Il XIII Ceneraio del Santuario Il XIV Centenario: settembre 1996 – settembre

Nel 1897 fu celebrato solennemente il XIII Centenario 1997 della fondazione del Santuario, per iniziativa di Mons. Ha coinvolto tutta la diocesi di e ha interessato Giuseppe Alessi e del Rettore, Sac. Ignazio Leotta. pure le altre diocesi, particolarmente quelle della Sicilia Vi accorsero grandi folle di pellegrini, venuti a piedi orientale. Cadendo in prossimità del Grande Giubileo attraverso sentieri e mulattiere. La chiesetta di allora del 2000, proprio in prospettiva di esso, dietro istanza fu incapace di contenere tanta gente e le funzioni del Vescovo della diocesi di Acireale, Mons. Giuseppe furono svolte all’aperto. Nacque allora l’idea di un Malandrin, il XIV Centenario ha avuo il privilegio di nuovo grande tempio. un “Anno di Grazia”, benevolmente concesso dal Snao padre, Giovanni Paolo II, tramite la Penitenzieria Il nuovo tempio Apostolica in data 6 giugno 1996. La costruzione ebbe inizio nel 1905, sviluppandosi attorno alla chiesetta antica che rimase chiusa e poi Indicazioni geografiche demolita nel 1912, quando il nuovo tempio era già Il Santuario di Santa Maria della Vena si trova sulla agibile, sebbene allo stato rustico. falda nord-est dell’Etna a 735 metri sul mare, borgata Fu competato nel 1930 e consacrato nel 1931 dal di Vena, frazione del comune di Piedimonte Etneo: vescovo diocesano del tempo, Mons. Evasio Colli. In appartiene alla diocesi di Acireale e alla provincia di seguito, oltre ai lavori per una costante manutenzione, . Guarda ad oriente: ha alla sua sinistra la sono stati fatti parecchi lavori di rifinimento, di catena dei monti peloritani, sul cui sperone, che si consolidamento e di abbellimento, soprattutto tra gli protende sul mare, stanno Taormina e Castel Mola; anni ottanta e novanta, in vista del XIV Centenario di fronte ha larga distesa del mare Ionio e i monti del Santuario. Le vetrate istoriate, che presentano in calabri. bellissime immagini Maria, Mediatrice, “Vena di tutte Il Santuario dista km 18 dalla stazione F.S. di le grazie”, predetta con simboli e figure nell’Antica Taormina-Giardini; km 18 da ; km 38 da Alleanza e operante nella Nuova, come socia di Cristo Catani, per la provinciale Milo-Zafferana. Dal litorale Gesù, Redentore del mondo. si accede per l’autostrada “Messina-Catania” (A 18): Per il sostentamento del Santuario, inviare offerte I mosaici illustrano l’origine storica e il messaggio svincolo Fiumefreddo (distanza dal Santuario km sul conto corrente postale: 85091809 intestato a: del Santuario in meravigliose scene bibliche ed 10); dal monte, invece per la strada provinciale S.P. evangeliche, che riportano anche, in lingua italiana, 59 “-Zafferana”, bivio Vena-Piedimonte Santuario Maria SS. della Vena, passi scritturistici, tra i più significativi al riguardo. Etneo. piazza Sacro Fonte 3, Una catechesi visiva bella, utile alle presenti 95017 Vena – Piedimonte Etneo (CT) generazioni e alle future. Tel. 095- 644152 www.santuariodellavena.it E-mail: [email protected]

Santuario Santa Maria della Vena

Vena, fraz. di Piedimonte Etneo (Catania)

