inferiore ai 20.000 abitanti. Infatti per tali contesti le pubbliche amministrazioni hanno la possibilità di costruire più impianti fotovoltaici, anche su edifici diversi (e quindi con contatori differenti) ma riconducibili ad un unico titolare. Agli enti pubblici, in seguito al varo della legge Sviluppo 99/09 e alla delibera AEEG ARG/elt 186/09 sono state introdotte molte misure a favore del fotovoltaico come, ad esempio, la possibilità per i Comuni fino a 20 mila abitanti di richiedere ―per gli impianti di cui sono proprietari di potenza fino a 200 kW, il servizio di scambio sul posto senza tener conto dell‘obbligo di coincidenza fra il punto di immissione e il punto di prelievo. La potenza complessiva sugli edifici presi in esame è di 40 KW. Obiettivi: Ridurre i costi di energia elettrica della pubblica amministrazione, installando impianti fotovoltaici su immobili di proprietà del comune di Marano Principato. Soggetti interessati: Edifici della pubblica amministrazione Modalità di implementazione: verrà effettuato un bando di gara per installare gli impianti fotovoltaici su superfici del comune di Marano principato utilizzando gli incassi del conto energia e senza oneri per l‘ amministrazione, salvo la concessione delle superfici di copertura degli immobili di proprietà del comune di Marano Principato. Promotori: Comune di Marano Principato . Tempi di attuazione: 2012-2015 Costi: 165.0000 € Risorse finanziarie: Finanziamento tramite terzi. Coinvolgimento di E.S.C.O.incassi del Conto Energia. Risultati attesi: Questa opportunità verrà utilizzata per produrre con gli impianti FV l‘energia richiesta dall‘edificio sottostante. Verrà valutato se conviene che tale produzione venga aumentata per fornire energia elettrica ad altre utenze del comune oltre che all‘edificio in questione.Mwh/a=40kw X 1500 Kwh/kwp=60Mwh Riduzione CO2: 60 MWh/anno * 0,493 = 29,58 ton di CO2 annue Responsabile: Ufficio tecnico Indicatore: KWh prodotti in un anno

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AZIONE 8 Gruppo di acquisto solidale per fotovoltaico privato

Descrizione: L‘iniziativa vuole proporre ai cittadini l‘installazione di impianti fotovoltaici chiavi in mano a condizioni economiche vantaggiose, attivando per l‘operazione Gruppi di Acquisto Solidali (G.A.S.). L‘iniziativa si articola nelle seguenti attività:  Incontro con i cittadini, organizzato dall‘amministrazione comunale, nel quale sono coinvolti rappresentanti del Comune, dei facilitatori e di istituti di credito interessati alla realizzazione del progetto;  Definizione e raccolta dei nominativi dei cittadini interessati;  Sopralluogo tecnico presso il cittadino;  Consegna al cittadino della valutazione preliminare dell‘impianto e presentazione di 3 proposte impiantistiche, relativi preventivi e ditte installatrici precedentemente selezionate (al costo simbolico di 35 Euro);  Individuazione e scelta da parte del cittadino del preventivo e della ditta installatrice, e stipula del contratto tipo fissato dall‘amministrazione con la ditta prescelta. Tutte le ditte installatrici segnalate si impegnano a:  Rispettare tutte le caratteristiche tecnico-economiche dell‘impianto fissate nel capitolato previsto per la selezione delle ditte installatrici, e utilizzare il contratto tipo fissato dall‘amministrazione;  Fornitura di un pacchetto completo ―chiavi in mano‖ :materiali e trasporto, manodopera per la realizzazione dell‘intervento, realizzazione dell‘intervento conformemente alla regola dell‘arte, collaudo, redazione titolo abilitativo, se richiesto, cura di tutta la pratica e documentazione prevista, presso il G.S.E., per l‘ottenimento delle tariffe incentivanti del conto energia;  Segnalazione all‘amministrazione di problematiche tecniche e/o amministrative verificatesi durante l‘esecuzione dei lavori.

Obiettivi: L‘obiettivo da conseguire per il 2020 è quello di dotare di impianti fotovoltaici (di 3 kW di potenza di picco) almeno il 50% delle abitazioni. Tenendo conto che ci sono 1002 famiglie al 2008, è immaginabile che entro il 2020 almeno 205 famiglie si dotino di impianto fotovoltaico. In prospettiva di medio e lungo termine, sarà interessante verificare non solo il risparmio energetico dovuto all‘installazione di questi impianti, ma anche (qualora la azione abbia il successo previsto) gli effetti tecnici sulla rete elettrica di questo nuovo paradigma energetico.

Soggetti interessati: cittadini e famiglie di Marano Principato Modalità di implementazione: L‘amministrazione effettuerà un bando secondo la filosofia dei Gruppi di Acquisto Solidali. Successivamente verranno individuate le ditte installatrici e i cittadini interessati Promotori: Comune di Marano Principato Tempi di attuazione: 2012-2018 Costi: 0 Risorse finanziarie: finanziamento privato o mediante istituti di credito

Risultati attesi: installazione di impianti fotovoltaici per almeno 205 famiglie residenti nel comune di Marano Principato .Mwh prodotti/anno= 3 kwpx1500kwh/kwpx205 famiglie=922.50 Mwh

Riduzione CO2: 922,50 MWh * 0,493 tCO2/MWh =454,79 tonnellate di CO2 /anno

Responsabile: Ufficio Tecnico Indicatore: KW istallati in un anno

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AZIONE 9 Gruppo di acquisto solidale per energia elettrica verde certificata