Origine Gregoriana su bestie da soma oltre alle loro masserizie e gli lungo e affilato su una bocca piccola dal “taglio labiale attrezzi di lavoro anche una icona bizantina della sicuro e ieratico”: Il volto immoto del bambino Gesù: San Gregorio Magno, su questa altura nord- Madre di Dio (Theotokos), che doveva essere esposta tutto mostra nell’artista “la mancata ricerca del rilievo est dell’Etna, nei boschi alla venerazione nella erigenda chiesa accanto al e del valore plastico per una realizzazione spirituale di quercie e castagni di monastero. di forme convenzionali e irrazionali” (cf. Relazione del proprietà di sua madre, Giunti sul posto , avvenne lo scaturimento prodigioso di 1935 delProf. Enzo Maganuco). Santa Silvia, tra il 57 e il una polla d’acqua, che diede il nome di Vena al luogo e La tavola suddetta, lavorata con l’ascia, è di cm 170 x 580, prima di essere eletto all’immagine della Madonna. Ricordano il prodigio due 67 e spessa 3; la cornice piatta, larga mm 55, risulta papa, fece costruire uno epigrafi latine – attualmente murate ai lati dell’altare sbalzata dalla stessa tavola con un rilievo di 7 mm; dei si monasteri siciliani, maggiore – di cui la prima, tradotta i italiano, dice: nel piano incavato è steso il dipinto, sotto al quale in che volle dedicato a “Qui, mentre si ferma l’immagine della Vergine, scaturì epoca postuma a caratteri grandi color oro fu dipinta L’Abbazia di Sant’Andrea Apostolo. una vena d’acqua e subito edificano il Monastero”; l’invocazione: “Sancta Maria Vena omnium gratiarum, Santa Maria La Di questo monastero lo e l’altra: “Qui l’icona della Vergine si ferma, dà l’acqua, ora pro nobis”. Vena stesso papa Gregorio vuole il tempio: San Gregorio dona gli edifici (chiesa e Con l’invasione parla, al Secondino, monastero) e Santa Silvia il bosco”. Teofane Cerameo, alunno del Monastero di della Sicilia vescovi di Taormina, in Sant’Andrea sopra da parte degli una lettera dell’agosto L’icona bizantina della Madre di Dio Il Monastero di Sant’Andrea Arabi inizia un 593, e lo indica sopra Un dipinto a tempera su una robusta tavola di apostolo sopra Mascali, dalla lungo periodo Mascali. Comanda per la cedro del Libano antichissimo. Raffigura la Vergine fondazione probabilmente fino di silenzio per il seconda volta la vescovo Santissima con Gesù Bambino in braccio, stretti uno all’inizio del secolo nono, fu anche Santuario. Solo Secodino di eliminare il all’altra, guancia casa di formazione per giovani gli albori del battistero del monastero sulla guancia in aspranti alla vita monastica. Qui 1500 si hanno di S. Andrea “super soave atto d’amore. ricevette la prima formazione di nuovo notizie Maschalas” e di erigere al alle sacre lettere, tra gli altri, di esso, non suo posto un altare (cf. VINCENZO RECCHIA, “Opere La madre di Dio in anche un giovane del luogo che, più in quanto di Gregorio Magno – Lettere I/III” – Cità Nuova Ed. quest’atteggiamento ordinato sacerdote e perfezionati monastero di Roma 1996 pp 479/491). è detta in graco gli studi, divenne un celebre S a n t ’ A n d r e a Che questo manostero sia stao a Vena è pacifico: “glicofilusa”, in latino oratore e scrittore ecclesiastico: apostolo, ma in nessun paese o villaggio dei dintorni se ne è mai “suaviter amans” Teofane Cerameo, che in seguito fu quanto abbazia arrogato il possesso o lo ha contestato0 a quelli di e in italiano si può arcivescovo di Taormina. di Santa Maria Vena. Inoltre il papa San Gregorio Magno è il patrono definire “La Madonna La Vena. Non della borgata di Vena e del Santuario e la tradizione della Tenerezza”. si sa però quando sia avvenuto il passaggio da dell’origine Gregoriana è confermata dagli storici È certamente opera monastero ad abbazia. Questa possedeva un notevole di Sicilia (FAZZELLO, “Le due Deche dell’Italia dei di pittore bizantino appezzamento di terreno, che si estendeva da sopra Sicilia”, 1628, libro I, p. 49; VITO AMICO, dei primi secoli del Presa fino a Montarsi: quotizzato, fu dato in enfiteusi “Lexicon topographicum siculum”, Catania 1760, t.III, cristianesimo. I volti, perpetua a varie persone, negli anni 1797-1798 (cf. parte II. P. 163; BURIGNY, “Storia Generale di Sicilia”, alquanto anneriti Archivio Storico di Catania – Notaro Torchia Antonino traduzione dal francese di Mariano Scasso, Palermo dal tempo, hanno di Piedimonte Etneo : III Versamento: Anno 1798, vol. 1787, parte I, cap. I, pp. 55-56; A.F. FERRARA, “Storia grande espressione. 230-283). Generale di Sicilia”, Palermo 1834, t. VII, p. 59). “Il taglio dell’arco L’Abbazia fu soppressa nel 1867, quando lo Stato sopracciliare allarga piemontese incamerò gli ultimi spezzoni di terreno. Lo stranamente a scaturimento dismisura il bagliore prodigioso dell’occhio della dell’acqua e il Verine” come nome di Vena per esprimere lo Salendo su sguardo luminoso questa altura i e penetrante monaci, inviati dell’anima che da San Gregorio, contempla i divini p o r t a v a n o misteri. Il naso