Descrizione: L‘iniziativa si sviluppa nelle seguenti attività:  Incontro con i cittadini, organizzato dall‘amministrazione comunale, nel quale intervengono i rappresentanti del Comune, dei facilitatori e di istituti di credito per la presentazione del progetto;  Raccolta dei nominativi dei cittadini interessati;  Individuazione e scelta da parte del cittadino della tipologia contrattuale più idonea;  Espletamento di una gara per la selezione del vincitore. Obiettivi: Incrementare l‘utilizzo di energia rinnovabile mediante l‘acquisto di energia certificata rinnovabile nei gruppi di acquisto, che permetterà di godere di una tariffa vantaggiosa grazie al volume di acquisto. Soggetti interessati: Cittadini e imprese del comune di Marano Principato. Modalità di implementazione: Raccolta dei nominativi dei cittadini interessati ed espletamento di una gara. Promotori: Comune di Marano Principato Tempi di attuazione: 2012-2017 Costi: 0 Risorse finanziarie: Azioni private Risultati attesi: aumento di energia rinnovabile certificata e utilizzata da cittadini e imprese del Comune di Marano principato. Si ipotizza che aderiscano all‘iniziativa almeno 120 famiglie. Mwh di energia verde= 120 famigliex2700 kwh/anno=324000kwh=324 Mwh . Riduzione CO2: ton C02= 324 MWh * 0,493 = 159,55 ton di CO2

Responsabile: Ufficio Tecnico Indicatore: kW installati/anno

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AZIONE 10 Gruppo di acquisto solidale per il solare termico privato

Descrizione: L‘amministrazione creerà le condizioni per favorire la costituzione di gruppi d‘acquisto pannelli solari termici. L‘utilizzo del solare termico contribuirà a ridurre notevolmente l‘utilizzo della caldaia a combustione. Obiettivi: Migliorare l‘efficienza generale del comparto caldaie e incrementare l‘utilizzo di energia rinnovabile nella produzione dell‘acqua calda sanitaria. L‘obiettivo da raggiungere per il 2020 sarebbe quello di dotare di solare termico almeno 205 famiglie delle 1002 famiglie residnti a Marano Principato al 2008. Soggetti interessati: Famiglie di Marano Principato Modalità di implementazione: L‘amministrazione effettuerà una manifestazione di interesse per ditte installatrici di solare termico e verranno individuati cittadini e ditte interessate Promotori: Comune di Marano Principato Tempi di attuazione: 2012-2020 Costi: 0 Risorse finanziarie: Azioni private Risultati attesi: Installazione di pannelli solari termici per 820 MWh ,prevedendo almeno 205 famiglie

Riduzione CO2: 820 MWh x 0.202 = 165,64 ton CO2

Responsabile: Ufficio tecnico Indicatore: Numero di acquisti impianti mediante gruppo di acquisto

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AZIONE 11 Piano di sensibilizzazione dei cittadini e delle famiglie.

Descrizione: Uno dei principali obiettivi da raggiungere in una politica per il risparmio energetico è la modifica dei comportamenti della popolazione in chiave energeticamente efficiente. Da semplici misure, spesso, possono derivare interessanti risparmi economici. Il Piano operativo di informazione/formazione si svilupperà attraverso le fasi descritte in precedenza : 1.Progettazione dell’immagine della campagna .di sensibilizzazione;2.Veicolazione dell’informazione 3.Manifestazioni espositive .4.Campagne pubblicitarie .Si attiveranno le scuole ove si organizzeranno anche workshop con la popolazione, installazioni di postazioni mobili e fisse (stand), con utilizzo dei metodi della―programmazione partecipativa e iniziative condivise tra scuole,Enti Locali,istituzioni,imprese ,Il Team del Patto proporrà una serie di attività operative secondo le linee guida sopra indicate;inoltre pianificherà una serie di azioni formative specifiche per i tecnici e le associazioni del territorio. Verranno anzitutto realizzati dei forum pubblici, aperti a tutti ma in particolar modo alle associazioni con l‘obiettivo di dare informazioni generalizzate sul risparmio energetico. Con l‘occasione si chiederà anche la disponibilità delle famiglie di auto monitorare i propri consumi energetici. Verranno distribuiti volantini e brochure informativa alla cittadinanza. Obiettivi: Diffondere informazione e buone pratiche per un comportamento energeticamente consapevole. Inoltre, selezionando alcune famiglie statisticamente rappresentative della popolazione, e chiedendo loro di monitorare i consumi energetici, si potrà avere una idea chiara e di lunga durata degli effetti delle politiche di informazione sulla popolazione. Soggetti interessati: Famiglie di Marano Principato,associazioni,tecnici . Modalità di implementazione: Il team di consulenza del SEAP, insieme al Comune, stabilirà una pianificazione delle attività Promotori: Comune di Marano Principato . Tempi di attuazione: 2011-2020 Costi: 30.000 € per i 9 anni di attività Risorse finanziarie: Comune di Marano Principato, provenienti anche dalle royalties della produzione da rinnovabile Risultati attesi: Cambiamento del comportamento relativamente ai consumi energetici e consapevolezza della necessità di modificare il proprio stile di vita per ridurre la CO2 immessa in atmosfera Riduzione CO2: La riduzione delle emissioni verrà conseguita per i consumi energetici diminuiti nelle famiglie per cambiamenti nei comportamenti: utilizzo di lampade a basso consumo, eliminazione dello stand by negli apparecchi domestici, limitazione a 20 gradi della temperatura all‘interno degli ambienti, uso di elettrodomestici a basso consumo,etc. Cosi‘ facendo si prevede una riduzione di CO2 pari a 103,17 tonnellate all‘anno . Responsabile: Amministrazione comunale e associazionismo Indicatore: Dati derivanti dal monitoraggio delle famiglie campione: kWh elettrici risparmiati; m3 gas risparmiati.